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Autore: callmemavy    31/10/2013    2 recensioni
[Hotel Transylvania]La festa di compleanno di Mavis è appena finita, ma i problemi della coppia appena nata iniziano solo ora: il sangue di Jonathan risveglierà gli istinti da predatrice della vampira, il passato nascosto di Dracula verrà a galla e l'attacco di un uomo misterioso metterà in pericolo la vita della coppia oltre a rischiare una guerra fra umani e mostri.
Questa storia è un'avvincente susseguirsi di romanticismo, angoscia ed avventura, che aggiunge molto sentimento a questo splendido film.
Prometto a tutti i lettori che questa storia non rimarrà incompiuta!
Questa sembra essere l'unica fanfiction su Hotel transylvania in italiano al mondo, che tristezza, mi sento tanto solo... RETTIFICO, non è più la sola, ora è solo la prima, che bello!
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cuore di demone'
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Dedico questo capitolo alla mia fidanzata ed a tutti quelli che mi seguono e commentano!

31-Ottobre-2013

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Buon Halloween a tutti! Come potevo non postare una storia sui mostri proprio in questo giorno?

Oggi sarò al Lucca comics and games con la mia fidanzata, cosplay di Hotel Transylvania, ovviamente Dracula e Mavis... perché non Jonathan e Mavis visto che io ho 23 anni? Sapete già la mia ridotta affinità per quel tontolone... Oh, a proposito, esiste anche lui all'interno della storia e finalmente tornerà a fare la sua comparsa attiva, la sua ultima presenza risale al capitolo 9 – L'uomo nero, non so se vi ricordate 7 mesi fa (28/03/2013)...

Avevo detto che non avrei voluto dividere questo capitolo troppe volte, così mi sono impegnato a scriverlo e tradurlo tutto. Avevo preventivato di scrivere altre 1600-2000 parole in questa terza parte, ma come al solito il capitolo è lievitato a oltre 4100 parole...

Bando alle ciance, vi lascio al capitolo!


CAPITOLO 34 – Cosa definisce un mostro – parte 3

-Victoria, ho bisogno di te come tributo!- Ordinò il conte ancora inginocchiato davanti al calice.

-Se non ti scoccia sarei un po' occupata!- Ansimò con un filo di voce la ragazza mentre Jonathan alle sue spalle con un braccio le stringeva il petto e con l'altro avvinghiava il collo bloccandole il respiro, mentre lei impediva al ragazzo di morderla tenendogli i capelli per immobilizzargli la testa.

-Non ti vantavi di essere la più grande cacciatrice di mostri del mondo? Ormai ho iniziato il rituale, devo mantenere la concentrazione, quindi non posso né spostarmi né usate la magia. Mi manchi solo tu!-

Victoria si piegò in avanti facendo staccare i piedi di Jonathan da terra e con un ultimo sforzo fece qualche passo per avvicinarsi a Dracula per poi gettarsi a terra dinnanzi a lui.

Dracula iniziò a recitare preghiere in una lingua incomprensibile e la pozione contenuta nel calice iniziò a ribollire generando un denso fumo violaceo che iniziò a scivolare per terra come un serpente che generò un anello attorno ai tre.

Jonathan lasciò l'umana e si alzò in piedi ciondolante come uno zombie.

-Ma allora mi volete invocare veramente...- Jonathan iniziò a parlare tenendo la testa bassa e gli occhi chiusi, la sua voce era roca, più simile all'eco in una grotta che ad una voce umana, -Non so cosa abbiate in mente, ma come posso rifiutate una chiamata se mi viene offerto un tributo come lei?- Continuò alzando lo sguardo verso Victoria, i suoi occhi erano socchiusi, non sembrava nemmeno che lui la stesse guardando, ma lei si sentiva fin troppo osservata. -Puoi essere riuscita a fermare questo corpo, ma riuscirai a fermare anche me?- Concluse il ragazzo e subito dopo crollò a terra come una marionetta a cui hanno tagliato le corde.

