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Autore: _Cthylla_    28/10/2013    3 recensioni
Freezer si sente minacciato. Qualcosa, o qualcuno, lo osserva. Lo ascolta. Nella sua vita "perfetta" in cui è lui ad avere il controllo su tutto si è aggiunta una variabile imprevista...l'ultimo esponente di una razza ormai estinta.
Cosa vuole da lui? L'ombra è veramente lì per cercare di fargli del male?
O è solo una sfortunata creatura che è finita lì per caso?
A questo punto...non resta che leggere e scoprirlo.
- Avviso: qui non esistono Goku, Vegeta e nessun altro sayan. Niente "scimmioni", ragazzi, mi dispiace.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cooler, Freezer, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo
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- Questa storia fa parte della serie 'Ombre'
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= L’ombra del tesoro =

 

 

 

 

 

 

Zoisite era in uno di quei momenti in cui si chiedeva…

“ma che mi è saltato in testa?”

“avrò fatto bene?”

“perché ho voluto dire a Cooler del tesoro?”

“perché mi sono lasciata convincere a, parole sue, non essere precipitosa nella scelta?”

“ …ma più che altro come posso parlare ancora con lui dopo quel che ha fatto a Freezer?”

“perché sto costringendo due tizi che non si sopportano a stare nella stessa astronave?”

“e perché non riesco a decidere, sapendo che tanto Cooler probabilmente non lo sposerò?”

Ecco, giunta a quella consapevolezza dopo aver parlato con lui - che sembrava aver accettato questo declassamento a “opzione potenzialmente pericolosa” senza colpo ferire - avrebbe proprio dovuto rendere definitiva la scelta. Con Freezer erano venuti al dunque, no? Quindi perché accidenti non riusciva a farla finita?!

Che li tenesse tutti sulle spine perché sotto sotto le piaceva il pensiero di poter esercitare una sorta di controllo sui due esseri più forti della galassia, o almeno di quella sezione? Forse, ma di certo era una cosa a livello inconscio, perché consciamente la shadowjin tutto provava meno che piacere.

Una volta trovato il tesoro però il gioco sarebbe finito, Zoisite sapeva che avrebbero entrambi preteso che scegliesse immediatamente.

Osservò Freezer, che aveva inserito il pilota automatico nell’astronave ed evitava accuratamente di registrare la presenza di suo fratello, guardando ostinatamente fuori dall’ampia vetrata. Visti i precedenti, e visto quel che era successo tra loro, era già tanto che non cercasse di saltargli alla gola. Per una volta la shadowjin l’avrebbe trovato pure comprensibile.

Cooler dal canto suo faceva lo stesso, ignorando Freezer. Probabilmente entrambi avevano deciso - non di comune accordo ma seguendo la stessa logica - di cercare di comportarsi in un modo che avrebbe portato Zoisite a compiere una scelta definitiva in quello che era l’ultimo atto della loro sfida. Erano talmente occupati a non ammazzarsi a vicenda, e Zoisite a cercare di decidere, che nessuno dei tre aveva notato il segnale silenzioso di una navicella che aveva cambiato rotta da Pianeta Freezer n.1 a quella che stavano seguendo loro, e li aveva seguiti tutto il tempo.

Era una giornata intera che la shadowjin non sentiva nessuno parlare. I due fratelli ovviamente non conversavano tra loro, e lei non parlava a nessuno dei due, perché se avesse rivolto la parola a uno magari l’altro l’avrebbe ritenuto un’offesa personale…ok, non era esatto. Se avesse rivolto la parola a Cooler, Freezer l’avrebbe ritenuta un’offesa, mentre a parti invertite non sarebbe successo niente di che. Ma perché rischiare?

“ tra un po’arriviamo” avrebbe voluto dire Zoisite. Anche una constatazione semplice e stupida come quella sarebbe stata più sopportabile di quel silenzio di tomba, ma le mancò il coraggio, perché una cosa di sicuro la sapeva: se i rapporti tra i due fratelli erano arrivati a quel punto, la colpa era anche sua.  

