Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: _Scrivimi_    30/10/2013    4 recensioni
Storia Delena dove sono tutti umani!!!
"-Voglio la verità-
-La verità è che....-
-Dillo- la sua voce era ipnotica, decisa, sensuale, mandò in cortocircuito il mio cervello.
-Ti odio, Damon. Ti odio e ti amo....- Non ebbi il tempo di pensare che le sue labbra furono sulle mie, la sua bocca che si impadronì della mia in un bacio caldo e invadente. Risposi immediatamente al bacio, con trasporto e bramosia come se lo attendessi da tutta la vita"
DAMON ed ELENA. Legati da qualcosa di unico ma incapaci di stare insieme...non importa quanto la vita provi a separarli ogni volta, alla fine si ritrovano sempre. Nel bene e nel male.
Un omicidio, un mistero irrisolto, intrighi e tradimenti.
“Quando ti trovi in questa situazione hai solo due opzioni: lottare o fuggire.
Io, purtroppo, ho scelto la seconda.”
Un evento tragico ha costretto Elena a fuggire, lontana da Mystic Falls, dalla sua casa, dalle persone che amava. Sono passati quattro anni da quella maledetta notte, vecchi incubi sono tornati a tormentarla, Elena si rende conto che non basta nascondersi per dimenticare il passato così decide di tornare a casa ad affrontare i suoi fantasmi.
Genere: Drammatico, Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nota: le parti in corsivo sono ambientate nel passato, appena scopare il corsivo si torna nel presente. (Lo scrivo ma probabilmente sono l'unica tonna che non lo capirebbe =D)
Buona lettura!!



4. E' tutta una questione di tempismo

 

 

Stefan Salvatore

1991 - 2009

Figlio, fratello e amico amorevole.

Non ti dimenticheremo mai”

 

 

Mi inginocchiai davanti alla lapide. Una stupida lastra di marmo con inciso il suo nome, ecco ciò che mi aveva costretta a fuggire. Una stupida lastra di marmo.

Mi lascia cadere in ginocchio sull'erba umida.

-Mi dispiace- mormorai -scusa se ci ho messo così tanto- accarezzai la lastra di pietra, sfiorando le lettere incise, come se fossero fatte di cristallo -Ciao Stef, ho pensato a te ogni giorno, ogni singolo giorno, ora ti chiederai perché io non sia mai venuta. La verità è che avevo troppa paura di tornare, paura di affrontare la realtà. Sono fuggita Stef, è quello che faccio sempre......io non volevo ferire nessuno, non ho mai voluto ferire nessuno ma....non potevo sopportarlo, non potevo sopportare che tu non ci fossi più. Non riesco ad accettare che tu sia andato via, per sempre. Tu eri una di quelle rare persone, limpide e pulite, di cui il mondo ha così disperatamente bisogno. Con te accanto era impossibile sentirsi soli, tu vedevi sempre il meglio negli altri, in me. Eri capace di dare tutto te stesso, senza chiedere nulla in cambio. Niente più di ciò fossi disposta a darti. Scusa se non sono stata all'altezza......Mi dispiace Stef, mi dispiace tantissimo- Solo allora notai due bicchieri, piccoli e decorati con una “S” maiuscola color dell'oro. Sapevo chi li aveva portati. Li accarezzai come ipnotizzata.

-Ogni tanto vengo qui a bere con lui- Mi girai. Damon era dietro di me, mi fissava. L'espressione neutra, non traspariva alcuna emozione -certe volte gli parlo, fingo che non sia cambiato nulla. Quando sono particolarmente ubriaco finisco pure per immaginare le sue risposte. Non è mai stato un gran chiacchierone ma sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto- accennò un sorriso ironico -una dote che mi ha sempre irritato-

-Da quanto sei qui?- gli chiesi.

-Da un po'. Bel discorso quello di prima, un po' deprimente ma il luogo non ispira certo allegria- osservò ironico -inoltre credo che lui avrebbe apprezzato. Voi due siete sempre stati bravi con le parole-

-Tu invece hai sempre preferito i fatti- osservai con un mezzo sorriso, puntando i miei occhi nei suoi. Era così strano essere lì con lui dopo così tanto tempo, in quel determinato luogo.