Victoria era ancora seduta sul pavimento mentre da sotto il corpo incosciente di Jonathan iniziarono ad espandersi decine di ombre che si contorcevano come tentacoli tutti attorno a lui fino ad oscurare la stanza intera.

Buio, nient'altro che oscurità, un nero così profondo da non riuscire neppure a vedere se stessi, un nero così profondo che neppure la magia di Dracula poteva renderlo capace di vederci attraverso.

Victoria rimase immobile, tratteneva il respiro per non far rumore, ma immersa in quell'innaturale buio silenzioso, dove persino il crescente battito del suo cuore era assordante.

Poi un rumore, il rumore di metallo che struscia sulla pietra del pavimento, si fece mano a mano più vicino fino a che sfumò nuovamente in un silenzio.

Un altro rumore, lo stridere di lame fra loro, talmente vicino al suo viso che Victoria rabbrividì, qualsiasi cosa fosse non era nulla di buono. La malvagità di quella cosa era così potente che anche se non riusciva a vederla lei sentiva la sua aura agghiacciante penetrare dentro fino alle ossa.

Freddo, un freddo agghiacciante, ma non era l'aria ad essere fredda, lei stessa lo era diventata, tanto che sentiva le lacrime ghiacciarsi sugli occhi, le braccia e le gambe intorpidirsi al punto da non riuscire quasi più a mantenere l'equilibrio; non tremava, quel freddo e quella paura la paralizzavano completamente

Victoria sapeva che quello spirito era accanto a lei, che si stava preparando a colpirla, ma sapeva anche che non c'era via di fuga e che non poteva chiedere aiuto, quando si è immersi nelle Tenebre si è soli.

Solo un rituale di esorcismo avrebbe potuto salvarla, ma non ci sarebbe stato tempo, infatti uno Spirito Demoniaco libero può uccidere chiunque rapidamente. L'unico modo di salvare sia il Posseduto che il Tributo sarebbe stato iniziare l'esorcismo e prima della sua conclusione evocare lo Spirito in modo da impedirgli di fare troppo male al Posseduto. Victoria non aveva avvertito Dracula di ciò, non lo ritirava importante, ed anche se le altre volte era andata bene non voleva rischiare la vita del ragazzo, anche a costo della propria.

Il silenzio si ruppe con il rumore della lama che penetra nella carne, che gira su se stessa e che rompe le ossa.

La ragazza riaprì gli occhi lentamente e vide una luce che non si aspettava. Le Tenebre erano scomparse e finalmente le torce attaccate ai muri illuminavano la stanza di una luce gialla.

La rossa alzò lo sguardo, di fronte a lei c'era un mostro che aveva già visto, lo spirito del Demone Inferiore che origina i poteri dei vampiri. Era un pipistrello dalle fattezze umanoidi, con il corpo immateriale formato da fiammelle nere, le gambe e le ali erano un tutt' uno con le ombre che ricoprivano il pavimento e l'unica cosa che contraddistingueva il viso erano i due grandi occhi gialli, l'unica cosa luminosa di quello Spirito Oscuro.

Stava immobile con un braccio alzato, ma gli artigli lunghi ed affilati pronti ad uccidere non attaccarono, si abbassavano lentamente, mentre qualcosa, forse una bocca, si aprì sul muso di quello Spirito, che emise un innaturale suono stridulo e sofferente.

Victoria rimase stranita da ciò, ma poi si accorse cosa era successo, lo stocco di Dracula aveva trapassato quello spirito demoniaco e sembrava ferirlo.

Il vampiro tirò fuori la spada con forza e dalla ferita uscì una luce azzurra che iniziò ad espandersi fino ad inghiottire lo spettro e distruggerlo.

L'umana era senza parole.

Il conte foderò lo stocco e poi lo lasciò, ma anziché cadere esso scomparve.

-C... che cos'è? Un'arma magica non avrebbe potuto distruggere un sigillo e neppure l'argento è così potente contro gli spettri!-

-Credi di avere tu il monopolio delle armi migliori, piccola umana?- Rispose il vampiro con aria di superiorità.

