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Autore: sososisu    15/04/2008    2 recensioni
Aveva un modo particolare di mangiare le fette biscottate, staccava con le piccole dita poco curate, la crosticina esterna, quella bruciacchiata, che le piaceva tanto. L'interno invece lo abbandonava a se stesso. Dimenticato.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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FREI IM FREIEN FALL



-Bisognerebbe fare un monumento al tizio che ha inventato l’aria condizionata.-
-Concordo-
Era seduta nella macchina in pelle insieme al resto della band e a Meredith. Stavano chiacchierando semplicemente, del più e del meno, tranquilli. Quei quattro la stupivano ogni secondo di più: prima erano degli odiosissimi egoisti, poi dei normalissimi ragazzi, poi di nuovo delle star egocentriche … pensò che effettivamente il motivo di tanta perplessità era dovuto al fatto che ancora non li conosceva.
-Ehi Mela …- Subitò si voltò verso Bill che la stava fissando con quei suoi occhioni scuri.
-Dimmi-
-Raccontaci un po’ di te!- Lei lo guardò stranita. Cosa gliene fregava a lui della sua vita? –Cosa vuoi sapere?-
Kaulitz non fece in tempo a rispondere alla domanda, che David si girò verso di loro. –Ehi Apfel .. perché non inizi a filmare qualcosa? Dobbiamo fornire nuovo materiale per gli episodi, ricordi?-
Lei gli sorrise e sollevò una telecamera di modeste dimensioni … quella gigantesca era rimasta nel bagagliaio del suv. Accese la macchina e la puntò dritta dritta sul faccione di Gustav.
-Allora, signor batterista … dimmi un po’ come ti senti. Voglio un tuo parere, visto che di solito interpellano solo i due gemellini carini carini.-
-Ehi, non è affatto vero- dissero in coro Tom e Bill.
-Beh .. comunque sia ora voglio sapere cosa prova in questo momento lui- disse, indicando con lo sguardo Mr Schäfer.
-Beh ecco, sono un pochino agitato … insomma, ogni volta che dobbiamo andare in televisione siamo tutti un po’ nervosi.-
-Capisco … bene bene, passiamo a Georg … tu cosa mi dici?-
Continuò a fare domande ai due, interpellando qualche volta anche i Kaulitz. Ma si sentì davvero orgogliosa quando, arrivati agli studi di mtv, spense la camera con registrata una bella intervista quasi interamente sui due membri più trascurati.

Era stato divertente. Per una volta l’obiettivo era puntato su di lui.
Si osservò allo specchio del camerino, sciogliendosi i capelli e sistemandoseli dietro le orecchie. Ad un tratto la porta della stanzetta si aprì, e comparve una Meredith sorridente.
-Allora … pronto?-
Lui la guardò intensamente, dopodiché la salutò. –Ehi … sì sono pronto, tra poco si va in scena!-
Raccolse l’elastico marroncino che prima gli legava i capelli, e se lo mise al polso.
-Sai … secondo me stai meglio con la coda-
-Uhm, dici?-
Lei annuì, prima di sedersi accanto a lui, su uno sgabello dove prima era stata seduta la truccatrice. –Dove sono gli altri?-
-Già dietro le quinte penso. Adesso li raggiungo … prendo il mio Sandberg e volo-
Lei lo guardò radiosa. Calò un silenzio decisamente imbarazzante. Meredith inizò a attorcigliare le maniche della felpa fra le dita, a lui venne da ridere, sembrava una bambina. Di certo non dimostrava i suoi trent’anni, anzi .. poteva benissimo passare per una ventenne. Era molto bella, una bellezza deliziosamente semplice e genuina. Era simpatica, solare.
In quel momento teneva lo sguardo fisso sulla moquette grigina del camerino, continuando a giocherellare con i lembi della felpa. Non sapeva cosa dire, non sapevano cosa dire.
-Ehm … penso che sia l’ora di andare …-
-Come mai tutta questa fretta?-
Georg allungò la mano verso la sua guancia, carezzandola leggero. Era fredda. Lei tremò, alzando subito gli occhi dal pavimento e puntandoli dritti nei suoi, verdi. Come due calamite iniziarono ad avvicinarsi, piano piano, lentissimamente. L’altra mano del bassista si andò a poggiare automaticamente sull’altra guancia, mentre Meredith, rossa come un gambero, fissava le sue labbra, incurvate in un sorriso.
-GEORG!-
In una frazione di secondo la porta si era spalancata e una Apfel alquanto incazzata era comparsa all’entrata del camerino, con il fumo che le usciva da ogni poro. Ma quando vide che cosa stavano combinando i due nella stanza, subito indietreggiò, mortificata. –Ops, scusate … non volevo-
Ma Meredith le sorrise ancora più rossa di prima –Ma figurati … sta … stavamo giusto per venire, vero?- Lui annuì, ridendo. La adorava quando faceva la bambina imbarazzata e impacciata. Tutti e tre si incamminarono verso il backstage, le due ragazze confabulavano fra loro, pochi passi più avanti rispetto a Georg. Lui camminava lentamente, con un sorriso alquanto ebete stampato sulla faccia.
-Quando torniamo in albergo mi racconti tutto, capito?-
-Ma non c’è nulla da dire!-
-Non dire cazzate … eravate a due centimetri di distanza, sembravate due lumache!-
-Non è vero!-
-Sì invece!-
-No!-
-La smettete voi due?-
David la afferrò per un braccio e la trascinò sotto il palco. –Ora, invece di spettegolare con Meredith, vedi di riprendere l’esibizione-
-Jost, sei un rompipalle …-
Lui nemmeno le rispose e la lasciò da sola con la sua telecamera abnorme.

