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Autore: _Rainy_    28/10/2013    4 recensioni
Un regno diviso in quattro terre. Un governo sbagliato. Non un tiranno assetato di potere contro cui combattere, ma una malattia pericolosa. L'11a cacciatrice di taglie della Terra del Fuoco che torna al mestiere per cui è nata con un'ultima, pericolosa missione, che le cambierà la vita.
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Un regno diviso in quattro terre. Un governo sbagliato, con a capo la propria madre. Una fragile principessa dovrà scontrarsi con una realtà che le è sempre stata nascosta fin da bambina : il suo regno sta morendo. E solo lei realizza che il nemico contro cui combattere è molto più vicino di quanto sembra.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Duncan, Gwen, Scott | Coppie: Duncan/Gwen
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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11. (Gwen)

 

- Avanti Xia, si torna a casa!

Il drago si librò in volo, possente, e velocemente salì ad alta quota, mentre Gwen si assicurava che Duncan non potesse slegarsi. Quando però tentò di mettergli una “museruola” magica, il mago la morse alla mano urlando insulti. Gwen ridacchiò:

- Va bene caro, ma prova a dire qualche formula e ti farò provare dolore infinito!

Duncan ghignò:

- Uh, aggressiva eh?

Gwen lo zittì con un pugno nello stomaco. Xia ridacchiò, suscitando l’ira di Duncan:

- Stupido drago! Taci e vola!

Xia ebbe un fremito, irata, ma Gwen la calmò subito e le promise che avrebbe potuto divorarlo a casa. Duncan, saggiamente, tacque.

Sorvolarono fiumi e colline; castelli e montagne, fino a quando Duncan non si addormentò, provato dal viaggio. Gwen ne approfittò per frugare nella sua bisaccia a tracolla e vi trovò una serie di antiche mappe magiche, raffiguranti il castello reale e le regge circostanti. C’era anche uno schema dei turni di guardia del palazzo e un elenco dei palazzi signorili della capitale.

Villa Burromuerto;
Villa Tomson;
Villa Whitrow;
Villa Dawson;
Villa O’Donnel

Le case derubate erano state sbarrate, quasi a segnare il progressivo completamento di qualcosa.

Heather e Alejandro, Mike e Zoey, Sam e Dakota... Cosa stava cercando?

- Hei bellezza, fatti i cavoli tuoi!

Gwen sussultò: si era svegliato eh?

- Oh, signor mago, stia tranquillo: non intendo interferire con i suoi piani di conquista del mondo, solo... Distruggerli!

Duncan ridacchiò:

- Non hai capito nulla eh?

Detto ciò si chiuse nel silenzio, mentre Gwen lo squadrava scettica. Dopo qualche minuto si decise a parlare di nuovo:

- Mia cara Gwendolyne, non ti sei chiesta perché sono venuto con te, nonostante avessi potuto benissimo fuggire?

Gwen finse di pensarci:

- Umm... Le possibilità sono due: o sei pessimo a bluffare, o sei un maniaco cannibale alla ricerca di belle fanciulle indifese, quale delle due?

Duncan ghignò:

- La seconda, mia cara!

Gwen finse di emozionarsi, per poi ribattere acida:

- Tu è andata male, caro mio! Non sono proprio una fanciulla indifesa e posso stenderti anche senza magia!
- Di sicuro non mi stendi con la simpatia!
- Chi ti ha detto che i cacciatori devono essere simpatici? – Ghignò a sua volta.

Duncan alzò le mani, in segno di resa.

Se l’era chiesto effettivamente... Era strano: tutti i prigionieri che aveva catturato scappavano terrorizzati o si arrendevano a lei dopo breve tempo e il più tenace (tale Gian dei Brughi, ma il cui vero nome era Chris) era durato sì e no 30 minuti, in cui aveva corso per qualche chilometro, prima di cadere a terra e farsi legare come un salame!
Invece Duncan era rilassato strafottente e anche superbo, perché? Non aveva paura della morte o sapeva qualcosa che a lei sfuggiva?

Finalmente avvistarono il castello della capitale, dimora di Courtney e Dawn, e Gwen subito notò che c’era qualcosa di strano. Duncan ridacchiò:

- E’ ora!

Gwen, furiosa, lo prese per il bavero della maglia e sibilò:

- Verme! Tu sapevi che sarebbe successo qualcosa!
- Non posso negarlo... – ghignò con una faccia terribilmente da schiaffi.
- Molto bene, che ne dici se andiamo a vedere cosa succede? Un drago può far comodo!

Lo lasciò cadere e si voltò per dire a Xia di avvicinarsi, ma Duncan la afferrò per un polso e la trascinò a terra: aveva infranto la runa di blocco!

- Ferma!

Era improvvisamente serio, Gwen lo fissò, trovando i suoi occhi stupendi e maledicendosi per quella riflessione:

- Sheperd, se pensi che ti lascerò allontanare con Xia...
- Gwen, ascoltami! – La cacciatrice lo fissò, senza scorgere ironia nella sua voce e incapace di distogliere lo sguardo – Il castello è sotto assedio dei ribelli e non c’è nulla che tu possa fare. Io sono uno di loro, ma non vogliamo spodestare la regina... Abbiamo bisogno di te! Allontaniamoci e ti spiegherò tutto, però credimi!