-Huff... hurg...-

I due si voltarono, Jonathan si stava riprendendo.

-Jonny?- Disse Drac, preoccupato e subito lo raggiunse e gli sorresse la testa.

Il ragazzo respirava, ma era pallido e freddo.

Dracula gli accarezzò i capelli, poi avvicinò un orecchio al suo petto.

-Allora? Come sta?- Domandò Victoria che si era avvicinata con più cautela.

-Non bene, il suo battito è talmente debole che faccio fatica io stesso a sentirlo... Dopo tutto il sangue che ha perso quello sintetico non può bastargli...- Rispose il vampiro pensieroso, poi si voltò verso l'umana:

-Dall'odore mi è sembrato che il tuo sangue sia di tuo tipo zero negativo, vero?-

Victoria fece un cenno con la testa.

-Almeno siamo sicuri che sia compatibile con quello del ragazzo. Hai tutto ciò che serve per una trasfusione?-

-Sì, certo.- Rispose Drac mentre sdraiava Jonathan sul lettino.

Fatto ciò Dracula raccolse dal pavimento la flebo, che il ragazzo si era tolto dopo essersi liberato, e smontò il sottile tubo di gomma, poi da sopra il mobiletto accanto alla barella prese un ago da siringa e lo collegò all'estremità libera del tubo.

-Trasfusione diretta?- Chiese Victoria. -Ma presto la mia pressione sanguigna inizierà a crollare, a quel punto che farai?-

-Ti strizzerò come un tubetto di dentifricio finito con la mia magia, ovvio...-

-Oh... già... la stessa magia con cui hai provato ad uccidermi al cimitero?- Domandò la ragazza sarcasticamente.

Dracula si portò una mano alla fronte pensieroso.

Intanto la rossa si diresse verso il suo pugnale e lo raccolse, poi tornò vicino a Jonathan ed appoggiò l'arma sul mobiletto, il rumore del metallo che batte sul metallo fece voltare Drac incuriosito che mai si sarebbe aspettato di vedere Victoria voltata di schiena che si stava sfilando la maglia in Kevlar.

Il vampiro rimase imbambolato a guardarla, forse perché una donna si stava spogliando di fronte a lui, magari perché quella schiena e quelle braccia avevano una muscolatura un po' troppo sviluppata per una ragazza, oppure perché la sua pelle non sembrava nemmeno nuda a causa della moltitudine di tatuaggi che la ricopriva, inoltre la sua carnagione pallida ed il nero dell'inchiostro creava un contrasto chiaro-scuro quasi artistico.

L'umana finì di sfilarsi la tuta e scrollò la testa per spostare i capelli dal viso, la rossa chioma le scivolò lungo la schiena fin poco sotto le spalle regalando un po' di colore a quel dipinto in bianco e nero.

Victoria riprese il coltello e si voltò lentamente, così Dracula si girò a sua volta imbarazzato, fingendo di non aver visto nulla.

-Hai visto qualcosa che ti piace?- Domandò maliziosamente la ragazza facendo sobbalzare il vampiro che rispose cercando di mantenersi serio e calmo, anche se venne tradito dal rossore crescente sul suo volto e dalla voce tremolante:

-No...-

-No? Sono così brutta?- Disse Victoria con aria triste, fingeva, ma recitava bene.

-Sì, cioè, no, cioè...- Rispose Dracula confuso, poi provò a cambiare discorso, -Ma il pudore non te lo ha insegnato nessuno?-

-Il pudore di cosa?- Si sentirono degli sfrigolii elettrici, poi continuò con un sospiro rassegnato, -Sono solo un cadavere che cammina...- Questa volta non fingeva.

-Hai intenzione di darmi una mano o quel muro è troppo interessante?- L'umana lo rimproverò.

Dracula si voltò lentamente controllando con la coda dell'occhio che la ragazza non fosse in imbarazzo, ma lei non lo stava neppure guardando. Era a sedere sul lettino accanto alla testa di Jonathan ed usava il pugnale per tagliarsi la pelle di un braccio per spezzare i sigilli tatuati incurante del dolore.

