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Autore: Sweetie616    16/04/2008    4 recensioni
Mi fermai, sorrisi guardandolo in quegli occhi verdi che mi mandavano completamente fuori di testa. Era così buffo... un ragazzino alto e magrissimo, con i capelli lunghi a coprirgli il viso... era bello da impazzire, anche se lui sembrava non rendersene minimamente conto. Presi il foglio dalla mano di Ville e iniziai a leggere...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ville Valo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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6. Please don’t let it go

Helsinki,  maggio 2008

E’ già l’ultimo giorno di registrazione, questo mese è volato. Oggi io e Ville registreremo la nostra parte e poi.... e poi, dovrò decidere, di nuovo, cosa fare della mia vita. In fondo ho una casa a Parigi...anche se  in questo mese ho scoperto che non è lì, la mia vera casa. “La tua casa è dov’è il tuo cuore”, dice Ville, e il mio cuore è ad Helsinki, è con lui.

E mentre mi sto avviando verso la solita saletta, con in mano due tazze di caffè bollente, vengo bloccata da Seppo.

“Asja, quando tu e Ville avete finito, ti aspetto nel mio ufficio, devo parlarti”

“Ok...” che ho combinato stavolta? Io e Ville siamo fin troppo tranquilli, la registrazione sta andando bene, cosa c’è che non va? Ma mi dimentico di qualsiasi pensiero appena apro la porta della saletta, e mi trovo davanti il sorriso luminoso di Ville.

“Pronta? Tra due minuti al massimo ce li troveremo tutti tra i piedi mentre registriamo!” ridacchia.

“Pronta...più o meno!” sorrido.

E come Ville aveva previsto, eccoli apparire tutti al di là del vetro, appena cominciamo a cantare, stavolta sì...come cantavamo da ragazzini: guardandoci negli occhi, sorridendoci...facendo nostre le parole della canzone. Ci abbracciamo stretti, appena finito di cantare. “Semplicemente perfetta” mi sussurra all’orecchio, dandomi un bacio leggero su una guancia. “Ho sempre voluto cantarla con te, questa canzone...” dice, ad occhi bassi.

Ed ecco entrare Linde, Migè, Gas e Burton. “Siete stati fantastici, ragazzi! Evviva! Abbiamo finito!” e si buttano chi sul divano, chi sugli sgabelli. E dovrebbero avere più di 30 anni a testa? Sorrido, scuotendo la testa.

“E io? Dove mi siedo?” protesto imbronciata, con le mani sui fianchi.

Per tutta risposta, Ville mi prende per un braccio “Qui...” sussurra, facendomi sedere sulle sue ginocchia.  Ha deciso di farmi morire, oggi, lo so...non ho fatto in tempo a riprendermi dall’abbraccio che già il cuore sembra volermi uscire di nuovo dal petto.

 

“Hai già pensato al titolo dell’album, Ville?” chiede Linde, ad un certo punto. Album? Quale album?

Mi volto a guardare Ville, con aria interrogativa. Lui fa un’espressione strana, da quello che sta nascondendo qualcosa, poi sorride, mi guarda di sottecchi “Sweet Poison... che ne dite?”

Sorrido. Sì, non so di quale album stia parlando, ma Sweet Poison mi è sempre piaciuto...

“Cavolo, dovevo passare in ufficio da Seppo!” mi ricordo, ad un certo punto. “Mi avrà dato per dispersa!”

“Figurati, ormai è abituato!” ridacchia Migè.

“Torni, dopo?” mi chiede Ville, trattenendomi per la mano. Gli faccio cenno di sì con la testa, e vado da Seppo.

 

“Posso?” chiedo, entrando.

“Asja, vieni, accomodati” c’è anche Niko, con lui.

Mi siedo, curiosa.

“Abbiamo due proposte per te...sempre che tu non voglia tornare a Parigi...” inizia Niko, facendomi l’occhiolino. “La prima, arriva dal teatro dell’Opera di Helsinki. Ti vorrebbero per Romeo e Giulietta, che andrà in scena la prossima stagione. Prima però...” e lascia la parola a Seppo.

“...prima però ci sarebbe un album con gli HIM e un piccolo tour promozionale di un paio di mesi....insomma, a quanto pare dovrai passare un bel po’ di tempo con quei disgraziati, d’ora in poi!” sorride.

