Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: Sama_013    29/10/2013    3 recensioni
Chiusi gli occhi e nell’istante in cui lo feci, ebbi paura. La verità è che avevo paura di sognare, ed era stupido pensarlo. Nessuno ha paura di sognare, perché alla fine, sono i sogni la nostra realtà. Ma per me è diverso. Non si può chiamare sogno, chiudere gli occhi e vedere un cappuccio nero che uccide senza colpe una persona a sangue freddo. Non è sognare vedere le persone che più ami morire davanti ai tuoi occhi mentre tu sei lì, imponente senza fare niente, e l’unica cosa che puoi fare in quel momento è quello di aver paura, per sempre.
Genere: Sovrannaturale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era sabato, e le dieci erano passate da un bel pezzo. I miei erano ancora fuori con mio fratello, portandolo di casa in casa a fare il tipico dolcetto o scherzetto,
mentre io ero spaparanzata sul divano, con una ciotola di pop corn in mano e il telecomando all’altra, mentre in tv trasmettevano Scream.
Daniel sarebbe passato a prendermi tra meno di mezz’ora. Era la notte di Halloween e lui aveva intenzione di portarmi alla stravagante festa di Valery Day,
la solita ragazza capo cheerleader, nonché la ragazza più popolare dell’intera scuola. Ogni volta che i suoi erano fuori per lavoro lei se ne approfittava invitando mezza scuola a una delle sue solite feste. Fino all’anno scorso, le sfigate come me non erano invitate. Diceva che quelle come me non avevano molta “esperienza di feste”, ma da quando stavo insieme a Daniel, quarterback della squadra di football della scuola, avevo il “pass” per qualsiasi festa lei facesse.
Ma dopo le umiliazioni degli ultimi due anni, decisi che non avrei più messo piede in casa sua. L’ultima e l’unica festa in cui fui invitata,
Valery mi disse che era una festa a tema e che tutti dovevano travestirsi da uova. Andai lì, con quello stupido vestito addosso e appena varcai la porta tutta la scuola cominciò a ridere di me, facendo battute stupide alle mie spalle. Tutti avevano i soliti vestiti di sempre e mentre posavo il mio sguardo acido su Valery,
lei salì sul bancone delle bibite, porgendo in avanti il suo iphone, mentre filmava tutto. Mentre lei filmava, le sue schiavette, Emily e Tracy, salirono sul bancone
e si misero affianco a Valery, con le braccia conserte, mentre continuavano a ridere di me.–Ah, sei così troia, cara Paige, che ti sei vestita da uova solo per farti sbattere, vero Daniel?- si voltò guardando Daniel, con quel sorriso da saputella, con quella voglia di saltarle addosso e strapparle via tutti quei finti capelli biondi e tirarle un pugno in pieno viso. Da allora, anche da prima, Valery non aveva fatto altro che rendermi la vita un inferno, e tutto questo da quando stavo con Daniel, il suo ex ragazzo.
Il bussare della porta mi riportò completamente alla realtà, e aprendo gli occhi, mi resi conto di essermi addormentata, perché alla tv stavano trasmettendo
vecchie puntate dei Simpson. Spensi la tv e corsi alla porta. Aprendola, il caro vecchio Daniel, in veste di Jocker, entrò in tutto il suo splendore.
Del trucco bianco gli copriva la faccia, mentre del rosso sbavato gli colava sulle labbra. Alzai lo sguardo e notai che si era tinto i capelli di verde, come i suoi occhi.
–Allora..- disse, squadrandomi da capo a piedi -..deduco che non sei ancora pronta-   -Da cosa lo deduci, Sherlock?- dissi scherzando,
mentre con le mani mi stiravo il pantalone azzurro del pigiama –So che non sei così “entusiasta” di venire alla festa, ma fai uno sforzo, ti prego. Ti prometto
che appena vuoi, noi ce ne andiamo- il modo in cui Daniel mi guardava, con quel sopracciglio alzato e quel sorriso irresistibile, dirgli di no era completamente impossibile.
