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Autore: Verdeirlanda    31/10/2013    1 recensioni
**Beatrice ammirava il cielo con la bocca quasi spalancata,e sorrideva ad ogni stella che vedeva cadere.
A un certo punto prese la mano di Zoroastro: "Hai visto Zo? Le vedi? Sono bellissime!"
Il ragazzo si girò verso di lei che ancora fissava il cielo e sorrideva a quelle stelle cadenti, e sorrise anche lui: "Sì, sono davvero bellissime Bea."
Strinse forte la mano della ragazzina nella sua e tornò a guardare in alto, da dove piovevano le stelle.**
Tutto era iniziato così, in una notte d'estate.
Molti anni dopo Beatrice, suo fratello Leonardo e il loro più caro amico Zoroastro si troveranno ad affrontare eventi di cui non avrebbero mai potuto immaginare né l'arrivo nè l'entità.
Entreranno in contatto con antichi misteri e dovranno fare i conti con le trappole e gli intrighi orditi da Riario,
Leo dovrà lottare per giungere alla verità, Bea e Zo per aiutarlo rischieranno di perdere molto, ma non il sentimento celato che il lega da sempre, da quella notte.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Girolamo Riario, Leonardo da Vinci, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zoroastro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Diversi anni dopo, a Firenze...


"Leo sei consapevole del fatto che quando Lorenzo scoprirà che ti porti a letto la sua favorita ti taglierà il pendaglio con un coltello arrugginito?" 
Leonardo, Zoroastro e Nico erano seduti a un tavolo della taverna, davanti a loro un boccale di birra.
Zo stuzzicava il suo amico: "È pericoloso credimi, se lo scopre userà le tue spingarde per farsi strada nelle tue viscere, e lo farà infilandotele dritte nel..."
"Andiamo Zo smettila!" rise Leonardo "Andrà tutto bene. Lorenzo mi crede il suo ingegnere militare e un pittore ansioso di farsi un nome a palazzo, non sospetta di me e Lucrezia, ci vediamo di nascosto. È tutto sotto controllo."
"Lo hai detto anche quando mi hai fatto testare la tua macchina volante, e guarda come è andata a finire..." Zoroastro accarezzò la gamba che si era rotto quando era precipitato al suolo con tutte le ali di stoffa.
Nico si intromise: "Se dite che andrà tutto bene Maestro sono sicuro che sarà così."
Zoroastro scosse la testa: "Leccaculo."
Nico strabuzzò gli occhi: "Intendo dire che il Maestro ha sicuramente un piano. Vero Maestro?"
"Ovvio!"
"E quale sarebbe?"
Leo sospirò, poi rispose: "Continuare a vedere Lucrezia di nascosto e far credere a Lorenzo che io sia semplicemente un ingegnere bellico e un artista ambizioso, il che in un certo senso è vero."
"Dì pure ciao ciao all'armamentario!" disse Zo.
Dalla porta laterale della taverna entrò Beatrice, Leonardo la vide e le fece cenno di raggiungerli.
La ragazza si scostò una ciocca di capelli castani dal viso, cercando di infilarla nella mezza coda da cui era scappata, e sorridendo arrivò al loro tavolo.
"Buonasera signori, siamo già ubriachi e molesti?"
"Oh, finalmente un scintillante diamante in questa miniera di carbone!" disse Zo con tono solenne.
"Ecco, ho avuto la mia risposta!" rise Beatrice mentre Zo la afferrava per un fianco e la sistemava seduta sulle sue gambe.
"Lo sai che io sono sempre molesto, ubriaco o meno." Zoroastro le sorrise guardandola negli occhi e Bea per un attimo pensò che per lei quell'essere molesto era adorabile, ma non lo disse e si limitò a chiedere: "Di che parlavate?"
"Di tuo fratello che si porta a letto la favorita di Lorenzo de Medici."
Bea guardò Leonardo che sbuffava e poi tornò a guardare Zo: "Gli avete detto che se non sta attento Lorenzo gli taglierà i genitali con una lama arrugginita?"
"Glielo ho detto."
"E che gli infilerà le spingarde nel didietro senza tanti complimenti?"
Leonardo allargò le braccia disperato: "Ma porca miseria!" 
Zo e Bea scoppiarono a ridere. 
Leonardo guardò sua sorella e il suo amico e pensò che quei due si erano davvero trovati, strano che fossero ancora solo amici e non si fossero ancora decisi a stare insieme dopo tanti anni, ma in fondo, pensò, non spettava a lui parlare di certe cose o anticipare i loro tempi. Del resto anche per lui le dinamiche dell'amore erano oscure e quasi sconosciute, erano fuori dalla sua portata e dal suo interesse. Per il momento.
Bea prese un sorso dal boccale del fratello, poi disse: "E per quanto riguarda l'altra questione? Che vuoi fare?"
Leonardo guardò negli occhi la sorella, si riferiva alle rivelazioni che il Turco gli aveva fatto alle antiche rovine romane: la setta dei figli di Mitra, la Volta Celeste, il Libro delle Lamine, la possibilità di conoscere finalmente sua madre.
"Il Fato Vi ha scelto Leonardo..." gli aveva detto il Turco, trascinandolo in una storia talmente incredibile da sembrar leggenda.
Ma ogni tassello di quel bizzarro mosaico sembrava avere un senso, una logica, tanto da poter creare un'immagine chiara e definita, bisognava solo mettere tutto nel giusto ordine.
"Cosa pensi di fare Leo?" lo incalzò Beatrice.
Leonardo guardò Bea, Zo e Nico che attendevano una risposta, prese un respiro profondo e rispose: "Voglio farlo. Voglio iniziare questa ricerca. Troverò la Volta Celeste, e di conseguenza il Libro delle Lamine." E anche mia madre, forse, pensò. "E vorrei che voi mi aiutaste, amici miei."
Bea gli prese una mano tra le sue: "Lo sai che puoi sempre contare su di me fratellone."
"E anche su di me Maestro." intervenne Nico deciso.
Leonardo guardò Zoroastro: "E tu amico mio? Sarai al mio fianco anche stavolta?"
Zoroastro gli sorrise: "Ovvio! Senza di me saresti spacciato dopo un solo giorno!" 
Il gruppetto di amici scoppiò a ridere. 