“Eh?” spalanco gli occhi, guardando prima Niko, poi Seppo. Ecco svelato il mistero dell’album... e il mio sesto senso mi dice che questa non è affatto un’idea di Seppo.

“Un album e un tour... e questa ovviamente è una tua  idea, vero Seppo?” chiedo.

“Certo!” si affretta a rispondermi. Si affretta un po’ troppo, a dir la verità.

“Asja, non devi decidere subito, prenditi un po’ di tempo per pensarci,se vuoi..” dice Niko.

Lo guardo peplessa. Pensarci? Io non devo pensarci! Stavo per dire SI anche prima che Seppo finisse di parlare!

“Accetto!” esclamo “Il tempo di andare a Parigi, disdire l’affitto e portare qui tutte le mie cose. Voglio tornare a vivere ad Helsinki...” sorrido. E non voglio più andarmene, stavolta.

“Cominciamo a registrare ai primi di settembre, prima i ragazzi dovranno partecipare ai festival estivi, si prenderanno una piccola pausa, poi si inizia.” dice Seppo “Vil... ehm, io pensavo di rifare, oltre a don’t fear, anche For You, e aggiungere qualche cover...”

“Temple of Love...” mormoro.

“Sì, perché no?” sorride “per il tour, invece, se ne parlerà da marzo in poi...e dopo ti aspetta Romeo e Giulietta, giusto?”

Annuisco, mi alzo. “Seppo, posso chiederti un favore?” sorrido, mentre sono già sulla porta.

“Certo, dimmi!”

“Visto che l’idea dell’album e del tour è tua e di nessun altro... “ sorrido maliziosa “potresti evitare, per il momento, di dire a Ville che ho accettato?”

Voglio divertirmi un pochino, ora....

 “Ciao...” mormoro, entrando di nuovo in saletta e cercando di rimanere seria.

“Sei andata da Seppo? Che voleva?” mi chiede Ville , un’espressione indecifrabile sul viso.

“Sì sì....niente di importante”.

Ville mi guarda con aria interrogativa, rimane per un po’ in silenzio.

“Che farai, ora? Te ne andrai di nuovo?” chiede, brusco.

“Sì, parto dopodomani per Parigi, Ville...”  non devo ridere, non devo ridere....

Cambia completamente espressione. So bene che ora sta per avere la meglio il suo lato insopportabile, meglio finire qui lo scherzo!

“....ma solo per il tempo necessario ad impacchettare le mie cose e portarle qui! Ho un contratto con l’Opera di Helsinki per Romeo e Giulietta...su, avanti, dillo!”

Sorride, poi mi guarda con un’espressione perplessa “Cosa dovrei dirti?”

“Romeo e Giulietta...che palle!” gli faccio il verso.

Ville scoppia a ridere. “Quanto sei scema! Mi piace Romeo e Giulietta...” torna serio, abbassa gli occhi  “La verità è che mi piace qualsiasi cosa ti faccia rimanere qui...”

“Però prima ho un altro impegno...” sorrido.

A Ville si illuminano gli occhi. “Quale?”

“Un disco e un tour con il mio gruppo preferito...” sorrido.

“Hai accettato!!! Partirai con noi!” esclama, con un sorriso che farebbe sciogliere persino la persona più insensibile sulla faccia della Terra.

“Voi? Ma figuriamoci! Sai, mi hai chiamata Ozzy in persona per dirmi che vuole assolutamente duettare con me!” gli faccio la linguaccia.

“Ah, e così sarebbero ancora i Sabbath il tuo gruppo preferito, eh?” ridacchia, mentre mi si avvicina minaccioso.

“Certo!” altra linguaccia, poi lo guardo con aria terrorizzata “Ville, non ci provare! Il solletico no!!”

E iniziamo a rincorrerci per tutta la saletta. Ma perché ogni volta che stiamo insieme regrediamo all’età di 15 anni a testa?

“Tanto non mi scappi!”

E infatti...tempo 5 minuti finiamo tutti e due sul divano, con Ville a farmi il solletico, bloccandomi entrambi i polsi con una mano, sopra alla testa.

“Allora, qual è il tuo gruppo preferito?”

