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Autore: Louisdamn    27/10/2013    2 recensioni
Harry soffoca una risata a quella vista, Laila è assolutamente buffa e tenera con i boccoli neri che le svolazzano all’indietro, gli occhi vispi e brillanti, le mani rivolte in avanti mentre corre e la maglietta che le sta decisamente troppo larga. Harry è già pronto a coprirsi il volto con entrambe le mani, ma quando intravede l’immagine di Louis con un sorriso splendente in volto, bè, il resto non conta poi più così tanto.
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Louis/Harry
Parents/Larry
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's just... You are my life



Sono le tre e mezza quando il timer in cucina suona. Harry esce giusto in tempo dalla doccia e, con un accappatoio sulle spalle va a controllare i biscotti che ha preparato. I capelli ancora bagnati lasciano una scia d’acqua lungo tutto il corridoio e Harry si maledice mentalmente perché sa che dovrà asciugare tutto prima che Laila ritorni da scuola, altrimenti, correndo, cadrebbe. Prende le presine con disegnati i muffin che la madre di Lou gli ha regalato per il compleanno dei 25 anni ed apre il forno per controllare la cottura. I biscottini sono belli, di quel colorito che ti dice che si, sono buonissimi e la scaglie di cioccolato a dare un po’ di vivacità. Con delicatezza e attenzione afferra la teglia e l’ appoggia sui fornelli, appoggia le presine sull’isola in mezzo alla cucina e, mentre che aspetta che si raffreddino, decide di andarsi a vestire, non prima di aver asciugato il corridoio. Va nella camera matrimoniale e apre le ante dell’armadio, studiando con attenzione i suoi vestiti mischiati a quelli di Louis, indeciso su cosa indossare. Alla fine prende un paio di pantaloni neri che appoggia sul letto, poi si dirige verso la cassettiera da cui prende dei boxer grigi, un paio di calzetti e nel cassetto inferiore una t-shirt verde e gialla. Indossa tutto con molta lentezza perché i biscotti intanto si stanno riscaldando e Laila non termina l’asilo almeno fino alle 4.15. Finito di vestirsi va in bagno e dopo dieci minuti di fono e qualche minuto di spazzola può ritenersi pronto. Va in cucina e sparge dello zucchero a velo su tutti i biscotti, attento a non sporcarsi, li deposita su un contenitore blu in vetro, ma si ricorda di prenderne due, impacchettarli per poi portarli a sua figlia.  Guarda l’orologio e , notando che sono le 4.05 prende telefono, portafogli, chiavi, i biscottini per Laila e la busta lilla all’ingresso che gli servirà più tardi. Fuori il vento soffia troppo, per i suoi gusti, avendo addosso una maglietta piuttosto leggera, ma ormai è tardi per cambiarsi, così si sfrega un attimo il palmo delle mani sulle braccia e si dirige in macchina. Guida per cinque minuti per arrivare all’asilo, una canzone presa a caso da una stazione radio, gli occhiali da sole incastrati sui capelli, le mani al volante e la fede d’oro bianco, sull’anulare della mano sinistra che rispicca. Harry ogni tanto ha bisogno di fermarsi, di guardare quel pezzo d’oro per ricordargli che tutto ciò è vero, che ha un marito bellissimo e dolcissimo, che si amano come la prima volta che si sono incontrati, che, insieme, hanno adottato una bambina abbandonata alla nascita. Guida con il sorriso sulle labbra per tutto il tempo già pregustando la sorpresa che farà a suo marito, fino a che arriva davanti ai cancelli dell’asilo di sua figlia. Toglie gli occhiali dai capelli per poi passarci una mano e rincastrarli nuovamente dietro le orecchie, prende un respiro, afferra i biscotti per Laila che prima ha preparato, il cellulare incastrato nelle tasche ed esce. S’incammina verso il giardinetto dove solitamente sono radunati tutti i genitori che aspettano che i propri figli escano. Il riccio si siede in un’altalena e tira fuori il proprio iPhone dalle tasche, per poi notare che sono le 4.20 e che tra poco inizierà la partita di Louis. Harry, già se lo immagina, tutto preoccupato e agitato a mangiarsi le unghie in continuazione fino a che non ne avrà più. lo