"Il Turco è tornato a Firenze Sua Santità..." 
La voce di Lupo Mercuri era quasi esultante, tutti all'interno degli appartamenti privati del pontefice in Vaticano erano consapevoli di cosa volesse dire la sua presenza nella città dei Medici.
Papa Sisto IV sorrise: "Molto bene...e abbiamo qualche informazione in più?" 
A rispondergli fu Girolamo Riario, suo nipote e capitano generale del suo esercito:
"Abbiamo già allertato i nostri fedelissimi a Firenze, ci è stato riferito che il Turco ha contattato un giovane artista, tale Leonardo Da Vinci...pare che sia al servizio dei Medici...Vi risparmio noiosi dettagli, Vi basti sapere che nel corso del mio viaggio diplomatico dai Medici intendo contattare questo artista, e lo convincerò a collaborare con noi.
Arrivato a Firenze il mio informatore mi rivelerà gli ultimi sviluppi e deciderò come procedere."
Sisto allargò il suo sorriso: "Bene, molto bene...Signori, abbiamo la possibilità di cambiare e migliorare la nostra posizione nel mondo, di diventare così potenti che nessuno potrà mai sconfiggerci" e improvvisamente la sua voce si fece più dura e il suo sguardo si posò unicamente su Riario "Non deludetemi."