“I Black Sabbath!” rido, con le lacrime agli occhi.

“Sei migliorata, qualche anno fa avresti ceduto subito!” ride, smettendo di farmi il solletico e intrecciando le mie mani alle sue.

Mi guarda intensamente... fin troppo intensamente, i suoi occhi a meno di cinque centimetri dai miei... poi mi lascia di colpo le mani, allontanandosi da me.

“Meglio se ci ricomponiamo...se entra qualcuno chissà che pensa!” ridacchia.

 

Helsinki, 1996

“Posso?”

“Che faccino, Ville! Che è successo?” chiesi, stampandogli un bacio sulla guancia.

“Siediti. Anzi no...sediamoci, ne ho bisogno anch’io!!” disse, buttandosi sul mio letto e trascinandomi con sè. “Se ti dicessi HIM e Provinssirock.... tu cosa diresti?” mi chiese con un sorriso enorme, tenendomi abbracciata.

Lo guardai con gli occhi spalancati.

“Ville! Il Provinssirock...è fantastico!” gli dissi, accarezzandogli i capelli.

Mi guardò, preoccupato. “ E se le mie canzoni non piacessero a nessuno?”

“Impossibile” sorrisi. “Sono stupende e lo sai anche tu...”

“Ci sarai, vero?” chiese.

“Secondo te? Potrei perdermi il primo concerto dei miei migliori amici davanti a un mare di persone? Potrei mai perdermi...te?”

“No...te lo rinfaccerei a vita!” sorrise, abbracciandomi stretta.

“Ville...” mormorai.

“Che c’è, Sweetie?” sorrise, guardandomi dritta negli occhi.

“No, niente..”  C’è che sono innamorata di te e l’idea di perderti mi terrorizza, ecco che c’è. Ma non dissi nulla.

Ovviamente, come tutti sanno, dal Provinssirock in poi, per gli Him fu un crescendo di concerti e di successi. E Ville, il mio Ville, si apprestava a diventare l’idolo di milioni di fans. E arrivò anche il momento della prima tournee fuori dalla Finlandia. Dentro di me temevo che sarebbe stata la fine della nostra amicizia, la fine di tutto.

Passammo il giorno della partenza insieme, preparando le valigie per quei quattro mesi che lo avrebbero portato in giro per mezza Europa, tenendolo lontano da Helsinki...lontano da me. Le valigie ormai pronte, ce ne stavamo abbracciati sul suo letto, in silenzio. Perfino parlare era troppo doloroso.

 E arrivò anche il momento dei saluti.

“Mi mancherai da morire, Sweetie...” sussurrò, stringendomi a sè.

“Anche tu...” mi abbandonai tra le sue braccia, pensando se non avrei dovuto digli ora quello che provavo, prima di perderlo definitivamente. Ma Ville aveva già fatto la sua scelta... il suo unico amore non ero io, ma la musica. E non avevo alcun diritto di privarlo del suo sogno. Decisi quindi di lasciar fare al destino.

Mi sollevò leggermente il viso, con un dito “A che pensi?” chiese dolcemente.

Scossi la testa. “Niente di importante” mi sforzai di sorridere.

In quel momento, si chinò verso di me e le sue labbra sfiorarono leggermente le mie. E proprio in quel momento, arrivò Migè.

“Ville, dobbiamo andare! Oops, scusate...ho interrotto qualcosa?”

Ville lo fulminò con lo sguardo.

“No... non hai interrotto niente, Migè, non preoccuparti!” dissi. E quello,fu l’inizio della fine.

 

We're drifting apart

But I want you to know

Wherever you are I belong

Love's singing our song

But we fail to sing along

Please don’t let it go

 

Glo: grazie!!! questo è l'ultimo capitolo in cui ci sono i loro ricordi...i prossimi si svolgeranno solo nel presente^^

T-sore: ma diciamo che siamo malvagie nello stesso modo!!! anzi, no...sei più malvagia tu che mi fai diventare addicted alle canzoni di Tarja! aiuto, non me ne libero più!!

Angel: sìììì tatuaggino con Ville *___* tanto per lui non fa differenza averne uno in più!! ci vuole qualcosa che gli ricordi le sue tre lavanderine!! XD

   
 
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