7. Il tempo della
verità
Era trascorso un giorno dalla sconfitta di Viper: l'uomo era tornato a casa, gli studenti si stavano riprendendo, le condizioni di Chazz miglioravano e il cancelliere Sheppard aveva di nuovo il comando.
-Suo
figlio voleva diventare un grande duellante, ma a furia di combattere senza
sosta si indebolì, ammalandosi e morendo- raccontò Jaden, appoggiato al muro,
alla ragazza sdraiata sul letto. –Viper accusò il Duel Monster e decise di
vendicarsi. Me lo ha detto Sheppard stamattina.
-In
fondo era solo un padre disperato.
-Già.
Abbiamo scoperto anche perché Chazz ha risentito maggiormente gli effetti del
bio-med. Sembra che, quando è caduto in acqua, alcuni dei suoi circuiti si siano
fusi e abbia assorbito molta più energia del dovuto.
Eilen
annuì, restando in silenzio.
-Cos'hai
intenzione di fare?
-Io amo
Chazz…
-Allora
perché hai baciato Jesse?
La
risposta non la sapeva nemmeno lei: era successo e adesso avrebbe dato qualsiasi
cosa per tornare indietro e impedirsi quello sbaglio.
-Vorrei
potertelo dire…
-Devi
fare chiarezza dentro di te, Eilen, e capire chi ami davvero. o rischi di far
soffrire entrambi.
Jaden
aveva ragione. Doveva fare ordine nei suoi sentimenti.
Chazz
dormiva ancora, sebbene l'infermiera le ripetesse che era solo questione di
tempo perché si svegliasse. Eilen gli strinse una mano, fermandosi sui tratti
del suo viso, così famigliari, su quelle labbra che tante volte l'avevano
baciata. E ricordando tutto ciò che lui rappresentava per
lei.
Un tutto
che Jesse non poteva nemmeno immaginare… Jesse era carino, dolcissimo, e per
alcuni istanti aveva fatto vacillare il suo amore: era entrato improvvisamente
nella sua vita, travolgendola. Ma il ciclone era passato.
Ora
l'aveva capito.
-Ci
vediamo più tardi- gli sussurrò, baciandolo sulla fronte e salutando il trio
"Ojama".
-Dove
vai?- le chiesero.
-A
placare una tempesta.
Jesse
era sulla scogliera con i suoi mostri: sembrava così felice che quasi le mancava
il coraggio di dargli quella delusione. Ma era giusto
così.
-Ciao,
Eilen!
-Ciao.
-Qualcosa
non va?
-Io…dovrei
parlarti- iniziò, facendosi forza. –Per prima cosa vorrei ringraziarti per aver
mantenuto il mio segreto…in secondo luogo…bhe…Jesse, tu sei un ragazzo
adorabile, un tesoro…sei il principe azzurro che ogni ragazza sogna di
incontrare- continuò, fissandolo. Le dispiaceva pronunciare quelle parole, ma
illuderlo lo avrebbe fatto solo soffrire inutilmente. –Ma io amo
Chazz.
-Bhe…lui
è un eroe. Ha salvato il tuo mondo- commentò, incupendosi.
La rossa
scosse la testa: non era quella la ragione del suo legame con il
moro.
-Nel
destino era scritto che fosse Jaden a sconfiggere Sartorius…ma io non l'ho mai
amato- spiegò. –Non so dirti cos'abbia Chazz…so solo che per lui darei la
vita…
-Penso
che in fondo sia questo l'amore…- ribatté il compagno, abbassando lo sguardo. –E
Chazz farebbe lo stesso per te.
-Mi
dispiace, Jesse.
-Ehi,
non è successo niente…sto bene- si affrettò a dire, malgrado una leggera
tristezza gli velasse le iridi verdazzurro.
Eilen
gli si avvicinò, baciandolo su una guancia: si sarebbe ripreso, e avrebbe
incontrato una ragazza che ricambiasse i suoi sentimenti così onesti e sinceri.
Meritava una felicità che lei non poteva dargli.
-È
fortunato ad averti…- mormorò il duellante.
-Ricordaglielo
ogni tanto- scherzò la fanciulla. –Ci vediamo.
Jesse la
guardò allontanarsi, sospirando: non l'avrebbe dimenticata facilmente, ne era
sicuro. Ma non poteva che rispettare le sue decisioni: aveva scelto Chazz e lui
non poteva fargliene una colpa.
Ma lei
era ignara che, nel distacco, si portava via un po' del suo cuore, che
sanguinava ferito. "Carbancol" apparve al suo fianco, appollaiandosi sulla
spalla.
-Ciao,
piccolo.
Non era
solo: aveva i suoi mostri e i suoi amici. E i duelli, la miglior medicina per
lasciarsi tutto alle spalle.
-Hai
parlato con Jesse?- chiese Jaden, raggiungendola sulla sponda del fiume davanti
al dormitorio Obelisc.
