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Autore: Heyale    30/10/2013    0 recensioni
TRAILER : http://www.youtube.com/watch?v=_T5dz4eZRg0
E poi c'è lei, che il suo passatempo preferito pare sia l'essere acida verso di me, e ci riesce senza alcun problema.
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E poi c'è lui, che il suo hobby preferito pare sia l'auto venerazione più completa. Lui e il suo amico, forse.
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"Io e Sun ci rivolgemmo un ultimo sguardo di conforto, mentre Zayn si sedette vicino a me. Lanciò sotto il banco il suo cellulare e tirò fuori dalla cartella un quaderno tutto sgualcito, non degnandomi di uno sguardo. Non che mi aspettassi qualcosa."
"Sbuffai, e poi guardai Promise. In effetti mi stava guardando, ma mi stava guardando assai male. Così risposi al suo sguardo con un sorrisetto, che fu ricambiato da un vaffanculo mimato. Quanta simpatia. Se solo non fosse così maliziosa, potrebbe essermi stata simpatica."
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Moon Promise e Sunrise Anderson, pronte ad un anno scolastico insieme a Zayn Malik e Harry Styles. Più avanti, magari si conosceranno, e chissà...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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COMPLEX Ilenia cap.1
CAPITOLO UNO

"Non ti illudere se ti sorride, non sognare se ti guarda,
non cercare di capirlo...finiresti solo per amarlo."
PROMISE POV:
-Prom?-
Riuscii a sentire solo lontanamente l'irritante voce di mia madre.
-Prom!-
Non risposi. Sperai che fosse domenica. In raltà no, era lunedì. Lunedì mattina, per la precisione. E per essere ancora più precisi, il primo lunedì di novembre.
-Moon Promise!!-
Odiavo quando mi chiamava col mio nome intero. Già è un nome orribile, pronunciato poi per farmi svegliare alle sei e mezza di lunedì mattina mi dava solo l'occasione di odiarlo maggiormente.
-Che c'è?-
-Svegliati, per l'amor del cielo!-
-Non voglio.-
Ed ecco che le coperte vennero gettate ai miei piedi. Imprecai sonoramente, prima di alzarmi di malavoglia dal letto, cacciando mia madre dalla mia camera e aprendo l'armadio di Narnia.
Cosa mettermi per un lunedì di novembre?
Ma è ovvio!
Felpa gigante e jeans. Grande abbinamento. Il più grande di sempre. Mi guardai poi allo specchio. I miei capelli erano uno schifo. Tutti credevano che io avessi quella roba, lo shatush, in realtà no, le mie punte erano già più chiare ripetto alla base castanza di loro. Li lasciai sciolti, almeno mi facevano da scaldacollo.
Presi lo zaino e uscii di casa, ovviamente senza salutare nessuno. Chi aveva occhi per me in un manicomio con tre fratelli minori? Per non parlare dei miei che credo non sappiano il mio cognome.
Ma davanti a me grazie a Dio apparve la mia migliore amica.
-Ciao Prom!-
-Ciao Sun!- le corsi incontro abbracciandola.
-Come stai?-
-Non male, direi. Te invece?-
-Idem.-
-Bh, bene...tranne il fatto che è lunedì.-

-Ti credo...ti ricordi vero che giorno è oggi?-
-Lunedì?-
-Non in quel senso. Non ti ricordi cosa succede oggi?-
-No.-
-Arrivano i due ragazzi nuovi!-
-Ah sì...ups.-
-Di' la verità Prom. A te non importa nulla di loro, non è così?-
-Esatto. Come hai fatto a capirlo?-
-Intuito.-
-Andiamo dai.-
Sunrise Anderson era la persona più importante per me. Ci conoscevamo da circa tre anni, da quando era iniziato il liceo.
