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Autore: pandacattivo    29/10/2013    3 recensioni
[ Larry Stylinson | flash-fic | conteggio parole 1.4k ]
"Dicono che il primo amore non si scorda mai. Che ti rimane dentro, incollato all'anima, difficile da scrostare esattamente come del sangue raffermo sul corpo di una vittima innocenteDicono che il primo amore non si scorda mai. Che ti rimane dentro, incollato all'anima, difficile da scrostare esattamente come del sangue raffermo sul corpo di una vittima innocente."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Il primo amore-
 

 

Dicono che il primo amore non si scorda mai. Che ti rimane dentro, incollato all'anima, difficile da scrostare esattamente come del sangue raffermo sul corpo di una vittima innocente. Il primo amore ti cresce dentro, lo senti che, nonostante sia teoricamente morto, continua a germogliare nel tuo stomaco, provocandoti fitte, dolori inimmaginabili accompagnati da tutti quei ricordi che vorresti solo vomitare. Il primo amore è un fiore che non ne vuole sapere di appassire, perchè quando è nato era così bello e puro, così vero da far paura. E di tutta quella bellezza innata, il primo amore non se ne vuole sbarazzare, ma anzi vuole che tu la ricordi giorno dopo giorno, come asciate in pieno petto, come un proiettile che ti si conficca nel cervello per non uscirne più. Il primo amore è un veleno, forse il più potente di tutti, forse il più letale. Lo senti scorrere nelle vene, fluttuare nel tuo povero corpo martoriato mentre tra il ricordo di un “ti amo” e il rumore di un “è finita” scorrono le tue lacrime. Il primo amore è un assassino spudorato, che nemmeno ci prova a nascondersi, ma anzi prima di stupra, ti toglie qualsiasi innocenza e felicità, ti spoglia per poi lasciarti solo e ansante sul suolo freddo che è la vita. Il primo amore ti uccide esattamente come farebbe un cappio al collo, forse lo fa ancora più lentamente. Mentre i giorni passano, tu senti la vita defluire da dentro di te, la senti mentre incessantemente cola dalle tue arterie riversandosi su tutto il resto, macchiando qualsiasi cosa, sporcandola con la sua finta pudicizia. Il primo amore fa schifo, ma in realtà è meraviglioso. Perchè mentre ti spoglia per prendersi la tua verginità ancora intatta, il primo amore è dolce come una mela caramellata, rosso come solo la passione primaverile può esserlo. E mentre ti trapana il cervello, tu lo senti cantare, il primo amore, lo senti comporre le strofe migliori che possano esistere, tessendo frasi dal sapore di un bacio. E mentre ti scorre addosso, il primo amore ti lascia senza fiato, ti scuote di brividi e promesse, ti abbatte si, ma con carezze inaudite. E anche quando ti uccide, in realtà, il primo amore rimane intatto e pudico, fresco come la Venere di Botticelli e immenso come l'universo che ci circonda. E ti strazia, ma lo fa cullandoti, e ti spezza, ma lo fa attraverso promesse di eternità. Il primo amore è tutto e niente, è quello che non ti scorderai mai, perchè è il primo assaggio della vita reale.

 

 

Harry dell'amore non c'aveva mai capito nulla, o meglio non se ne era mai importato. Viveva di altro, di marachelle e bacetti insulsi rubati, di musica e famiglia. Harry era piccolo, cosa ne poteva sapere lui di quel grande mistero che l'amore sembrava essere? Non lo voleva, non lo ricercava ed era per questo, probabilmente, che l'amore aveva iniziato ad inseguire lui. Si era acquattato sordido e, nella gloria di un attimo perfetto, lo aveva poi rapito. Era bastato incontrare quegli occhi così simili al cielo, taglienti e giocondi, erano bastate quelle labbra fini e quella risata cristallina croccante come l'impanatura delle ali di pollo di sua madre. Lo aveva visto per un secondo ed eccolo, il primo amore. Lo aveva divorato come fuoco senza che nemmeno se ne accorgesse, lasciandolo sciogliere e crogiolarsi in un sentimento troppo grande per i suoi 16 anni.

 

 

Louis l'amore pensava di conoscerlo. Credeva ingenuamente che le carezze che dedicava alla sua ragazza, le dita tra i suoi capelli biondi, i gemiti che si lasciava sfuggire quando lei lo amava, fossero un sentimento reale. Era grande Louis, o almeno pensava di esserlo, e si divertiva a fare l'amore con lei, credendo che gli piacesse, credendo che tutto ciò fosse reale. Eppure non c'erano mai stati tonfi al cuore, nemmeno un attimo di smarrimento. E l'amore alla fine, probabilmente, si era sentito preso in giro, perchè proprio non gli piaceva essere scambiato per un mero sentimento di affetto incondizionato. Così aveva deciso di agire e, quando i suoi occhi si erano posati su quei riccioli che gli ricordavano la panna montata, era scoccato. In un bagno, nello squallore, tra i pianti, tra la gioia. Louis si era innamorato e nemmeno se ne era reso conto, lasciandosi cullare da quel fremito che lo aveva scosso dalle fondamenta, lasciandolo vulnerabile come un bambino e non come l'uomo che pensava di essere già diventato.

