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Autore: Kuroi yuki    28/10/2013    3 recensioni
Tutto ciò che è successo dopo "I loved you.. death".
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Reita, Ruki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si lo so vorrete sicuramente la mia morte perché è da moltissimo che non aggiorno più *piangendo si accoccola in un angoletto buio* mi dispiace tanto dico sul serio! Tra la scuola, gli impegni vari, la scuola, la mancata ispirazione, la scuola e la scuola l’ho già detto? Non ho avuto tempo né modo di portare avanti oltre te e senza dolore.

Quindi con la speranza di ricominciare ad aggiornare al più presto posto il sequel mal riuscito  I loved you… Death”.  Purtroppo non so mettere l'URL e quindi dovrete andare da soli a leggere la ff prima di questa visto che non sono capace di portarvici io con un link T.T

Come sempre * si inginocchia * per favore lasciate un piccolo commentino… anche per dirvi che non vi è piaciuto..

Buona lettura!

 

Le sue dita scorrevano lente ma passionali su quella schiera di piccoli soldatini bianchi e neri, la melodia che ne usciva però sembrava essere viva grazie ad un’anima straziata, fatta a pezzi, che per il dolore cantava note e non parole.

Ogni tanto le sue mani intorpidite dal gelo non si muovevano bene come avrebbero dovuto e quel canto terribile stonava o andava fuori tempo.

Il sole tinse di rosso la stanza e il suo viso e grazie a quell’unica luce i suoi occhi brillarono spietati, come una scarica elettrica quella rabbia si irradiò per tutto il suo corpo, e  l’accordo che le sue mani stavano creando  si fece più intenso e brutale poiché quella furia si era fermata sulla punta delle sue dita, ma che poi si dissolse  non appena il pianoforte l’ebbe tradotta in note..

In quel modo stava dando voce a chi voce non ne aveva, né l’avrebbe mai avuta.

Forse è morta.  Si disse... si, doveva per forza essere morta, e ora riposava con lui com’era giusto che fosse.

La mia anima..

A questo pensiero la musica cessò di colpo e il suo sguardo vagò fino ad arrivare al centro della stanza dove sdraiato in un lago di sangue vi era l’unica cosa buona della sua vita.

Takanori giaceva ormai freddo sul pavimento in parquet e tutto intorno a lui, e anche su di lui, c’erano piccoli rivoli e laghetti vermigli. Era vestito con una tunica bianca che gli arrivava fin sotto alle ginocchia, macchiata all’altezza del petto dal sangue lì dove il suo cuore ormai non batteva più, ucciso da un proiettile che capriccioso aveva deciso di rimanere nel suo muscolo cardiaco invece di uscire dalla sua spalla e colpire anche Akira di modo da farli morire insieme.

Akira si alzò e camminò lentamente verso il cadavere al centro della stanza. Si sentiva vuoto come non lo era mai stato, per la prima volta dopo aver ucciso qualcuno il rimorso lo stava divorando.

Si mise a cavalcioni sul corpo dell’amato e congiunse un’ultima volta le labbra con le sue fredde e marmoree. Ecco cosa avrebbe dovuto fare prima di premere quel dannato grilletto. Avrebbe dovuto baciarlo, baciarlo fino a dimenticare tutto, fino a far entrare con la forza la speranza nel suo cuore di modo da scacciare quell’assurdo pensiero secondo il quale nessuno dei due meritava di vivere, baciarlo fino a che i polmoni si fossero svuotati di tutta l’aria contenuta al loro interno così che entrambi fossero soffocati per l’assenza di ossigeno. Dovevano morire così, per un bacio. Un bacio che sussurrasse alle loro anime che nonostante tutto ciò che avevano fatto, quell’amore aveva meritato comunque di nascere ed essere vissuto.

Una risata proruppe dalle labbra di Akira e si posò dolce su quelle di Takanori.

-Il nostro amore era malato, non meritava nulla. Tu non meritavi nulla, e io anche meno di te.- gli spostò una ciocca di capelli dal suo viso.

-Takanori..- bisbigliò e per un attimo il suo cuore riconoscendo quel nome si alleggerì di tutto quel peso che lo stava distruggendo.. ma durò qualche secondo, appena un respiro, solo due battiti cardiaci e poi quell’oppressione ritornò e lo fece rabbrividire d’orrore.

-Ti è piaciuto il mio addio? L’ultima nostra canzone Taka.. sono stato bravo?- chiese ma ovviamente non ricevette risposta.

Posò la testa sul suo petto bucato dal proiettile, e fu per lui così strano non sentire alcun suono.

Di solito quando poggiava l’orecchio vicino al suo cuore, quest’ultimo lo accoglieva con una serie di battiti accelerati e potenti, poi la mano di Takanori andava ad intrecciarsi sui suoi capelli e lo teneva stretto a sé anche per ore certe volte.

Questa volta però ciò che ricevette fu un silenzio assordante che gli ferì le orecchie.

Si strinse di più a quel corpo freddo e chiuse gli occhi.

-Ti amo- sussurrò al compagno senza vita.

Sul pianoforte, in bella mostra, vi erano 3 pacchi di psicofarmaci vuoti e una bottiglia di alcool piena solo a metà.

Akira morì nel sonno dopo poche ore dopo aver suonato il suo addio,  cullato dal battito inesistente del cuore fermo di Takanori.

 

QUESTA è davvero la fine di “I loved you… death” lo prometto u.u spero vi sia piaciuta..

  
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