Andavamo alla Barnaby Academy, dove ci tagliavamo le vene per lungo cinque ore al giorno. Eravamo entrambe in terza b, ed eravamo un totale di diciotto. Con i due nuovi ragazzi che si sarebbero aggiunti noi quel lunedì saremmo stati in venti. I professori ci avevano detto che loro erano di un anno più grandi di noi, ma erano stati entrambi bocciati. Venivano da Londra, fin qui in Ohio. Ne avevamo solo sentito parlare, ma non godevano di buona fama. C'erano tante, troppe, ragazzine urlanti per loro. E non solo per loro due, di cui io e Sun ignoravamo anche il nome, ma anche per il resto della loro allegra combricola. Erano in cinque, in tutto. Cinque nullafacenti pronti a portarsi a casa chiunque facesse loro dei "buoni lavoretti". Porchi.
Ma va beh, passiamo a me. Che dire? Mi chiamo Moon Promise Reds. Primogenita di Richard Reds e Hannah McTukken. Nelle mie vene scorre pure sangue scozzese. I miei genitori credono nella Wicca,  perciò mi hanno affibbiato questo nome. I nomi Wicca sono costituti da elementi che si trovano in natura. Anche se una promessa non ho idea di che forma abbia, in natura.
Prefeirsco di gran lunga il nome Sunrise, che è sia Wicca sia normale, ma no, mettiamole un nome che la faccia vergognare per il resto della vita! Yuppi.
Avevo tredici anni quando la mia vita venne rovinata. Ma non sono ancora in grado di parlarne.

Io e Sun arrivammo davanti a scuola alle sette e tre quarti.
Arrivavamo sempre alle sette e tre quarti, perché ci piaceva gironzolare fino al bar, prima di entrare e star sedute ben cinque ore di fila.
La nostra classe aveva una particolarità: c'erano da sempre due banchi attaccati vuoti all'angolo più in fondo. E nessuno ci si era mai seduto! Erano tipo "i banchi leggendari dlla Barnaby Academy". Ed erano in classe nostra. Ecco un'altro argomento da trattare: la nostra classe. Eravamo divisi in tre, semplici, ma fondamentali, gruppi: gli strafighi, i normali e gli sfigati. Sarete sorpresi di sapere che fortunatamente io e Sun rientravamo nella seconda fascia. Nella prima fascia spiccava David, con cui comunque avevo un buon rapporto. Successivamente i nuovi due l'avrebbero sicuramente superato. E magari avrebbero segnato una nuova categoria: gli Eccelsi. Nella fascia normale c'eravamo io, Sun, Mellory (Mel) e Luke. E negli sfigati c'erano gli altri otto della classe. Per carità, nulla in contrario, io ci parlavo tranquillamente. Erano gli strafighi che non rivolgevano mai loro la parola.
Ma ritorniamo a noi.
-Pronta Moon?-
-Ok, due cosette. Uno, ti ho ripetuto un migliaio di volte di non chiamarmi Moon. Due, perché non dovrei essere pronta?-
-Non sei agitata per i nuovi arrivati?-
-No!-
-Io sì.-
-E perché mai?-
-Dicono che sono due fighi.-
-E...allora? Suvvia Sun, non sarai mica così.-
-Certo che no, non sono una bimbetta da quattro soldi, ma se magari sono carini è un punto a loro favore.-
-Contro altri cento mila negativi. Bisogna sentire tutte le campane di una storia.-
-Sicuramente.-
-Che siano già in classe?- mi guardai intorno, non c'era alcun nuovo arrivato lì nel cortile, magari erano in classe.
-Allora anche tu sei curiosa.-
-No, sono curiosa di sapere se sono già in classe.- sbuffai.
-Non lo so. Credo di no, è troppo presto.-
-E' così presto che stanno entrando tutti. Non saranno mica talmente deficienti da fare ritardo il primo giorno.-
-Chi lo sa.-
-Devo ancora capire da che parte stai, Sun.-
-Dalla tua.-
-Ah. Non pare a volte.-
-Pare, invece. Pare e eccome.-
-Smettila di dire "pare". Odio quel termine.-
-L'hai usato tu per prima, furba.-
-Touscé.-
-Andiamo dai.-
Sun mi prese per le spalle e ci avviammo verso la classe.

Quando arrivammo non c'era nulla di strano. E nessuno di nuovo. Tutti svolgevano le loro azioni abituali senza badare alla nostra presenza.
