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Autore: xdreamcatcher    30/10/2013    0 recensioni
"Ero cresciuta e cambiata molto nell'anno precedente, non solo fisicamente ovviamente, ma anche caratterialmente; ero decisamente più matura ed ero pronta ad affrontare con grande impegno e serietà l'anno che stava per iniziare." così pensava Rachel, prima di imbattersi in diverse situazioni che le causeranno varie difficoltà. Una persona, forse, potrà aiutarla ad affrontare tutto..
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Hai preso tutto?
-Sì, mamma.
-Sicura? Le scarpe che c'erano sotto il tuo letto le hai prese? E il bagnoschiuma che ti ho messo sul lavandino in bagno? Oh, e quelle mutande in più, nel caso ti venisse il tuo solito 'periodo abbondante'?- mi chiese, facendo il segno delle virgolette con le dita.
Mia mamma era così. Inconsciamente e terribilmente imbarazzante. Non riusciva proprio a trattenersi, neanche davanti a tutte le mie amiche.
-Mamma, ti ho già detto di sì circa un miliardo di volte.- le risposi, prendendola sotto un braccio. -Ho tutto sotto controllo, non ti devi preoccupare di niente.- cercai di rassicurarla.
Era già il secondo anno che, dopo le vacanze estive, partivo per il college, ma per lei e mio padre rimanevo sempre e comunque la piccola Rachel, alla quale bisognava ancora dire cosa fare e non, come comportarsi adeguatamente in certe situazioni e aiutarla a fare le valigie per il college.
É vero però che ero la più piccola della famiglia: avevo due fratelli più grandi di me, gemelli tra l'altro, Peter e Brent che avevano ventidue anni (anche se, dal loro comportamento, ne dimostravano in realtà undici.) ma questo non significava che io fossi ancora una bambina.
Ero cresciuta e cambiata molto nell'anno precedente, non solo fisicamente ovviamente, ma anche caratterialmente; ero decisamente più matura ed ero pronta ad affrontare con grande impegno e serietà l'anno che stava per iniziare.
-Oh, lo so che hai tutto.- rispose lei dandomi un bacio sulla guancia. -Ma lo sai che sono fatta così.-
-Rach, è ora di andare.- disse Clarisse, una delle due mie amiche che mi attendevano alla porta.
-Ci sentiamo appena arrivo mamma, okay?- le diedi un abbraccio.
-Va bene, tesoro mio.-
-Tesoro mio!- fecero eco due voci alle mie spalle.
Mi girai e diedi un pugno nello stomaco ad entrambi i miei fratelli: -Non fate morire il mio pesce come lo scorso anno, idioti!-
-Sissìgnora!- disse Brent.
-Ai suoi ordini.- disse Peter, facendomi un regale inchino.
-Mi mancherete.- risposi loro, abbracciandoli.
-Anche tu, sorellina.-
Mi sciolsi dall'abbraccio e andai verso la porta e, salutando velocemente con la mano, chiusi la porta alle mie spalle.
Percorsi il vialetto di casa mia con Clarisse, una ragazza alta, bionda e bellissima (che, lo ammetto, invidiavo molto) e Nora, la ragazza più simpatica del campus e la più intelligente del nostro anno.
Arrivata al fondo del vialetto, sentii la porta di casa aprirsi e mia mamma esclamare:
-Rachel, il portafoglio!-
-Merda!- dissi lasciando a terra le valigie e correndo a prenderlo. -Fortuna che ci sei tu.- dissi a mia madre tornando indietro verso la macchina di Nora, nella quale salii.

-Rach, una sigaretta?- chiese Clarisse dal sedile avanti al mio.
-Grazie.- risposi io allungando una mano in avanti per prenderla; la misi in bocca e la accesi col mio bellissimo e nuovo accendino, che nessuno, almeno quest'anno, mi avrebbe chiesto in prestito per poi non ridarmelo più indietro.
Aspirai un po' di fumo e lo lasciai uscire lentamente dalla bocca.
-Dovrei smettere.- dissi.
-La tua carriera da nuotatrice ne risente, eh?- chiese Nora dal posto guidatore.
-La campionessa indiscussa del Westish College, Rachel Dampton, dopo svariate sconfitte nelle gare di nuoto tenutesi nella prima metà dell'anno, decide ritirarsi. La causa? Fiato corto.- disse Clarisse con una voce da telecronista.
-Non siete simpatiche.- risposi -E poi no, non è per quello. Almeno, per ora.-
-La vita è breve, Rach.-
Rimasi in silenzio e misi le mie cuffie, facendo partire la riproduzione casuale e lasciando la mia mente libera da tutti i pensieri.

