Le tentazioni della luna piena


Fenrir Greyback odiava Dedalus Lupin e il sentimento era ricambiato, da sempre.
Dedalus era un perfettino che si abrogava il diritto di giudicare le persone per quello che erano, un Auror di ultimo ordine che l'aveva preso di mira e ce l'aveva con lui. Che colpa ne aveva se era stato morso da un Licantropo e ora ne subiva le conseguenze? L'istinto del mostro che aveva dentro era incontrollabile e non esisteva nulla al mondo che potesse fare per fermarlo.
"Potrei quasi crederti, se tu non fossi un mostro anche in pieno giorno." lo apostrofò Dedalus un pomeriggio. Erano nel quartier generale Auror e Fenrir era stato arrestato. Era legato da corde magiche che trattenevano la sua forza sovrumana e gli era stata requisita la bacchetta. "Hai morso dei bambini quando eri un essere umano! Rimarranno sfigurati per sempre. Ti rendi conto almeno di questo? La realtà è che tu eri un mostro anche prima e ora usi la 'malattia' per giustificare ogni cosa che fai. E l'istinto di Licantropo, che dovrebbe farti attaccare tutti, invece tu ti butti solo sui più innocenti."
"La loro carne è così tenera." mormorò Fenrir lasciandosi andare a un linguaggio languido e adorante.
Dedalus ebbe un principio di nausea scuotergli gli intestini.
"Io sono certo che se non fossi stato una bestia da umano, non avresti questi problemi ora. Scommetto che nessun altro sarebbe in grado di comportarsi come fai tu." riuscì a dire fra un conato e l'altro "Vedrò di farti rinchiudere per sempre ad Azkaban, almeno lì non potrai più fare danno."
Furono le ultime parole che gli disse prima di tornarsene a casa propria.
Lì ad accoglierlo la moglie Urania e il figlioletto Remus. 



La prima notte di luna piena Fenrir riuscì a evadere. Si fece trovare nei paraggi della casa di Dedalus.
Appena trasformato l'odore della giovane carne di Remus gli arrivò alle sue narici e lui, che resisteva a tutto tranne che alle tentazioni, lo raggiunse senza indugi.
Remus strillò, vedendo quell'essere mostruoso avventarglisi contro. Le possenti mascelle si chiusero attorno al braccio che Remus usava per proteggersi. Quando Dedalus e Urania raggiunsero il piccolo, Fenrir trasformato stava sopra al bambino, continuando a sgranocchiare l'arto ormai distrutto. Remus, fra paura e dolore era svenuto, risparmiandosi almeno lo scempio che stava facendo del suo corpo.
Dedalus cominciò a colpirlo con incantesimi per allontanarlo dal corpo inerme, mentre Urania cercava di raggiungere il figlioletto per trascinarlo via. Appena preso il corpo, entrò nel proprio camino, nominò come luogo d'arrivo il quartier generale degli Auror e si ritrovò in men che non si dica vi si ritrovò, giacché aveva il permesso di entrarvi direttamente.
Una decina fra maghi e streghe si voltò verso la donna, che appariva eccitata e guardò il bambino ferito.
"Greyback è a casa nostra," gridò la donna, senza fiato "Dedalus lo sta trattenendo ma non resisterà per molto." poi guardò Remus "L'ha morso... lui l'ha morso...l'ha morso." cominciò a ripetere finché qualcuno non glielo tolse dalle braccia. Lo misero in isolamento.
Rimasero solo due donne a farle compagnia e a tenere d'occhio Remus. Gli altri entrarono nel camino per aiutare Dedalus. Quando arrivarono, l'uomo era al limite delle forze. Insieme riuscirono ad atterrare la bestia e trattenerla almeno finché c'era la luna piena. Appena Fenrir tornò umano, Dedalus tentò di eliminarlo ma fu fermato dai colleghi.
"Non sei contento, Lupin?" lo derise il Lupo Mannaro, mentre stava per essere imprigionato un'altra volta "Ho accettato la tua scommessa. Vediamo come te la caverai ora con un figlio licantropo."
Dedalus sentì la risata della bestia risuonargli nelle orecchie e fu l'ultimo suono che udì prima di morire: per il resto della sua vita, purtroppo non molto lunga, il rimpianto aver causato la rovina del figlio, non gli diede più tregua.