« satellite in vista. Atterreremo tra circa un minuto ».

Oh, alleluia, qualcuno che parlava. Nello specifico, Freezer.

Zoisite cerò la risposta più corta e impersonale possibile.« ok  ».

Evidentemente fu una mossa azzeccata, perché non diede a nessuno dei due fratelli spunti per provocare l’altro.

Per come litigavano, a volte Freezer e Cooler le avevano ricordato i gemelli Rorgax, quei due pazzi jellyng che giusto Don Veit riusciva relativamente a gestire minacciandoli di mangiarli. Non che ormai qualcuno prendesse quella minaccia sul serio, sapevano tutti che era diventato vegetariano da un pezzo.

Atterrarono sul satellite senza alcun problema, e senza neanche troppo rumore considerando l’eco di quel sasso deserto. Scesero dall’astronave ringraziando il dio degli icejin di aver dato loro la facoltà di poter sopravvivere senza problemi nello spazio aperto, perché altrimenti avrebbero avuto bisogno almeno di un respiratore, e per quanto attualmente girassero i modelli più ridotti e avanzati erano sempre una seccatura.

« bene, ci siamo. Adesso dove si va? » Cooler si guardò attorno « questo posto sembra tutto uguale ».

« non guardare me, io non ne ho la minima idea » disse la shadowjin.

« sono l’unico ad avere notato quella specie di grotta? »

Entrambi si voltarono verso il punto indicato da Freezer. Ok, uno a zero per lui. Si diressero tutti e tre fino alla grotta, in perfetto silenzio, e fu a quel punto che l’anello di Zoisite cominciò a tremare, per poi brillare di luce rossa.

« dev’essere una conferma che siamo sulla strada giusta » disse la shadowjin « a questo punto una volta entrati ci basterà tenere gli occhi puntati sull’anello. Se brilla andiamo bene, se non brilla dovremo tentare un altro percorso ».

Freezer osservò quella brillante luce rossa, poi il buio pesto della grotta, e in quell’istante capì una cosa: a costo di accecarsi avrebbe guardato costantemente l’anello, perché a quelle tenebre orrendamente fitte non voleva pensare nemmeno. E se dal buio fosse uscita sua madre?

Era un pensiero totalmente irrazionale, lo sapeva, come sapeva che quella sera lui non aveva davvero parlato con regina Ice ma con un manichino, eppure non riusciva a togliersi dalla testa che quel che temeva sarebbe potuto succedere. Gli avrebbe di nuovo detto che non doveva nascere…e poi per rimediare all’errore lo avrebbe ucciso…

La notte prima di partire aveva dormito con una piccola luce accesa in camera. Vergognandosi, sentendosi più scemo di un bambino di tre anni, ma lo aveva fatto.

« Freezer? È tutto a posto? »

Si riscosse bruscamente sentendo la domanda preoccupata della shadowjin. Non poteva fare di nuovo la figura del mollaccione. « ovvio che è tutto a posto. Muoviamoci ».

Cooler nel buio sogghignò. Aveva fatto proprio un ottimo lavoro, e il suo fratellino era ben lontano dal riprendersi dal trauma; che Zoisite lo avesse “declassato” era solo un effetto collaterale negativo che poteva ancora riuscire a gestire. Forse.

Se così non fosse stato, che dire, quale occasione migliore per farla fuggire? C’era un’astronave con dentro una quantità di provviste standard e un bel po’di carburante, lui avrebbe trattenuto il nano finché lei non se ne fosse andata, ed ecco fatto. Perderla gli seccava, ma c’era sempre una speranza che tornasse, e poi era meglio che lei se ne andasse via, piuttosto che far vincere suo fratello.

Camminarono lungo i cunicoli della grotta senza troppi problemi per un bel pezzo.

« mi sembra strano che non ci siano trappole, o qualsiasi mezzo di protezione, o che so io ».