Timmy e Brenda ripassavano, Vlad, Albert e Emma compilavano le schedine per le interrogazioni. Praticamente tutti quelli che si sentivano "fortunati" versavano 50 centesimi e compilavano una schedina, sulla quale c'erano scritti i nomi dei prof e degli alunni e loro dovevano segnare chi avrebbe interrogato chi, e dovevano sparare un voto. Se ci azzeccavano, guadagnavano tutti i soldi di quelli che avevano giocato quella mattina.
Uno dei tanti passatempi della nostra classe.
Io e Sun ci andammo a sedere ai nostri banchi, gli ultimi due in fondo, paralleli ai banchi leggendari.
Il prof Summers entrò pochi minuti dopo:-Buongiorno, ragazzi.-
Tutti ci alzammo in piedi, biascicando uno svogliato .
-Sono arrivati i nuovi ragazzi?- chiese, scrutando il registro.
-Lei vede due ragazzi nuovi?- lo prese in giro Dave.
-No, David, magari voi li avete visti.-
-No.-
-Perfetto. In ritardo il primo giorno...- Summers afferrò una penna e prese a scrivere sul registro, borbottando le parole che scriveva man mano. Stava per finire il richiamo scritto quando la porta si spalancò, sbattendo rumorosamente contro il muro.
-Presenti!- grdarono i due ragazzi. fiondandosi alla cattedra.
Summers sbuffò:-Appena in tempo...presentatevi.-
I due individui si girarono verso di noi. Il primo era molto alto, capelli neri, tenuti in alto, e uno sguardo scuro, che metteva i brividi. Il secondo invece, era poco più basso del primo, capelli castano chiaro, e occhi chiarissimi. Di sicuro, l'apparenza non era delle peggiori. Ma tutti li conoscevamo per fama, e non godevano di buona fama.
Quest'ultimo prese parola:-Sono Harry Styles. Tanto piacere...- fece una piccola smorfia, guardando il suo amico, che lo seguì:-Zayn Malik.-
-Harry, Zayn...- li inquadrò il prof:-...dove vi metto?-
Il castano si schiarì la voce:-Là in fondo...forse?-
-No, non insieme...- Summers guardò dritto verso di noi, così mi nascosi dietro l'astuccio:-...Reds!-
-Sì prof?- alzai la testa, notando come i due mi guardavano divertiti.
-Spostati nel banco all'altro lato della classe.-
-Per forza prof?-
-Suvvia, non faccia storie.-
Presi di malavoglia il mio zaino e mi sedetti in una delle leggende.
-Styles, si metta vicino a Sunrise. Mentre lei Malik, si sieda vicino a Moon Promise.-
Io e Sun ci rivolgemmo un ultimo sguardo di conforto, mentre Zayn si sedette vicino a me.
Lanciò sotto il banco il suo cellulare e tirò fuori dalla cartella un quaderno tutto sgualcito, non degnandomi di uno sguardo. Non che mi aspettassi qualcosa.

Dopo mezz'ora in cui non mi rivolse la parola, iniziai a sentire uno strano odore.
Così mi guardai intorno, ma non c'era nulla di strano. Poi guardai Sun, che era nascosta nel suo libro, anche lei che si sventolava davanti al naso.
Le mimai un "cosa succede" e lei per tutta risposta mi fece il segno di una sigaretta. Così tenni guardato Zayn per tre minuti buoni, fino a quando non lo vidi estrarre qualcosa dalla manica.
-Cos'è quello?- gli chiesi, a bassa voce.
Mi fulminò con lo sguardo:-Sigaretta elettronica.-
-Tu fumi...in classe?-
-Non è evidente?-
-Se ti sgamano?-
-Mai successo.-
-Da quando lo fai?-
-Cazzi miei.-
-E se ti facessi sgamare io?-
-E se ti tappassi quella bocca?-
-Di' un po'...fuma anche il tuo collega?-
-Ossignore quante domande...sì. Fuma anche lui.-
-Povera Sun...-
-Pover Sun...- mi fece la smorfia:-...non muore mica. E' solo un po' di fumo.-
-Già. Giusto un po'...- lo presi in giro.
