Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Amens Ophelia    30/10/2013    7 recensioni
[MadaMito]
Madara Uchiha è un demone sanguinario, Mito Uzumaki un'angelica belva; due caratteri forti, che non hanno mai conosciuto il sapore della delusione... fino ad oggi.
Anche gli esseri dominati da istinti ferini possono amare?
***
dal testo:
"Gli amori impossibili sono quelli più puri, sono quelli che ci salveranno da morte certa, costringendoci ad aggrapparci alla vita".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Madara Uchiha, Mito Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Io sono il tuo demone




«Non sento niente, assolutamente nulla, quando ti guardo».
 
Quanto vorrei che fosse vero, Madara. Quanto vorrei che la mente prevalesse sul cuore.
Annego nelle tue iridi nere, così scure da confondersi con le pupille; è uno sguardo che spezza il fiato con la stessa facilità con cui le tue mani strappano anime dalla carne. Sono una delle poche persone che hanno avuto il privilegio di sprofondare nei tuoi abissi più reconditi, senza i tormenti dello sharingan, ma non so ancora se quegli occhi color carbone siano meno pericolosi di quelli dalla sfumatura sanguigna; eppure temo che lo scoprirò presto.
Dimentichi però che io sono un demone, Madara. Io sono il tuo demone.
 
«E, allora, perché abbassi lo sguardo?», mi chiedi con una goccia d’ironia 
– che brilla nel tuo sorriso.

 
Hai anche il coraggio di domandarmelo? Non sono già abbastanza ripugnante, nel mio astio fittizio?
Tu non puoi provar pietà, soprattutto per un amore che non ti spieghi e che non può ricambiarti, anche se vorrebbe, aspirerebbe a stringerti nelle sue braccia con tutte le forze.
 
«Ti faccio così schifo, ora che hai Hashirama?».
 
L’ironia sbiadisce nel disprezzo, e io non posso sostenerlo, perché lui non lo merita. Proprio come non lo meriti tu, mia splendida croce, mia atroce delizia.
 
«Io e lui ci sposeremo». Perché la voce mi trema? Perché il demone che è in me non si placa?
 
Ti avvicini a grandi falcate; ogni passo è una pugnalata, uno squarcio nel cielo di carta del mio cuore. La luce entra, ma è nera quanto i tuoi occhi. Non ci sono divinità, sopra di noi, né inferi sotto i nostri piedi. Ci sei solo tu, Madara Uchiha.
Respiro lentamente, lascio che il tuo alito caldo si mescoli al mio, mentre mi scruti con attenzione. Mi sciogli i capelli, con un gesto fulmineo, e una pioggia rossa come il fuoco mi s’infrange sulle spalle e lungo il corpo. Le tue dita ruvide attorcigliano delle ciocche, delicatamente, e mi torni a guardare negli occhi; sono liquidi, più brillanti della luce del tramonto, che si pennella lentamente sulle pareti della stanza.  Mai avrei creduto di poter vedere la tua anima. Tu che ne rapisci tante con un solo sguardo, come puoi averne una? E come puoi donarla a me, dall’alto del tuo nome?
 
«Sono l’unico in grado di mettere a tacere il Novecode. Senju lo placa, ma io lo disarmo totalmente, lo costringo a seguire la mia volontà… la tua volontà».
 
La tua voce è un sussurro che dissipa i pensieri, ma io non voglio perderli, perché se smarrisco loro, divento una preda troppo facile.
E i tuoi artigli, sulle mie guance, sfoderano carezze inconsuete, un tocco delicato che nessun altro potrà mai sentire. Queste armi di distruzione mi annientano in un’esplosione di piacere.
 
«Non ti avrei mai chiesto di sacrificare la vita per il bene della Foglia. Non avrei mai sigillato un mostro, dentro di te, pur di mantenere la pace. Mi sarei addossato il peso dell’odio umano, avrei combattuto mille altre guerre, pur di stendermi al tuo fianco e guardarti dormire, pur di stringerti al petto ed esser degno di te. Ti avrei protetta con ogni mezzo, ti avrei amata con ogni atomo di me, Mito».
 