« Freezer, tieni gli occhi sulla bella lucina e non fare il menagramo come tuo solito, altrimenti qualche demone potrebbe uscire dal buio per tirarti la coda ».

Zoisite si sentì avvolgere da una morsa gelida. Oh no…lo sapeva che la tregua non sarebbe durata, lo sapeva!

Svanì nelle ombre un attimo prima che Freezer lanciasse una sfilza di raggi letali a Cooler senza pensare che rischiava di colpire anche lei. Cooler rispose a suon di pugni, Freezer cominciò a fare lo stesso lanciando meritatissime invettive di ogni sorta, mentre Zoisite, sempre in forma di ombra, raggiungeva la fine del cunicolo. Sapeva dove andare, perché anche nelle ombre sentiva l’anello vibrare. Non c’era da stupirsi, probabilmente era stato fatto apposta, appartenendo a uno Shadow.

“quando quei due avranno finito di litigare rispunteranno fuori” pensò.

Stavolta proprio non se la sentiva di mettersi in mezzo, era lì per il tesoro e lo avrebbe trovato, che facessero quel che volevano.

Si stupì ritrovandosi in quella che sembrava una depressione del suolo circondata da rocce che la coprivano quasi del tutto, lasciando solo un angolo di cielo aperto sulla cima. Tornò in forma solida e camminò fino al centro, guardandosi attorno.

«…è stato scavato nella montagna » mormorò, per poi abbassare gli occhi. Sul suolo si incrociavano diverse linee, apparentemente senza significato… l’anello brillava più che mai, e vibrava tanto da farle tremare l’intera mano.

Istintivamente la shadowjin prese il volo, e man mano che si allontanava quelle linee assumevano contorni sempre più chiari.

In incisioni sul suolo messe in cerchi concentrici era rappresentata la storia degli Shadow. I primi di loro. L’evoluzione. I momenti più importanti degli sporadici rapporti con gli altri icejin. Le guerre, più di quante Zoisite pensasse. Ma fu l’incisione al centro a catalizzare la sua attenzione, non solo perché sembrava estremamente recente…

Rappresentava uno shadowjin maschio e una femmina che mettevano due bambini - a loro volta un maschio e una femmina - in un’astronave, e in seguito gli stessi due bambini - in delle possibili fattezze adulte - in quella stessa camera del tesoro. La femmina faceva sparire nelle ombre una mano con un anello, ponendola in quel foro esattamente al centro della stanza. Infine c’era l’ultima parte in cui il maschio e la femmina che mettevano dei gioielli a…a tre, di bambini

I figli che lei ed Hayun avrebbero dovuto avere.

Quelle erano le ultime volontà dei suoi genitori, incise nella pietra per sempre.

Pianse, mentre tornava a terra, pensando a quanto invece le cose fossero andate diversamente. Le speranze dei suoi genitori erano morte con loro, lei era e sarebbe sempre stata l’ultima Shadow “pura” rimasta, e l’unica consolazione era che se non altro non potevano saperlo: i morti erano morti.

Non ci pensò due volte a far sparire nelle ombre la mano con l’anello, proprio come aveva visto nell’incisione, e a infilarla nel foro. Immaginò che fosse una specie di mezzo di riconoscimento, l’ombra simile a quella di Morgan, e l’anello.

Il pavimento cominciò a tremare forte, Zoisite si alzò nuovamente in volo mentre il pavimento si apriva in due. Venne immediatamente accecata da un fortissimo bagliore dorato. « il tesoro…»

Fu proprio in quel momento che Freezer e Cooler, decisamente malconci tra il combattimento ed il conseguente crollo, bucarono una parete della stanza per uscire.

« ma che…»

« il tesoro! » esclamò Cooler.

Il pavimento aveva quasi finito di aprirsi, e c’era una spaventosa quantità di oro, metalli preziosi di ogni tipo e gioielli, e tutto quel ben di dio apparteneva alla shadowjin che stava fluttuando in aria. « incredibile ».

