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Autore: Two Blue Stars    31/10/2013    1 recensioni
| Fic scritta a quattro mani da Kikari_ e Milady Ophelia|
Anno 2186.
La Terra ormai è quasi morta, la vegetazione non cresce più e l'acqua è puramente artificiale. Le sue condizioni sono allo stremo, e già da anni le maggiori autorità hanno mandato navicelle per esplorare pianeti lontani.
Xerion è un pianeta incontaminato, una piccola perla sospesa nella Galassia, ben ospitale per gli esseri umani nonostante le strane creature che lo abitano.
E' qui che si svolgerà la nostra storia. Su un piccolo pianeta in mezzo al nulla.
L'arrivo di nuovi terrestri sconvolgerà il piccolo equilibrio precedentemente creato, mentre un'antica minaccia tornerà a ripresentarsi dinnanzi a loro. E comprenderanno che, se vorranno continuare, dovranno fare una scelta. Rinunciare al proprio orgoglio.
{Capitolo 14 - The end of the Autumn Ceremony.}
Un timido raggio di sole sbucò da dietro la collina, facendo capolino con il viso e sorridendo: stavano ancora dormendo. Ognuno era immerso nei proprio sogni più profondi e segreti, custoditi gelosamente nei meandri della memoria. Un pensiero fisso, però, accomunava tutte le anime dormienti.
La Cerimonia d'Autunno era finita. Il patto era stato rispettato.
...E adesso?
Genere: Avventura, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty, Drew/Vera
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Videogioco
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Various Themes.
Various Themes.
Or we can call it "Sound of Friendship", now?


- Sei deciso a partire? - Daniel non ebbe bisogno di voltarsi, conosceva bene la voce di Shinichi.
- Mi sembra un po' scontata come domanda. - rispose soltanto, tornando a dare un altro fugace sguardo alla Luna. - Sì.
Il capo della piccola comunità di Verdeprato non riusciva a comprendere quello strano ragazzo. E credeva che non l'avrebbe mai fatto, in fondo. Accanto a lui Serperior si era posta tra di loro, come se temesse uno scontro.
- Non bisogna che ti sforzi, Shinichi. - dopo quel lungo attimo, Daniel prese la parola. - Non preoccuparti, non ho alcuna intenzione di nuocere.
- Non ne sono tanto convinto. - non era un pessimista, Shinichi, ma detestava chiudere gli occhi davanti a una cosa ovvia. Vedeva ciò che Daniel stava diventando, e no, non gli piaceva affatto.
- Intendi tornare ancora? - la domanda aleggiava nell'aria come tutte le volte. Il ragazzo sembrò serio nel pensarci.
- Non lo so. Spero che sarà come tutte le altre volte.
- La temerarietà e l'imprudenza raramente sono dei pregi. - commentò Shinichi, guardandolo dritto negli occhi. A quelle parole Daniel sorrise amaramente, facendo incrinare la sua maschera.
- Non sai quanto le tue parole mi rechino sollievo. - gli rispose, il sorriso ancora sulle labbra. - Ormai è ora che io vada.
La luna splendeva alta nel cielo, aveva raggiunto il massimo splendore quella notte. Stava ammirando l'inizio dell'autunno.