-Le azioni, Elena, spesso dicono molto più delle parole- il sarcasmo nella sua voce era evidente. Rimasi in silenzio, sentivo il suo sguardo penetrarmi dentro, Damon era l'unica persona che avessi mai conosciuto in grado di parlare con gli occhi. In quel momento i suoi occhi erano pieni di rabbia.

-Lui odierebbe vederci così- sbottai amareggiata, abbassando lo sguardo. Non riuscivo a sostenere il suo.

-Così come, Elena?- chiese lui pungente.

-Distanti- soffiai -come due sconosciuti che sembrano non condividere più nulla, se non....la rabbia e il dolore-

Lui sorrise amaramente -Possiamo fingere che andasse tutto bene, che il passato non conti ma sappiamo entrambi cosa abbiamo fatto-


 

4 anni prima

Arrivai nel salotto di casa Salvatore, neanch'io sapevo bene perché fossi lì, avevo appena avuto una brutta discussione con Stefan al Grill ed ero fuggita via. E alla fine mi ero ritrovata davanti a casa sua ma non stavo cercando lui.

Suonai più volte, sapevo che in casa c'era solo Damon e avevo un irrazionale bisogno di stare con lui. Il mio comportamento era sbagliato, era Stefan il mio ragazzo eppure in quel momento avevo bisogno di vedere Damon,

-Elena- esclamò lui stupito quando, aprendo la porta, mi trovò lì -Cosa ci fai qui?Non eri uscita con mio fratello?-

-E' uno di quei momenti- dissi di getto, sapevo che lui avrebbe capito. Da quando erano morti i miei genitori, io e Damon avevamo una nostra parola in codice per indicare i momenti brutti: quelli di tristezza, di rabbia o di confusione. Quei momenti in cui tutto l'universo sembra essere contro do te, quei momenti in cui potresti sentirti solo anche in mezzo a mille persone.

Bastava dire quelle semplici parole e l'altro avrebbe capito, non avrebbe detto nulla. Semplicemente ci sarebbe stato.

E' quello che fece Damon, anche quella sera.

-Vuoi qualcosa da bere? Ti offro un bello scotch-

-Anche due- ammisi con un mezzo sorriso.

Lui mi lasciò entrare e mi seguì mentre mi dirigevo in salotto -Tu sai che l'ho detto solo per educazione?- mi chiese ironico -Da quando ti piace lo scotch?-

-Da questa sera-

-Allora che scotch sia-


 

-Hai litigato con Stefan? Cos'ha combinato questa volta il mio caro fratellino?- mi chiese passandomi il secondo bicchiere. Ne buttai giù un bel sorso, facendo una smorfia ridicola.

-Non ha fatto niente di male, lui è perfetto...- mormorai, accasciandomi sui cuscini del divano. Iniziavo a sentire la testa più leggera. Non era abituata a bere super alcolici, era una bella sensazione.

-Gliel'ho provato a spiegare tantissime volte ma lui non mi dà mai retta. Gli dicevo sempre:“Non essere perfetto Stefan, la perfezione è noiosa. Non regalare ad Elena dei fiori prendila a calci, vedrai che ne sarà entusiasta”-

Scoppiai a ridere, lanciandogli un cuscino in faccia -Sei un idiota!......e comunque non dovrei parlare di Stefan con te-

-Perché?- chiese lui, facendo il finto tonto.

-Lo sai il perché- di solito evitavamo l'argomento ma quella sera non riuscii a trattenermi.

-E' acqua passata, Elena- ribattè lui con la sua solita ironia -Siamo andati avanti quindi sfogati pure, cosa c'è che non va?- Per un attimo le sue parole mi ferirono. “Acqua passata”? Davvero per lui quello che era successo tra noi aveva così poca importanza. Malgrado il senso di tristezza che provavo dentro, decisi comunque di sfogarmi con lui.

-L'anno prossimo andrò a Yale...-

-Cos'è quel muso lungo, dovremmo festeggiare- esclamò, versandosi un altro bicchiere -Per te basta, signorina- disse quando sporsi il mio bicchiere verso di lui. Mi limitai a fare una smorfia, che lo fece ghignare soddisfatto, ma non protestai. Avevo la mente già abbastanza annebbiata.

