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Autore: SAD_robot    31/10/2013    4 recensioni
Un racconto senz'anima né speranze.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUELLI CHE VI RICADONO.
Un racconto senz'anima né speranze.


Sorrise e si grattò il capo, imbarazzato. Quindi estrasse la Glock e sparò altri due colpi. La creatura adagiata sul loto non si mosse di un millimentro. Ritornò alla Bronco.
Aprì la portiera e raccolse la tanica di benzina posata sul sedile del passeggero. La versò sui bordi del laghetto e le diede fuoco. Le fiamme presero a danzare minacciose, circondando la malcapitata creatura che non smetteva di fissarlo con un espressione di sfida. Quando sparò inavvertitamente attraverso le fiamme, udì il gemito sommesso di un anima che muore.
Incominciò a piovere e le fiamme soffocarono. Quando ebbe modo di scorgere di nuovo il piccolo loto, lo trovò deserto.
Soddisfatto, rientrò nell'abitacolo. Osservò la grandine incominciare a scagliarsi su di lui e il misero laghetto assorbire lo sporco della terra. Bevve un sorso d'acqua e mise in moto.
Finalmente i suoi problemi affogavano nella stessa melma da cui erano sbocciati. Niente più preoccupazioni; niente più rancore sommesso. Solo il ricordo di una foglia bucata che iniziava a imbarcare acqua.
Dovette guidare con prudenza, poichè la tempesta violava la strada battuta aprendo decine di pozze fangose. Non è il caso di agitarsi, pensò senza smettere di sorridere.
Raggiunto di nuovo l'asfalto, potè allontanarsi da quel luogo maledetto in tutta tranquillità. Non gli importava davvero nulla della grandine che si abbatteva sul parabrezza nè della strada potenzialmente pericolosa. Aveva tutto il diritto di restare allegro e nulla gliel'avrebbe impedito.
Neppure quel forte vento che cercava di destarlo dalla strada.
All'improvviso, notò una figura ergersi immobile al centro della carreggiata. Frenò di colpo, il capo sommerso tra mille domande e chiari segnali di pericolo. Scese dalla vettura e, un braccio a ripararsi dalla grandine, si accinse a prestar soccorso.
Il cielo prese a rasserenarsi e il malcapitato, con poche parole sofferte, gli chiese un passaggio. L'uomo accettò.
Salirono in auto e, sotto a quella nuova volta azzurrognola, la vecchia Bronco fece inversione.  
Il malcapitato doveva assolutamente proseguire nella direzione opposta a quella a cui l'uomo stava andando incontro. A lui non importava perdere tempo: aveva intenzione di condividere la propria gioia con chiunque. 
Ritornò volentieri sui propri passi.
Guidando, guardò nello specchietto retrovisore. Alle loro spalle, sopra alle teste delle taniche verdi, i fitti nuvoloni si allontanavano sempre più in fretta. Gettando uno sguardo nel comparto porta oggetti cercò di stabilire il numero approssimativo dei proiettili rimasti. Quindi, vinto, si accese una sigaretta.
Al suo fianco, la giallognola creatura incominciò a sorridere di gusto, lasciando che il sangue che fuoriusciva  dai due fori che aveva in fronte scivolasse salato nella propria bocca. 
Ad ogni dose di nicotina, le ferite dei proiettili si rimarginavano. Ad ogni metro percorso in direzione del laghetto, la sua presa su di lui si faceva sempre più forte.
Quando l'uomo finì la sua sigaretta, la creatura, risanata, lo prese per mano fino ai bordi del laghetto.

 

 

  
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