Gwen era quanto mai sorpresa e fu tentata di sghignazzare:

- Cosa?! Stai scherzando? Non penserai che ti creda vero?! La dentro c’è Dawn!
- E’ al sicuro: abbiamo un infiltrato al castello che è vicino alla principessa e la salverà; non è lei il nostro obiettivo!

Lontano, l’ala ovest del castello esplodeva in una potente fiammata.

- Padrona, cosa facciamo? – Ringhiò Xia.
- Non lo so... Sheperd, cosa volete al castello?

Duncan si rabbuiò:
- La cura...

La ragazza non capiva, quando Xia si voltò e si infilò nella vegetazione sottostante, facendo sobbalzare i due passeggeri.

- Ma cosa...

Xia si posò in una radura nascosta e ansimò:

- Era in arrivo un’ondata di Draghi di Ghiaccio con annessi stregoni e penso non sarebbe stato raccomandabile rimanere proprio davanti al loro naso... Se però volete diventare frittelle magiche...

Nessuno rispose.

- Sheperd, spiegati!

Duncan annuì:

- Sono Duncan Sheperd, capo di un plotone di guerriglieri ribelli. Il regno e il nostro campo sono afflitti dal morbo e stiamo cercando una cura apposta per salvare i nostri cari... Abbiamo bisogno di te perché tu sei vicino alla famiglia reale, per questo ho commesso i furti, per metterti sulle mie tracce, e sempre per questo sono venuto conte, nell’attesa che vedessi l’assedio... Be’, potresti darci una mano e...
- No! – Lo interruppe secca Gwen. Duncan si rabbuiò, ma le sorrise:
- Capisco. Non voglio che raccogli le sorti di una guerra che non ti riguarda, se non vuoi...

Mai qualcuno le aveva parlato così. Dietro il sorriso sincero e luminoso del ragazzo, però, Gwen riusciva a scorgere una grande tristezza, che la spinse a chiedere:

- Chi hai perso?

Duncan la guardò, esitante e incredulo, e si pentì della domanda: la sua regola numero uno  era di non avere nessun contatto psicologico con i prigionieri, e l’aveva appena infranta... Ma ormai era tardi...

- Scusa, non volevo...

Duncan face spallucce:

- Te lo dirò, ma prima sappi che ti osserviamo da tempo e sappiamo bene che non simpatizzi per Courtney...

Gwen si irrigidì.

- Nonostante tutto, presto detto... Durante l’esplosione dell’epidemia e del morbo, gli studiosi aveva proposto di cercare la cura del morbo nel sangue della gente, perché sapevano che l’epidemia era partita da un mago che voleva vendicarsi di un torto fatto a sua figlia... Pensavano quindi che qualche stregone poteva avere in corpo il gene per curare il virus... Fecero dei rastrellamenti e quando toccò alla mia città, be’... – La voce gli si incrinò – Uscì mia sorella e...

Gwen tacque.

- Fu uccisa in piazza, davanti a tutti e morì guardandomi negli occhi, capisci? Vidi la vita che le scivolava lentamente via, dalle sue esili dita di tredicenne...

La ragazza vide il mago disperarsi, vide il suo vero “io”, che le chiedeva aiuto da dietro le chiare iridi. Gwen però era dubbiosa:

- Scusa, ma... Come una malattia magica? Non è una semplice febbre?

Duncan la fissò, la cresta verde che risplendeva: non si era sbagliata; era davvero il suo elemento runico, ossia ciò che gli dava potere.

- Non lo sai? E’ una malattia creata per punire il governo che sfidò la magia... Fa venire anche della febbre, ma è di natura più diabolica: si insinua nella tua mente e ti distrugge dall’interno... Ne sono malati in molti e...

Gwen gli mise una mano sulla spalle, inginocchiandosi:

- Dai, ce la farete... Basta aspettare che la magia si esaurisca!

Duncan scosse la testa e le afferrò un braccio:

- Non succederà, è un incantesimo estremamente potete e... Ma scusa, non lo sai? Ma dove hai vissuto fino ad ora?

Gwen vacillò a quella domanda.

Sapeva qualcosa di lei, si, ma non sapeva tutto...
Conosceva dati oggettivi, ma tutto il dolore che portava dentro era un mistero per chiunque tranne che per se stessa... Eppure quella semplice domanda l’aveva messa davanti a un bivio: rinnegare ancora il passato o liberarsi di un peso condiviso solo con se stessa fino ad allora?

Fissò lo sguardo a terra, pianse davanti a qualcuno che finalmente poteva comprenderla e cominciò a raccontare senza saperne il motivo...

 

 

 

-PAUSA CIAMBELLE-

La scuola mi sta uccidendo >.< Perché un liceo, perché?!
Comunque ormai è tardi (?) e dovete sorbirvi questo capitolo... Nonostante tutto non siete almeno un po’ curiosi di scoprire il passato di Gwen :D ?
Ciau a tutti, grazie infinite per TUTTO, baciottoni e shiau!
_Rainy_

   
 
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