–Vengo solo perché sarebbe uno spreco non venire alle festa con te vestito da pagliaccio, ma non mi travesto. E’ già troppo che vengo, e non voglio
essere umiliata un’altra volta.- Daniel entrò completamente in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Appoggiandosi alla porta, con le mani mi prese i polsi e mi attirò a se.
–Nessuno può umiliare la mia ragazza- mi alzò il mento con una mano e portò le sue labbra verso le mie. Appena ci staccammo notai il rosso sbiadito
sulle sue labbra e il suo sguardo tenero che si perdeva nei miei nocciola. Mi voltai allo specchio lì vicino e specchiandomi notai che un enorme macchia rossa era completamente stampata sulle mie labbra, Daniel nel frattempo sgattaiolò in cucina. Tornò con un fazzoletto in mano e un bicchiere pieno di qualcosa all’altra.
–Vieni qui..- si avvicinò con il fazzoletto bagnato e mi pulì le labbra. –Perfetto, ora muoviti e vatti a cambiare- abbassò la sua mano sui miei fianchi, mentre con l’altra sorseggiava dal bicchiere. –Ok, vado, tu resta qui-   -Dai, se vuoi potrei darti una mano a cambiarti, sai com’è, se serve aiuto-   -Daniel, seriamente-
Salii sopra senza dargli il tempo di rispondere e mi fiondai in camera, in cerca di qualcosa di decente da mettere. Mi accontentai di un jeans mezzo stracciato e un maglione bianco con una croce nera disegnata sopra. Misi un paio di vans nere e scesi sotto. Daniel era faccia contro lo specchio, mentre con un fazzoletto
si toglieva il trucco dalla faccia. Ora il suo viso era completamente pulito. Gli occhi verdi che si abbinavano alla maglietta che portava, e quei capelli verde sfumato, con quel ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte.e quella giacca di pelle che aderiva perfettamente ai muscoli delle braccia. –Sei pronta?-
continuava a sorridermi, mentre lentamente si avvicinava alla porta, aprendola con delicatezza –Solo un’ora!- dissi, mentre incrociavo le mie dita alle sue e uscivamo di casa, chiudendoci la porta alle spalle. Le strade erano piene di bambini travestiti, che portavano cestini a forma di zucca pieni zeppi di caramelle.
La casa di Valery era poco più lontana di dieci case, così decidemmo, Daniel decise, di andare a piedi. Mancava poco a mezzanotte e la “grande festa” era da poco cominciata. Arrivati lì, Hayley, insieme all’intera scuola, uscirono di corsa di casa, precipitandosi alle proprie auto. –Ehi, ma cosa cav..-
-Stiamo andando tutti al cimitero. I genitori di Valery stanno tornando e abbiamo deciso che è più divertente andare al cimitero che ripulire la sua intera casa. Voi venite?- stavo per dire di no, ma Daniel mi batté sul tempo –Certo che veniamo- disse sorridendo, stringendo la sua mano alla mia –Perfetto-
Hayley sorrise, mentre i suoi occhi azzurri guardavano i miei. Si tolse il cappuccio nero del mantello che portava e le luci dei fari di una
Reange Rover illuminarono i suoi capelli rosso fuoco che le ricadevano sulle spalle e sulla fronte. Liam, il ragazzo di Hayley, scese dall’auto parcheggiata lì vicina e si avvicinò a Hayley da dietro, coprendole una spalla con un suo braccio, mentre con l’altra mano si portava una sigaretta alla bocca
–Ehi, venite in macchina con noi?-   -Certo- Daniel gli diede il cinque e gli sorrise, mentre tutti e quattro ci incamminammo verso l’auto di Liam.
L’idea di passare un’intera serata al vecchio cimitero mi inquietava parecchio. Si diceva che lì nei paraggi abitava il vecchio guardiano del cimitero, e si diceva,
che collezionasse le dita delle persone. A quell’idea, nascosi le mani nelle tasche della giacca, mentre lentamente ci avvicinavamo ai vecchi cancelli arrugginiti del cimitero.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: Sama_013