Entrambi i fratelli le volarono davanti.

« sì, incredibile, ma a dirla tutta non è quel che mi interessa al momento » disse immediatamente Freezer « abbiamo trovato il tesoro, piccola shadowjin. Tu sai cosa significa questo. I tempi dell’indecisione sono finiti. Devi fare una scelta definitiva…»

« dalle almeno un attimo di respiro! » si intromise Cooler, guardando la ragazza.

« ne ha avuti fin troppi, di attimi di respiro. È ora che scelga…cos’è, Cooler, non ti rassegni ad aver perso? »

« perché ti ostini a voler capire cosa le passa per la testa, quando invece non sai nemmeno cosa passa per la tua? »

« piantatela tutti e due! » esclamò la shadowjin, in un tono quasi isterico che li fece zittire « ma non lo capite che non ce la faccio più?! »

« non ce la fai più tu, dici! E io allora, che ho dovuto sopportare i tuoi tira e molla fin dall’inizio?! » ribatté Freezer, abbastanza seccato « eppure sai da un pezzo cosa c’è tra me e te, lo sai che io ti…»

« non starai per dirle “ti amo”? »

Ancora una volta Cooler aveva rovinato il momento. Freezer ammutolì di colpo, il volto rosso come i capelli di Zoisite, e sferrò un improvviso diretto in faccia al fratello.

Cooler finì sbattuto contro una parete, ma tornò subito alla carica come se nulla fosse accaduto. « Zoisite, per me puoi fare quello che vuoi. Lo so che adesso mi consideri un’opzione pericolosa, ma io tengo sul serio al tuo bene …»

« no, tu vuoi solo vincere! » sbottò Freezer.

« io al posto tuo sceglierei me, più che altro perché non c’è rischio che ti uccida per noia, ma se vuoi correre il rischio di sposare questo psicotico non mi opporrò. Hai due scelte: vuoi lui, o me? »

Zoisite in quell’attimo ricordò tutto. I primi tempi con Freezer, le lotte, i baci, la passione, le volte in cui erano stati vicini, quando lui aveva suonato il piano…e ricordò anche i momenti con Cooler. Insieme si erano divertiti, ma non era e non sarebbe stata mai la stessa cosa. Era come scegliere tra un dolce senza farcitura, che era buono, e uno con farcitura alla nutella e con la panna sopra. C’era differenza. Guardò Freezer. « io-»

« non per disturbare, signori, ma La Nera non ha due scelte: ne ha tre ».

Dopo questa frase i due fratelli vennero come paralizzati. Zoisite pensò di essere temporaneamente diventata cieca, prima di rendersi conto che aveva davanti agli occhi un drappo che conosceva bene. Non ci poteva credere. « Experio…? » mormorò, scostando il drappo.

« e non solo lui! » esclamò qualcuno, dando due pugni tali ad sue icejin paralizzati da farli schiantare contro quel poco di pavimento che non era ricoperto di roba.

« Skinhope! » esclamò la shadowjin. Guardò in alto.

L’astronave di Doc, con il portello aperto, e c’erano tutti…ma proprio tutti!

« Zoisite, muovi le chiappe! »

« sempre gentile, eh Lora? »

« direi che sia il caso di ascoltarla, l’incantesimo reggerà altri dieci secondi » disse con estrema tranquillità Experio, volando in alto con Skinhope.

Peccato che sbagliasse, perché Cooler si riprese dopo appena altri due: era più forte di Freezer anche in quello. « chi sono questi maledett-»

« sono amici miei! Non attaccarli » lo bloccò Zoisite.

« dalla faccia che hai non ti aspettavi di vederli ».

Lei scosse la testa.

Cooler guardò lei, loro, suo fratello che stava ricominciando a muovere le mani. « mi sposi? »

Istintivamente la shadowjin scosse la testa.