"Buonanotte amici miei, vado nel mio studio a lavorare a qualche schizzo. Bea, tu vieni?"
Beatrice come Leonardo aveva un laboratorio-stanza nella bottega di Andrea Verrocchio, ma il suo laboratorio a differenza di quello del fratello non era dedicato all'arte e alle invenzioni, ma alla medicina: nel suo studio Beatrice preparava sciroppi, unguenti e medicine usando le conoscenze che me avevano insegnato i nonni materni.
"Faccio due passi prima di andare a dormire."
"La accompagno io, non preoccuparti." disse Zo.
Leonardo salutò i tuoi amici, e si avviò in compagnia di Nico.
Beatrice e Zoroastro iniziarono a passeggiare per i vicoli di Firenze, chiacchierando e scherzando.
"Cosa ne pensi di tutta questa storia?" le chiese Zo.
Bea sospirò: "Mi fido dell'istinto di Leonardo, come sempre...se lui è convinto che questa ricerca sia importante lo seguirò fino alla fine. Anche se...no niente..."
"No, dimmi."
Bea si fermò e guardò Zoroastro, sospirò e disse: "Mi chiedo quanto ci si possa fidare di questo Turco. Non lo conosciamo, non sappiamo cosa lo muova. E se ci fosse qualcosa sotto? Non riesco a non essere sospettosa."
Zo annuì: "Anch'io ho qualche dubbio sul Turco...è arrivato così all'improvviso, così come l'ebreo...perché adesso? Perché sono venuti qui? E soprattutto: perché Leonardo?"
"Il Turco ha detto che anche Caterina, la madre di Leo, è una figlia di Mitra...che lo sta aspettando da qualche parte...sarà vero?"
"Di sicuro ha toccato il tasto giusto con tuo fratello." commentò Zo, e aveva ragione: Leonardo era ossessionato dall'idea di scoprire chi fosse sua madre e perché l'avesse abbandonato. Il viso di lei era un mistero che non riusciva a risolvere.
"Ad ogni modo, mi preoccupo solo di Leo...gli voglio stare vicino anche per aiutarlo qualunque cosa accada."
"Lo faremo insieme."
Bea e Zo si sorrisero e tornarono a camminare.
"E di tuo padre che mi dici? Non doveva presentarti un pretendente qualche giorno fa?" 
Bea sospirò pesantemente: "Oh ti prego! Sua moglie Margherita voleva che mi presentasse il figlio di un avvocato, un ottimo partito a detta sua...credimi, un perfetto imbecille!"
Zoroastro rise di gusto: Beatrice quando si parlava di pretendenti era incredibilmente insofferente.
"Ti giuro Zo, era così irritante!"
"Sei troppo esigente principessa." la prese in giro.
"Non sono esigente...vorrei solo che mio padre rispettasse la mia decisione: glielo ho detto e ridetto, sceglierò io l'uomo con cui passare tutta la vita. Pensavo lo avesse capito, ma ogni tanto ci prova di nuovo...se Margherita non ficcasse il naso uffa..."
Zoroastro guardò Beatrice, ammirato. Non era facile per una donna rifiutare l'ingerenza del padre su certe questioni, Bea aveva già perduto il diritto a una rendita paterna anni prima rifiutando un matrimonio combinato. Era decisa ad essere padrona del suo destino e delle sue scelte, e questa sua determinazione affascinava Zoroastro.
In effetti non c'era aspetto di Beatrice che non affascinasse Zoroastro.
Si conoscevano da anni, erano cresciuti assieme, si erano sempre presi cura l'uno dell'altra.
Conosceva Bea meglio di chiunque altro, anche meglio di Leonardo, e lei a sua volta sapeva tutto di lui.
Erano amici da sempre, ma ora gli sembrava che essere amici fosse un abito che ormai ti va stretto, come se non bastasse più.
Certe volte si scopriva incantato nel guardarla, a pensarla in momenti in cui non sarebbe stato logico pensarla.
Avrebbe voluto parlarne con lei ma come si fa? Come si possono dire certe cose? È più facile urlare un insulto che bisbigliare un sentimento...
"Zo? Sei ancora qui con me?"
L'uomo si destò dai suoi pensieri: "Scusa...troppa birra forse." le sorrise 
Lei gli disse dolce: "Non preoccuparti...dicevo solo che non voglio sposare una persona per cui non provo nulla...perché non dovrei decidere io? So di averti già fatto mille volte questo discorso...Aspiro a qualcosa di più di un matrimonio di comodo, vorrei poter scegliere il mio futuro, il miglior futuro possibile...non mi sembra così assurda come prospettiva. Lo è forse?"
"No non lo è." disse Zoroastro guardando i suoi grandi occhi verdi "Tu meriti di più di questo principessa." Beatrice mantenne lo sguardo negli occhi scuri di Zoroastro. "Meriti ogni cosa, meriti che i desideri che hai espresso alle stelle da bambina si avverino. Vorrei poterli far avverare..."
Zoroastro si bloccò. Ma cosa stava dicendo? Ti si è srotolata la lingua stupido? 
Bea lo fissava, incredula. Poi trovò il coraggio di chiedere: "Zo...cosa vuoi dire? Io..."
"No niente...lascia stare io...forse...la birra sì, troppa birra." finse una risata.
"Davvero? La birra?...Zo..."
Furono interrotti da passi che giungevano di corsa.
"Zo! Zo! Meno male, ti ho trovato! Ho capito! Dobbiamo fare una cosa per la nostra ricerca, e dobbiamo farla subito!" 
Leonardo, seguito da un trafelato Nico, correva verso di loro.
Beatrice guardò suo fratello: aveva quell'espressione, tra il genio e il tossico che ha fumato troppo oppio.
"Dunque" disse Zo "Che cosa dobbiamo fare? Come iniziamo questa ricerca?"
Leonardo si passò la lingua sulle labbra: "Zo, ho bisogno che mi procuri il cadavere dell'ebreo."






Angolo dell'autrice: Ed ecco che comincia la storia :) Mi raccomando, fatemi sapere anche se al momento è tutto solo all'inizio. A presto e un abbraccio, VerdeIrlanda
  
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