Era appoggiato alla parete fredda, con il suo Sandberg in mano, a pensare. Perché diamine era entrata quella ragazzina? Non poteva farsi prendere da un raptus isterico solamente due minuti più tardi? No! Doveva interrompere tutto. Si avvicinò al tendone blu scuro e lo scostò leggermente, fissando la platea di discrete dimensioni, pronta per assistere al programma. Intravide Apfel, intenta a sistemare i cavi della sua camera.
Gli si avvicinò Gustav che gli fece prendere un colpo e gli fece fare un salto di mezzo metro.
-Ehi calmati … sono io-
-Scusa, è che sono nervoso-
Il batterista scostò la tenda di velluto, per capire chi o cosa stava fissando l’amico. E quando vide che non era altro che Apfel sorrise.
Si stava quasi per strozzare con un cavo e, dopo essersene liberata, si asciugò una goccia di sudore dalla fronte, sistemandosi i dread.
-Non stavo guardando lei, se è a questo che stai pensando-
Si giustificò Georg. Giustificò? Perché, da quando lui doveva giustificare ciò che faceva o ciò che guardava?
-… Io non ti ho mica detto nulla- rispose il batterista, sospettoso. I due smisero di parlare quando le luci si spensero e partì l’orrenda sigla dello show.
Un omone dello staff si avvicinò a loro e li trascinò dal resto della band.
-Fra cinque minuti entrate-
Carino. Decisamente simpatico. Ohssì.
Bill si agitava e non stava fermo nemmeno per una frazione di secondo. Continuava a camminare, a parlare, a torturarsi i capelli. Tom non era di meno. Georg aveva dimenticato la testa nel camerino e non capiva più nulla e Gustav stava per prenderli tutti a ceffoni. Cazzo. Non erano mai stati cosi isterici prima di un programma.
-Ma vi volete calmare? State facendo impazzire persino me, e vi assicuro che ce ne vuole- disse il batterista.
-Noi SIAMO calmi- risposero gli altri tre, all’unisono.