vede già con la fascia nel braccio del capitano i capelli spettinati mentre corre e la divisa bianca e rossa con stampato un 28 a caratteri cubitali sulla schiena. E non può non fremere a quella visione paradisiaca fino a quando sente delle voci e degli schiamazzi in lontananza segno che i bambini stanno uscendo. Tira giù, velocemente gli occhiali scuri e si volta di schiena per non farsi notare da Laila quando uscirà. Ma, ben presto sente un urlo più acuto degli altri, un “papà” detto da una voce che proprio non potrebbe non riconoscere e mentre si sta per voltare , due braccia fragili gli si aggrappano alla coscia destra. Harry ride perché, diamine, quella è sua figlia, così la prende in braccio ridacchiando e baciandole la faccia, fino a che la piccola si lamenta dicendo di stare soffocando. Il riccio la guarda per un attimo, e non può non rimanere incantato dalla bellezza di sua figlia. E non lo pensa solo perché è la sua bambina ma Laila è proprio stupenda con quegli occhioni azzurri che gli ricordano tanto quelli di Louis e le labbra sottili a cuore per non parlare dei ricci neri che le ricadono fino le spalle. È il dono più bello che potessero far  a lui e Louis e non smetterà mai di ringraziare per averla avuta. Laila lo guarda con quello sguardo attendo che utilizza solo quando c’è qualcosa che non quadra ed Harry la comprende perché di solito è Lou che la passa a prendere dall’asilo, perciò le bacia i capelli e – Scricciolo, papà ha la partita di calcio oggi, così ti sono venuto a prendere almeno lo andiamo a veder insieme, va bene?- domanda con lo sguardo perso nell’oceano degli occhi della piccola. Laila sorride raggiante, saltellando nelle braccia del padre e continuando a battere le mani tutta felice del nuovo programma. Harry la posa a terra, piegandosi sulle ginocchia e poi, si ricorda dei dolcetti che ha preparato così apre la bustina e porge alla piccola un biscotto mentre- Cucciola assaggia un po’, li ho preparati per te e papà- dice mentre Laila sta già dando il primo morso. E mentre ingoia – Che ne dici?- le sussurra Harry, leggermente ansioso sulla risposta che sua figlia darà. Ma la piccola sorride, porta entrambi i pollici in alto e – Sono fantastici papà!- esclama saltellando sull’erba del giardino. Harry ride un po’ perché avanti, Laila è esattamente come suo padre ( l’altro padre) e cristo, non può che esserne felice. Il riccio si alza spingendo entrambe le mani sulle ginocchia, pulisce la bocca di Laila dalle briciole del biscotto con due dita della mano e le schiocca un lungo bacio, tanto che quando si stacca le rimane un segno rosso sulla guancia. La piccola ridacchia sfregandosi entrambe le manine sulla guancia rendendola ancora più rossa. Harry la prende per mano accompagnandola fino allo sportello, che poi apre, aspetta che lei si siede nel seggiolino per poi allacciale la cintura. Va al posto del guidatore e, una volta seduto, abbassa gli occhiali da sole, inserisce le chiavi nel motore, si sporge indietro per guardare Laila che finisce il suo biscotto e infine fa retromarcia per poi imboccare la strada che li porterà al campo da calcio di Doncaster.  Non è molto lontano, 10 al massimo 15 minuti, ma Harry è piuttosto ansioso anche se, ovviamente, la partita non la deve giocare lui – per fortuna, altrimenti la sua squadra avrebbe perso di sicuro- ma, insomma, è una partita importante e ha tutto il diritto di essere ansioso. Cristo, lui è il marito del capitano della squadra. Ben presto, però, tutti i suoi pensieri vengono interrotti da Laila che- Papà, ma che sono queste magliette?