-Senti, cosa, come hai detto di chiamarti?-
-Non ho detto come mi chiamo.-
-Ah sì. L'ha detto quel pagliaccio prima...cos'era? Soon Sunset?-
-Ti rendi conto di aver detto "presto tramonto"?-
-Se mi dici come cazzo ti chiami risolviamo la questione.-
-Moon Promise.-
-Moon Promise? Cos'è...Lunetta o Promessina Mia per gli amici?- sorrise, saccente, guardandomi dritto negli occhi.
-Prom. E basta. Non tollero altri soprannomi.-
-Addirittura tu "non tolleri"? Fatti una cura.-
-Proprio tu dovevi capitarmi qui, Zaino!?-
-Zayn.-
-E cos'ho detto? Il tuo amico sembra più simpatico.-
-Cos'è, ti ecciti per Harry?-
-Ma che cazz...? No! Ho detto che sembra solo più simpatico.-
-D'accordo...- aspirò un altro po' di quella schifezza.
-Puoi evitare?-
Si girò verso di me, soffiandomi in faccia tutto il fumo che aveva in bocca:-No.-
-Vaffanculo...- tossicchiai leggermente e sventolai la mano per tirare via quell'alone di fumo che mi girava intorno.
-Qualche problema, signorina Reds?- mi domandò il prof, guardandomi preplesso.
Mi sentii lo sguardo di Zayn puntato addosso:-No, prof. Un colpo di tosse.-
-Meglio così.-
-Certo...-
Poi guardai il mio compagno di banco:-Siamo già a uno, con i favori.-
-Cosa...? Hai anche un contapunti per i favori?-
-Certo.-
-E cosa mai potrei offrirti?-
-Quando verrà il momento lo saprò anche io.-
-Come vuoi. Dio mio, che seccatura.-
-Io?-
-No, parlavo di mia madre. Certo che sei tu!-
-Fanculo!- sibilai.
-E daglie...-
-Sei insopportabile.-
-Anche tu.-
-Ok, facciamo una cosa: io non disturbo te e tu non disturbi me.-
-In effetti non so nemmeno perché tu mi abbia parlato.-
-Per chiederti di smettere di fumare. Qui. Vicino a me, per lo meno.-
-Ok, ora non farlo più, dato che sai che non smetterò.-
-D'accordo, come vuoi.- mi arresi, sbuffando.
-Bene.-
-Bene!- incrociai le braccia al petto, stendendo le gambe sotto il banco. Proprio lui mi doveva capitare.
Guardai Sun, lei sembrava passarsela meglio. Che io sapessi, non si erano ancora parlati. Speravo per lei che Harry non fosse come Zayn.
Al cambio dell'ora tra Summers e la Dakota, io e Sun ci avvicinammo rapidamente, mettendoci col nostro solito gruppetto.
-Allora Prom, com'è Zayn?-
-Zayn? Zayn è una rottura di coglioni elevata alla millesima potenza.-
-Davvero?-
-Sì. E Harry?-
-Boh, non ci siamo ancora parlati.-
-E parlagli, no? Così scopri se è simpatico.-
-Non so quanto possa essere simpatico uno che nell'astuccio ha scritto "scopami" e che fuma in classe.-
-Sicuramente più simpatico di Zayn.-
-Magari sono simpatici uguali.-
-Magari sono antipatici uguali.- ridemmo entrambe, mentre Dave e Mel ci guardavano male.
-Ma che ti ha detto di così tanto antipatico?- mi chiese curiosa Mellory, avvicinandosi a noi.
-Lasciamo perdere, mi faresti imprecare.-
-Addirittura?-
-Cioè, lui non ha imprecato, almeno quello, ma farebbe imprecare me ripensando alla conversazione.-
-Vedrai che farete amicizia.-
-Giammai.-
-Non lo conosci nemmeno!-
-E nemmeno ci tengo a farlo!-
-Mamma mia Prom...hanno la nostra età?-
-No, un anno in più, Mel. Direi che si vede anche dalla statura.-
-Già, forse.-
Arrivò la prof Dakota in classe e tutti tornammo ai nostri posti.
  
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