Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: justinsgirl    30/10/2013    17 recensioni
«Ma che cazzo fai, parli con gli uccelli adesso?»Justin. Riconosco il suo passo, la sua voce.
«Demi.. Devi guardarmi, quando ti parlo» Dice, e sembra arrabbiato. «E siccome mi hai fatto arrabbiare, adesso mi calmerai anche» Dice facendo combaciare le nostre labbra. Non voglio Justin. «Justin, per favore»Dico ancora sentendo il suo fiato sul collo. «Mi stai rifiutando?» Il mio sguardo parla da solo.
«No Demetria, rifiutare Bieber.. è sbagliato» Dice semplicemente, allontanandosi da me.
Cazzo.
Genere: Comico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8

 

 

 

Quando riapro gli occhi, mi sento avvolta dal calore, come se fossi ad un passo dal sole. In realtà, sono stesa su un divano, piena di cuscini, di fronte ad un camino acceso e con un piumone azzurro addosso. La stanza però, mi è famigliare. Il divano è di pelle bianca. Mi sforzo di pensare quando e dove l'ho visto, e mi viene in mente solo una persona. Justin.
«Come ti senti?» Due mani calde mi sfiorano le spalle. «Ho pensato che fosse meglio.. portarti qui» Balbetta e si siede sul tavolino di fronte al divano. «Ti piace la cioccolata calda?» Mi chiede, posando due tazze sul tavolino. «Nel caso non ti piacesse, ti ho preparato un tè» Sussurra, e mi mette entrambe le tazze sotto il naso. Su di una c'è del tè bollente, dall'altra esce un odore di cioccolato fuso che mi riempie completamente il naso. «Prendo la cioccolata, grazie» Dico e tiro le maniche sui palmi delle mani, per evitare di bruciarmi.
«Speravo che scegliessi quella» Mi sorride, e solo ora mi accorgo che ha dei denti perfetti. Sono così dritti, bianchi, ed ha delle labbra bellissime. «Come.. come mai?» Balbetto, pensando ai suoi occhi. «Amo il tè» Il tè? «Bhe, non sei il tipo da tazza di tè» Mormoro, ed inizio a sorseggiare dal bordo del bicchiere. «Non sembro molto di quello che sono, Demetria» Dice alzandosi ed aggiungendo un pezzo di legna nel camino, facendo alzare il fuoco. «Sei dolce, a volte» Sussurro sorridendo appena. Un sorriso impercettibile che riesce a cogliere anche essendo girato, e lo so perchè ride anche lui. E la tua risata mi riempie il cuore, l'anima, lo stomaco, gli occhi. «Ho il mio lato buono..» Dice e sembra incerto.
Davvero può essere dolce, buono?
E lui, lui può amare? Può un essere cinico e stronzo innamorarsi?

«Oggi ho un appuntamento con loro» Dice, e quando pronuncia la parola 'loro', il suo volto si incupisce. «Loro chi?» Gli chiedo insicura. «Loro, Demi» Il suo sottile sorriso ritorna. «Quelli da cui devo scappare» Ammette, ed un brivido mi percorre la schiena. «Posso venire con te?» Il suo sguardo si fa severo, i suoi occhi esprimono disapprovazione allo stato puro. «No» Ringhia, e sembra quasi arrabbiato per quella domanda. «Perchè? Avevi detto che loro sono.. gentili con le ragazze» Mormoro, continuando a guardare le mie dita incrociate l'una con l'altra. «Sono gentili solo secondo alcuni patti..» Sussurra. «..e per ora non voglio che tu ne faccia parte» Si alza e prende la giacca di pelle nera dalla sedia. «Non ci sono ragazze nel gruppo, solo una» Continua. «Ed è meglio non averci a che fare» Se la infila, e mi fa un sorriso di saluto. «Aspettami qui, non muoverti, tornerò intorno alle.. nove» Guardo l'orologio. Sono solo le dodici. «Mangia, ho notato che mangi poco.. e se hai bisogno della biancheria pulita, puoi usare la mia, so che non è il massimo del comfort, ma accontentati» Dice, e corre via sbattendo la porta. Indosso ancora i vestiti di ieri. Perchè sta via tutto questo tempo? Vuole che io lo aiuti, ma in che modo? Un'idea stupida ed incosciente mi percorre la schiena lentamente, arrivando al cervello, e facendomi muovere prima di fare qualsiasi considerazione su quello che sto per fare.
Sento Justin aprire il garage, così corro in bagno, mi lavo faccia e denti e mi guardo allo specchio.
Ci vedo una persona combattente, pronta a tutto per.. per una persona che l'ha trattata male per anni, ma che le ha dato una mano una volta, precisamente ieri, quando si è ubriacata.

Lo sento mettere in moto. Merda. Devo sbrigarmi. Ieri, mentre tornavo, ho visto la mia bicicletta nel giardino. Forse non era la mia quella che ha demolito.
La sua è una macchina sportiva, non riuscirò mai seguirlo. Stacco la catena, e ci trovo un biglietto.
"Per Demetria,
scusa per la tua bici. Ero un po' brillo.
Non ci ho pensato.
Con amore,
Justin x"
E così, il buon vecchio Justin, mi ha comprato una nuova bicicletta rossa fiammante.