'Benvenuti al Westish College.' diceva un'insegna all'entrata del campus.
-Eccoci qui.- dissi trascinando le mia valigie fino al cancello d'entrata. -Chi ha le chiavi?-
-Io.- rispose Nora spostandosi davanti a noi per aprire il cancello. -Un po' mi sei mancato!- disse appena riuscì a spalancarlo.
Entrammo tutte e tre all'interno del campus e percorremmo il cortile, fino ad arrivare al blocco nel quale si trovava la nostra stanza: le lezioni sarebbero iniziate fra una settimana, per cui non c'era ancora tanta gente in giro per il campus. Entrammo nel blocco 306 e percorremmo il lungo corridoio.
-Chi si rivede!- disse una voce alle nostre spalle. -Le Charlie's Angels.-
Ci girammo e lì c'era Charlie, un nostro amico.
-Hey, Charlie.- dissi.
Subito vicino a lui apparve Mike.
Mike Hallow, il mio ex ragazzo; lui e Charlie facevano entrambi parte della squadra di baseball del college e avevo conosciuto Mike durante una festa lo scorso anno, per festeggiare l'inizio delle gare sportive. Ci eravamo messi insieme qualche settimana dopo la festa, pensavo fosse amore, ma lui cercava decisamente altro, una cosa che io, stupidamente, gli ho sempre dato: il sesso. Dopo aver discusso sul fatto che io mi sentivo usata da lui, circa un mese prima dell'inizio del college, mi lasciò dicendo che lui aveva 'trovato un'altra povera ingenua da portarsi a casa tutte le sere'.

Povera ingenua.

-Ciao ragazzi.- disse Nora, gentile.
-Hey.- rispose lui.-Rachel, come stai?-
-Una meraviglia, e tu?-
-Non molto bene.-
Alzai le spalle, poi continuò: -Se vuoi venire a tirarmi su il morale tu, io sto nella camera dell'anno scorso.- mise una mano davanti alla bocca e mimò il gesto del pompino.
-Sei veramente squallido.- mi girai e andai verso la porta della nostra stanza, cercando le chiavi per aprirla.
Lui scoppiò a ridere, da solo, perché nessun altro lì presente aveva nemmeno accennato ad un sorriso.
Una volta aperta la porta, entrai in camera e mi sedetti sul divano; le stanze al campus erano decisamente grandi: la nostra era composta da una cucina, un bagno e tre camere da letto con gli essenziali (armadio, letto singolo e un mobile con cassetti).
-Lascialo perdere.- disse Clarisse sedendosi vicino a me. -Lo sai che è un povero cretino.-
-Sì.- risposi non curante. -Non mi interessa di lui. Anzi, non voglio neanche parlarne, chiamo mia mamma.- le sorrisi e mi alzai dal divano, dirigendomi verso la mia stanza.
Aprii le finestre e mi sedetti sul letto, digitando sul cellulare il numero di casa.

“Pronto?”
“Hey Brent, sono io. Sono arrivata al campus.”
“Oh finalmente, mamma stava dando di matto. MAMMA!” urlò.
“Brent, ma che cazzo urli! Mi hai sciolto il timpano.”
“Ciao Rachel, stai bene? La camera è in ordine e pulita? Non sai quanto ero in apprensione.”
“Mamma, sono arrivata anche in anticipo rispetto all'orario previsto. Dovresti imparare a stare più tranquilla. Comunque tutto bene, tutto in ordine e tutto pulito.” le risposi andando verso la finestra e guardando fuori verso il cortile del campus.
“Hai ragione, scusa. Hai già incontrato Mike?”
“No.” mentii. “Non ancora, per fortuna.”
“Bene, meglio così. Ci sentiamo questa sera prima che tu vada a dormire.”
“Ok, chiamo io. Ciao mamma.”


Angolo autrice - Salve a tutti! Se siete arrivati fino in fondo vi faccio i complimenti perchè l'inizio di questa storia può sembrare un po' noiosa, lo ammetto.
Ma avanti col tempo migliorerà! Se vi va di lasciare qualche recensione per farmi sapere se piace o meno, ne sarei molto felice.
Grazie!

  
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