3-Submarines
Se c’era un aspetto in
particolare che Tougo adorava di suo figlio era la sua indipendenza: raramente
il piccolo gli faceva domande su ciò che sentiva o vedeva, spesso arrivava da
solo alla soluzione ragionando o informandosi da solo. Per questo l’ex
calciatore, quelle sere in cui non si sentiva in forma, doveva smaltire una
sbornia o non voleva essere disturbato, sceglieva un film e lo guardava insieme
a Reiji, sicuro che il figlio non avrebbe chiesto tante spiegazioni. Una sera
l’uomo tentava di smaltire una sbornia parecchio dolorosa, così si sdraiò sul
divano mentre, seduto comodamente sul tappeto davanti alla televisione, suo
figlio guardava un film sulla guerra fredda. I due non si scambiarono una
parola per tutta la durata del film, solo una volta terminati i titoli di coda
il più piccolo decise di rivolgere una domanda al genitore.
-Papà, come faccio ad avere
un sottomarino?
Nonostante il dolore alla
testa non gli desse tregua, quella domanda colpì Tougo, che guardò suo figlio
con aria perplessa.
-Perché vuoi saperlo?
-Perché quando sarò grande
ne voglio uno tutto per me.
Nonostante riuscisse a
leggere l’entusiasmo negli occhi del bambino, l’uomo non poté trattenere una
risata.
-Pulce, non riuscirai mai ad
avere un sottomarino tuo!
Reiji mise il broncio,
guardando in cagnesco suo padre.
-Tu dimmi solo come fare.
-Beh, o sei ricco, ma
davvero, davvero ricco, oppure diventi presidente o comandante della marina
militare, anche se in quel caso il sottomarino apparterrebbe al governo e non a
te.
Tougo guardò bene
l’espressione del figlio: era l’espressione di quando faceva i capricci e,
testardo com’era, sapeva che non sarebbe mai riuscito a fargli rinunciare
all’idea di avere un sottomarino suo, così decise di correre in qualche modo ai
ripari.
-Va bene, domani ti compro
un sottomarino giocattolo, quello sarà tutto tuo.
Reiji iniziò a tremare di
rabbia: il fatto che suo padre non gli desse fiducia lo mandava su tutte le
furie.
-Vedrai, da grande avrò un
sottomarino tutto mio e tu non potrai farci un giro sopra!
Il genitore liquidò il bimbo
con un semplice “sì, sì” facendolo arrabbiare ancora di più, ma non se ne curò
più di tanto.
Molti anni dopo, a bordo del
suo sottomarino, Kageyama Reiji scrutava l’oceano, tranquillo come non mai.
L’uomo era sorpreso di come il mare riuscisse a placare il suo spirito
tormentato anche a pochi giorni dalla sfida contro la Raimon. Il castano
inspirò a pieni polmoni l’aria salmastra, mentre gli tornava alla mente la
prima volta in cui aveva iniziato a desiderare un sottomarino. Ricordava che in
quell’occasione suo padre rise di lui e gli tornò in mente tutta la rabbia che
aveva provato in quel momento, ma ritrovò quasi subito la calma. In fondo ci
era riuscito, aveva un sottomarino completamente suo e non solo: nella sua vita
era riuscito a conquistare molto più di quanto avesse mai conquistato il suo
genitore. L’unico problema era costituito dalla squadra della Raimon e dal loro
capitano, ma presto avrebbe sistemato anche quello. Intanto si godeva la quiete
di quel momento e la soddisfazione di aver smentito suo padre. Kageyama alzò
gli occhi al cielo, con il suo solito ghigno stampato sul volto.
-Hai visto papà? Te l’avevo
detto che sarei riuscito ad avere un sottomarino tutto mio.
Angolino rotondo
No, non sono morta. Sono ancora qui e pubblico ad orari sempre meno
decenti. E non ripeto più che aggiornerò presto le altre fic
che ho in corso perché mi sono accorta che ogni volta che lo dico mi porto
sfiga da sola. Passiamo a parlare del capitolo che è meglio. Siamo tornati a
parlare di Tougo e Reiji e devo dire che mi sono sorpresa da sola con questo
capitolo. Ero partita con l’idea di scrivere un capitolo un po’ comico, con
Reiji da adulto tutto orgoglioso di sé perché è stato in grado di dimostrare
che suo padre era nel torto, ma poi, quando l’ho riletto a fine stesura, mi
sono accorta che è un capitolo abbastanza malinconico. Non era assolutamente
mia intenzione renderlo così, ma lo trovo comunque bello ed ho deciso di
pubblicarlo. Spero sia piaciuto a voi come è piaciuto a me. Alla prossima!
-Lau ° 3 °