-Io andrò a Yale mentre Stefan rimarrà qua a lavorare con vostro padre-

-Sono solo quattro anni, Elena, resisterete alla lontananza. Vi scriverete lunghe lettere sdolcinate e pallose, vi vedrete durante le feste e qualche volta nei weekend, non sarà facile ma neanche impossibile- Mi stupì la tranquillità con cui parlava del mio futuro e in parte continuai a sentirmi ferita per la sua ostentata indifferenza.

-Lo so- borbottai -e una volta finito il college tornerò a Mystic Falls e sarà tutto come prima-

-Tu e Stefan vi sposerete e avrete tanti bambini musoni che scriveranno sul loro diario quanto è bella la vita e quanto sarebbe bello avere come amico uno scoiattolo- aggiunse lui con sarcasmo, strappandomi un sorriso. Era impossibile essere tristi con Damon accanto.

-Ti ricordi quando parlavamo del nostro futuro, dei viaggi e di tutte le avventure che avremmo vissuto?-

Anche questa volta lui rispose con tranquillità come se il ricordo non suscitasse in lui alcuna emozione -Certo che me lo ricordo. Io non ho mai abbandonato l'idea, a settembre parto per l'Europa...o te ne sei dimenticata?-

-Avevi detto che non saresti mai partito senza di me- le parole sfuggirono dalla mia bocca senza che potessi trattenerle.

Lui mi guardò sorpreso, i suoi occhi improvvisamente più attenti. Non si aspettava che lo dicessi, non ad alta voce, almeno -Sono cambiate molte cose, Elena-

-Eppure siamo qui- osservai con semplicità. La mia mente stava divagando, è vero, ma se alla fine mi ritrovavo sempre da lui, doveva pur esserci un motivo?

-E' tutta una questione di semantica, adesso sei qua....ma tu stai con Stefan-

-Lo so, non serve che me lo ricordi- ribattei acida sfidandolo con lo sguardo.

Pessima mossa, i suoi occhi erano il mio tallone d'Achille. Non esisteva niente capace di confondermi più di quelle lastre di ghiaccio.

-Perché sei qui, Elena?- il suo sguardo si fece più duro, tanto che, al momento, non riuscii a scorgere la tristezza che si celava dietro la facciata.

-Hai ragione- sbottai, non riuscendo più a sopportare la sua vicinanza -E' cambiato tutto, non dovevo venire- mi alzai di scatto, presa da un raptus di follia. Forse era l'alcole, la fine della scuola, la paura per i grandi cambiamenti che stavano per avvenire nella mia vita. Quello che so è che non riuscivo più a sopportarlo.

Abbandonai il salotto, dirigendomi a passo svelto verso la porta ma appena feci per varcarla mi sentii afferrare per un braccio.

-Tu non vai da nessuna parte!- Damon si piazzò davanti a me, senza mollare la presa -Ora mi dici perché sei venuta?- Sembrava arrabbiato, i suoi occhi attendevano una risposta.

-Non lo so-

-Bugiarda-

-Io....- Non sapevo che dire, neanch'io ero in grado di giustificare il mio comportamento. Stavo sbagliando tutto.

-Cos'è che vuoi, Elena?- Il suo tono duro, arrabbiato, smosse qualcosa dentro di me, riaprendo vecchie ferite che mai si erano rimarginate fino in fondo.

Era il momento della verità. Tutto ciò che avevo tentato di reprimere dentro di me straripò in un fiume di parole.

-Perché?- Urlai -Perché hai detto che non sarebbe mai funzionata tra noi? Perché mi hai lasciata andare?-

-Io non volevo perderti, volevo fare la cosa giusta, per te- I suoi occhi si fecero più duri. Avvertivo la sua rabbia -Tu invece? Come hai potuto metterti con mio fratello una settimana dopo avermi detto che mi amavi?-

-Tu non mi volevi!- urlai arrabbiata, ferita. Ero stata una stupida ma dopo che Damon mi aveva rifiutata mi ero sentita così sola e Stefan era sto così dolce, comprensivo. Lui teneva davvero a me. Lui mi voleva e non solo come amica.