- chiede mentre tiene in mano due magliette tutte appallottolate e la busta lilla che le conteneva lanciata nel sedile accanto. Harry sbuffa perché, dio, voleva fosse una sorpresa anche per la piccola, ma tanto ormai il danno è fatto. Così – Allora tesoro- inizia, mani al volante e sguardo puntato sulla strada – volevo fare una sorpresa a Lou, sai questa è una partita importante, così ho pensato che avesse bisogno di tutto il sostegno possibile e, quindi ho fatto fare due maglie, una per me e l’altra per te, uguali a quelle del papà- termina cercando di non arrossire, almeno non davanti a sua figlia. Ma Laila si sporge un po’ dal seggiolino, la cinta che le stringe lungo il busto e – Ma papà, sei diventato tutto rosso- lo prende in giro. Harry davvero, non sa se ridere o piangere, non è giusto, insomma è normale che arrossisca quando parla di suo marito. Tenta di ridere, per non sembrare un completo idiota, ma quello che ne esce non è proprio riconducibile ad una risata. È comunque in grado di intravedere il campo da calcio in cui Lou giocherà perciò, sospira di sollievo, da uno sguardo a sua figlia, un sorriso a labbra serrate  e – Siamo arrivati- annuncia. Quando scende dall’auto, il vento sbatte contro il suo viso ed era proprio quello di cui aveva bisogno, dopo di quello che sua figlia gli aveva fatto notare. Prende un grosso respiro e fa scendere Laila dalla macchina. Il parcheggio è pieno di auto, ma le persone sono già tutte sugli spalti, pronti a guardare la partita perciò , decide che possono indossare le maglie anche lì. Fa indossare quella più piccolina a Laila, con le maniche lunghe e un 28 che rispicca dietro sulla schiena. Poi, il riccio indossa la sua e fa un risvolto sulle maniche fino a scoprire anche le spalle.  Si gira per guardare sua figlia e la trova già davanti al cancello, che sbatte le braccia sulla rete perché vuole entrare. Harry la raggiunge, mentre un sorriso gli sporca il volto. Apre con lentezza il cancello ed è costretto ad urlare a sua figlia, già pronta a correre in tutte le direzione per catapultarsi nelle braccia del padre. Ma la piccola, del resto, non lo sta ad ascoltare, già correndo verso il campo. Harry, davvero vorrebbe fermarla, correrle dietro e darle una sculacciata perché, insomma, non può fare come le pare a lei, non può scappare in quel modo. Ma, pensa, non vuole proprio ridicolizzarsi davanti a tutta quella gente che sta in tribuna, così ancora arrabbiato, con la schiena appoggiata alla rete che delimita il campo, guarda sua figlia che, accidenti, sta correndo come una pazza attraverso il campo verdissimo e curato. Pensa che dopo, la sgriderà di sicuro.  Il campo da calcio è vuoto, nessuno deve passarci prima della partita e può essere solamente sua figlia che lo attraversa per giunta attirando molti sguardi su di se. Harry soffoca una risata a quella vista, Laila è assolutamente buffa e tenera con i boccoli neri che le svolazzano all’indietro, gli occhi vispi e brillanti, le mani rivolte in avanti mentre corre e la maglietta che le sta decisamente troppo larga. Harry è già pronto a coprirsi il volto con entrambe le mani, ma quando intravede l’immagine di Louis con un sorriso splendente in volta, bè, il resto non conta poi più così tanto. Ci sono quei momenti in cui hai talmente tanta felicità racchiusa dentro di te, che non sai più che farcene, perché davvero è troppa ma , insomma, va bene così. Perché è come se le orecchie ti si fossero chiuse, come se ci fosse dell’ovatta che impedisce al suono di raggiungerti, e l’unica cosa che riesci a sentire è il battito del tuo cuore, che aumenta ogni volta sempre di più, e le guance ti fanno talmente male da quanto sono tirate e hai quella sensazione di benessere e meraviglia che ti riempie il petto. Harry non può non essere felice, non quando sua figlia corre a braccia spalancate verso suo padre, non quando questo le va incontro e la prende in braccio e la stringe forte, non quando suo marito ha quel sorriso disteso così bello sul suo volto, non quando capisce che loro, diamine, sono la sua famiglia. Il riccio ha le lacrime agli occhi, il cuore che batte irregolare e gli occhi pieni di azzurro. Vorrebbe correre, lì davanti a tutti, e raggiungere le sue ragioni di vita e stringerle in un abbraccio che li soffocherebbe, perché li ama ed è questo ciò che conta. Rimane comunque lì, a godersi quello spettacolo insieme a tutta l’altra gente, con gli occhi luminosi puntati su quelle figure e una mano davanti alla bocca per evitare di singhiozzare. Poi c’è Louis, c’è solo Louis in mezzo a tutto quel casino, ci sono i suoi occhi