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Autore: Lucrece    30/10/2004    8 recensioni
E se un Harry di soli cinque anni riuscisse a trovare il modo per ricongiursi ai suoi genitori solo ventenni e in procinto di sposarsi?
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, James Potter, Lily Evans
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa è la prima volta che tento di scrivere una storia lunga (Non come le song-fic) Quindi non siate troppo duri per favore. Le critiche saranno prese in considerazione, certo, e più recensite più aggiornerò in fretta. Ad ogni modo, via con la storia...

LOST IN TIME

"Ragazzo...Esci fuori dal sottoscala in questo istante!" urlò zia Petunia.
"Sto preparando la colazione per il mio piccolo Dudley e se ne vuoi un pò sarà meglio che ti sbrighi! E' il primo giorno di scuola!" strillò.
"Si, zia Petunia" replicò una voce proveniente dal sottoscala posto sotto le scale del numero quattro di Privet Drive.
Harry uscì e entrò allegramente nella cucina. I suoi capelli, neri come l'ebano, erano appiccicati benchè gli avesse strofinato un pallone sopra. Aveva due occhi brillanti verde nascosti sotto un paio di occhiali rotti e poi mal riparati con dello scotch. Indossava jeans larghi con un cintura che sembrava molto più grande di lui e una maglia rossa sbiadita con un piccolo buco. Le sue scarpe da ginnastica erano consumate e la suola stava iniziando a scollarsi. Era facile notare, anche attraverso i suoi abiti, che era stranamente, molto più piccolo della sua età. Gemette e dopo aver afferrato una sedia si sedette.
Lo stomaco di Harry iniziò a brontolare quando vide Dudley divorare le sue tre uova, due salsicce, e cinque French toast ricoperti di sciroppo. Harry tornò al suo piatto e vide il suo toast bruciato e della mostarda. Non chiese altro per la colazione perchè l'ultima volta che l'aveva fatto l'avevano spedito nel sottoscala e lasciato senza cibo per tutto il giorno.
"Forse troverò un pò di soldi per il pranzo sulla via per la." pensò Harry una volta alzato, e aver guardato il suo pranzo che consisteva in mezza mela e due pezzi di pane. Uscì fuori e si incamminò verso scuola. Stava per iniziare la prima elementare. Decise di affrettarsi per non incontrare Dudley e la sua banda che spesso si divertivano a terrorizzarlo. Sulla strada per la scuola si fermò per guardare un piccolo e splendente oggetto d'oro a terra.
"Sarà qualche pence!" pensò Harry considerando che in questo modo avrebbe potuto comprarsi un buon pranzo. Sfortunatamente sembrava essere solo una clessidra con una catena d'oro.
"Forse posso venderlo." Ma come fece per metterselo intorno al collo a girarlo tante volte, preso dalla sua bellezza, improvvisamente si sentì svenire, ogni cosa attorno a lui sembrava nera e quando riuscì ad aprire gli occhi si ritrovò su un piano di legno freddo nel mezzo di quella che sembrava una grande sala da cena.
Harry iniziò a preoccuparsi. "Che sta succedendo? Dove sono?"
Si sedette sulla sedia più vicina e pianse e pianse desiderando che per una sola volta non avesse fatto qualcosa di sbagliato. Questo era il suo primo giorno di scuola. Pianse perché il suo stomaco gli faceva male per la fame, pianse perché era stanco degli stupidi bulli, ma soprattutto pianse perché se fosse morto nessuno avrebbe sentito la sua mancanza. Probabilmente sua zia e suo zio sarebbero stati felici. Non aveva nessuno che l'amasse. Desiderava qualcuno che lo consolasse. Non aveva mai avuto niente del genere. "I miei genitori sono morti". "Non ritorneranno mai più". Pianse instericamente e si rannicchiò a riccio.
"Che c'è che non va?" gli chiese la voce di una donna. Harry saltà e guardò in alto tremando. Lei aveva i capelli rossi e gli occhi verdi esattamente come i suoi. Non sembrava avere molto più si venti.
"Mi sono perso" disse Harry piagnucolando e scappando lontano. Non credeva più negli adulti.
"Bé, succede a tutti quelli del primo anno." disse con un sorriso per poi cambiare in un'aspressione shoccata quando notò che il viso del bambino non era per niente quella di uno di undici anni.
"Cosa ci fai quì?" chiese tentando di apparire calma.
"Non lo so!" pianse Harry divenendo molto spaventato quando vide che la giovane signora sembrava non volerlo lì. "Stav-v-o-o andando a scuola qua-quand-do ho trov-va-to un ogget-to lu-lu-m-minoso sul-sulla-a stra-stra-da e ho pens-pensato-o che fosser-ro sol-soldi. L'ho-o pre-preso e ades-so so-sono quì."spiegò piangendo incontrollabilmente.
"Oh non piangere! Va tutto bene! Andiamo da Silente." disse avvicinandosi ad Harry tentando di confortarlo. Harry, istintivamente, si scostò subito. Non aveva mai incontrato nessun adulto a cui poter credere.
La donna sembrò confusa a subito aggiunse: "Va tutto bene dolcezza. Non sei nei guai." Gli tese la mano, Harry dapprima la guardò esitante per poi afferrarla e lasciandosi condurre in tanti larghi corridoi con tante cose che si muovevano.
Harry guardò tutte quelle strane figure sui muri. I quadri si stavano muovendo! "E' come la T.V." pensò Harry.
La donna condusse Harry per diversi corridoi fino ad un Gargoyle.
"Gelatine tutti i gusti più uno."
Harry lasciò scappare un piccolo strillo quando vide il Gargoyle spostarsi per rivelare una scala decorata magnificamente...

Ho pensato che questo sarebbe stato un buonj punto in cui fermarsi. Apprezzerai molto un recensione o anche due, perchè questa è la mia prima storia che non è One-Shot. Se piace a qualcuno aggiungerò altri due capitoli per Halloween.
Prima di allora, RECENSITE PERFAVORE!

Tropical-London

  
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