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Autore: Strawbana    29/10/2013    3 recensioni
Atsuko Endou e Reiji Kageyama possono sembrare come il giorno e la notte, uno l'opposto dell'altro. Eppure qualcosa li accomuna: entrambi hanno perso i loro padri, a cui erano terribilmente legati. Questa perdita ha portato i due ad odiare il calcio, sport tanto amato dai loro genitori e percorrere due strade diverse: Atsuko ha vissuto alla luce del sole, tentando di costruirsi una vita felice con le persone che amava mentre Reiji veniva inghiottito sempre di più nell'oscurità, alla continua ricerca di vendetta.
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Una raccolta di storie che descrivono il rapporto di Atsuko e Reiji con i loro rispettivi genitori ed alcuni episodi della loro vita. Buona lettura!
-Bana part~
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Endou Daisuke, Kageyama Reiji
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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3-Submarines

 

Se c’era un aspetto in particolare che Tougo adorava di suo figlio era la sua indipendenza: raramente il piccolo gli faceva domande su ciò che sentiva o vedeva, spesso arrivava da solo alla soluzione ragionando o informandosi da solo. Per questo l’ex calciatore, quelle sere in cui non si sentiva in forma, doveva smaltire una sbornia o non voleva essere disturbato, sceglieva un film e lo guardava insieme a Reiji, sicuro che il figlio non avrebbe chiesto tante spiegazioni. Una sera l’uomo tentava di smaltire una sbornia parecchio dolorosa, così si sdraiò sul divano mentre, seduto comodamente sul tappeto davanti alla televisione, suo figlio guardava un film sulla guerra fredda. I due non si scambiarono una parola per tutta la durata del film, solo una volta terminati i titoli di coda il più piccolo decise di rivolgere una domanda al genitore.

-Papà, come faccio ad avere un sottomarino?

Nonostante il dolore alla testa non gli desse tregua, quella domanda colpì Tougo, che guardò suo figlio con aria perplessa.

-Perché vuoi saperlo?

-Perché quando sarò grande ne voglio uno tutto per me.

Nonostante riuscisse a leggere l’entusiasmo negli occhi del bambino, l’uomo non poté trattenere una risata.

-Pulce, non riuscirai mai ad avere un sottomarino tuo!

Reiji mise il broncio, guardando in cagnesco suo padre.

-Tu dimmi solo come fare.

-Beh, o sei ricco, ma davvero, davvero ricco, oppure diventi presidente o comandante della marina militare, anche se in quel caso il sottomarino apparterrebbe al governo e non a te.

Tougo guardò bene l’espressione del figlio: era l’espressione di quando faceva i capricci e, testardo com’era, sapeva che non sarebbe mai riuscito a fargli rinunciare all’idea di avere un sottomarino suo, così decise di correre in qualche modo ai ripari.

-Va bene, domani ti compro un sottomarino giocattolo, quello sarà tutto tuo.

Reiji iniziò a tremare di rabbia: il fatto che suo padre non gli desse fiducia lo mandava su tutte le furie.

-Vedrai, da grande avrò un sottomarino tutto mio e tu non potrai farci un giro sopra!

Il genitore liquidò il bimbo con un semplice “sì, sì” facendolo arrabbiare ancora di più, ma non se ne curò più di tanto.

 

Molti anni dopo, a bordo del suo sottomarino, Kageyama Reiji scrutava l’oceano, tranquillo come non mai. L’uomo era sorpreso di come il mare riuscisse a placare il suo spirito tormentato anche a pochi giorni dalla sfida contro la Raimon. Il castano inspirò a pieni polmoni l’aria salmastra, mentre gli tornava alla mente la prima volta in cui aveva iniziato a desiderare un sottomarino. Ricordava che in quell’occasione suo padre rise di lui e gli tornò in mente tutta la rabbia che aveva provato in quel momento, ma ritrovò quasi subito la calma. In fondo ci era riuscito, aveva un sottomarino completamente suo e non solo: nella sua vita era riuscito a conquistare molto più di quanto avesse mai conquistato il suo genitore. L’unico problema era costituito dalla squadra della Raimon e dal loro capitano, ma presto avrebbe sistemato anche quello. Intanto si godeva la quiete di quel momento e la soddisfazione di aver smentito suo padre. Kageyama alzò gli occhi al cielo, con il suo solito ghigno stampato sul volto.

-Hai visto papà? Te l’avevo detto che sarei riuscito ad avere un sottomarino tutto mio.

 

Angolino rotondo

No, non sono morta. Sono ancora qui e pubblico ad orari sempre meno decenti. E non ripeto più che aggiornerò presto le altre fic che ho in corso perché mi sono accorta che ogni volta che lo dico mi porto sfiga da sola. Passiamo a parlare del capitolo che è meglio. Siamo tornati a parlare di Tougo e Reiji e devo dire che mi sono sorpresa da sola con questo capitolo. Ero partita con l’idea di scrivere un capitolo un po’ comico, con Reiji da adulto tutto orgoglioso di sé perché è stato in grado di dimostrare che suo padre era nel torto, ma poi, quando l’ho riletto a fine stesura, mi sono accorta che è un capitolo abbastanza malinconico. Non era assolutamente mia intenzione renderlo così, ma lo trovo comunque bello ed ho deciso di pubblicarlo. Spero sia piaciuto a voi come è piaciuto a me. Alla prossima!

-Lau ° 3 °

   
 
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