liquidi puntati su di lui, un tacito e dolce ringraziamento, c’è il suo sorriso che potrebbe salvare milioni di vite, c’è lui, nella sua affascinante e completa perfezione. Harry gli sorride, gli manda un bacio con la mano, proprio come quando erano dei ragazzini e pensava che era una cosa assolutamente sdolcinata, e gli mima un “ ti amo” a labbra spalancate e una mano appoggiata sul cuore, forse per paura che esso possa esplodere. Louis, da lontano gli strizza un occhio e un “ anch’io” riesce a capire dal labiale. Harry decide di andarsi a sedere negli spalti, ci sono due seggiolini proprio al centro, così ci si siede e aspetta, fissando lo sguardo sulle due figure ancora abbracciate in lontananza. Harry li guarda da lontano, con occhi lucidi che strabordano di amore. Li guarda mentre Louis le riempie il volto di baci, mentre Laila fa scontrare i loro nasi e mentre porta le sue manine a massaggiare le guance del padre, li guarda mentre Louis le fa le pernacchie sulla pancia e Laila si scuote e ride mostrando i denti bianchi e scalcia le gambe, li guarda mentre Laila scende dalle braccia del padre e gli mostra la sua maglietta e Louis la rincorre riprendendola poi a braccio come una principessa mordendogli la pancia e facendola ridere. È come se i loro sorrisi potessero illuminare l’intero universo, come se potessero portare pace all’intero mondo. È come se fosse di nuovo al suo matrimonio, le mani che tremano, il cuore che scalpita, il pavimento ai suoi piedi inesistente e non ha mai pensato, mai e assolutamente mai, che la vita potesse essere così bella. Mancano comunque pochi minuti all’inizio della partita e Louis accompagna Laila fino all’ingresso del campo. Harry nel frattempo gli è andato incontro , infatti si ritrovano tutti e tre proprio davanti al cancelletto. Laila ha la mano destra completamente ricoperta da quella di Lou, che lo sta guardando con un sorriso che gli arriva fino alle orecchie e gli occhi brillanti, Harry, se potesse, lo prenderebbe e lo porterebbe via per baciarlo e toccarlo fino a notte fonda mentre le stelle brillano nel cielo, ma non può, perciò si limita a guardarlo ed amarlo ogni giorno sempre di più. Louis si avvicina ancora più vicino a lui, la mano ancora incastrata con quella della figlia e – Grazie- gli dice perché, Harry lo sa, che era tutto quello che gli serviva per credere in se stesso e affrontare la partita che tra poco sarebbe iniziata. Harry gli sorride con gli occhi, la bocca, il cuore e si avvicina, posa le mani sulle sue guance lisce e lo bacia dolcemente per poi far aderire i loro corpi. Le mani di Louis corrono alla sua schiena e Harry approfondisce il bacio, facendo scontrare le loro lingue in una danza che ormai conoscono a memoria. Louis è così buono e Harry starebbe lì a baciarlo per tutta la vita, ma devono staccarsi per riprendere fiato. Il riccio sprofonda tra l’azzurro cristallino degli occhi di Louis e – Dio, quanto ti amo- gli sussurra sulle labbra. Louis lo bacia di nuovo, un dolce e semplice bacio a stampo per poi allontanarsi e chinarsi al fianco di sua figlia che lo abbraccia di slancio e – Buona fortuna papà- gli dice. Louis le schiocca un bacio umido sulla guancia per poi alzarsi e guardare verso il riccio e – Ti amo anch’io tesoro- aggiungere con un sorriso sghembo sul volto da ragazzino. Harry gli sorride con il cuore più gonfio, mentre suo marito si dirige verso la sua squadra, guardando ogni tanto verso loro due. Ad Harry sembra tanto una di quelle scene dove  il marito  lascia la propria famiglia per andare in guerra, ma fortunatamente Harry non dovrà vivere con la costante paura che possa succedergli qualcosa, perché bè, non sta decisamente andando a morire. Gli lancia un ultimo sguardo mentre corre verso le panche per poi afferrare la mano di Laila e, insieme andare a sedersi sugli spalti. Harry, onestamente non ci ha mai capito un gran ché di calcio, ma si sforza comunque di comprendere qualcosa quando insieme guardano qualche partita alla tele. Sa comunque che Louis è un attaccante e che quindi il suo scopo è quello di fare goal nella porta degli