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Autore: Eleanor_Herondale    30/10/2013    8 recensioni
Può una semplice "giornata no" cambiare totalmente la propria vita?
Questo è ciò che accade ad Harry Styles, componente degli One Direction, il quale per sbaglio, in preda ad uno sfogo, esprime il desiderio di voler essere solo un semplice ragazzo come tanti...stravolgendo così non solo la sua vita, ma anche quella dei suoi amici...
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15: "Ricordi di mezzanotte"  

Era giunto il momento del verdetto finale, i ragazzi avevano cantato, ed ora i loro sguardi erano fissi sui giudici che li osservavano pensierosi. I loro volti non promettevano nulla di buono. Louis mise una mano sulla spalla di Harry, teso nell’attesa di un verdetto che sembrava non arrivare mai.  

-Andrà bene ragazzi, DEVE andare bene!- sussurrò Liam con un tono di voce basso e speranzoso, mentre tutti gli altri sospirarono. 

Un silenzio tombale era esploso nello studio dopo la loro audizione, nessuno si decideva a dire anche solo una piccolissima parola. Il riccio riusciva a sentire il battito del cuore dei suoi compagni, era l’unico rumore percepibile in quell’immensa stanza. 

Fu Louis Walsh, giudice veterano di X-Factor, il primo ad esprimersi –Ragazzi voi siete bravi, ma non abbastanza- con un tono secco e freddo continuò –Per è un NO!  

I pareri che seguirono furono tutti simili al primo: NO, NO e ancora NO. I ragazzi non c’erano riusciti, il sogno di X-Factor si era disintegrato davanti ai loro occhi. Harry non riusciva a credere in quel giudizio: avevano dato il massimo, non doveva finire così. Il loro viaggio non poteva concludersi lì, non dopo tutti gli sforzi  che lui aveva fatto per ricreare la band. Cadde sulle ginocchia e abbassò la testa, mentre delle lacrime amare gli rigavano il viso: era un pianto rassegnato, di chi sapeva di aver perso. Solo una volta si ricordava di aver provato queste stesse emozioni: quando, nella precedente vita, durante il Boot Camp, il suo nome non era tra quello dei ragazzi scelti per la fase successiva. Nel back-stage pianse come un bimbo, singhiozzando “volete farci rimanere qui per vederci piangere?”: a quel tempo aveva solo sedici anni. Ora i suoi occhi erano rossi e gonfi, pieni di rabbia e di tristezza, proprio come in quel giorno.  

-No! Non deve finire così … - urlò ad alta voce, quel grido risuonò nell’intero studio. 

Si alzò di scatto: il sudore gli scendeva dalla fronte bagnata fino ai morbidi riccioli, gli occhi verdi pieni di paura erano spalancati, respirava a bocca aperta cercando di rallentare il battito cardiaco, mentre stringeva stretto a se con le mani il bianco lenzuolo. Era stato solo un altro incubo causato dall’ansia.   

Harry non aveva dormito per nulla quella notte: la paura del provino era sempre più forte. Si guardò intorno nella sua camera: c’erano Louis, Zayn e Niall che riposavano beatamente nei sacchi a pelo. Sembravano tre angioletti, anzi due, il russare di Niall non era così “angelico”. Il riccio invidiava i suoi amici: loro sembravano tranquilli. L’unico a non essere lì era Liam: molto probabilmente si era alzato prima per riscaldare la voce. Tipico atteggiamento da perfezionista del loro adorato Daddy Direction.   

Il riccio immerso nei suoi pensieri nell’attesa che arrivasse nuovamente il sonno, sentì dei passi veloci salire le scale: di colpo la porta si aprì.   

-Ragazzi sveglia! Dovete alzarvi ORA!- gridò Gemma sulla soglia della porta, seguita a ruota da Liam. Entrambi non avevano un viso che prometteva buone notizie. 

Harry si alzò nuovamente, sedendosi sul letto, mentre gli altri tre, farfugliando qualcosa aprirono gli occhi, spaventati per l’intrusione improvvisa. 

-Ragazzi spero abbiate avuto davvero un gran bel motivo per svegliarci in questo modo alle sette del mattino … - mormorò Louis che si sfregava gli occhi ancora pieni di sonno. 