-Ma... Non ti fa male?- Le domandò.

Victoria si fermò un attimo, fece un sospiro e poi con un colpo deciso tagliò un altro simbolo magico che generò qualche scintilla azzurrognola emettendo un rumore elettrico.

-Certo che fa male...- Rispose lei guardandosi il braccio sanguinante, -Ma sono abituata a ferite ben peggiori.-

Dracula la guardò, anche il petto e l'addome erano completamente ricoperti da tatuaggi come la schiena; c'era solo un'eccezione, otto grosse cicatrici poco sopra al seno, due serie opposte di quattro tagli profondi rimarginati frettolosamente.

-Sono quelle la "questione in sospeso" che hai con mia figlia?-

Victoria sfiorò con le dita di una mano quelle cicatrici.

-Non sono io la vittima...- Fu il suo unico commento.

-Forse hai ragione.- Concluse Dracula pensieroso, poi sguainò l'unghia del suo indice che divenne lunga ed affilata ed aiutò la cacciatrice a rompere i tatuaggi anti-magia della schiena.

Il vampiro appoggiò la mano libera sulla spalla della ragazza, come a volerla consolare, lei alzò un poco la testa e gli dette uno sguardo con la coda dell'occhio, ma poi tornò con gli occhi altrove.

Il conte poteva ammirare quella pelle vestita di inchiostro da molto vicino, e solo in quel momento capii cosa significassero tutti quei tribali senza poteri magici che facevano da sfondo ai vari sigilli a lui più o meno conosciuti, essi nascondevano ciò che c'era sotto, decine e decine di cicatrici, tagli bruciature, morsi e forse qualche foro di proiettile, da lontano erano indistinguibili, ma da vicino facevano sembrare le ferite inferte da Mavis dei semplici graffietti.

Victoria lasciò cadere il coltello sul pavimento lasciando intendere di aver finito.

Dracula era stato più lento, tagli troppo poco profondi, imprecisi e tremanti come se qualcosa in lui gli impedisse di farle del male, forse pietà? O forse l'odore del sangue lo agitava…

-Vuoi che finisca io?- Victoria interruppe il silenzio.

-No, no… è solo che… sei giovane e tutte queste ferite…- Le rispose il vampiro con un nodo in gola.

-È stata una mia scelta.- Tagliò corto la rossa, così Drac riprese il lavoro senza aggiungere altro.

Poi prese il tubo della flebo, -Te la senti?-

L'umana alzò un sopracciglio stupita.

-Tu che mi chiedi se me la sento?-

Il vampiro rispose con un'espressione ancora più stupita di quella della ragazza per quello che si era appena accorto di aver detto.

-Forse dovremo sbrigarci, in queste due ore Mavis potrebbe essere arrivata lontano.-

Dopo aver sentito le parole di Victoria lo stupore di Drac divenne terrore.

-C... Cos'hai detto?!- Urlò il vampiro tremando, -Due ore?!- E si portò le mani alla testa disperato, -Non posso credere di aver perso tanto tempo! Speravo di farne a meno, ma…- Si interruppe un attimo indeciso sul da farsi ed iniziò a camminare per la stanza, pareti e soffitto compresi, per sfogare il nervoso, bisbigliando fra sé e sé, -Ma non ho telefoni in hotel che possano chiamare l'esterno e non ho tempo di inviare un corvo espresso. Be', potrei anche farcela da solo… no, ma chi voglio prendere in giro, non stavolta, non quando c'è di mezzo la vita della mia cadaverina, non permetterò al mio orgoglio di guidarmi verso le scelte sbagliate!- Dracula si fermò improvvisamente, -Victoria, dammi un telefono, so che ne hai uno!- Gridò voltandosi verso di lei ed indicandola con l'indice per enfatizzarsi, ma rimase un attimo paralizzato da ciò che vide.