-Quindi è stato il tuo ripiego?- chiese sprezzante -oppure era solo un modo per farmi ingelosire?- senza potermi trattenere gli tirai una sberla.

-Vai a quel paese, Damon- lo strattonai per sfuggire alla sua presa ma lui non mi lasciò, la presa su braccio si era fatta più decisa. Se non fossi stata così scombussolata, avrei potuto anche provare male. Damon si avvicinò e mi ritrovai schiacciata contro il muro. Ero imprigionata, il respiro accelerato e il cuore che batteva all'impazzata.

-Quindi lo ami?-

Il suo viso era sempre più vicino. Avvertivo il suo respiro respiro accarezzare la mia pelle, improvvisamente ipersensibile, era troppo da sopportare.

-E' questo che vuoi?- gli chiesi confusa, arrabbiata -Vuoi sentirmi dire che non lo amo?-

-Voglio la verità-

-La verità è che....-

-Dillo- la sua voce era ipnotica, decisa, sensuale, mandò in cortocircuito il mio cervello.

-Ti odio, Damon. Ti odio e ti amo....- Non ebbi il tempo di pensare che le sue labbra furono sulle mie, la sua bocca s'impadronì della mia in un bacio caldo e invadente. Risposi immediatamente al bacio, con trasporto e bramosia come se lo attendessi da tutta la vita. Lo strinsi, afferrando i suoi capelli, assaporando il suo sapore. Lo desideravo con un'intensità che mi spaventava. Avevo bisogno di lui e lui di me. Non importava se era sbagliato perché in quel momento sembrava maledettamente giusto.

 

 

Scrollai il capo, tentando di eliminare quelle immagini, troppo dolorose da sopportare. Era inutile, malgrado di tempo ne fosse passato in abbondanza, ricordavo ancora il sapore delle sue labbra, la sensazione che suscitavano dentro di me.

-Lui non lo meritava- dissi, ripensando al mio comportamento.

Rimase un attimo in silenzio prima di rispondere, anche lui immerso nei suoi pensieri -No, Stefan non lo meritava- disse, sorridendo amaramente, come se avesse fatto una battuta che solo lui poteva capire -Lui era il fratello buono, io quello egoista-

-Non è stata colpa tua- dissi, non sopportavo il senso di colpa che leggevo nel suo viso. Avevo avuto l'impressione che niente fosse cambiato in lui eppure c'era una tristezza insita nei suoi occhi che prima non c'era mai stata. Il pensiero che, almeno in parte, poteva essere colpa mia mi ferì come una lama nel petto.

-Non era colpa di nessuno ma questo non cambia le cose-

-Lui non l'ha mai saputo. Sono stata sul punto di dirglielo così tante volte e alla fine è morto senza saperlo. Lui non sapeva nulla del nostro tradimento....e non lo saprà mai- era questo che non riuscivo a sopportare, era questa consapevolezza che mi aveva impedito di vivere appieno il mio dolore. La paura di non meritarlo, di non avere il diritto di sentire la sua mancanza.

-E' meglio così, l'avrebbe solo ferito- sembrava rassegnato, solo, ferito. Non lo avevo mai visto così: sconfitto. Il mio senso di colpa passò subito in secondo piano. Sentivo di dover fare o dire qualcosa, qualunque cosa potesse aiutarlo.

Optai per la verità.

-Damon- mormorai il suo nome per la prima volta dopo tanto tempo -io avevo scelto te. Quella sera ero andata alla festa con l'idea di parlarci, volevo lasciarlo e partire con te dopo l'estate- mi bloccai, gli occhi umidi -Avevo scelto te, Damon-

Lui alzò lo sguardo su di me, come se avesse bisogno di una prova per credere alle mie parole. Solo per un attimo riuscii a scorgere la sua sorpresa, sostituita subito dalla rassegnazione -Non è successo, è inutile parlarne ora. Quella sera mio fratello è morto e tu sei partita una settimana dopo. Ti sei rifatta una vita altrove ed io non sono mai andato in Europa-

-Mi dispiace d'essere fuggita- sussurrai stringendo le mani a pugno lungo i fianchi.

-Ho aspettato quattro anni di sentirtelo dire....adesso è tardi-

-Damon..- Cercai di trovare le parole giuste ma non sapevo che dire, così rimasi in silenzio.

