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Autore: Robert_Thompson    30/10/2013    0 recensioni
Il Mistero e l'ignoto sono le basi su cui si fonda Mysteria. Una città nella quale, i pochi che vi possono accedere, assistono alle più grandi meraviglie del mondo.
James non sa dell'esistenza della città, come gran parte del mondo. Adesso sta succedendo qualcosa di strano a Mysteria, e qualcuno ci dovrà pur pensare... Vieni a scoprire l' Impero nascosto.
"La paura dell'ignoto è la fobia che, fin dalle origini della specie, ha accompagnato l'uomo a crescere, spingendolo a chiedersi "Perché?" e a trovare una risposta a tale domanda -ecco l'origine della scienza- fino a diventare ciò che è ora: la specie dominante del pianeta. Almeno così si pensa..."
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia non resistette dal buttarlo giù dal letto come tutte le mattine.

Erano poco più delle cinque di una mattina di settembre. Aria glaciale, buio pesto al di fuori della casa di James. L'idea di doversi preparare al consueto giorno di scuola non lo allettava per niente. La scuola gli piaceva moltissimo ma odiava lo svegliarsi alle cinque la mattina per cinque giorni a settimana.

Appena si alzò in piedi spense la seconda sveglia impostata sul telefono. Ne accendeva sempre due, per sicurezza. Una volta gli capitò di averne messa soltanto una, quando essa suonò lui, nel sonno, la spense e si svegliò due ore dopo, quando doveva già essere a scuola.

Scese le scale per arrivare in cucina. Una ventina di scalini per salire o scendere da camera sua al salotto. Viveva in soffitta, una stanza esclusivamente sua, come ogni adolescente sogna. L'unica sfortuna è che il soffitto è basso -a causa del tetto a spiovente- mentre lui è piuttosto alto e ci sbatte la testa circa una ventina di volte al giorno. "E' questione di abitudine" gli dicono sempre i suoi genitori. Dorme lì da dieci mesi e ancora non si è abituato... La sua stanza a dire il vero non sembra molto una vera e propria camera da letto: la riconosceresti solo perché vi è un letto singolo. Di fianco ad esso c'è una specie di cassapanca dove si trova una mini televisione. Al muro opposto a quello in cui si trova il letto vi è un computer, diciamo in buone condizioni. Dietro ad esso ci sono come piccole porticine, dei mini sgabuzzini in legno, l'uno di fianco all'altro, tutti che sembrano nascondere la parte del soffitto finale che va a toccare il pavimento. Solo sua mamma sa cosa c'è lì dentro, tutte cianfrusaglie vecchie, di antiquariato dice lei; cose "molto" interessanti. I suoi vestiti, invece, si trovano in un piccolo armadio anch'esso in legno... come se non si capisse che suo padre fa il falegname.

Per andare in cucina, dovette passare dal salotto; buio totale. Dodici anni che vive in quella casa furono sufficienti per impararla a memoria. Aprì la porta di cucina e accese la luce che si trovava accanto al lato dell'uscio. L'unica luce accesa nella casa, probabilmente in tutto il condominio: una fila di case l'una unita all'altra, tutte uguali; l'unica cosa che le distingueva era il giardino che ogni proprietario personalizzava.

James mise a riscaldare il suo latte. L'unico nella famiglia ad essere intollerante al lattosio. Il tetrapack si trovava in frigo. Quest'ultimo, posto all'angolo della stanza. La sua tinta gialla spiccava dal resto dei mobili e scaffali della cucina in legno di noce.

Mentre il latte era sui fornelli, accese la tv. A quell'ora l'unica cosa che si possa guardare in televisione sono i cartoni animati. La sua colazione è composta inoltre da biscotti integrali e un bicchier d'acqua. La quantità di energie sufficienti per arrivare a pranzo, almeno secondo lui.

Tornando in camera sua per prepararsi, un lampo improvviso illuminò tutta la casa. La luce era di una potenza incredibile. Un centesimo di secondo bastò per capire che un fulmine era caduto molto, fin troppo vicino alla loro casa. In reazione improvvisa tutto divenne immediatamente buio. Ogni luce che James aveva acceso, adesso era stata spenta misteriosamente da un singolo fulmine. Essendo ancora notte fonda, non si vedeva niente.

La paura dell'ignoto è la fobia che, fin dalle origini della specie, ha accompagnato l'uomo a crescere, spingendolo a chiedersi "Perché?" e a trovare una risposta a tale domanda -ecco l'origine della scienza- fino a diventare ciò che è ora: la specie dominante del pianeta. Almeno così si pensa...

Ogni paura veniva fuori dagli incubi di James, ogni piccolo rumore che poteva essere causato anche da piccoli uccellini, sembrava causato dall'ignoto. Scricchiolii, cigolii sospetti, piccoli rumori spaventosi riecheggiavano nella sua testa.

Dovette procedere, scendendo le scale per arrivare al salotto, a memoria, aiutandosi con i suoi sensi. Scalino dopo scalino, lentamente arrivò fino al piano inferiore dove si trovava un comodino in vetro dove, oltre ad oggetti inutili, si trovava una torcia. Tastando ogni piccolo oggetto, vi riconobbe la sua amica, colei che lo avrebbe guidato senza incidenti, fino alla sua stanza dove si sarebbe vestito. Non appena la accese, come fosse uno scherzo, la luce tornò. James rimase con una faccia che esprimeva espressioni diverse, come se fosse appena stato deriso.

________________________________________________________________________________________________________________________________ Note dell'autore: Magari dal primo capitolo si capisce poco ma si inizia ad entrare nell'atmosfera della storia. Si inizia a capire l'ambientazione e particolari "nascosti". Vi invito a proseguire. Grazie per la vostra lettura, spero di avervi regalato buone emozioni. Robert_Thompson
  
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