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Autore: Fanelia    28/10/2013    8 recensioni
Un essere in conflitto con sè stesso e il mondo esterno vi rende partecipe dei propri pensieri e delle pulsazioni che lo spingono ad agire, in maniera incontrollata.
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Signore Oscuro

 

Sono il re delle tenebre, l’oscuro cavaliere della notte.

Il figlio del diavolo, l’uccisore di essere umani, colui che solo nell’oscurità può muoversi liberamente, perché solo avvolto da essa il proprio segreto è al sicuro.

Sono senza pietà, mi cibo del sangue che scorre caldo e copioso nelle vene di voi umani, ma nemmeno il calore della vostra linfa vitale riesce a scaldarmi.

C’è chi dice che io abbia un cuore, chi pensa che non lo possegga, chi crede che non abbia sentimenti.

Mi hanno chiamato “bastardo senza cuore” e mi hanno destinato alla vita eterna, una vita solitaria e piena di vuoti.

Vuoti lasciati dalle amicizie mortali che passano a miglior vita, i vuoti lasciati dalle donne che ho amato… e osano dire che io non possa provare amore, pietà, compassione.

Ma cosa ne sanno loro?

Sì, è vero, mi cibo di vite umane, ma è il mio istinto di sopravvivenza che mi porta a farlo.

Non abusavo dei miei canini, mangiavo solo quando ne sentivo davvero il bisogno.

Avevo imparato a tenere a bada la sete, la frenesia che facilmente avrebbe potuto impadronirsi di me, se avessi lasciato che l’istinto, che il cacciatore prevalesse, nel momento in cui una traccia di profumo arrivava alle mie narici.

Era così facile dilaniare, bere, prendere quanto volevo, senza crearmi alcuno scrupolo.

 

Per secoli ho vagato da solo, fra le vie della città deserte e avvolte dal buio, poi mi è bastato incontrare i suoi occhi.

Era una così bella creatura, quegli occhi verdi magnetici attirarono subito la mia attenzione, per non parlare di quell’aroma ammaliante che emanava la sua pelle.

Fu la prima cosa che colpì i miei sensi, fu il primo motivo per cui la cercai, la individuai e contemplai l’idea di bere da lei.

Ma quando i suoi occhi incrociarono i miei, quando emersi dalle tenebre e mi resi a lei visibile, mi guardò incuriosita, per nulla spaventata.

Invece avrebbe dovuto temermi, avrei potuto ucciderla, in qualsiasi momento.

Ma fu lei a stregare me e a uccidere la parte irrazionale e prepotente che il mio essere un vampiro aveva accentuato, portandola all’estremo.

Lei si avvicinò a me, mi svelò le bellezze del mondo, mi diede un motivo per lottare contro la mia natura, per cercare di dominarla. Solo vicino a lei mi sentivo completo, solo la sua vicinanza rendeva l’idea di vivere in eterno meno simile a una condanna rispetto a quanto avessi sempre pensato.

Dimenticai quasi che avrebbe vissuto poco, se comparato alla vita eterna o quasi a cui ero destinato, così, quando passò a miglior vita, il dolore per la ritrovata solitudine, per la sua mancanza, il dover accettare la sua scelta di non volere diventare una creatura della notte e vivere per sempre al mio fianco, mi fecero tornare lo spietato assassino che ero stato.

Sono senza sentimenti? Non ho un cuore? Non posso capire che voglia dire soffrire?

E questo solo perché ho ricominciato a prendere ciò che la mia natura brama, desidera, necessita?

Solo perché ho lasciato che il sangue umano mi inebriasse nuovamente,  rendendomi suo schiavo?

Posso essere condannato per la mia natura?

E poi, a dirla tutta, non mi interessa nemmeno.

Solo nel togliere la vita e vedere sparire quello stupido sorriso dai volti di voi umani trovo sollievo e voi, stolti, non capite che mi cibo della vostra paura, del vostro terrore.

Vedeste la faccia che fate quando realizzate cosa sono, quando capite a che fine siete destinati.

Ma non riesco a provare pietà, non riesco a lottare, a domare questa sete di sangue che, solo quando soddisfatta, mi rende quasi completo, permettendomi di trovare un insano momento di appagamento; ma è una cosa effimera, perché mi basta inalare il dolce profumo di un’altra preda e la follia omicida si impadronisce nuovamente di me.

Amatemi come il re della notte ma temetemi.

Sono colui che vi ammalia per togliervi la vita.

Sono colui il cui sguardo vi strega per fare di voi il suo pasto.

Sono colui dal quale non potete scappare; per quanto vi dimeniate, dibattiate, ribelliate, sappiate che non avete speranza contro la mia sete e, più cercate in me pietà e più alimentate la mia rabbia, la mia urgenza e la mia natura.

No, non la chiamerò cattiveria ma solo e semplicemente la mia natura.


NdA: ringrazio sua zarinosità per avermi aiutato a rileggerla!
Questa, vi avverto, così vi spaventate, potrebbe essere l'inizio di una mia long... che al momento non ho tempo di scrivere ma per la quale sto prendendo appunti. Dite addio ai vampiri cuoricinosi e sberluccicosi e preparatevi per Tarquin!

 
   
 
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