-Non eri tu ad avere fretta?- Disse Victoria che teneva il collo in tensione e se lo copriva con una mano, la ragazza si era già conficcata un ago nella giugulare, poi aprì la valvola dell'altro ago per far fuoriuscire l'aria dal canale. Il sangue uscì da esso con tre zampilli prima che l'umana richiudesse la valvola e lo iniettasse nel braccio di Jonny.

Dracula era ancora immobile in quella posizione.

-Oh, il mio telefono, ne ho uno satellitare, tieni.-

La cacciatrice sfilò dalla tasca dei pantaloni un telefono e lo lanciò al vampiro che lo prese al volo.

Il vampiro lo guardò e lo ruotò fra le mani, non era un esperto di tecnologia, anzi, non aveva mai visto alcun telefono senza fili prima dell'arrivo di Jonathan e non sapeva da che parte farsi.

-È normale che questo vetro sia rotto e che questi numeri si stacchino?-

Victoria lo guardò perplessa, perciò lui le si avvicinò porgendole l'apparecchio mal ridotto, Victoria lo prese con due dita, ridacchiando sconsolata.

-Colpa tua. Se non mi avessi picchiata così forte adesso sarebbe intero.- Lo brontolò, -Ma penso che un ragazzo giovane come Jonathan ne abbia uno.-

-Sì, glie l'ho visto, dev'essere nel suo zaino. Vado e torno, tu vedi di non muoverti!-

Detto ciò corse talmente velocemente da sembrare un turbine fino alla camera di Mavis, dove lui aveva portato gli effetti di Jonathan per far sentire meno sola la figlia, sperando che fossero ancora lì.

Il vampiro arrivò alla porta e notò che il legno era lucido ed al pomello mancava la testa rimpicciolita.

*Questo non è un buon segno...* Pensò mentre la apriva.

La prima cosa che lo colpì fu la mancanza dell'anticamera, infatti la parete del bagno era stata polverizzata ed anche il finestrone era saltato, ma non era stato ancora cambiato.

Le pietre, i pezzi di legno dei mobili distrutti, i pupazzi, i libri e le stoffe erano stati spinti verso il perimetro della stanza, era tutto bruciato. Dracula si guardò intorno carico di amarezza, il passato dell'amata figlia era stato distrutto in un attimo ed il suo futuro era tuttora incerto.

La zona centrale, quella dove si era generata l'esplosione, era completamente nera a causa del calore, sul pavimento era rimasta solo un ombra di pietra non annerita, aveva una forma umana con due grandi ali da pipistrello spalancate.

Fece un sospiro, poi spostò i detriti con i suoi poteri telepatici fino a trovare lo zainetto, era rimasto miracolosamente intatto in quella devastazione. Il vampiro lo fece fluttuare avvicinandolo a se e frugò in tutte le tasche fino a trovarlo, lo strinse nella mano e ripartì verso i sotterranei, ma prima di uscire dalla camera fece un sospiro profondo ripensando a tutti gli anni felici passati assieme alla figlia in quella stanza oramai incenerita.

Drac tornò in infermeria alla stessa velocità di quando ne era partito, talmente rapida che nessun ospite dell'hotel riuscì a distinguere chi fosse quel treno in corsa.

-Fatto veloce!- Si complimentò Victoria, che era seduta sulla barella. Provò ad alzarsi, ma le sue gambe non ressero e rischiò di cadere se il vampiro non avesse sfruttato la sua velocità per prenderla in braccio.

-È imbarazzante...- Sospirò lei, vergognandosi di non riuscire nemmeno più a tenersi in equilibrio.

-Credo tu non abbia idea di quanto sia imbarazzante per me!- Rispose Dracula con un sorriso paterno sul volto.

Victoria fece una smorfia di dolore, Dracula stava usando i suoi poteri per far defluire il suo sangue più rapidamente

-Sono stanca...- Disse la ragazza con voce assonnata, -Voglio solo riposarmi un po'...- Lei chiuse gli occhi e si strinse a Drac suscitando la testa al suo al petto facendolo arrossire in volto.

-Forse se ci fossimo conosciuti in circostanze diverse saremmo potuti essere amici...- Sospirò l'umana.