avversari. Sa che ci sono i difensori - crede che Jeff, che ogni tanto va a casa loro, sia proprio uno di quelli- e i centrocampisti ed infine il portiere. Insomma non ci capisce molto ma le basi le sa. Invece, ovviamente, Laila si stanca già dopo i primi 20 minuti del primo tempo ed Harry può capirla, insomma ha 4 anni, non può divertirsi guardando una partita di calcio. Sta di fatto che Laila continua a lamentarsi e a tirare la maglietta di Harry, tutto concentrato sulla partita- o almeno prova a capirci qualcosa- per attirare la sua attenzione. Il riccio sbuffa, infastidito e si volta verso sua figlia, che gioca ancora con la sua maglia. – Papà mi annoio, e poi da qua non riesco nemmeno a vedere papà Lou, e se poi fa goal e io non lo vedo??- gli dice la bambina, ciondolando le gambe dalla sedia. Harry la guarda stranito ed è pronto a dirle di non rovinagli la maglia e che se succederà qualcosa ci penserà lui, quando, la folla dietro  e davanti di loro si alza in piedi ed inizia ad urlare e Harry non riesce a vedere più niente. Di scatto anche lui balza dal seggiolino e, ora capisce perché tutta quella baldoria. In campo c’è Louis a pochi metri dalla porta avversaria e il pallone che struscia tra i suoi piedi. Ed è così concentrato, pronto a fare goal e a non deludere le aspettative di nessuno ed harry lo sa, sa che può farcela, non ha nessun dubbio. Poi sente di nuovo Laila che gli tira la maglia e quando si gira la vede già in piedi sopra il seggiolino, sulle punte, mentre con una mano si regge a lui e cerca di guardare quello che sta succedendo. Ad Harry spunta un sorriso ampio sul volto e si avvicina a lei per poi prenderla in braccio e schiacciarle il naso sulla guancia calda. Laila ridacchia ma ha gli occhi fissi sul campo da calcio, o meglio sul suo papà che dopo dieci secondi riesce a mettere la palla nella rete e milioni di urla e esultazioni si levano in aria, mentre il cuore di Harry è sempre più leggero. Laila inizia a saltare tra le sue braccia ed a esultare con un continuo- Papà ha fatto goal, papà ha fatto goal- alzando le braccia in aria. Il riccio è contento quanto lei, ma si limita solamente ad applaudire mentre un sorriso sincero e orgoglioso si forma sul suo viso. In campo, gli altri giocatori si sono buttati addosso a Louis, abbracciandolo, ma quando si libera di tutti i suoi occhi si fissano su loro due, che, ovviamente, lo stanno già guardando, mentre butta loro un bacio con la mano e un sorriso solare si dipinge sul volto. Laila continua a sbattersi e a salutare il padre con la  manina urlando una serie di – papà- che attira l’attenzione di tutti mentre Harry si limita a mandargli un bacio per poi rafforzare la presa sul sedere di Laila e lasciarle uno schiocco di labbra sulla guancia. Si volta di nuovo verso Louis, ora con gli occhi più lucidi e un sorriso ancora più meraviglioso, se è possibile. Sta di fatto che, poi la partita è stata anche parecchio interessante, harry ha cercato di rimanere sempre attento, anche se Louis lo ha distratto più di una volta, ed è riuscito a seguirla fino alla fine. Laila ha esultato ogni volta che qualcuno faceva goal, e ciò significa anche quando la squadra avversaria ha fatto dei punti e, harry, sotto lo sguardo di rimprovero dell’altra gente, le ha dovuto spiegare come funzionano le cose. La cosa importante però è che la squadra di suo marito ha vinto per un punteggio di 4-3 e può solo esserne orgoglioso. Louis ha fatto due dei quattro goal ed ogni volta ha sempre guardato sugli spalti  verso di loro mentre Laila esultava orgogliosa del suo papà e Harry s’innamorava sempre più. A partita finita i giocatori hanno salutato e ringraziato il pubblico per poi dirigersi verso gli spogliatoi. Laila comunque dopo aver detto a tutta la gente che il capitano della squadra è suo padre- come se non l’avessero già capito- ha incontrato un suo amichetto dell’asilo, così Harry ne ha approfittato per lasciare i due bimbi a giocare insieme sotto lo sguardo dell’altro genitore. Il riccio, perciò si dirige verso gli spogliatoi, passando intorno al campo e raggiungendo