“Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusse
lutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pasto
lor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quando
primamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atrìde e il divo Achille.”

Così diceva la professoressa alla Raimon Jr. High, e questo ad Endou Mamoru proprio non andava giù. Tutto il contrario Kidou Yuuto, che l'Iliade la sapeva a memoria praticamente da quando era nato.
“Ora” disse la prof “Ricopiate tutto il proemio e sviluppate una traduzione”
A Endou venne la voglia di farne una delle sue. Conscio di quello che stava per fare si mise a scrivere ridendo sotto ai baffi.
“Mamoru, portami il quaderno” la frase della professoressa fece salire al portiere il cuore in gola e, sudando freddo, Endou porto timidamente il compito alla cattedra.
“Mamoruuuu! Ti sembra cosa da fare?! Ora i tuoi compagni sapranno ciò che hai scritto!”
Endou fece un mezzo sorriso. Ci era abituato e non gli importava che Aki, Fubuki, Someoka, Natsumi e perfino Goenji sapessero cosa aveva scritto.

“Cantami, o Afuro, del grande Endou
La parata funesta che infinite addusse
sconfitte agli alieni, tornati anzitempo ad Alius
e di cani e di uccelli orride figuraccie
lor salme abbandonò (così di Terumi
l'alto consiglio si adempìa) da quando
primamente disgiunse aspra partita
il re de' portieri Endou e il pessimo Rococo
Traduzione: Io sono sempre il migliore”

Tutti ci fecero una risata interminabile. Tutti meno Suzuno, Nagumo, Hiroto e Rococo. La lezione quindi si concluse con le botte a Endou, tra lo sguardo insofferente della prof, e le autolodi di Afuro, felice di essere citato. Questo entrerà di sicuro nell'Endouneide