-Infatti, condivido con Lou. Questo risveglio traumatico mi ha fatto venire una gran fame!- affermò Niall strofinandosi lo stomaco. 
I ragazzi si voltarono verso l’Irlandese con una sguardo ormai rassegnato: poteva crollare il mondo, ma il cibo rimaneva sempre la sua priorità. 

-Comunque ci spiegate che succede?- chiese Harry, l’unico cosciente e veramente sveglio in quella stanza di “belle addormentate”. 

-Succede che stavo facendo un giro veloce sui social network e  la direzione di X-Factor ha appena pubblicato un Tweet nel quale si scusa, e scrive di aver cambiato la città in cui si terranno i provini di oggi per problemi tecnici.- spiegò Liam velocemente. 

-E se non si terranno a Manchester le audizioni, dove le faranno? Non possono fare queste sorprese agli ultimi minuti, non è giusto.- chiese Zayn lievemente irritato. 

- Londra. Le audizioni si terranno a Londra, negli studi in cui si registra anche il Live di X-Factor! Le hanno spostate lì, perché avendo avuti problemi a Manchester, la sede ufficiale era l’unico luogo già pronto per ospitare i provini, e c’è dell’altro … - disse Liam fissando negli occhi i suoi compagni. 

I ragazzi gli fecero segno di proseguire, nessuna notizia poteva essere peggiore di quella appena detta. Londra non era proprio vicina e ci sarebbero volute diverse ore per arrivare. 

Liam tirò un lungo sospiro e disse – Ragazzi, poiché le audizioni sono alla sede principale, come giudice solo per questa volta tornerà il Signor Cowell. Ormai sono già due o tre edizioni che non si fa più vivo ad X-Factor UK, lui è un uomo così freddo e severo. Non ci riusciremo mai a passare con quel soggetto!- terminò la frase mettendosi le mani in testa. Tutti iniziarono ad abbattersi per le notizie; tutti tranne Harry. 

Sentendo quel cognome il riccio sgranò gli occhi: il Signor Cowell era il loro Simon. Era l’uomo che aveva fatto di tutto per loro, li aveva sostenuti, aiutati, non avrebbe mai potuto mandarli a casa. Gli erano piaciuti già una volta nella precedente vita, potevano, anzi DOVEVANO, sorprenderlo nuovamente.   

-Ragazzi andiamo, non deprimiamoci per questo! Hanno cambiato la sede dei provini, bene: noi oggi andremo a Londra! Ci sarà Simon … , cioè volevo dire il Signor Cowell a giudicarci, ancora meglio: gli dimostreremo la tenacia e il talento dei ragazzi che avrà davanti! Voglio vedervi tutti pronti e preparati tra mezz’ora, gli One Direction sono diretti verso la Capitale!- Harry terminò la frase con una convinzione che fece sorridere tutti e che diede agli altri ragazzi la forza di continuare nonostante gli imprevisti. 

Zayn e Louis occuparono i bagni per prepararsi, erano quelli che impiegavano più tempo, mentre Niall e Harry con Liam scesero al piano di sotto per iniziare a fare la colazione: Gemma aveva preparato molte cose buone, che portarono il giovane irlandese in Paradiso.   

Un grido seguitò da un forte rumore, però, ruppero quel momento di pace. 

-Aiutooooooo!- urlò Gemma mentre fece cadere una serie di piatti di vetro che teneva tra le mani.
I ragazzi preoccupati le corsero in contro e si accorsero della presenza di un piccolo ragnetto su quel cumulo di vetri rotti.  

-Non ci credo che hai urlato per quello! Sei proprio una ragazza, cara la mia sorellona!- esclamò Harry divertito, mentre Gemma gli rispose con una "sguardo assassino”. 

I ragazzi, dopo essersi liberati della piccola e pelosa bestiola, si diedero da fare per mettere a posta con scopa e paletta, invece Gemma, ancora sconvolta, preferì guardarli rassettare stesa sul divano. 

Di colpo arrivò Louis con i capelli bagnati e indossando  solo il jeans e una canotta; era in cerca di Harry. 