-Sì, e
gli ho detto la verità: non lo amo.
-Se ne
sei certa, è stata la cosa migliore.
-Già-
ribatté Eilen, con un sorriso ironico. –È strano…fai la cosa giusta e ti senti
come se fossi la cattiva di turno. Gli ho spezzato il cuore.
-Gli
passerà, vedrai. Devi solo dargli tempo.
-Tempo…ultimamente
è la parola che ricorre più spesso in bocca a quelli che mi parlano insieme…
"Devi dare tempo al tempo"… "Fra poco tempo Chazz si sveglierà"…- proseguì con
voce rotta. –Invece l'unica cosa che passa è solo il
tempo.
-Eilen…
-A
volte…a volte ho paura che quest'incubo non avrà mai fine…
-No,
questo non devi nemmeno pensarlo. Si riprenderà…
-È la
prima volta che ti sento dire una cosa sensata- intervenne una voce alle loro
spalle.
Entrambi
si voltarono, spalancando gli occhi: possibile che le loro preghiere fossero
state ascoltate? Che fosse vero e non solo un bel sogno?
Eppure,
la figura che se ne stava appoggiata ad un albero poco distante sembrava
proprio…
-CHAZZ!-
gridò la ragazza, gettandogli le braccia al collo e finendo a terra con lui. Non
le sembrava vero… -Sei tornato…
-Certo-
rispose il moretto, sfiorandole il viso. Non era ancora in piena forma, ma
niente e nessuno lo avrebbe tenuto ancora a letto. –Avevi dei
dubbi?
-Ogni
tanto sì- ammise, ad un passo dalle lacrime. -È troppo bello per essere
vero…
Il
ragazzo le sorrise, attirandola a sé e baciandola a fior di
labbra.
-Mi
dispiace…avrei dovuto darti retta e dimenticare Adrian.
-Adesso
non ha più importanza- concluse, alzandosi.
Jaden li
osservò, condividendo la felicità dell'amica, ma si volse nell'udire dei passi:
c'era Jesse, dietro di lui e il suo viso tradiva il dolore che provava nel
vedere i due ragazzi abbracciati. Eilen aveva ragione: a volte fare la cosa
giusta non voleva necessariamente corrispondere al compiere una buona
azione.
Il
duellante del Nord era uno straccio: sentiva il proprio cuore lacerato e
dolorante…e non riusciva ad essere felice per lei. Non riusciva a gioire della
propria morte.
-Jesse,
ti va un duello?- propose il brunetto.
-Perché
no…
-Credevo
sareste corsi immediatamente a darmi questa bella notizia- affermò Eilen,
rivolta agli "Ojama".
-Volevamo
farlo, ma Chazz ce lo ha impedito per farti una sorpresa.
-Bhe, ci
è riuscito- replicò, rabbuiandosi subito dopo. –Chazz…c'è qualcosa che vorrei
dirti.
Il
giovane congedò i suoi mostri con un gesto della mano, ordinando loro di
sparire. Conosceva il seguito di quella conversazione, anche se le sue
prospettive erano mutate quando aveva ascoltato il discorso fra la fanciulla e
Jaden.
-Di
Jesse?- buttò lì, atono.
-Come
fai a sapere…
-Non ho
solo dormito…ho anche sognato. E nei miei sogni c'era una voce che mi ha
mostrato tutto.
Eilen
abbassò la testa, colpevole, immaginando chissà quale, terribile sfuriata. Ma
Chazz era tranquillo, non c'era rabbia in lui. Si erano trovati in una
situazione estrema, dove ogni certezza era crollata. Il loro legame era
sopravvissuto alla Società della Luce e a Sartorius, a dimensioni di distanza,
alle loro differenze. Non lo avrebbe gettato al vento per un momento di
debolezza: lei era troppo importante per lui, sapeva che se si fossero lasciati,
la sua vita sarebbe stata vuota.
-Mi odi,
non è vero?
-No, in
un primo tempo ero soltanto incredulo…non capivo perché lo avessi fatto. Poi ti
ho sentita parlare con Jaden e ho compreso che è meglio dimenticare ciò che è
stato, perché mi ami. Ed è l'unica cosa di cui ho bisogno.
-Sul
serio, Chazz? Non sei arrabbiato?
-No, ma
lo tengo d'occhio. Se ci riprova, farà i conti con me.
Eilen lo
abbracciò raggiante: era cambiato molto da quando lo aveva conosciuto, era
maturato e aveva imparato a perdonare. Ora era certa che niente avrebbe potuto
distruggere quello che avevano costruito anche a fatica, nessuno li avrebbe
separati.
Perché
quella era la loro favola.
Perché
potevano essere davvero un principe e una principessa.
Perché
avrebbero avuto il loro "per sempre felici e contenti".
êFINEê