la struttura dove i ragazzi si cambiano. Harry entra dalla porta d’ingresso per poi ritrovarsi difronte un corridoio completamente bianco mentre delle voci riecheggiano per tutto l’abitacolo. Quando giunge nella stanza dove i ragazzi si cambiano, un improvviso puzzo di sudore lo colpisce costringendolo a storcere il naso, c’è inoltre del vapore per tutta la stanza e sembra quasi di soffocare. I ragazzi sono quasi tutti in asciugamano ma ormai ci è abituato e non è lì, in quella stanza la persona che sta cercando. Jeff, che si, è proprio il difensore gli si avvicina, stringendogli una spalla con la mano destra per poi  - È a fare la doccia il tuo campione – dire facendogli un occhiolino. Harry avvampa improvvisamente dopo quella frase e cerca di rimediare con un sorriso più che tirato. Decide comunque di avviarsi verso le docce, salutando i ragazzi che conosce durante il tragitto. La quantità di vapore, nell’altra stanza è probabilmente il doppio se non il triplo e i diversi odori di bagnoschiuma gli salgono al cervello, stordendolo. Le docce purtroppo non hanno le tendine e i calciatori, si sa, tendono a rimanere nudi e harry, si ricorda le prime volte quando cercava di non guardare nessuno ma comunque doveva trovare Louis e non  sapeva che fare con le guance che prendevano fuoco e gli occhi sempre in movimento, ma ora ci è abituato. Deve posare gli occhi su tre corpi diversi prima di trovare quello che più gli interessa. Louis è di schiena e il rumore dell’acqua copre i suoi passi perciò non lo vede ne lo sente e quindi si posiziona lì davanti ad osservare suo marito mentre fa la doccia. Louis è incredibilmente basso, ma forse solo per lui, considerando la sua statura, ma il suo corpo è bello e tonico. I polpacci sodi, le gambe muscolose e il suo fondoschiena, cristo, dovrebbero farci una statua – anzi no, è solo di Harry- per non parlare della schiena graffiata e le spalle allenate e le braccia potenzi, ma, Harry non lo ammetterebbe mai, ma la parte che lui preferisce di più sono le mani di Louis. Sono così piccole e delicate e Harry adora intrecciarle con le sue. Per non parlare di quando siano profumate ed Harry starebbe tutto il giorno a baciarle. Si ricorda di quando, poco prima di sposarsi, sua madre gli ha chiesto se si sentiva pronto per il gran passo, che ancora erano molto giovani e potevano prendere le cose con più calma, che la vita era ancora lunga. Ma, Harry ha pensato che se davvero la vita fosse stata così tanto lunga avrebbe voluto passare ogni minino instante di essa insieme a Louis, a baciarsi, a coccolarsi, a toccarsi a risposarsi altre mille volte. E quando è andato all’altare, il cuore impazzito e gli occhi liquidi, non ci ha pensato nemmeno un secondo prima di dire quel bellissimo “si” che ha reso la sua vita migliore. Ora, Louis è ancora voltato di schiena a sciacquarsi il corpo dal sapone e Harry cerca di pensare ad altro prima di ritrovarsi a piangere ripensando a quel giorno. Vorrebbe raggiungere Louis, buttarsi sotto l’acqua insieme a lui e abbracciarlo forte e immergere il naso tra i suoi capelli umidi e fare l’amore fino all’infinito, ma sa che non può, non se ci sono così tanti occhi puntati su di loro. Harry cerca solo di contenersi davanti a quel corpo, davanti a quella perfezione perché, davvero non vorrebbe ritrovarsi con un’ erezione da dover soddisfare, non davanti a tutta quella gente. Comunque mentre il riccio sta ancora ammirando il corpo di Louis, il ragazzo si gira e strabuzza gli occhi, colto alla sprovvista e – Haz- dice coprendosi con una mano le parti intime e diventando tutto rosso. Harry lo guarda ancora un po’, incantato ma poi si risveglia ed inizia a ridere perché diamine, Louis fa la doccia nudo davanti ad una ventina di ragazzi ed ancora s’imbarazza a mostrarsi a suo marito. Ha comunque ancora quel sorriso divertito e innamorato sul viso quando va a prendere il suo accappatoio e avvicinandosi glielo avvolge addosso. Louis lo ringrazia con lo sguardo. Harry, le braccia avvinghiate al corpo del maggiore e il suo odore dappertutto, gli prende il labbro inferiore tra