-Harreh dove sei? Non riesco a trovare un phon per asciuga … - il ragazzo non riuscì a continuare la frase perché folgorato da un dolore lancinante, proveniente dalla pianta del piede destro, nudo sul freddo pavimento. Una delle schegge, appartenenti ai piatti rotti, si era conficcata proprio al centro della parte inferiore del piede, provocando un profondo taglio e delle macchie di sangue per terra. Si accasciò sul divano guardandosi la ferita e sospirando per trattenere il dolore. Gli altri ragazzi e Gemma subito corsero attorno al povero ferito cercando di tranquillizzarlo. 

-Non è nulla Louis, vedrai che un pezzo di pizza riuscirà a farti stare meglio!- esclamò Niall, il quale accarezzava la testa dell’amico, come si fa solitamente con i cuccioli.  

-Niall tu sei sicuro che non è nulla? A me sembra un bel taglio, forse ci vorranno addirittura i pun… - cercò di dire Liam, ma fu bloccato da uno sguardo arrabbiato dell’Irlandese. 

-Grazie, Liam … puntiglioso come sempre! Noi dobbiamo far sentire meglio il povero Lou!- disse infine Niall sottovoce. 

-Ragazzi Liam ha ragione, qui ci vuole un medico, ma in questo modo non ce la faremo ad arrivare in tempo a Londra: vi ricordo che dobbiamo prendere il posto per il provino. Forse è meglio lasciar perdere… - disse Harry preoccupato per la salute dell’amico; tutti questi imprevisti e l’incubo fatto stanotte erano dei segnali ben chiari dati dal destino: il provino “non s’ ha da fare”.  

-Harreh NO! Io non ci sto, hai detto che non ci saremmo fermati alle prime difficoltà ed ora per un taglietto, lasci perdere tutto? Non se ne parla! Dov’è il ragazzo convinto di qualche minuto fa? – ribatté Lou fissando il riccio. 

Ad Harry quelle sue parole non erano nuove, l’amico aveva detto la stessa identica cosa quando, nella precedente vita, si fece male prima dell’ultima audizione agli Home Visit. Avevano deciso che non si sarebbero mai esibii senza il loro quinto componente, ed è così che aspettarono, fino all’ultimo, il suo arrivo per poi esibirsi, per la volta decisiva, davanti a Simon Cowell.   

-Ragazzi voi andate a prepararvi e partite al più presto, per iscrivervi al provino! Accompagnerò io Louis a Londra appena avremo fatto dal medico!-  disse Gemma, mentre si apprestava a chiamare in ospedale per annunciargli il loro arrivo. 

-Infatti, Harry noi non rinunciamo! Farò io compagnia a Louis voi preparatevi e andate!- aggiunse Zayn, , il quale, arrivato da poco, aveva cercato di capire cosa fosse successo.   

Era deciso: Liam, Harry e Niall, dopo una decina di minuti, furono pronti e si misero subito in auto per partire verso la capitale. Zayn e Gemma avrebbero accompagnato il ferito in ospedale, per poi mettersi anche loro in viaggio per Londra.   

Il tragitto fu stranamente silenzioso, il riccio guardava dal finestrino ripensando a tutto quello che era successo in quella decina di giorni. La sua vita era cambiata completamente: da grande celebrità, si era ritrovato magicamente ad essere un ragazzo come tanti, con un sogno. In fondo lui lo era sempre stato, solo che nella precedente vita quel sogno, era divenuto realtà. Ed ora eccolo nuovamente a tentare la fortuna, nonostante tutta quella serie di imprevisti. 
Il paesaggio inglese scorreva velocemente dal finestrino dell’auto, mentre una serie di canzoni passavano lente alla radio, accesa dall’irlandese per scaricare la tensione. Dopo ore di viaggio, nel primo pomeriggio giunsero al luogo delle audizioni: una fila chilometrica era già lì ad aspettare, mentre molti avevano già avuto il verdetto. Le audizioni erano già iniziate da circa un’ora. I ragazzi si misero anche loro in fila e Liam provò a chiamare Zayn, ma il ragazzo aveva il cellulare staccato. Dovevano solo sperare che i loro amici, rimasti temporaneamente ad Holmes Chapel, fossero già partiti, altrimenti non sarebbero mai riusciti ad arrivare in tempo.   

