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Autore: Nephelin    29/10/2013    2 recensioni
"Finì per diventare una di loro. Non che ci fosse qualcosa di male, solo non avrei mai pensato che mi sarei potuta trasformare in quel modo."
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Incontrai un ragazzo ad’una delle solite partite di calcio domenicali di mio fratello. Ero seduta sugli spalti a guardare distrattamente quella ventina di ragazzetti che rincorrevano una palla, giocando nel frattempo col cellulare e massaggiando con la mia migliore amica, Shaheen. Non era una bella giornata; alcune nuvole grigie scurivano il cielo e il sole faticava a farsi notare. Io non sono mai stata una tipa freddolosa, avevo solo un leggerissimo cardigan sopra ad una canottiera e un paio di pantaloncini, ma intorno a me la gente era già chiusa in giacchetti e felpe.
    -Vai, Joshy!- urlai esaltata quando mio fratello segnò. Qualcuno alle mie spalle ridacchiò. Già da quella risata intuì che si trattava di una persona giovane, un ragazzo, dalla voce roca. Pensai che potesse essere quello che intravidi poco prima di sedermi sui grandi gradini in cemento. “Se ho capito il genere di persona, non fa per me.” pensai. Da quel momento in poi non feci più caso a lui, non si fece notare. Pochi minuti prima del fischio di fine partita segnò un amico di mio fratello, Frederick. Quel biondino mi piaceva già da poco più di un anno, quando ancora portava i capelli più lunghi e il ciuffo spiaccicato sulla fronte. A volte eravamo usciti nello stesso gruppo, ma non aveva mai dato segni di essere interessato a me. Sorrisi da ebete ed esultai per quel punto che determinava la vittoria della sua squadra.
    -Le piace proprio il calcio, eh?- disse una voce alle mie spalle. -Hei, parlo con te!>> instette. Io mi voltai.
    -Con me??- gli chiesi. Lui, il ragazzo che prima aveva riso, annuì.
    -Ah. Perché mi hai dato del lei? Non pensavo di sembrare così vecchia!- gli dissi iniziando ad osservare quel singolare soggetto.
    -Non sono molto pratico di galanteria.- rispose senza guardarmi, con aria indifferente. Tirò fuori dalla tasca dei pantaloni un pacchetto bianco e ne estrasse una sigaretta. Fuma, ovvio.
    -Hai da accendere?- chiese con un mezzo sorriso avvicinandomi la sigaretta.
    -No, mi spiace.-
    -Vuoi?- ripeté il gesto. Gli dissi di no e lui fece spallucce. S’infilò la sigaretta in bocca e iniziò a frugare in una sacca di stoffa colorata che aveva accanto. Io lo guardavo in parte incuriosita ma soprattutto come disgustata. La gente così non mi era mai piaciuta. Non era il suo aspetto fisico che mi infastidiva, ma gli atteggiamenti, gli sguardi che lanciava. Sembrava una persona superficiale e senza valori, uno di quelli da cui solitamente mi tengo alla larga e avevo le stesse intenzioni anche per quella volta. Tirò fuori dalla sacca un accendino. Allora ce l’aveva, gli risultava solo troppo faticoso prenderlo. Accese la sigaretta incurante del fatto che il fumo stesse andando addosso ad un signore.
    -Comunque no, non mi interessa il calcio, però mi piace vedere mio fratello felice quando la sua squadra vince.- gli dissi sorridendo giusto per non fare la maleducata. Lui fece un cenno con la testa che stava a simboleggiare “Ok.”. Lo osservai ancora un po’ nel suo modo ipnotizzante che aveva di fumare. Aveva pantaloni larghi neri che arrivavano alle ginocchia, allentati alla vita, una canottiera gialla e il collo ornato da collanine in legno. Ai piedi aveva scarpe di una o due taglie più grandi, bianche.  O almeno una volta dovevano esserle state, prima di diventare grigie. Lo scrutai in viso, cercando il suo sguardo, ma aveva gli occhi coperti da un paio di occhiali neri, dai quali sporgevano solo le sopracciglia. Labbra di un rosa aranciato gli incorniciavano una dentatura perfetta, i dred pesanti gli cadevano sulle guance arrivando fino alle spalle. Alcuni erano castano chiaro, altri viola scuri o azzurri acceso. Aveva un aspetto disordinato. Forse se fosse stato più “normale”, sarebbe riuscito ad affascinarmi, avrebbe potuto essere persino bello.  Alcuni tatuaggi gli sporgevano dalla canottiera sul petto e sulle braccia. C’erano soli sorridenti, nuvole, ragnatele, disegni geometrici non ben distinti.
Delle mani che mi afferrarono per le spalle interruppero la mia fase meditativa.
    -Hai visto come ho segnato? Quell’idiota del portiere non aveva speranze!- squittì spavaldo mio fratello.
    -Joshua, sei stato mitico!-. Lo abbracciai ridendo, fiera di lui. Ero contenta che avesse trovato uno sport a cui appassionarsi. Andandomene con lui mi voltai indietro verso il ragazzo con cui avevo parlato per fargli un saluto. Nemmeno mi stava guardando, così decisi che non me ne sarebbe importato di lui.
    -Che mi racconti di quello squinternato?- chiese Joshua. Io lo guardai alzando un sopracciglio.
    -Squinternato?-
    -Sì, il tipo con cui parlavi alla partita.-
    -Ah, è solo uno squinternato, come hai detto tu.- Joshua sorrise e proseguimmo il cammino verso casa in silenzio, aiutandoci a vicenda a trascinare il pesante borsone da calcio.
 

Buongiorno/Buonasera a tutti! E' Nephelin che vi parla! (?) Bene, questo primo capitolo è cortino, lo so. Per ora non si riconoscono i personaggi. Chi é quel ragazzo strano? Chi è Frederick? E Joshua? Sono personaggi inventati o persone famose a cui ho cambiato nome? Eh eh... Un passo alla volta si scoprirà tutto! Spero che la storia stia intrigando (o intigrando, lol) almeno un pò.. Fatemi sapere con una recensione se vi va!
Ciaoo, Nephelin!

 
  
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