Un brivido mi scuote, quando sento il mio nome pronunciato dalle tue labbra. Mi manca la tua arroganza, di fronte a quest’affetto spiazzante. Quanto vorrei non provare nulla, anche ora che mi stai baciando.
Non mi oppongo, anzi, mi aggrappo alle tue spalle, ai tuoi capelli; li stringo in pugno, perché non voglio lasciarti andare. Non voglio essere l’agnello da immolare per il Villaggio, non voglio essere di nessuno, se non tua.
Nessuno mi capisce, Madara, nessuno sa cosa provo, come mi sento, quanto vorrei esplodere e mandare al diavolo il mondo, scatenare il Kyuubi, guardare l’umanità andare in fiamme… l’odio è un sentimento che non mi è concesso provare, ma non posso ignorarlo, proprio come non posso trascurare il suo esatto contrario.
Eppure mi devo adeguare al mio destino. Hashirama è gentile, carismatico, buono… e mi ama.
 
«Lui non ti ama».
 
Da quando sai leggere nella mente?
 
«Io ti amo».
 
Da quando sai leggere nel mio cuore?
 
Respiro a fatica, mentre affondo il viso nel tuo collo, fra la chioma folta e profumata. Sa di muschio, virilità e sangue, ha la fragranza di ciò che gli uomini chiamano “malvagio”, ma che dovrebbe passare alla storia come “audacia”. Tu non hai paura di nulla, mio splendido amante. Non temi Kurama, il Villaggio, i Senju. Non paventi il futuro, né ti pieghi sotto il peso del passato, stringendoti forte al presente, proprio come, in questo momento, ti tieni abbracciato a me.
Voglio essere il tuo presente, per sempre.
 
«Non posso amarti». Ma voglio, voglio davvero essere tua.
 
Mi guardi con una leggera tristezza, staccandoti lentamente da me. Non farlo, non allontanarti! Non dare ascolto alle mie parole, dài retta ai pensieri, agli aneliti del mio cuore, tu che sai leggerli!
La spietata eleganza degli Uchiha riaffiora sul tuo viso, con un sorriso che conosco bene. Mi hai appena condannata a morte, proprio come hai già fatto con il resto del mondo. Ora non si torna più indietro, ti ho perso per sempre, mio amore.
 
«Diventerò anche il tuo demone, da questo momento, Uzumaki», dichiari con voce granitica, appoggiandoti alla balaustra del balcone.
 
Prima che io possa raggiungerti, spicchi un salto nel vuoto e atterri agilmente al suolo, senza scomporti. Tu sei così: rasenti la superficie del mondo in modo violento, vi lasci un segno, ma sei meramente divino e non permetti che l’umanità ti sfiori. È il tuo modo di vivere, e sarà il mio modo di amarti.
Osservo le tue spalle allontanarsi, i capelli fluire dolcemente nel vento, sotto gli ultimi raggi caldi del sole. Non vedrò mai più i tuoi occhi neri, non mi permetterai più di scorgervi riflessa la mia immagine, non sarò più degna del tuo amore.
Il mostro che è in me ruggisce, dilania la membrana che protegge il muscolo cardiaco. Gli amori impossibili sono quelli più puri, sono quelli che ci salveranno da morte certa, costringendoci ad aggrapparci alla vita. Quanto sarebbe meglio perire carnalmente!
Il posto in cui devo restare è questo, anche se desidererei fosse fra le tue braccia. Mi adeguerò a tutto, ma mai alla certezza di averti perso per sempre.
Addio, Madara. Addio, Mito. 








Ciao a tutti! :) 
E' la prima one-shot che scrivo su questi due personaggi, non sono sicura per niente che sia uscita decente XD Ma mi affascinano da morire (beh, ogni Uchiha ha qualcosa che mi attrae, è più forte di me). 
Non potevo non citare il grande Pirandello, con il cielo di carta! Ultimamente ho riletto quel frammento de "Il fu Mattia Pascal" e mi ritrovo a pensare a quanto sia vero! *-* 
Con la speranza che sia uscito qualcosa di comprensibile, vi lascio! :D Se vi va e non siete troppo disgustati (ma anche se lo foste, non importa, accetto tutto con un sorriso), fatemi sapere la vostra opinione ;)
Grazie a tutti per la lettura! 
Un abbraccio, 

Ophelia

 
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Amens Ophelia