La fila, man mano che si svolgevano le varie audizioni, si rimpiccioliva sempre di più: mancava poco al momento degli One Direction.   

-Ragazzi, noi siamo i prossimi! Zayn e Louis non ci sono! Che si fa?- chiese Liam sussurrando. 

Harry e Niall si scambiarono un’occhiata, non avevano risposta alla domanda del loro amico; o almeno nessuno dei due voleva dare la brutta notizia, era ovvio: senza i loro compagni non avrebbero fatto l’audizione. Nei loro visi comparve un sorriso di rassegnazione, ma almeno non potevano avere rimpianti: avevano fatto il possibile per partecipare allo show. 

-“Vas Happenin' boys ?” Cosa cono queste facce tristi, sbaglio o dobbiamo esibirci ora?- disse una voce alle spalle dei tre ragazzi sconsolati.  Quella frase, Harry l’avrebbe riconosciuta tra mille. 

I tre si girarono e videro Zayn sorridente, ma con il fiatone, ed appoggiato a quest’ultimo Lou con il piede fasciato. Non fecero nemmeno in tempo ad abbracciarsi, che una voce li chiamò –Ora è vostro turno, muovetevi salite sul palco!- disse uno degli organizzatori. 

Entrarono nello studio, lo stesso dove era iniziato tutto. 

Ora avevano di fronte a loro nuovi giudici Sharon Osburne e Gary Barlow, ma anche qualche vecchia conoscenza come Louis Walsh e Nicole Sherzinger. Quest’ultima non fece parte dei giudici, nella vita precedente, ma fu lei ad annunciare l’unione dei cinque ragazzi. Per Harry fu un’emozione trovarla di nuovo davanti a lui, non avrebbe mai pensato di rivivere nuovamente queste sensazioni. Del Signor Cowell però non sembrava esserci traccia, forse era andato via. 

-Salve ragazzi, presentatevi!- disse Nicole sorridendo, quando i cinque misero piede sul palco. 

-Certo,  noi siamo gli One Direction. Siamo tutti ragazzi amanti della musica e … - cercò di dire Harry, ma fu bloccato da una voce. 

-One Direction? Gran bel nome, davvero! Chissà se siete anche altrettanto bravi, io direi di iniziare … sono curioso di sentirvi! Allora mettiamo questa base!- sorrise Simon entrando nello studio e sedendosi vicino ai giudici. 

I ragazzi si irrigidirono alla vista di quell’uomo, ma non era il momento di farsi prendere dal panico. Annuirono alle parole di Simon e così il loro provino iniziò con Liam che prese le prime note. 

Oh ,I saw a girl 
Brought to life. 
She was warm , she came around 
and she was dignified … 
…There's nothing left 
I used to cry 
My conversation has run dry 
that's what's going on …
… Nothing's fine I'm torn …   
 
L’esibizione terminò. I giudici guardavano i ragazzi non lasciando trasparire alcuna emozione dai loro volti. Harry rivedeva gli sguardi del suo sogno, aveva paura di non farcela. Ci furono pochissimi minuti di silenzio che si trasformò, poi, in un lungo e rumoroso applauso.  

-A quanto pare non è solo il nome che colpisce, Simon! Questi ragazzi sono fenomenali! Avete tutto quello di cui un gruppo vocale ha bisogno: talento, empatia e una buonissima dose di presenza scenica! Magari tra qualche anno diventerete la più eccitante boy-band dei nostri tempi! Per me è un grandissimo SI! Vi voglio ad X-Factor!- esclamò il signor Walsh con enfasi ed entusiasmo. 

I giudizi che seguirono furono tutti positivi; anche il signor Cowell li guardava con ammirazione e soddisfazione: forse, aveva trovato finalmente dei talenti sui quali puntare. 

I ragazzi si abbracciarono sentendo le sentenze positive. È vero, avevano superato solo la prima fase, la strada per il successo sarebbe stata ancora lunga, ma il primo ostacolo era stato sconfitto. Dopo aver ringraziato i giudici, i ragazzi ridendo e saltando si recarono nel backstage dello studio. Qui un cameraman chiese loro di registrare un piccolo video, da mandare in onda, per conoscere le emozioni dei giovani dopo quei tanti complimenti. I cinque accettarono e si recarono in un luogo dove poter registrare.

