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Autore: Palva    15/04/2008    3 recensioni
Hidan, sfuggito alla sua prigione di terra, è alla ricerca di qualcuno di molto importante, qualcuno che gli ha cambiato la vita....
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hidan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E' la mia prima FF su Naruto, spero vi piaccia

Hidan camminava sotto la pioggia....

Un po' come in I singing in the rain, anke se lui non ballava.

-Oh, un topo morto!- -Oh, un coniglio morto- -Oh, una schifezza non identificata...morta-

Era stufo....

Troppi morti.

Ovunque.

E pensare che,in alcuni casi, era lui stesso a crearne la morte.....

lui, l'Immortale, che non ne poteva più di tutte le uccisioni che avvenivano in quel mondo.

Prorio lui, che una volta traeva piacere dal dolore, dall'uccidere, dal suo stesso dolore e da quello degli altri.

Ma perchè??? Perchè???? Perchè era stato così stupido??? Il Patto lo diceva chiaramente.....eppure....

lui si era vincolato.

-Voglio morire. Uccidetemi.- disse in tono pacato.

Konhoa era grande, e di notte era facile perdersi.....-Il ragazzino, l'intrappolatore delle ombre, dov'è????-

Hidan cercava, cercava il ragazzo che l'aveva rinchiuso in una tomba di terra e sassi;

il ragazzo che l'aveva quasi ucciso(come se fosse possibile);

il ragazzo che era riuscito a sconfiggere un immortale;

il ragazzo che lo aveva fatto riflettere per settimane, sotto una prigione di roccia,

aveva fatto riflettere un pazzo, dipendente dall'uccidere.

Già, si era reso conto del Male che era inoculato in lui, il Patto con il suo Dio, l'Oscuro,

si era reso conto di quello che significava.

Immortalità in cambio di sacrfici umani.....tremendo. Solo in quel momento se ne era reso conto.

Da quella permanenza nella terra aveva capito, finchè, un uomo dai capelli grigi l'aveva ricomposto.

-Si chiamava Kabuto, voleva usarmi per degli esperimenti, ma sono scappato appena mi ha rimesso in sesto- si ripeteva tra se

Ora, lo stesso uomo che uccideva solo per il gusto di farlo, che uccideva per il suo Dio, ora stava cercando un ragazzo,

Il ragazzo che l'aveva intrappolato.

Strade.

Deserte.

Un ubriacone (un po' di vita finalmente).

Un gatto.

Un'altro gatto. Ora i due gatti si azzuffavano.

Un'uomo dai capelli bianchi, lisci, unti e all'indietro era seduto su una botte.

Vestiva con una tunica nera che faceva intravedere lo smilzo ma muscoloso petto di una carnagione chiarissima.

Un cappello di vimini a tese larghe in testa. Un medaglione emante una strana aura al collo. E due sottili occhi viola;

gli stessi occhi in cui si era riflesso il germe della follia e della morte, gli stessi occhi che avevano goduto dell'uccisione di Asuma.

Quegli stessi occhi che ora cercavano, stanchi e cerchiati da occhiaia, la dimora di un ragazzo che controllava le ombre....

Disperati cercavano quel ragazzo intelligente e scaltro.

Shikamaru non era in giro quella sera.

Beh, quegli occhi avrebbero aspettato.

Spero vi sia piaciuta, se non vi è piaciuta, o l'avete trovata stupida scrivetelo pure, non mi offendo^ç^

Se invece vi è piaciuta scrivetelo che sono felice ^ç^ (l'autore ha influenze buddiste, scusatelo)

  
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