The beginning
Una
stazione gremita di persone.
Un mondo sconosciuto.
Rumori,
disordine, caos.
Eppure in
questo universo parallelo, tu, una ragazzina di undici anni, sola davanti al
tuo avvenire, ti senti a casa, anche
se il senso di inadeguatezza si fa largo in un angolo del tuo brillante
cervello.
Questo è e sarà il tuo mondo.
Cercando
di dimostrare una sicurezza che non hai, ti fai strada tra le persone, composta,
precisa, come se fossi a casa tua.
Agli
occhi della gente sembri la classica bambina so-tutto-io, sempre impeccabile, determinata e sicura
di sé.
Come si
sbagliano.
Stai
cercando di avanzare senza dar fastidio a nessuno, evitando di pestare piedi,
per non cadere in situazioni imbarazzanti che dimostrano quanto sei fragile
adesso.
Ti siedi
sopra una panchina, aspettando ancora un po’ prima di salire nel treno, che ti
porterà alla tua nuova casa, dove non c’è nessuna mamma e nessun papà, e
nemmeno nessun amica con cui giocare alle Barbie.
Alzando
gli occhi, vedi un gruppo di persone tutte con i capelli rossi, che ridono e
scherzano.
Si vede subito ,dal loro abbigliamento,che sono maghi.
Alcuni
sembrano essere di qualche anno più grandi di te, poi
c’è una bambina abbastanza piccola...
E
un ragazzino con gli stessi capelli rossi, le lentiggini e gli occhi color del
cielo, dove riesci a leggere tanta paura ed insicurezza…
Subito ti
senti vicina a lui, un ragazzino insicuro, proprio come te, nonostante provenga
dal mondo dei maghi.
Il treno
fischia e immediatamente ti alzi, trascini il tuo baule, troppo grosso per una
bambina come te, e sali nel treno.
I vagoni
sono molto affollati e affacciandoti agli scompartimenti, li trovi tutti pieni.
Prosegui,
trascinando il baule che sembra diventare sempre più peso.
Senza
motivo, ti ritrovi a cercare con gli occhi il ragazzino con i capelli rossi, ma
le tue ricerche sono vane.
Alla
fine, trovi uno scompartimento, occupato solo da un ragazzino un po’
paffutello, che avrà pressappoco la tua età.
Entri e
lui alza immediatamente gli occhi, sorpreso da quella visita.
“Posso sedermi?”chiedi educatamente, indicando il
posto innanzi a te.
“S…Sì...”singhiozza il ragazzino,
non ti eri accorta che piangevo, e subito la tua natura apprensiva prende il
sopravvento.
“E’ successo qualcosa?”
Il
ragazzino singhiozza ancora più forte e si copre il viso con le mani.
“Ho perso Oscar, il mio rospo…Nonna
me l’aveva comprato ieri…”singhiozza.
Ti mordi
il labbro inferiore.Rospi?La situazione ti sembra del tutto estranea, ma tenendo fede alla tua facciata da
bambina onnisciente, prendi in mano le redini del gioco.
“Se vuoi posso chiedere se
qualcuno l’ha visto…Ah io mi chiamo Hermione…” ti presenti porgendogli la mano,
che viene subito afferrata da quella un po’ più
paffuta del ragazzo.
“Grazie Hermione,
io sono Neville…”risponde
il ragazzino, asciugandosi una lacrima.
Facendogli
un sorriso consolatore, esci dallo scompartimento e ricominci a vagheggiare per
i vagoni, alla ricerca del rospo.
Entri in
tanti scompartimenti, parli con molte persone, ma nessuna ha visto il rospo.
E nessuna di loro è il ragazzino
dai capelli rossi.
Quando
ormai hai perso le speranze, vedi un ragazzino con gli
occhiali seduto da solo in uno scompartimento, mentre ti avvicini, noti
che non è solo.
Accanto a lui c’è il ragazzino con
i capelli rossi.
Non
sapendoti spiegare il perché, arrossisci violentemente e vorresti andare via,
dopo tante ricerche, ma il pensiero di Neville che piange per Oscar ti fa
affrontare la tua timidezza.
Prendi
fiato, e avvicinandoti alla porta, l’apri.
“Qualcuno ha visto
un rospo?Un ragazzino di nome Neville ha perso il suo…”
Il resto è
storia.
Questa One-Shot è dedicata ad Emma Watson,
la mia attrice preferita, che oggi compie diciotto anni.
Sembra banale, ma è
per ringraziarla per tutti questi anni che ha trascorso nel ruolo di Hermione Granger, a mio parere, il personaggio più bello uscito dalla penna
della Rowling.
E’ per ringraziarla
di essere Emma, la ragazza con tanto stile, ma sempre acqua e sapone, che nonostante tutte
le critiche che riceve continuamente, va avanti e migliora ogni giorno di più.
Ad Emma, sperando
che la sua carriera diventi sempre più bella.
Ad Emma,
augurandole tutta la felicità del mondo.
E ad Hermione, che
ha preso concretamente vita con Emma.