Harry fu l’ultimo ad entrare e guardando quel posto, i suoi occhi si fecero lucidi per l’emozione. 

-Ragazzi, per voi va bene se registrate il video seduti su queste scale? Non ci sono altri posti silenziosi qui in studio!- disse il cameraman indicando l’inizio di una piccola scalinata.  
Per chiunque quelle fredde scale di marmo non avrebbero avuto significato, ma per il riccio quei gradini segnavano una parte della sua vita dimenticata da tutti. Frasi e pensieri  risuonavano nella sua testa come il ricordo di un sogno lontano. 

 … I’d be a birthday-cake … 
… NO- Jimmy protested  … 
 
… Mary? She’s mine! … 
… Superman is here! … 
 
… I like girls who eat carrots …   
… Sharing a room with four of our BEST FRIENDS … 
 
… Simple but effective… 
 
  …Vas  Happenin’ ? …
… Triangle! Triangle! … 
 
… I like girls with a nice pretty face …

 
 
… Hi! We are One Direction and this is our Video Diary week …   

 
-Il pianeta Terra chiama Harold Edward Styles!- disse Louis scuotendo una mano davanti ai verdi occhi del ricciolino, perso nelle sue memorie. 

Il ragazzo scosse la testa, sorrise e ritornò nella vita reale. Tutti e cinque si posizionarono su quei gradoni ed iniziarono con l’intervista. 

-Salve, Io sono Louis!-   

-Io sono Zayn!- 

-Io sono Niall!-  


-Io sono Liam!-  

-E io sono Harry e siamo gli One Direction!- sorrise il riccio, ricordandosi che ormai da molto tempo, nella vita precedente, non facevano più quella strana, ma divertente presentazione. 

Terminata l’intervista, i cinque si stavano dirigendo fuori dagli studi: fatto il provino non avevano più motivo di rimanere lì. Scelsero, però, di rimanere a Londra per la notte, era ormai tardi per fare ritorno a casa. Così decisero di chiamare un taxi e di prendere una camera in un piccolo albergo non molto distante da lì. Mentre attendevano l’autoveicolo, nella sala d’aspetto degli studi, una figura si avvicinò a loro applaudendo. 

-Hey! Vi ho visti oggi, davvero niente male!- sorrise una donna in occhiali da sole e cappuccio. 

-Ehm … grazie! – risposero ad unisono i ragazzi stupiti e perplessi, mentre si accingevano ad uscire per prendere il loro taxi, appena arrivato.   

Zayn era l’ultimo della fila e non fece in tempo ad avvinarsi all’uscita che quella figura gli tirò il braccio in modo da farlo allontanare dagli altri, ormai fuori. 

-Non solo vengo a vedere la tua audizione, e tu mi ripaghi non riconoscendomi nemmeno?- chiese quella ragazza, togliendo gli occhiali da sole e mostrando così i suoi grandi occhi azzurri.  

Zayn voltandosi sgranò gli occhi ed arrossì –P-Perrie? Che ci fai qui?- il ragazzo era così stupito da non riuscire a dire altro. 

-Ero di passaggio e, dato che Danielle mi aveva detto il giorno del provino, ho pensato di venire a salutarti! Ma se continui ad avere quella faccia quando mi vedi, mi fai preoccupare! Credevo fosse passata la fase di “imbarazzo” tra me e te!- sorrise lei fissandolo negli occhi.  

Lo stupore di Zayn aumentò ancora di più nel sentire le sue ultime parole, seguite da quel dolce sorriso.   

-Tu sul serio hai parlato di “un me e te”, non l’ho sognato vero?- chiese il ragazzo ad alta voce. 

Perrie iniziò a ridere sentendo quella frase impacciata del ragazzo di fronte a lei. Poi senza dargli tempo di replicare, gli stampò un bacio sul margine delle labbra e disse –Ora devo andare, purtroppo ho poco tempo; facciamo che la prossima volta ti avviso, prima di presentarmi a te. Spero non ti dispiaccia se mi sono fatta dare il tuo numero! A presto Malik!- disse lei, voltandosi e scomparendo verso gli studi.  