« scappa con la cassa, mentre io lo trattengo » fu la piatta replica di Cooler, che saltò addosso a Freezer appena in tempo.

« non osare andartene! Non ci pensare nemmeno, altrimenti sono fatti tuoi e loro! » l’icejin bianco cercava di liberarsi dalla presa di suo fratello, ma non ce la faceva, ed era talmente tanta la paura di perderla da indurlo a dire quell’ “altrimenti sono fatti tuoi e loro” -residuo di una vita passata ad ottenere in quella maniera ciò che voleva- una frase che scatenò nella shadowjin la tanto temuta reazione fisiologica a fuggire.

Cooler iniziò a ridere, mentre Zoisite faceva rapidamente sparire il tesoro portandolo nelle ombre.

« sei bravissimo a rovinarti da solo! Hai dimenticato il suo istinto, vero? » gli sibilò all’orecchio.

Freezer capì di aver commesso un enorme sbaglio quando la vide volare nell’astronave, il portello richiudersi, per poi filare via a tutta velocità.

Cooler continuò a ridere sadicamente, e lo trattenne per dieci minuti. Lo lasciò solo quando giudicò che fossero sufficientemente lontani.

« perché l’hai fatto?! Perché?!  Adesso saranno fatti tuoi, nostro padre-»

« era un rischio calcolato, fratellino. Sì, nostro padre me ne dirà quattro, ma cosa mi importa? L’unica cosa che voglio è far sì che tu soffra le pene dell’inferno, e direi che ce l’ho fatta anche grazie al tuo preziosissimo contributo. Lei è andata via, e tu la ami, dev’essere doloroso, specialmente sapendo che è l’unica giusta per te. Ti avrebbe scelto, lo sai? Se è scappata con loro, la colpa è solo tua ».

« non è vero! »

« oh sì che lo è, e non sai quanto godo. Adesso, chissà! La rivedremo? Non la rivedremo? » rise ancora « tornerà mai? E se sì, tornerà da me, o dallo psicotico che l’ha minacciata di nuovo? » volò verso l’alto « ti lascio a leccarti le ferite, sarò così generoso da prendere una delle navette di emergenza per tornare a Pianeta Cooler n.1, così quando avrai finito di piangere potrai tornare nel tuo palazzo con la tua astronave. Addio ».

Se ne andò.

Freezer rimase solo in quella stanza del tesoro vuota, con quel poco di cuore che aveva ancora più vuoto.

 

 

 

 

@@@

 

 

 

 

« ehi ».

« ehi ».

Loramora si avvicinò alla shadowjin, che guardava fuori con aria malinconica. « pentita? »

« sì. No. Non lo so ».

La gamariana le si sedette di fianco. « ti eri proprio innamorata, eh? »

Lei annuì. « non ho potuto fare a meno di fuggire dopo quel che ha detto, è il mio…è quella cosa fisiologica ».

« lo so. Guarda che nessuno ti obbliga a restare per sempre, anche se ci piacerebbe. Se è del tempo che vuoi, hai quasi due anni per decidere se tornare da lui o meno. Direi che basti, non credi? »

Zoisite le fece un piccolo sorriso. « sempre che mi voglia ancora. Lora, non pensavo che sareste venuti a prendermi. Grazie ».

« ah, basta sentimentalismi adesso » si schermì Loramora « vieni di là, Doc ha organizzato una festicciola per il tuo ritorno ».

« ma non so se…»

« muovi le chiappe ».

Alla fine Zoisite si arrese a quell’invito tanto gentile. Ma sì, aveva quasi due anni per rimettere in ordine i pensieri che aveva nella testa, e andare a prendere quel medicinale le avrebbe offerto la possibilità di un ritorno in grande.

Tanto valeva accettare la felicità di quelli che a quel punto tanto valeva considerare suoi amici, e godersi quel periodo di relativa calma.

« sei tu che mi imiti! »

« no, sei tu! »

« DOOOOOOOOOON!!!!»

Relativa, appunto.

   
 
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