- … TOKIO HOTEL-
La voce gallinesca della conduttrice raggiunse le loro orecchie e l’omone simpatico di prima li spinse sul palco, rischiando di farli crollare tutti insieme appassionatamente avvolti nella tenda blu come involtini primavera.
Le fan presenti in sala cominciarono ad urlare come delle isteriche mentre i quattro entravano salutandole con le mani. Gustav si sedette alla batteria e batté le due bacchette fra di loro tre volte. Tom partì con gli accordi di Schrei. Era da un bel po’ che non suonavano quella canzone. Era davvero vecchia, una delle prime. Ma il regista dello show li aveva pregati di tornare ad esibirsi con pezzi datati. Georg guardò il pubblico, che si scatenava seguendo il ritmo veloce battuto da Gustav. Vide anche Meredith, che era seduta vicino a David, le sorrise e lei rispose, arrossendo. Dopodiché guardò Apfel che, a pochi metri da lui, li riprendeva. Camminava lentamente cercando di non coprire la visuale alle persone sedute in prima fila, dietro di lei. L’esibizione stava andando bene, non avevano ancora fatto errori e le ragazzine cantavano a squarciagola, coprendo persino la voce di Bill. Ad un tratto però … quando tornò a fissare la telecamera, in una frazione di secondo … una catastrofe.
Il piede destro di Apfel si incastrò in un filo, lei cadde rovinosamente all’indietro urlando una bestemmia che fortunatamente fu coperta dalle grida e dalla musica, Georg la vide crollare insieme alla telecamera e trattene a fatica una fragorosa risata, perdendo il ritmo e sbagliando tutte le note, di conseguenza sbagliò anche Gustav, di conseguenza sbagliò anche Tom e, di conseguenza, sbagliò anche Bill.
Andarono TUTTI fuori tempo.
Kaulitz lanciò uno sguardo terrorizzato verso gli altri tre ma, per fortuna, Mr Schäfer riuscì a ritrovare il ritmo e a rendere la catastrofe meno catastrofe.
Finita la canzone la presentatrice gallina fece loro qualche domanda e poi la band poté tornare allegramente nel backstage. Ma in pochi secondi la pace venne distrutta in mille pezzi da un urlo di Bill.
-MA CHE CAZZO HAI FATTO, LISTING?-
-NON è STATA COLPA MIA!-
-Calmatevi tutti … tanto ormai è successo, è inutile ripensarci, ringraziate Gustav che è riuscito a sistemare il tutto … -
-… ma … ma, DAVID! Puniscilo!! È colpa sua!!!-
-Chetati, checca!-
-Che…Checca?-
I due si stavano per prendere a botte, ma in quel preciso istante comparve l’artefice di tutto quel casino, zoppicante.
-TU … RAZZA DI …-
-Non osare stronzo, mi sono quasi rotta una vertebra-
-Potevi rompertela in silenzio! Almeno non avresti fatto sbagliare Georg!-
-Ma guarda te … mi sono fatta male cazzo, non l’ho mica fatto apposta!-
-La volete smettere?- Intervenne Gustav, che era stato zitto per tutto il tempo. –Lasciatela in pace, di certo non è stata una cosa volontaria, come diceva David … ormai è successo, amen. Mettici una pietra sopra Bill.-
Lei gli sorrise prima di voltarsi verso Georg. La stava fissando, ma quando vide che se n'era accorta subito spostò lo sguardo altrove. –Beh … comunque escludendo l’ultima parte siete stati bravi!- cercò di sdrammatizzare.
Kaulitz la guardò male. In quell’istante arrivò Meredith, correndo senza fiato.
-Apfel … come stai??-
-Ehi Me, calmati … tutto a posto, solo una brutta botta sul culo!-
-Che finezza …-
La aiutò a camminare fino all’uscita dallo studio dove, come sempre, ad aspettarli c’era il solito suv nero e l’orda di fan. Ma per fortuna almeno per oggi avevano terminato, potevano tornarsene in albergo a dormire.





Note dell’Autrice: eccomi qui! Ringrazio i quattro miseri recensitori ._. sigh, ma perché cosi poche recensioni? Ç__Ç

Bluebutterfly: grazie mille per i complimenti! Sono felice che ti piaccia la mia fanfiction^^ continua a seguirmi! Un bacione!

_Princess_: Mannaggia a EFP! Detesto quando cancella le recensioni lunghe lunghe lunghe che io amo tanto ç__ç a parte questo … ahahah scusami se continuo a chiamarlo checca, ma ci azzecca troppo xD a parte questo, ho cercato di contenere il mio istinto animalesco e di ridurre il numero di Bill-checca-Kaulitz :°DDD un bacio!!

Ninnola: ringrazio di cuore anche te! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Un bacione!

Paaola: e per ultima la mia Paaaooo!^^ Grazie mille, tu mi vizi! Non vedo l’ora dell’11 luglio con tee*___* ti voglio bene caccaaaa! Un bacionee




Ora vi saluto, con la speranza che aumentino i recensitori ._.
Un saluto a tuttii!

G.

  
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