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Autore: paynesmile    29/10/2013    1 recensioni
One Shot liberamente ispirata a "Story of my life".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ad Andrea,
che si prende cura dei miei problemi
come se fossero i suoi. Che nonostante
 tutto riesce a migliorarmi ogni giorno
.
 


One shot liberamente ispirata a "story of my life"

 

Le parole che mi aveva detto al telefono erano state chiare e concise 
«è risuccesso. Io vado». Queste quattro parole erano riuscite a scaturire in me una preoccupazione senza limiti, mi alzai velocemente dal divano prendendo le chiavi dell'auto e mi chiusi dentro l'abitacolo di essa iniziando a guidare, senza una meta, senza sapere effettivamente quale fosse la sua destinazione, sapevo solo che avevo bisogno di trovarla, ovunque si trovasse. Fermai la macchina sul ciglio della strada iniziando a camminare verso il parco, la temperatura era ormai bassa considerando le temperature di dicembre, l'aria gelida sferzava il viso costringendo i miei occhi a lacrimare ma in cuor mio sapevo che stavo percorrendo la strada giusta. Infatti la trovai lí, tra le altalene nella zona bambini con indosso una tuta sgualcita e una maglietta smanicata, con lo sguardo fisso nel vuoto. Mi avvicinai cautamente e le presi la mano lasciando che i nostri sguardi si incrociassero. 


 
«non sono facile, non lo sono per niente. Ho bisogno di speranze.» la sua voce flebile come a vergognarsi di quell'affermazione mi portarono ad abbracciarla stretta. «Cercherò di darti tutte le speranze di cui hai bisogno» dissi asciugandole le lacrime, odiavo vederla piangere


L'immagine di quella scena mi tornò in mente nello stesso momento in cui incrociai i suoi occhi impauriti, aveva la stessa espressione di un anno prima, quella che odiavo e che amavi rimpiazzare con un sorriso. Sapevo di aver sbagliato, dicendole che era cambiata, sapevo di averla ferita, ma ero stato il primo che aveva chiamato. Non pensava più a quello che le avevo detto. Strinsi la sua mano portando un braccio attorno alle sue spalle, non avevamo bisogno di parole per capirci, le aprii lo sportello facendola salire, vedevo il suo corpo rabbrividire probabilmente dall'abbigliamento rispetto alla temperatura esterna, guardai il suo riflesso dallo specchietto retrovisore, le lacrime continuavano a scorrere sul viso e lasciai che una delle mie scene preferite mi ritornasse in mente.


 
«La smetti di farmi girare come una trottola? Finirà per venirmi il mal di testa» il suono della sua risata cristallina mi arrivò alle orecchie facendomi sorridere come un bambino, decisi di lasciarla andare e la vidi sparire tra le mura della cucina , la raggiunsi abbracciandola da dietro «mhm ringrazia che non ti abbia fatto fare 10 giri completi» dissi lasciandole un bacio sulla guancia e vidi la sua espressione rilassata trasformarsi in una finta smorfia «oh ma grazie sua maestá!».

 


Guardai il suo viso pieno di dolore e non feci altro che sentirmi impotente, continuai a guidare tutta la notte, senza chiederle nulla. Mi fermai molte ore dopo su una piccola collina e scesi dall'auto offrendole la mia mano e mettendole la mia giacca sulle spalle, il sole stava per sorgere davanti a noi, lasciando che il rosso dei raggi solari si diffondesse contro il blu dell'oscurità nottura. La sua mano cercó la mia «ho bisogno di te per tutto questo» la sua voce mi arrivò quasi in un sussurro. Strinsi la sua mano con fermezza «siamo insieme. Andrà tutto bene». Sapevo che dovevo proteggerla. Non potevo non farlo. Non potevo permettere a niente e nessuno di portar via dal suo viso il sorriso e la spensieratezza che tanto amavo.




 
Buonasera, dopo secoli ritorno.
Ma sono in fase blocco dello scrittore, mi è uscita questa cavolata mentre ero sull'autobus e
ascoltavo story of my life.
Non è per niente come mi aspettavo ed è anche molto sintetica
ma ripeto, sono in blocco. Mi dispiace da morire.
Ad ogni modo spero possiate apprezzare il mio piccolo sforzo.
 Adesso scappo, un bacio.
  
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