Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Ceci Princessofbooks    27/10/2013    0 recensioni
Non c'è festa migliore per esplorare le proprie ombre, o le luci più improbabili. Non c'è festa migliore per guardare i propri demoni, o stringere una mano contro il buio. Arthur e Alfred, Feliciano e Ludwig: un pugno di flashfic per divertirsi, intenerirsi, sorridere, e salutare il giorno più stregato dell'anno.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Germania/Ludwig, Inghilterra/Arthur Kirkland, Nord Italia/Feliciano Vargas
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Pumpkin – dell'importanza di una zucca

 

Alfred è un bambino dai capelli di sole e gli occhi della sfumatura ricca delle nocciole, avvolto nella pesante camicia da notte. Il freddo violetto di Ottobre preme contro i vetri, ma la casa sa di fuoco e cera e pane; e poi c'è Arthur, e niente sa scacciare il buio come il suo abbraccio silenzioso. Ora è seduto sulla sua poltrona di pelle, di fronte al camino, la lingua catturata tra le labbra come ogni volta che deve concentrarsi. Sulle sue ginocchia, una grande cosa arancione.

-Ciao, piccola aquila- il suo sorriso è quello speciale che riserva solo alle rive della sua terra. E a lui. Allunga la mano, scompigliandoli la frangia.

-Cosa stai facendo?- chiede Alfred, sporgendosi oltre la sua coscia; e caccia un urlo terrorizzato. Sulle gambe di Arthur c'è un volto orribile, la bocca un ghigno deforme, gli occhi cavi e senz'anima, scavati in una mostruosa carne d'arancio. Nascondersi contro il petto accanto a lui è naturale come respirare.

-Calmati, Al. Va tutto bene. È solo una zucca di Halloween.-

Alfred solleva gli occhi, ma non lascia la presa. -Halloween?-

Arthur annuisce e posa l'orrenda sfera sorridente sul tavolo, issandoselo un attimo dopo sulle ginocchia. Il bambino lascia scorrere la mano sul tweed spesso dei pantaloni, sulla curva ossuta e tiepida che l'ha accolto tante volte. - É una festa che abbiamo in Inghilterra. È molto antica, sai? La festeggiava già mio nonno, quando si costruivano enorme templi di pietra ed erba e gli uomini pregavano sotto le querce.-

-E che cosa si fa ad Halloween?-

-Oh, una cosa molto strana e molto importante: ci travestiamo e fingiamo di essere dei mostri.-

Il volto di Alfred è ancora incerto, ma guizza della curiosità un po' avventata con cui stana i coyote nelle loro tane. -Mostri? Come quelli delle storie?-.

-Proprio quelli.-

Lui riflette un attimo. -E non vi fanno paura?-

Il sorriso di Arthur diventa più profondo, e brilla come una lacrima. -No, non ci fanno paura. Ci ricordano quanto è bello essere umani, e che la cosa migliore per affrontare la paura è stringerci insieme contro tutte le grandi forze che ci turbinano intorno e che non capiamo.-

Il piccolo risponde al sorriso, e la zucca improvvisamente non è più così spaventosa. -Mi piace questa festa.-

Nei secoli che seguiranno, Alfred non dimenticherà mai di festeggiare Halloween.

 

Piccola cosa in onore di una delle mie feste preferite: una spiegazione “all'Hetalia” dell'affezione statunitense per Halloween...il riferimento al nonno di Arthur è, ovviamente, al mondo celtico (l'albero genealogico è tutta una mia invenzione.). Spero vi sia piaciuta, e alla prossima.

   
 
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