Casa Clearbrook - Cucina


- Ehi, Touko!! - Touya diede un'altra spinta alla sorella, senza ricevere in cambio nessun segno vitale. La gemella sembrava aver resettato ogni sua parte del corpo. In fondo Touya la capiva, la ragazza aveva ballato per tutta la sera prendendosi solo qualche brevissima pausa. Decise di darle una tregua, almeno per un po'.
Quella mattina, stranamente, la casa era parecchio silenziosa. Il ragazzo non riusciva a capacitarsene, perché dopo il trambusto di Aggron, l'arrivo di quel ragazzo - Daniel, nonostante cercasse di tenerlo a mente se ne dimenticava presto e spesso - e poi la Cerimonia dell'Autunno avevano reso la sua esistenza parecchio caotica.
Doveva essere sincero nel dire che no, non si aspettava che anche la vita su Xerion potesse essere frenetica come sulla Terra. Non si sentiva comunque spossato, come invece sarebbe successo dopo aver percorso i letti sabbiosi e asciutti vicino a Spiraria.
- Buon giorno. - il ragazzo si voltò per salutare Serenity, che a quanto pareva si era svegliata tardi quel giorno. - Dormito bene? - gli chiese lei, sorridendo, prima di rivolgere la sua attenzione su Touko. Anche lei alzò leggermente la mano, in segno di saluto.
In realtà la castana non era così stanca, una dormita di solito la rimetteva davvero in sesto, ma l'entità di ciò che aveva finalmente realizzato - ma non accettato - la faceva sentire particolarmente depressa.
Oh, avanti, non era certo la prima cotta che aveva. Sulla Terra era ammirata, e i ragazzi non le erano mai mancati. Ma, quella volta, sentiva bene che era diverso.
Nessuno le aveva mai fatto infiammare le guance come ci era riuscito N la sera precedente. Per quanto si dicesse che, no, era semplicemente l'attenzione generale ad averla leggermente imbarazzata, comprendeva che c'era altro e che non comprendeva assolutamente gli altri.
Nessun sentimento prima d'ora era mai riuscito a farle toccare il cielo con un dito.
- Ehi, Touko? - con grande stupore Touko alzò la testa, vedendo che Serenity e suo fratello l'avevano abbandonata a un futuro di frittella sul tavolo. Non se ne sentì proprio indignata. Intanto Lucinda, dopo essersi assicurata che non fosse morta, si sedette a consumare la sua colazione.
Touko la osservò di sottecchi. Lucinda era insopportabile, questo era un dato di fatto - soprattutto se lo chiedevi a Barry o a Paul. Ma, se c'era una caratteristica che Touko aveva cominciato leggermente ad invidiarle, era il suo essere femminile. Per carità, non che lei fosse brutta o avesse qualche problema di autostima, ma Lucinda - a suo parere - era la perfetta incarnazione della parola "femminilità". Nonostante questo la portasse a diventare lievemente isterica.
Però era come una bambolina.
- Ah, complimenti per la performance di ieri. - ammiccò a quel punto Lucinda, dopo aver assaggiato una minuscola fetta delle frittelle con la Baccaliegia. La castana la guardò con attenzione, cercando di cogliere una sfumatura sarcastica.
- Guarda che sono sincera. - le disse questa, immaginando cosa pensasse Touko. Lei smise di corrucciare le sopracciglia.
- Allora grazie. - rispose, distendendo anche le spalle.
- Piuttosto... - iniziò Lucinda, accantonando la sua minuscola colazione. - ...hai intenzione di dichiararti?
Quelle poche parole ebbero il potere di mandare Touko in tilt.
- EEEEEEHHHHH? - nonostante la sua fosse un'esclamazione parecchio stupita, la castana aveva esercitato un potente controllo sulle proprie corde vocali per soffocare un urlo spaventoso.
- Perché ti stupisci tanto? E' così evidente che N ti piace. - la pungolò Lucinda, provando una discreta soddisfazione. E non lo stava facendo con cattiveria.
- Davvero? - la voce di Touko era diventata strozzata, e sommata ai litri di sangue in viso la rendeva davvero buffa. Oh accidenti, se ne n'era accorta Lucinda allora erano davvero guai grossi.
Touko prese dei respiri a più riprese, calmandosi almeno un po'. Avrebbe affrontato la situazione di petto, poco ma sicuro.
- Comunque... - disse, dopo aver cercato di far tornare la sua voce come prima. - ...anche tu e Paul siete una coppia meravigliosa. - e se ne andò, lasciando Lucinda rossa come un pomodoro.

