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Autore: taliaweizmann    28/10/2013    5 recensioni
Cara Annabeth,
Riesci a sentirmi? In questo momento sono disteso sulla riva del lago, vorrei tanto averti qui accanto a me. Tutto questo è davvero reale? Non me ne capacito ancora. Un giorno, quando questo succederà, ti prometto che verrò da te, ti promettò che non ti lascerò, qualsiasi cosa accada, ti amerò per sempre.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cara Annabeth,

Riesci a sentirmi? In questo momento sono disteso sulla riva del lago. Vedo vagamente il mio viso riflesso nell'acqua, non è più lo stesso, io non sono più lo stesso. I miei occhi hanno perso il loro colore vivace di sempre, da quando tu non ci sei più, non hanno più quella luce di sempre a illuminarli. I miei capelli si sono schiariti, forse è il dolore, forse è la noncuranza di me stesso, forse è semplicemente un processo genetico. Il mio viso è marcato dalle occhiaie, ormai la notte non ho più sogni tranquilli, talvolta non riesco proprio ad addormentarmi. La mia pelle è diventata ruvida, il mio viso è smunto, non ho più i muscoli di prima, sto perdendo colpi, l'allenamento non è più assiduo come prima, la dislessia ha ricominciato a giocare i suoi brutti scherzi. Le mie ossa ora sono mingherline come una volta, spesso non riesco a mangiare, mi limito a bere qualche sorsata di ambrosia giusto per essere sicuro di avere le forze minime per alzarmi dal letto. Vengo tutti i giorni a rifugiarmi nel fondo del lago, tentando di trovare la mia pace, ma non trovo altro che ulteriore dolore, ulteriore affronto, ulteriore cruda, maledetta, terrificante realtà. Sto incominciando ad odiarmi, a odiare ciò che sono, odiare la persona che sto diventando, il ragazzo a cui mi sto riducendo. Mi odio per averti fatto tutto questo, per averti creato tutto questo dolore, per averti sottratto dal tuo fiorente futuro, per averti portato via da me senza aver potuto far nulla. Vorrei che qualcuno riuscisse a capire, vorrei avere qualcuno con cui sfogare la mia rabbia, le mie lacrime, il mio dolore. In molti cercano di aiutarmi, ma nessuno riesce a cogliere la fonte di tutto questo dolore, nessuno sa dove mettere le mani, nemmeno io lo so. Ci provo, provo a rialzarmi e andare avanti, a dare una svolta a questa realtà surreale, vorrei davvero poterlo fare, ma sono debole, lo sono sempre stato. I miei poteri mi hanno quasi del tutto abbandonato, l'acqua mi respinge, gli ippocampi non rispondo più ai miei richiami. Se proprio devo rassegnarmi a questa assurda realtà che rinneggo a me stesso da quasi sette mesi, almeno vorrei prima poterti dire addio come si deve, vorrei rapire quelle tue perfette labbra rosse solo un ultima volta, ammirare i tuoi meravigliosi, profondi occhi grigi e scostarti quei lunghi, stupendi capelli biondi come il grano d'estate. Ancora non riesco a capacitarmene, qualche volta mi giro dimenticandomi che non ci sei, mi giro dimenticando momentaneamente che non potrò più vederti. Ripenso spesso a quanto era bello per me guardarti mentre sorridevi, era una delle cose che ho sempre amato di più, e come non potevo? I tuo sorriso quando era naturale, spontaneo, era una delle cose più meravigliose di questo mondo, d'altronde Atena era si la dea della guerra e dell'astuzia militare, ma c'è da dire a suo favore che era anche piuttosto bella, hai ripreso da lei, ogni cosa. Mi manca la tua voce, terribilmente. Dentro di te vedevo una parte di me che io stesso non avevo mai notato prima di conoscere te, tu mi hai reso un ragazzo migliore, una persona matura, un'eroe degno di essere figlio di Poseidone. Prego mio padre e tua madre tutti i giorni da quando non ci sei più, ormai è un'abitudine, non mi chiedo neanche più se mi ascoltano sul serio oppure no. Ora più che mai avrei bisogno del tuo sostengo, delle tue parole sagge per rialzarmi e andare avanti. Mi sento così solo Annabeth, sto perdendo la voglia di vivere, di combattere, sto perdendo tutte le speranze. Grover passa le giornate a piangere, Talia la vedo molto spesso seduta accanto alla tua stele, probabilmente ti parla come io faccio con te. Il signor D è molto cupo, non lo avevo mai visto così. Chirone parla raramente, molto raramente. I tuoi compagni sono quelli più tenaci, perfino Clarisse ha sempre quel velo di tristezza sul viso. Mi chiedo quanto ci vorrà, prima che io possa accettare tutto questo, prima che io possa riaverti di nuovo con me. Ancora non riesco a piangere, ti sogno tutte le notti, ogni singola notte, la tua luce beata quasi mi riscalda il cuore, quasi mi affievolisce il dolore per un solo secondo. La settimana scorsa è venuto a trovarmi tuo padre, non hai una vaga idea di quanto soffre, forse peggio di me, gli ho fatto promettere che avrebbe fatto attenzione alla sua salute, tu non vorresti mai la sua morte. Ti penso ogni giorno Annabeth, ogni momento. Vorrei che tu fossi qui. Perdonami ancora una volta per tutto questo dolore, per questa fine ingiusta. Non me lo perdonerò mai, ma so che prima o poi lo accetterò, so che prima o poi mi rialzerò, andrò avanti. Per ora davanti a me vedo ancora tanta strada buia e burrascosa da percorre, non so cosa mi preserva questo futuro senza di te. Spero veglierai sempre su di me, angelo mia, mia piccola guerriera.

Perdona tutti i miei sbagli, perdona tutte le mie parole di troppe, perdonami per non essere stato abbastanza.

Non dimenticarlo mai, ovunque tu sia.

Ti amo Annabeth, ti amerò per sempre.

Per sempre tuo, Percy. 

  
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