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Autore: the fly    16/04/2008    1 recensioni
"Due sottili fessure, questo erano i suoi occhi verdi; si strinsero di nuovo, spiando i gesti del compagno, aspettando, timoroso che il dolore si facesse vivo ancora...."
Genere: Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Please do it slowly.

 

Piccola storiella senza pretese dedicata a Sara. Lasciate una piccola traccia oh voi che leggete!

besos.

 

 

 


La calda luce solare di inizio giugno inondava la stanza coi suoi colori ambrati e rosseggianti. Le sue dita leggere sfioravano ogni cosa avvolgendola col suo dorato tepore.
Sulla parete, tinta di un azzurro tenue, si stagliava l’ombra scura della voluminosa sagoma del letto matrimoniale, le lenzuola erano disordinatamente aggrovigliate contro la testata. Due corpi seminudi, sdraiati l’uno accanto all’altro, si muovevano lenti fino a ridurre l’esigua distanza che li separava.
Il ragazzo moro si distese supino facendo leva sui gomiti, la schiena leggermente inclinata su una pila di morbidi cuscini color turchese. Il biondo si accucciò fra le sue gambe allungandosi su di lui, sinuoso come un felino che stira il suo affusolato e flessibile corpo.
Due sottili fessure, questo erano i suoi occhi verdi; si strinsero di nuovo, spiando i gesti del compagno, aspettando, timoroso che il dolore si facesse vivo ancora, inaspettato, pungente facendolo sussultare.
Sapeva che Draco ce la stava mettendo tutta per non fargli male, ma ogni volta che stava per arrivare al sodo le sue gambe tremavano e il suo corpo era percorso da mille brividi che gli impedivano di restare fermo e il compagno doveva fare tutto daccapo ogni volta.
Non sapeva quanto ancora avrebbe pazientato senza mollarlo lì su due piedi, ne avrebbe avuto ogni sacrosanta ragione, se ne rendeva pienamente conto.
Sentiva la pelle ancora così gonfia tutt’attorno alla stretta apertura, eppure era ormai passata una settimana da quando lo aveva fatto, anzi da quando gliel’avevano fatto, era certo che fosse di un violento color rosso.
Maledetti addio al celibato e stramaledetti incantesimi vincolanti. Quelle menti criminali ne sapevano sempre una più del diavolo. Aveva chiuso gli occhi un momento, colto dal torpore della sbronza e, quando si era ripreso, si era ritrovato nudo come un verme con quel rigido corpo estraneo nel proprio e un gran bruciore alleviato solo in parte da un unguento lucido e leggermente unto applicatogli sulla parte violata del suo corpo, fredda, in contrasto con l’acceso calore che gli percorreva interamente le membra.
“Ahia Draco!” esclamò il grifone tirandosi indietro e rannicchiandosi su se stesso come un bimbo impaurito.
Il serpeverde sbuffò e, guardandolo con un misto di dolcezza ed impazienza, disse:
“Harry se non stai fermo non ce la faremo mai, nemmeno fra cento anni!”
“Lo so, ma fa male” protestò il moro in sua difesa incrociando le braccia sul petto nudo.
“Non è entrata nemmeno la punta!” proseguì il serpeverde.
Harry lo fissò mantenendo la sua espressione imbronciata e dispiaciuta sperando di lenire la sua impazienza.
“Guarda che è stata una tua idea, devo ricordarti quanto fossi entusiasta della cosa quando hai deciso di farlo?” riprese Draco gattonando verso di lui per ritentare.
“Questo non è del tutto vero, in ogni caso non pensavo che potesse essere così doloroso!” brontolò nuovamente il moro massaggiandosi lentamente la parte lesa e indolenzita, sobbalzando suo malgrado per quanto era sensibile al tocco, ormai questo era il terzo tentativo andato a vuoto.
Dire che era ubriaco quella sera era un puro eufemismo e quelle due canaglie travestiti da amici ne avevano approfittato senza alcuna pietà e ne avevano scelto uno bello grosso per giunta da mettergli dentro. Draco per fortuna non sapeva che quei due gli avevano messo le mani addosso, non osava pensare alle conseguenze che si sarebbero abbattute impalcabili sui malcapitati.
“Bhè questa è la prima volta che lo fai con me magari devi solo farci l’abitudine…” accennò il biondo, ma l’altro lo guardò in cagnesco tremendamente imbronciato.
“Dici?” chiese poi con espressione timida che fece sciogliere il compagno come un pupazzo di neve sotto il cocente sole di agosto.
Un sorriso luminoso tese le sue rosee labbra sottili. Se solo avesse saputo che quella non era affatto la prima volta che se lo faceva fare quel sorriso sarebbe svanito come un arcobaleno nel cielo terso dopo un temporale estivo.
“Vieni qui ci riprovo ancora” disse attirando il moro verso di sé piegandosi poi su di lui.
Questa volta Harry sembrò reggere quasi sino alla fine, ma non appena lo sentì entrare si tirò indietro per l’ennesima volta.
“Harry!” lo chiamò esasperato Malfoy.
“Mi spiace non ci riesco.” affermò Potter.
“Non puoi tirarti indietro quando sto per centrare il buco!” seguitò il biondo.
“Draco non lo faccio apposta…scusa” mugugnò con voce tenue e timorosa.
“Ma stavolta era quasi dentro del tutto!” si lamentò il biondo, non poteva continuare così prima o poi avrebbe perso il tatto e sì, anche la pazienza.
“Forse il buco è troppo piccolo” ipotizzò Harry con le guance in fiamme.
“Ma che dici ci entra perfettamente e poi la prima volta deve essere entrato tutto subito per forza.” fece Draco osservando le dimensioni di ciò che avrebbe dovuto violare il corpo del moro.