Quando riesco a salirci, lui è già volato chissà dove. «Merda» Dico a denti stretti.
Rientro in casa e mi abbandono sul divano. Devo trovare un modo per raggiungerlo. Ho bisogno di sapere. Ho sete di notizie, ho la necessità di capire di che genere di accordi si tratta.
E devo essere lì prima che ci arrivi lui.
Mi metto a setacciare la casa, cercando qualunque cosa che possa sembrarmi utile. La sua stanza è piena di premi, uno per il miglior calciatore dell'anno, uno per l'atleta migliore, uno per il brano più bello. E così Justin scrive?
Apro il computer sulla sua scrivania, e ci trovo testi bellissimi. Che siano poesie, canzoni, o cazzate non lo so, ma so che è un'artista a tutti i livelli. Apro una pagina internet e controllo la cronologia.
Ha lasciato le mail aperte.


Da: Nake Kayne
A: Justin Bieber

S. Dean Street, 567
Sii solo.

La risposta di Justin non c'è, eppure il messaggio è stato inviato oggi. E quel "Sii solo" mi fa rabbrividire.
Che si sia messo nei guai?
Prendo la bicicletta, ed inizio a pedalare come non ho mai fatto in vita mia. Corro contro il tempo, contro il vento, e contro la mia paura. Però, dopotutto, lo faccio per lui.
Un gruppo di ragazzi vestiti di nero sta discutendo in un vicolo cieco. Perchè questi incontri avvengono di giorno? Antisgamo, ovvio.
Riconosco Justin, merda, sono arrivata tardi. Uno di loro mi indica, e tutto il gruppo si sposta. Cerco di nascondermi dietro l'angolo, ma è troppo tardi.
«Hey, dolcezza, di che hai paura?» Un ragazzo alto, sbuca dall'angolo, facendomi perdere cinque o sei battiti. «Di.. di nulla» Balbetto, e la mia paura si diffonde nell'aria. «E così qualcuno voleva origliare, vero?» Si avvicina sempre di più, sento il suo respiro sulle labbra, e lui vede il terrore nei miei occhi. «Nake» Questa voce già la conosco, è la voce di Justin. «E' con me» Dice, e il ragazzo alto e moro si allontana, afferrandomi un polso e trascinandomi sino al gruppo. «Che ti avevo detto Bieber? Niente ragazze» Ringhia e io mi nascondo dietro Justin. «A meno che lei non sia nuova e non voglia entrare nei nostri.. affari» Sussurra Nake, tirandomi una ciocca di capelli e facendomi uscire da dietro la schiena di Justin. «Mi fai male» Mormoro, forse troppo seccamente. «E così, così ti fa male?» Dice, tirandola ancora di più. «Lasciami» Ringhio strappandogli la mano dai miei capelli. «Hai scelto anche una piccola ribelle, mi piace» Mi afferra per i fianchi e mi avvicina a me. «Nake, lasciala» Justin si mette fra noi due. «Bieber, quante volte ti ho detto che non devi dirmi cosa devo o non devo fare?» Il moro alto alza un pugno in aria. «Non devi dirmi quello che devo fare.. non con lei» Justin sembra così protettivo. «Io devo dirti quello che devi fare, in qualsiasi caso» Il pugno, che prima era sollevato nell'aria, adesso colpisce lo zigomo del ragazzo che dovrei stare aiutando, e che invece sto mettendo nei guai. «Demetria, va via» Sussurra mentre Nake lo colpisce ancora. «Lei non andrà da nessuna parte» Un ragazzo biondo, basso e con i muscoli che gli escono dalla maglietta mi afferra per un polso, e mi fa indietreggiare.
«Ormai.. è una di noi, lo sai Justin, mai infastidire il proprio capo» Dice, e Justin continua a guardarmi.
Mi libero dalla presa del biondino, e con il pugno che tenevo stretto già da troppo tempo, gli colpisco le palle.
Papà lo diceva sempre. "Quando vuoi fare male ad un uomo, bambina mia, colpiscilo in.. quelle zone". Justin colpisce Nake, mi prende la mano ed inizia a correre. «Non finisce qui» Grida Nake dal fondo del viale, ma siamo troppo lontani per pensarci.
Troppo lontani per capire, troppo spaventati per affrontare ciò che è appena successo. «Cazzo, Demi» Justin accelera e si ferma in un parco isolato.
Scoppio a ridere, come forse non avevo mai riso in vita mia, e lui mi segue. «Cazzo, Justin»

Forse è vero, mi sono messa in un bel guaio.
Ma cazzo, è il guaio più bello della mia vita.




Hallelujah
L'hallelujah per questo capitolo ci sta tutto!
Scusate, so che per una settimana ho aggiornato ogni giorno, ed adesso vi avevo un po' abbandonate.
In realtà è perchè fra sabato e domenica ho avuto davvero notizie orribili, che non auguro a nessuno.
Poi non avevo idee, ed infine, sto iniziando la stesura di una nuova ff, che pubblicherò penso dopo, per evitare di trascurare questa,
a cui tengo tantissimo. Dopotutto, tengo da impazzire anche a voi, che mi seguite dal primo capitolo,
e a voi, che siete arrivate adesso.
Vi amo, spero che vi piaccia.
Con tutto l'amore del mondo,
me

  
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