-No, non credo proprio!-

-Stronzo...- Mormorò scherzosamente Victoria, fu l'ultima cosa che riuscì a dire prima di perdere conoscenza, per la prima volta dopo tanti anni poteva finalmente riposare in pace col sorriso in volto.

-V... Viky?- Domandò il vampiro, senza ottenere risposta.

Usando i suoi poteri estrasse l'ago dalla sua gola, poi fece fluttuare la ragazza in aria, la rivestì con la telecinesi e la posò a sedere sul pavimento con la schiena appoggiata alla parete.

Dracula guardò il cellulare.

-Mi son dimenticato di chiederle come funziona questa maledetta diavoleria... ed adesso come faccio?- Disse fra sé e sé sconsolato mentre osservava la tavoletta nera, -Ti ordino di accenderti!- Disse con voce imponente, ma non accadde nulla.

Mentre continuava a studiare lo strano oggetto all'improvviso si illuminò ed emise un breve suono attirando l'attenzione del vampiro.

Il monitor riportava la scritta "Batteria scarica, collegare il dispositivo al caricabatterie" .

-Magnifico, di bene in meglio!- Brontolò sarcasticamente, ma almeno il cellulare era acceso, doveva solo capire come farlo funzionare.

Quando la finestra del pop up sparì rese visibile la foto con Drac, Mavy e Jonny impostata come sfondo che fece sorridere il conte nella speranza da quei momenti felici sarebbero tornati presto.

"Scorrere il dito per sbloccare" C'era scritto sullo schermo.

-Scorrere il dito dove? Perché non è più specifico?! Proviamo a toccare il vetro...-

Drac avvicinò un dito cautamente al monitor e lo toccò, generando un effetto simile a quello degli anelli di onde sull'acqua.

-Eh eh, carino, utilizzerà una magia simile a quella della fontana dei ricordi?-

Fece scivolare il dito divertendosi a vedere quell'effetto liquido in un solido, ma così facendo sbloccò involontariamente il dispositivo.

Sullo schermo comparvero varie scritte e simboli strani, facendo sembrare il tutto ancora più complicato.

-E ora?- Sospirò Dracula demoralizzato mentre leggeva i nomi dei vari simboli fino ad arrivare ad una cornetta bianca in un quadrato verde denominata "Telefono".

Il vampiro provò a toccarla facendo comparire una nuova schermata scena con una tastiera numerica.

-Ha ah! Nulla mi può fermare, neppure l'incomprensibile tecnologia umana!- Disse pieno di orgoglio mentre componeva un numero e si portò il telefono all'orecchio.

Non sentì nulla, così lo osservò nuovamente, confuso.

-Come diavolo si fa a far partire la chiamata?-

L'imbranato vampiro continuò ad osservare la tastiera touch screen, in particolare la cornetta verde in basso ad essa.

-O la va o la spacca!- Mormorò e poi provò a toccarla, inoltrando finalmente la chiamata.

Soddisfatto per la gloriosa impresa portò il telefono all'orecchio, impettito e professionale come un moderno uomo d'affari, ma questa sua felicità venne incrinata da un suono fastidioso e dalla solita scritta "batteria quasi scarica...".

-Ti prego, rispondi!-

... Un bisbiglio dall'altro capo della linea che solo Drac poteva sentire.

Dracula sbatté le palpebre ed un largo sorriso si aprì sul suo volto.

-Sì, mi senti? Sono Dracula.-

...

-Sì, sono proprio io.-

...

-Certo, così non devo più andare in una cabina telefonica di un villaggio umano per chiamate di emergenza, ed essendo senza fili gli umani non possono seguirli a trovare l'hotel.-

...

-COSA?! Possono intercettare il segnale? Non importa, ho cose più importanti, ti devo chiedere un favore.-

...

-Mia figlia... è una lunga storia...e... si sta trasformando in un demone...-

...

-Lo so, lo so, ma so come guarirla, ne sono certo. Ho solo bisogno di qualcuno che la fermi prima che raggiunga la città umana.-

...

