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Autore: Sherit Maatkara    15/04/2008    3 recensioni
"Erano passati un paio d'anni o forse più... ne aveva perso il conto. Nei suoi ricordi era come se fosse stato ieri."
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccovi il quinto capitolo ^^

A photograph of you and I

 

Il legno scricchiolò violentemente sotto i suoi piedi, non appena entrato nella stanza. I vetri della finestra che davano sul cortile e sulla cancellata erano in frantumi sul pavimento, forse unici testimoni di una recente ragazzata. Jared notò subito con malincuore che i mobili erano spariti. La stanza era completamente vuota, nemmeno il vecchio materasso a molle abbandonato in un angolo come si ricordava. Niente. Nemmeno la vecchia credenza vuota appoggiata alla parete accanto alla finestra. Era come se quel posto avesse rimosso tutto quello che poteva ricondurre a lei e ai momenti passati con lei. Jared rimase per un attimo interdetto, chiedendosi se tutto quello che aveva vissuto fosse stato reale o fosse stato semplicemente un sogno.

Fece un passo in avanti e di nuovo il legno scricchiolò vibrando sotto il suo piede. Si fermò ancora e ancora fu il silenzio. Un brivido gli percorse la schiena, sentì come un peso schiacciargli il cuore. Quella stanza, seppur vuota, era ancora impregnata di quei ricordi che adesso riaffioravano inarrestabili nella sua mente per colpirlo a tradimento, dopo tanto tempo passato cercando di dimenticare. No, non era stato un sogno. Rammentava il dolore che aveva provato, forte e incredibilmente difficile da scacciare, rammentava di aver raggiunto per la prima volta l'apice della felicità per poi essere bruscamente trascinato verso il basso.

Dio, che cosa avrebbe fatto per tornare indietro nel tempo, che cosa avrebbe dato perché tutto fosse stato diverso!

Strinse i pugni talmente forte che sentì le unghie conficcarsi nella carne. Ma non ci badò. Quel lieve dolore gli diede la forza per continuare, per compiere un altro passo in direzione dell'angolo sotto la finestra.

La luna per un attimo scomparve, nascosta da una nuvola passeggera, e la stanza piombò nella penombra. E nell'attimo in cui tutto si oscurò, gli parve di vedere nebulosa l'immagine di lei china su quell'angolo, le mani occupate a mettere a posto uno degli assi di legno che componevano il pavimento. Gli parve di vedere lei, i capelli neri che riflettevano la luce del sole, voltarsi verso di lui, gli parve di vedere il suo volto, il suo sorriso mentre pronunciava con fare da bambina "E' un segreto...".

Allungò una mano verso quell'ombra, quel ricordo che la mente aveva proiettato davanti a sé. Ma non appena la sua mano fece per sfiorarla, quell'ombra svanì portata via dalla chiara luce lunare che si era liberata da quella dannata nuvola. E sentì nuovamente il cuore stringersi in una fredda morsa, contrarsi su se stesso, rivoltarsi nel suo petto.

Compì gli ultimi passi sentendo gli occhi bruciargli, bruciargli come non avevano mai fatto. La sua mente, il suo cuore, lo pregavano, lo scongiuravano di voltarsi e andarsene, di lasciare le cose del passato nel passato, ma sapeva che ancora qualcosa lo teneva legato a lei.

Ed era quella dannata promessa.

Le sue mani scorsero sul pavimento di legno, mentre nella sua testa risuonavano ancora le parole di lei.

"Prometti che lo farai... promettilo. Non posso andarmene... sapendo che tu soffri..."

"Non parlare così...."

"Jared... è la verità"

"Vedrai che tutto si sistemerà, vedrai che potremo stare ancora insieme, scavalcare cancelli, tornare ne..."
"Jay... promettimelo."

Le sue dita s'infilarono in un'apertura e sollevarono uno degli assi di legno, lo stesso che aveva visto tempo addietro tra le mani di lei. Sotto di esso, nascosta nel buio, una piccola scatola di latta.

"Che cosa hai nascosto?"

Jared si accorse che le sue mani tremavano, mentre aprivano quella scatola.

"E' un segreto, Jay..."

Il cantante appoggiò la scatola a terra e solo allora la luce della luna ne illuminò il contenuto.

"Dai, ti prego, dimmelo."

Riconobbe subito cosa quella piccola scatola celava: una vecchia polaroid, risalente a poco più di due anni prima, quando pensava di aver raggiunto la vera felicità dopo tanto tempo. Jared era solito farsi le foto con i fan, nelle pose più disparate e nelle smorfie più stupide, eppure in quella esibiva un aspetto normale, un leggero sorriso sulle labbra. Stretta attorno a lui, Elisabeth. Gli occhi della ragazza erano chiusi, mentre con un bacio sfiorava la guancia di lui.

"Proprio non mi lascerai stare se non te lo dico, eh?"

Jared sentì qualcosa di incredibilmente caldo percorrergli entrambe le guance. Solo sfiorandosi il volto con la mano, capì che stava piangendo.

"No, non ti lascerò stare finché non me l'avrai detto."

Tornò a fissare la polaroid. Era incredibile come ricordasse ogni singolo istante in cui l'avevano scattata, troppe notte prima alla luce di un lampione. E le lacrime si moltiplicarono quando si rese conto di non poter adempiere la promessa fatta.

"D'accordo, d'accordo, te lo dirò.... lo sai che non so dire di no quando mi guardi in quel modo..."
«Perdonami, ma non posso farlo... », sussurrò, come se qualcuno potesse sentirlo, come se lei potesse sentirlo, nascosta in quelle pareti, in quei ricordi, in quella piccola scatola di latta. La mano tremante si strinse attorno a quella polaroid e la mise al sicuro in una delle tasche interne del giubbotto nero che indossava.

"Ho nascosto... il mio tesoro più grande."

Jared si portò le mani al volto.

E per la prima volta dopo tanto tempo, pianse.

"Il mio tesoro più grande..."

 

Spero vi sia piaciuto! ^^ Recensiteeeee!

  
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