Anche Damon fece lo stesso, Rimanemmo a guardarci. Immobili, uno di fronte all'altro.

Nessuno dei due accennava ad andarsene, forse non eravamo pronti a perderci ancora, forse avevamo semplicemente paura, forse stavamo solo rimandando l'inevitabile. Eppure non c'era più niente da dire. Era tardi, forse Damon aveva ragione. Forse l'amore è tutta una questione di tempismo e purtroppo, io e Damon, di tempismo non ne avevamo mai avuto.

 

 

 

4 anni prima, ancora sul portico

 

Un suono metallico disturbò il nostro momento “perfetto”. Un semplice bip, l'arrivo di un messaggio e poi un altro ancora. Separai le mie labbra dalle sue, senza però sciogliere l'abbraccio. Presi il cellulare, pronta a spegnerlo per tornare a dedicarmi a lui ma subito un nome sullo schermo attirò l'attenzione di entrambi.

Stefan.

Entrambi rimanemmo in silenzio. All'improvviso c'era solo il rumore dei nostri respiri affannosi. Chiusi gli occhi mentre lui appoggiava la sua fronte sulla mia. Malgrado tutto non accennava a staccarsi da me.

-E' sbagliato, Elena- mormorò con tono grave. I miei occhi chiusi, serrati. Si rifiutavano di aprirsi per paura di dover affrontare la realtà -Maledizione!- sbottò lui, strofinando la sua fronte sulla mia e rafforzando la presa sui miei fianchi, come se avesse paura di lasciarmi andare.

-Damon...- mormorai, non sapendo che cos'altro dire. Lui aveva ragione era tutto sbagliato. Io ero la ragazza di suo fratello. Lui non meritava da parte nostra un simile tradimento. Cosa diavolo stavamo facendo?

Mi allontanai di scatto, indietreggiando. Improvvisamente la vicinanza con lui era divenuta insopportabile.

-Non possiamo- mormorai, facendo appello alla mia parte razionale.

Se solo Damon non mi avesse rifiutata mesi prima? Se solo io non mi fossi messa con Stefan?

Se”, “Se”, Se”, Se” e solo “Se”......Troppi sbagli, uno dietro l'altro e poi il nostro solito, grande problema: il tempismo.

 

 

 

-Torna alla tua vita, Elena- Damon mi rivolse un'ultima occhiata prima di darmi le spalle per andare via. Così mentre lui si allontanava, lasciandomi sola, non potei fare a meno di pensare a quella lunga serie di “Se” e a quella sera sul portico.

 

Chissà dove saremmo stati ora Se quella sera sul portico non fossi fuggita via?

 

La verità è che non lo saprò mai.

 

Spazio autrice (?):

Buonasera a tutte!

Ecco il nuovo capitolo! Lo so, non accadono molte cose, è quasi interamente dedicato a Damon ed Elena ma la storia è principalmente su di loro quindi dovrete abituarvi =D Dal prossimo vedrete che qualcosa migliorerà nel loro attuale rapporto, in meglio, ovviamente (piccolo spoiler =D) Sono davvero curiosa di conoscere la vostra opinione a proposito di questo capitolo. In verità ho ricevuto pochissime recensioni per questa storia e anche le persone che la seguono non sono molte =( sicuramente dipende dalla qualità, mi rendo conto di non essere una scrittrice e che spesso i capitoli sono un po' tristi (per non dire deprimenti o noiosi =D spero di no ) o la trama noiosa, non lo so, però dedico davvero molto tempo a scrivere ogni capitolo quindi mi farebbe piacere sapere dove sbaglio oppure ricevere qualche piccola conferma =D Vi chiedo solo di dedicare qualche minuto a scrivere un minuscolo commento, senza obbligo, ovviamente!!!!!!!!=D

 

Ora la finisco con le mie noiose lamentele e ringrazio le ragazze che hanno messo la storia tra le preferite e tra le seguite (non mi sono dimenticata di voi =D ), infine un grazie speciale a Nausicaa_Mikaelson e a Giulia99FlorFedeCullen, che recensisce sempre =D
Ciao!!!

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: _Scrivimi_