-Lo so che è pericoloso, ma mi posso fidare solo di te!-

...

Il vampiro divenne confuso.

-Ha gli occhi rossi, un paio di orecchie come quelle di un gatto e due grosse ali di pipistrello... e si trasforma in un denso fumo nero.-

...

-Riconosce ancora se stessa, certo...- La voce di Dracula era tremante, stava mentendo, ma doveva rimanere calmo.

-Ti prego, ti darò tutto quello che vuoi, ho soldi ed oggetti di valore.-

...

Drac rimase perplesso.

-Allora cosa vuoi?-

...

Lui rimase paralizzato, come se le parole di colui con cui stava parlando lo avessero pugnalato alle spalle.

-No... no...- La sua voce era strozzata.

...

-Cosa? Non puoi dirlo ai Draghi, la ucciderebbero! Non puoi tradirmi così!- Dracula era tanto terrorizzato quanto adirato.

...

-Non sei mai cambiato, bastardo eri e bastardo sei rimasto... ma non credevo così tanto.- Le sue parole non erano mai state così tanto acide in vita sua.

...

-Ti prego, chiedimi qualsiasi cosa, ma non questa, e poi lei è già impegnata.- Pregò con voce piagnucolante.

...

-Be', sì, ha trovato un buon partito...-

...

-Ehm... no, a dire la verità è un umano...-

-Non c'è nulla da ridere!- Gridò.

...

-Ho detto di smetterla!- Gridò di nuovo.

...

-MA SEI PAZZO?!- Gridò ancora più forte, -Piuttosto uccido te con le mie mani!-

...

Dracula sospirò, come se gli fosse stata fatta ricordare una realtà scomoda.

...

-La amo con tutto me stesso... e va bene, hai vinto.- Disse con voce desolata ed abbattuta portandosi una mano alla fronte e stringendo i denti per la frustrazione e la vergogna per ciò che aveva appena fatto.

...

Dracula riaprì gli occhi, che si iniettarono di sangue dalla rabbia.

-SEI UN IDIOTA BASTARDO! TI SEMBRA QUESTO IL MOMENTO PER PERDERE TEMPO CON I TUOI STUPIDI SCHERZI?!-

Questo sfogo di rabbia poté essere sentito per l'intero castello da quanto era assordante.

...

-Grazie, per il compenso ne riparliamo dopo.- Concluse con un tono più calmo.

La chiamata venne chiusa dall'altro senza neppure salutare.

-Hugh... Cos'è tutto questo baccano?- Era la voce assonnata di Jonathan.

-Jonny?- Gli chiese il conte avvicinandosi a lui.

-Ouch... la testa...- Si lamentò il ragazzo portandosi le mani al volto, -Che male...-

Poi aprì lentamente gli occhi ed osservò Dracula con la sua solita espressione ebete e curiosa.

-Woh! Bello, non succhiarmi il sangue!- Disse il giovane ridendo, -Certo che qui in Transylvania anche gli ospedali ed i medici sono alquanto "mostruosi"!- Concluse guardandosi intorno.

Il vampiro lo fissò, poi con voce preoccupata chiese:

-Tu... tu sai chi sono io?-

-Certo! Tu sei "il Grande e Potente Dracula"!- Rispose Jonny sorridendo ed enfatizzando le virgolette con le dita.

Il vampiro fece un sospiro di sollievo, poi l'umano continuò:

-No, seriamente, io mi chiamo Jonathan,- E porse la mano a Dracula, -E tu chi sei?-


Chi sarà stato l'uomo dall'altro capo della linea la cui voce non era udibile? E come farà Drac a salvare la vita della figlia e di molte altre persone se Jonathan non ricorda nulla di loro?

Continuate a seguirmi e lo scoprirete presto... Per la prima domanda servirà molto, ma molto più tempo...

Se vi è piaciuto il capitolo ricordate di recensire! Infatti è grazie alla vostra vicinanza se riesco a mantenere un morale alto e continuare a scrivere con così tanta passione, e per questo vi ringrazio :-)

Alla prossima!

  
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