Che ne sapeva lui, era privo di sensi quando gliel’avevano messo dentro.
“Forse dovrei chiedere a …” disse il grifone con aria pensosa con lo sguardo rivolto verso l’alto.
“A chi, chi lo ha fatto prima di me? No, non se ne parla, chiunque sia, te lo proibisco nel modo più assoluto!” urlò il serpeverde sollevandosi sulle ginocchia.
“Bhè ci è già riuscito una volta e….” ribatté l’altro convinto, ma fu bruscamente interrotto dal compagno.
- oh ho forse forse dovevo morsicarmi quella linguaccia che mi ritrovo – pensò fra se e sé.
“Vuoi fartelo infilare da Weasley ma non da me non ci credo! E’ una cosa inaudita, assurda, fuori dal mondo!” protestò Draco sfoderando un ‘espressione oltraggiata. I suoi occhi grigi scattarono poi verso i suoi incenerendolo.
“In effetti Ron l’ ha tirato fuori” precisò il grifone, ma il compagno neanche l’aveva sentito; Harry si ritrovò davanti due sottili lame color argento e si sentì tremare come una foglia.
“Un momento, hai detto, ci è già riuscito, che cazzo significa che lui ci è già riuscito, lo hai già fatto con lui?!” proseguì sempre più indignato con gli occhi che brillavano di una luce minacciosa.
“Bhè ecco sì, ma posso spiegarti….” balbettò Potter allungando le mani per accarezzare le braccia tese del compagno che stava cercando di recuperare ossigeno e calma con dei bei respironi profondi.
“Cosa c’è da spiegare vai da lui che aspetti?” affermò Draco allontanandosi dalla presa del moro.
“Non essere sciocco, non vorrei che lo facesse nessun altro, solo…bhè ecco potresti non avere la mano così ferma o….potresti essere troppo distratto da quello che vedi e..” iniziò Harry, ma fu nuovamente bloccato a metà.
“Per tua informazione sono un serpeverde, anzi il serpeverde, di sangue freddo e capacità di dominare le emozioni ne ho una quantità industriale, senz’altro molta di più della donnola dai capelli rossi!” sentenziò.
“Già, ma tutti hanno un tallone d’Achille e il tuo…cara la mia serpe…è giusto qui davanti a te” sussurrò il moro indicando il suo corpo disteso con un cenno della mano.
“E cosa ti fa pensare di essere così appetitoso?” domandò Malfoy con voce arrochita.
“Non saprei questo…” rispose l’altro toccandolo fra le gambe dove sfiorò la nascente dura consistenza del suo sesso attraverso il tessuto.
Draco assottigliò lo sguardo argenteo soffocando un gemito e gli si avvicinò.
“Harry…sei ancora sicuro di volerlo fare?” chiese lanciando uno sguardo veloce al minuscolo anello metallico che teneva fra l’indice e il pollice.
“Mmmh ora che ci penso non è stata proprio una grande idea decidere di tenerlo” considerò il ragazzo dai capelli corvini stendendosi completamente sui cuscini e solleticandosi il capezzolo destro con i polpastrelli, tormentato dai ripetuti tentativi andati in fumo.
“I tuoi capezzoli sono estremamente eccitanti anche senza essere infilzati da quel piccolo cerchietto metallico sai” affermò Draco insinuandosi fra le gambe del compagno puntellandosi sui gomiti per guardarlo negli occhi.
“Davvero?” domandò sornione Potter accarezzandogli la schiena nuda, intrufolando le mani sotto la stoffa dei pantaloni per afferrargli i glutei in una presa decisa che fece sussultare l’altro.
“Decisamente” rispose Malfoy e, per sottolineare la cosa, si abbassò sul petto del moro prendendo a solleticare con le labbra la deliziosa protuberanza che spiccava scura sulla pelle per poi racchiuderla fra di loro succhiandola.
Ripeté lo stesso procedimento anche per il suo gemello sollevando il volto con un‘aria compiaciuta quando udì l’altro gemere inarcandosi contro di lui.
“Harry…”
“Mmh”
“Domani oblivierò Weasley, non voglio assolutamente che si ricordi di aver sfiorato il tuo corpicino” disse Malfoy seguitando la sua deliziosa tortura su entrambi i capezzoli ormai induriti.
“Quanto è gelosa la mia serpe” commentò il grifone gemendo di piacere all’ennesima umida carezza che la lingua del compagno distribuì lungo lo sterno per poi deviare ancora sui suoi minuscoli obbiettivi sino a farli indurire del tutto rendendoli ancor più sensibili ad ogni lieve tocco, perfino al leggero soffio del suo respiro.
“Puoi dirlo forte. Il solo pensiero che quell’insulso anello potesse penetrare il tuo corpo mi faceva impazzire, solo io posso farlo” sussurrò al suo orecchio prima di morderne il lobo.
“Fallo allora che aspetti….solo fallo piano” disse Potter facendo scivolare il tessuto leggero dei pantaloni sulla pelle lattea dei fianchi.
“Sarò..”
Un bacio lieve si posò sulle labbra del moro.
“Estremamente..”
Le dita sottili del compagno violarono piano il suo intimo e caldo buco movendosi dentro e fuori.
“Lento..”
Draco si sostituì infine alle dita unendosi pienamente al suo amante.
“Tanto lo so che non sai resistere a lungo” sussurrò mentre scivolava dentro di lui per intero.
“Mmmh non mettermi alla prova Malfoy, potrei lasciarti a bocca aperta” rispose il moro stringendosi attorno a lui quando spinse di nuovo.
Draco gemette sopraffatto da un intensa scarica di piacere che frustò il suo corpo dalla testa ai piedi.
“Lo fai già” disse prima di zittire le labbra del compagno che stavano schiudendosi in un profondo sospiro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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