 

 

E quanto è bello il primo amore non appena sboccia? E' limpido e pulito, è tutto ciò che c'è di bello al mondo. Harry lo guardava con i suoi occhi troppo grandi, tondi come la luna, espressivi come il sole. E alla fine ci si mise di mezzo anche il fato, facendoli congiungere esattamente come due pezzi di uno stesso puzzle troppo a lungo dimenticato su di uno scaffale. E Louis, quando Harry lo prese tra le sue braccia esultando, si aggrappò a quel corpo acerbo e teso e si strinse a lui ancora di più. E in un attimo, sotto le telecamere, sotto gli sguardi del mondo, gli donò se stesso. Si amalgamarono naturalmente, finendo per inglobarsi a vicenda con un semplice abbraccio. Louis capì di essere di Harry in un lampo, Harry capì di essere di Louis in un gemito, mentre lo rimetteva a terra e già sentiva la sua mancanza.

 

 

 

Ed esplorarsi è la parte migliore. Conoscersi sotto gli occhi dell'amore è una soddisfazione unica, una presa di coscienza, una serietà inaspettata, una fiaba moderna. E' amarsi nello scoprire cose sempre nuove, è rendersi conto di accettare ogni piccola frazione dell'altro, lasciando che i difetti vengano levigati dai baci e che la dolcezza venga mitigata dagli schiaffi. Ci sono le prime carezze innocenti, ci sono le frasi fatte, ma reali.

“Ti amo troppo, Harry.” aveva sussurrato una volta Louis, vergognandosi e arrossendo.

“Non si può amare troppo.” gli aveva risposto l'altro, prima di cavargli in modo impacciato la maglietta ed assaggiare la sua pelle per la prima volta. E Louis lo sapeva che in realtà si, era possibile amare troppo, che se non si stava attenti, prima o poi si sarebbe finito con lo sprofondare nel mare angusto e turbolento che era l'amore morboso. Ma quando i denti di Harry andarono a cozzare con le ossa del suo bacino, Louis decise di non pensarci. Come un coglione, come un innamorato.

 

 

 

E il primo amore finisce con il diventare l'abitudine, un susseguirsi di gesti perfetti e meccanizzati, di baci veri, ma sempre uguali. Passano gli anni e il sentimento affievolisce pian piano, decide di nascondersi un po', perchè sennò sarebbe troppo semplice.

“Tu sei mio!” aveva urlato Harry, schiacciando Louis al muro, facendogli male, perchè era questo che voleva. “Sei solo mio.”

E quanto aveva pianto quando si era accorto che Louis lo aveva dato per scontato, quanto si era sentito morire dentro, nel profondo delle viscere, quando l'altro si era gradualmente staccato da lui. Non era più abbastanza? Non lo amava ancora come un tempo? Il cielo sereno che gli era sembrata la vita, finì per incupirsi. Solo le carezze di Louis potevano rasserenarlo, solo i suoi baci mitigarlo.

“Sono tuo per sempre” aveva risposto l'altro. “Non scappo, Harry.”.

 

 

 

E alla fine, infatti, era stato Harry a scappare. Perchè non ne poteva più, perchè c'era la pressione, c'era l'amore, c'era il dolore. Ed era troppo per i suoi 19 anni, era troppo per quel corpo giovane che non sapeva più cosa farsene di tutto quell'amore che era costretto a tenersi dentro. Perchè urlare al mondo che amava Louis non era possibile, perchè erano due maschi, perchè era malsano pensarlo. Ed Harry era impazzito, non ci aveva visto più. Tenendosi una rabbia antica dentro per troppo tempo, aveva finito per esplodere come una Supernova, frantumata nel cielo, sotto gli sguardi esterrefatti delle povere stelle che si godevano lo spettacolo piangendo. Harry aveva baciato un altro ragazzo forse per gioco, forse per abbandono, forse solo per stupidità. Ma Louis non lo aveva perdonato.

 

 

 

Però il primo amore non si dimentica mai. E se anche non stavano più assieme, se anche solo il lontano ricordo faceva dolere le loro membra come il peggiore dei malanni, lui rimaneva lì. E Louis lo sapeva che Harry era il suo tutto, che non esisteva mondo senza lui e che la vita, senza quel raggio di sole, non valeva nulla. Ed Harry lo sapeva che Louis alla fine lo avrebbe perdonato, che nonostante il dolore che gli aveva inflitto, alla fine sarebbe tornato da lui. Perchè era la sua casa e lo avrebbe sempre aspettato, nel bene, o nel male.

“Non amerò mai nessuno come amo te.” aveva detto Harry convinto, afferrando la mano di Louis, incontrando quegli occhi che erano il solo cielo che conosceva.

“Forse è proprio questo il problema.” aveva risposto l'altro, ma senza lasciare la presa, anzi stringendo ancora di più la sua mano che in quel momento nonostante fosse enorme rispetto alla sua, appariva così fragile.

“Ti aspetterò.”

“Lo so.”

 

 

 

 

 

 

Note: No, ok? Non me lo chiedete, perchè non lo so. Mi andava, è nata, l'ho pubblicata, basta. C'è angst, perchè stasera mi sento così. Per di più sta merda l'ho partorita in esattamente 23 minuti e quindi bho, sparatemi. Dovreste impedirmi di scrivere certe minchiate, intesi? Non c'è nemmeno del porn, quindi io proprio non lo so quale sia il suo scopo. So solo che ultimamente si è parlato Harry e Louis che non stanno più assieme bla bla bla. E se proprio stanno avendo un periodo brutto, per me questo è quello che sta accadendo. E' solo una fase. Louis tonerà da Harry. Perchè si, se proprio deve essere, è Harry che ha scazzato secondo me. Ma chissà, vedremo. Comunque bho, non vi dico nemmeno di recensirla perchè è nammerda proprio. Odiatemi, please.

   
 
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