i denti per poi lasciargli un bacio tra le labbra aperte e – Sei stato bravissimo amore- dirgli ad occhi chiusi e fronti unite. Lo vede comunque sorridere per poi uscire dalla doccia ed iniziare ad asciugarsi. Harry lo segue fino a dove ha appoggiato la sua borsa e lo guarda, forse troppo intensamente mentre cerca di vestirsi e infatti – Harry, smettila di guardarmi così- lo riprende Louis che cerca di allacciare i pantaloni. Il riccio sbuffa perché, diavolo adesso non può nemmeno guardare suo marito ma si alza e aiuta Louis a mettersi la maglia e - È che sei così sexy- gli dice sfiorandogli gli addominali, per poi sorridergli e lasciargli un umido bacio sulla guancia. Louis, un po’ più rosso in viso, carica il borsone in spalla ed insieme escono dagli spogliatoi. È un po’ più tranquillo ora, la gente è andata via quasi tutta e gli unici rimasti sono i familiari dei calciatori. Harry da uno sguardo in giro e trova Laila e il suo amichetto che corrono in mezzo al campo sotto lo sguardo attento della madre del bimbo. Louis deve aver avuto la stessa intuizione perché – Dov’è quella peste di nostra figlia?- gli domanda, più felice di vederla che altro ma Harry lo spinge al muro di fianco a loro e – Sta giocando con un amichetto- gli sussurra sulle labbra. Louis ride, gli occhi brillanti e porta le braccia sulle spalle del riccio per poi scendere fino alla schiena e – Te l’ho detto che hai una maglia proprio bella- gli dice, gli occhi persi tre le sue labbra. Harry scuote la testa, le mani sotto la maglietta blu di Louis e – Davvero? – chiede, gli occhi tre volte più luminosi e le mani che tremano. Louis sorride e annuisce prima di baciarlo. Harry apre immediatamente le labbra incontrando la lingua di Louis. È da quella mattina che non può toccarlo ma, dio Louis è il suo ossigeno, è la sua acqua in un deserto, è la sua boccata d’ aria durante i giorni più soffocanti e se gli chiedessero “chi è louis?” lui risponderebbe “ la mia vita”. Sono ancora aggrappati, le labbra unite e i sapori che si mischiano quando – Papà- una voce urla da lontano. I ragazzi sono costretti a staccarsi per guardare  loro figlia correre nella loro direzione. Louis è il primo che si muove, raggiungendo la figlia che di slancio si butta tra le sue braccia per poi abbracciarla forte ascoltando tutti i complimenti che gli rivolge. Harry è rimasto un po’ più indietro a guardarli, a vedere l’amore tra padre e figlia a godersi lo spettacolo per la seconda volta. Poi Louis, con ancora il volto di Laila sulla spalla, lo guarda e gli dice di avvicinarsi. Ora Harry si posiziona dietro di Louis, una mano sulla sua pancia e l’altra sopra la sua mano, insieme per sostenere il corpo di Laila che sta quasi per addormentarsi sulla spalla del papà. Il riccio la guarda e le lascia un bacio sui boccoli neri e poi si stringe di più a Louis, gli bacia una guancia e affonda il naso sul suo collo. Vorrebbe che qualcuno scattasse loro una foto, per immortalare quel momento, per racchiudere tutto quell’amore in una fotografia ma sa che sarebbe impossibile perché è troppo tutto quell’amore, e cristo, questa è la sua famiglia e Harry, lo può finalmente ammettere, ama la sua vita. 


E voilà ecco un nuovo capitolo. Davvero sto sorprendendo anche me stessa. Comunque veniamo alla storia. Prima di tutto ringrazio che ha letto. Poi volevo dire che ho preso spunto da un post che ho visto su tumblr. E poi avanti ma ce li vedete Lou e Haz con una bellissima bambina.. ecco me li immagino proprio come ho scritto nella storia, come una bellissima famiglia del resto. È stato molto bello scrivere questa storia e sono davvero entrata nel personaggio di Harry e ho provato a spiegare l’amore di un papà per la propria figlia, o almeno spero di esserci riuscita. E se vi ho trasmesso almeno una delle emozioni che ho provato io scrivendola be, ne sono più che felice. Ora siccome sono in vena vi lascio delle bellissime foto che devono essere guardate ;))

ecco papà lou


e papà Harry


Ok ora però me ne vado davvero
Un bacione
sofi



 
  
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