Zayn ancora incredulo per l’accaduto si diresse lentamente verso l’uscita, dove gli altri lo stavano aspettando nel taxi. Quando entrò nell’autovettura provocò le risate di tutti: aveva lo stampo di un bacio color rosa fluo vicino alle sue labbra.  

-E bravo il nostro Malik, allora Perrie sta bene?- chiese Niall facendo una smorfia. 

-Voi sapete di lei?- chiese Zayn, con ancora più stupore. 

-Ovvio che sappiamo, noi siamo da molto tempo i suoi adorati complici!- confessò Louis, scatenando poi le risate che continuarono fino all’arrivo davanti all’hotel. 

Prenotarono cinque stanze e, dopo la cena, si ritrovarono tutti sul terrazzo all’ultimo piano dell’edificio.  Guardavano dall’alto Londra illuminata dai tanti lampioni che costeggiavano le lunghe strade, mentre sorridevano di gioia al pensiero di aver superato il primo provino: quello sarebbe stato il loro punto di partenza. 

-Ragazzi, ancora non riesco credere che ce l’abbiamo fatta!- esclamò Niall sporgendosi verso il terrazzo per ammirare meglio il panorama notturno. 

-Siamo stati fantastici, ma … - ammise Liam, poi riprese – … ma ora come  si procede?- guardò gli altri negli occhi. 

-Che domande Liam! INSIEME è così che si procede!- gridò Louis volgendo una sguardo al cielo stellato. 

-Ben detto Tommo!- sorrise Zayn guardando con soddisfazione l’amico, poi riprese –Non sono un tipo sentimentale- cercò di dire il ragazzo, ma fu bloccato da delle vocine che sussurravano il nome “Perrie”, lui ignorandole, continuò – Ragazzi, andiamo, siate seri ... per una volta! Cercavo di dire, che non sono uno che lascia trasparire i proprio sentimenti, ma davvero ragazzi io VI VOGLIO BENE! Sono fortunato ad avervi incontrato. Grazie soprattutto a te Harry, se non ci fossimo presentati quel giorno a Bradford, io ora non sarei qui!- sorrise. 

Quelle parole resero felice il riccio, ma nello stesso tempo gli portarono un senso di tristezza: tutti continuavano a ringraziarlo, senza sapere cosa effettivamente fosse successo. Non ne poteva più di quella situazione. 

-Ragazzi io …- iniziò a dire Harry e sospirando, riprese - … Io vi devo chiedere scusa, se ora dobbiamo ricominciare tutto dall’inizio è solo colpa mia, mia e di quello stupido desiderio … - abbassò lo sguardo, come se si vergognasse. 

-Harreh! Tutto bene? Si hai ragione dobbiamo iniziare tutta da capo, ora ci sono il Boot Camp e gli Home Visit ancora da superare, ma noi ce la faremo! Il tuo non è uno stupido desiderio, voler fare i cantanti è un sogno stupendo che tutti noi porteremo a termine! È una promessa! Ora però non ti abbattere. – lo incoraggiò Lou, non capendo a cosa si riferisse in realtà l’amico. 

Il riccio durante il resto della serata, trascorsa tra chiacchiere, risate e brindisi, non ritornò più su quell’argomento, ma di una cosa era certo, prima o poi avrebbe raccontato loro tutta la verità; così, almeno, non avrebbe avuto più sulla coscienza il peso dei ricordi della sua vecchia vita, persa chissà dove.  
 
SPAZIO AUTRICE 
 
Hello everyone,  
 vorrei assolutamente scusarmi per aver pubblicato così in ritardo il capitolo.
 Purtroppo ha avuto una settimana davvero, ma davvero impegnativa:
 tra compiti in classe, visite di orientamento per l'università e
 i preparativi per la festa di Halloween, che sto organizzando con la mia classe,
  non so dove sbattere prima la testa.
 Spero apprezziate questo capitolo, 
so che avrei potuto scrivere di meglio,
 ma lo stress purtroppo non è un buon compagno.
 In ogni caso grazie a tutti coloro che gli daranno anche solo uno sguardo
 e che apprezzeranno i miei sforzi. 
Un grosso bacio a tutti\e voi, 
A presto ;) 

  

Eleanor_Herondale 

 
   
 
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