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Autore: LouisVans__    27/10/2013    12 recensioni
Harry, è stato abbandonato, ad appena 1 mese di vita, davanti al portone di un orfanatrofio dai suoi genitori. Tuttavia, il giorno del suo 16esimo compleanno Harry è costretto ad abbandonare l'istituto, ritrovandosi da solo, in un mondo troppo duro, troppo crudele, per un ragazzino come lui. E quando tutto sembra andare per il verso sbagliato, arriverà lui. Lui, con i suoi capelli morbidi. La sua bocca perfetta. I suoi occhi azzurro limpido...
Genere: Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                 I'll be there, always         
 
 

L'invidia è una brutta bestia, lo so.
E so che non dovrei invidiare tutti quei bambini, totalmente amati dai genitori, i quali farebbero qualsiasi cosa per renderli felici. Ma non posso farne a meno.
A volte mi chiedo... perchè? Perchè, io? Che cosa ho fatto di male per non meritare un'infanzia felice, spensierata?
La campanella che annunciava la cena mi risvegliò dai miei pensieri con un sussulto.
Guardai l'ora, erano le 20.00 in punto.
Al solo pensiero del cibo mi assalii un forte senso di disgusto ... tuttavia mi costrinsi a scendere nella mensa.
"Eh guarda un po' qui chi si vede!" , l'amara voce di Josh, uno dei tanti ragazzi dell'istituto ad avercela, per qualche inspiegabile motivo, con me, mi giunse familiare alle orecchie.
Aumentai il passo, nella speranza che mi lasciasse, almeno per questa volta in pace... ma prima che potessi svoltare l'angolo del corridoio una scarna mano mi affarrò per la maglia, costringendomi a fermarmi "Sei di fretta oggi, Harry?" .
Non trovavo nulla di divertente in quella frase, proninciata in maniera prepotente, superiore... ma evidentemente doveva essere così, dal momento che suscitò un coro di schiamazzi dal gruppo di amici di Josh.
"Senti, io non ho ancora capito cosa ti ho fatto, perchè se davvero qualche mio comportamento ti ha dato fastidio ... beh, possiamo parlarne..." Non terminai la frase, che un forte pugno mi colpi lo stomaco, provocandomi una fitta lancinante, che mi fece mancare il respiro.
"Sei così stupido... non lo capisci, che nessuno ti vuole? Nemmeno i tuoi genitori ti hanno voluto, hanno preferito sbatterti qui dentro, piuttosto che tenere un demente come te. Fai proprio pena"
Era l'ennesima volta che sentivo qelle frasi, quelle parole, e per l'ennesima volta mi fecero venire le lacrime agli occhi, riaprendo una ferita che troppe volte era stata calcata.
Per l'ennesima volta, quelle parole, mi fecero sentire inaeguato. Uno scarto del mondo, che nessuno vuole.
Mi lasciarolo lì, per terra, Josh e i suoi amici, andandosene ridendo sonoramente.
Ci misi qualche minuto a ricompormi, a cacciare indietro le lacrime, e il dolore allo stomaco.
Un dolore alla quale ero abituato.
Ragginsi la mensa a testa bassa, cercando di non farmi notare, perchè troppo stanco, anche per rispondere alle solite domande, di cosa mi fosse successo.
Mi sedetti in un angolo abbastanza isolato della grande tavolata alla quale ero seduto.
"Ciao, Harry! Hai una brutta cera, devo dire... va tutto bene?"
Peter mi fissava, seduto davanti a me, con un vassoio contente minestrina e insalata.
Era alto, Peter. Aveva una forma slanciata, e un viso armonioso, ma occhi troppo stanchi, troppo vecchi per appartenere ad un ragazzino di 15 anni.
Mi sforzai di sorridergli, era gentile con me, sempre.
E quello era il minimo che potessi fare per ringraziarlo.
"Normale... tu, come va?"
Mi sorrise come se stesse aspettando proprio quella domanda;"Ohh, alla grande, Harry!",
affermò, allegro, "Oggi sono finalmente riuscito a chiedere a Jessica...sai, la ragazza che mi piace, di uscire! E indovina che ha risposto!",
aprii la bocca per rispondere, ma Peter mi anticipò "Ha detto di sì! Tu... tu non hai idea di quanto sia contento! Mi ha dato il suo numero di telefono... sai?"
Peter mi parlò tutta la sera di quanto fosse contento che Jessica avesse accettato, e di quanto la adorasse... ma io rimasi ad ascoltare, senza mai dire nulla. Qualche volta annuivo, altre sorridevo, ma, di fatto, io con le ragazze non avevo un minimo di esperienza. Motivo per cui non sapevo che dire. "Beh, grazie per la chiaccherata, Harry.
Ci vediamo!" "Certo, e grazie anche a te".
Tutti i ragazzi dell'istituto nel frattempo si stavano alzando, per dirigersi verso le rispettive camere.
Feci anche io per alzarmi, iniziando a pregare di non ricontrare Josh e i suoi amechetti.
"Harry... posso parlarti?", disse una voce dolce.
La voce di Anne, la donna che mi aveva raccolto, ben 16 anni prima da per terra, quando i miei genitori, se così posso definirli, mi abbandonarono davanti alla porta d'ingresso.
"Dimmi", affermai. Di sicuro non era niente di buono.
Lo avevo imparato con gli anni, che quando le persone ti dicono 'posso parlarti', c'è qualcosa che non va. "Vieni", mi disse, facendomi segno di seguirla.
Arrivati nell'angolo della mensa estrasse una busta dal grembiule.
"Questa avrebbe dovuto dartela il direttore questa mattina, ma ha avuto un impegno improvviso, e mi ha detto di dartela... mi dispiace, Harry".
Anne non aggiunse altro, e tornò a sparecchiare i tavoli. Incuriosito fissai la busta, facendomi forza per aprirla. Ne estrassi un foglio, e lo spiegai.


" Il signorino Harry, di anni 16, quest'oggi, è obbligato, in seguito all'articolo dell'istituto, ad abbandonare entro le ore 23.00 l'edificio......"
 

Non andai avanti a leggere. Lo piegai, o meglio, lo stropicciai, quel foglio. Ancora non sapevo, che quel pezzo di carta avrebbe cambiato radicalmente la mia vita.





Ciao a tutti!

Questa fanfiction è il frutto della diabolica mente della mia migliore amica, e mia.
Dal momento che è la "nostra" prima storia, vi saremmo eternamente grate se ci diceste cose ne pensate, accettiamo tutte le critiche! infondo servono a crescere no?
Un bacio da Ale e Viola99
  
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