Verdeprato - Grande Albero


- E allora? Cosa facciamo adesso? - Barry, impaziente, era stato il primo a raggiungere quel luogo.
Avevano fatto un patto, l'avevano rispettato, ma in quel momento i "nuovi" desideravano conoscere di più. Sapere che cosa li aspettava in un futuro - prossimo o no. Gli adulti sembravano tutti impegnati - se fossero per gli stessi loro interrogativi non avrebbero saputo dirlo - ma non prestavano tanto l'attenzione a loro.
- Beh, possiamo pretendere di sapere di più. - commentò Touya. La situazione in cui versavano - quella della parziale ignoranza - non gli andava affatto a genio. Già avere Touko persa nei suoi pensieri dopo quella dannata cerimonia era un grandissimo fastidio che urtava ulteriormente i suoi nervi.
- Non c'è niente di più da raccontare. - la voce di Anis sembrava quasi un ringhio. I presenti si voltarono nella sua direzione.
- Cioè, la storia è tutta qui? Non abbiamo intenzione di fare niente? - a quelle parole N decise di intervenire.
- Non è che noi non possiamo o non dobbiamo. - disse. - Ma, rifletteteci seriamente. Se adesso arrivassero dei adepti, o peggio, delle truppe speciali dei Rocket, voi riuscireste a fronteggiarli?
I presenti lo guardarono, ma ben presto si resero conto che no, non erano capaci di fronteggiare qualcuno - amico o nemico che fosse. Touko arrossì lievemente, ammirando un'altra volta la maturità che N dimostrava. Aveva solo un anno più di loro, ma in più di un'occasione si era dimostrato un adulto responsabile.
- Io e Empoleon non ci arrenderemo! - esclamò a quel punto Barry, trovando man forte in Ash.
- Si! Nemmeno io e Pikachu! - disse raggiante il ragazzo corvino, dando il cinque al biondo. Il loro entusiasmo contagiò ben presto i gemelli, che si unirono a loro insieme ai due Pignite. Misty sospirò rassegnata, capendo bene che non avrebbero cambiato idea, ma era più che d'accordo con loro e lo sguardo d'intesa che si scambiò con Lucinda e Vera ne fu la conferma. Drew si era aggregato ai altri maschi per solidarietà, portando con se un Paul non propriamente entusiasta.
Serenity, N e Anis si guardarono, capendo bene che quei ragazzi avrebbero fatto di tutto per non fare in modo che gli venisse tolto ciò che stavano cominciando - chi più e chi meno - a chiamare "casa". Che poi i loro obiettivi e le loro aspirazioni fossero diversi, questo importava davvero poco.
- Insieme ai nostri Pokémon nessuno ci sconfiggerà!
E mentre la pioggia di foglie arancioni cadeva su di loro dal Grande Albero, sembrava quasi che stesse dando loro una benedizione, Serenity si accorse che mancava una sola persona.

Verdeprato - Nelle vicinanze della Foresta di Giada


- C'è qualcosa che non va? - Gary, non accorgendosi subito della presenza di Serenity, quasi sobbalzò. Si era arrampicato su un masso, cercando di isolarsi almeno un po'.
Cosa che, a quanto pareva, sembrava non essergli concessa.
- No. - borbottò, voltandosi dall'altra parte e sperando che Serenity desistesse dal parlargli. Invece lei sorrise leggermente, arrampicandosi sul masso - aiutata da Skiploom, che volteggiava intorno a lei preoccupata - e raggiungendolo in poco tempo.
- Sai bene che non certo atteggiamento su di me non ha molto effetto. - gli sorrise, facendolo sospirare. In effetti, constatò Gary, se Serenity era riuscita a rimanere amica di Anis per tutto quel tempo doveva pur significare qualcosa.
- Hai voglia di parlare? - gli chiese di nuovo lei, facendogli prendere un grosso respiro.
- Non capisco perché dovrei parlare con te. - il sorriso di Serenity non si incrinò affatto per la scortesia, anzi. A Gary parve che fosse diventato quasi materno.
- Perché ti sto dando la possibilità di sfogarti, e sai bene che è un'occasione da prendere al volo. - commentò, guardandolo nei occhi. Gary ghignò leggermente. Aveva considerato Serenity una bambolina ingenua con cui giocare, almeno fino a quel momento. Solo poco tempo dopo aveva cominciato ad accorgersi che lei era forte - a modo suo, certo - e che se le persone tenevano a lei così tanto c'era un motivo preciso. Che, in fondo, era una persona - un'amica preziosa - sulla quale si poteva contare.
Rivolse lo sguardo verso il cielo, perdendosi nell'azzurro che dipingeva.
- E' perché non ho un Pokémon. La mia nemesi. - disse, sputando le parole a fatica. Non gli piaceva ammetterlo a se stesso, figurarsi se doveva dirlo a qualcuno. Seguì un momento di silenzio.
- Oh, se è solo questo, allora non hai il minimo motivo di sentirti giù. - la risposta che sperava di ottenere sfumò velocemente nell'immaginazione di Gary - che aveva pensato di approfittare di quel momento di calma senza la presenza del mastino.
- C-cosa? - sussultò, guardandola con shock. L'espressione della sua interlocutrice era serena.
- Ho detto che non devi sentirti giù. E' normale non trovare subito il proprio partner. Io ci ho impiegato diversi mesi prima di trovare Skiploom. - gli sorrise lei, cercando di essere incoraggiante. - E An ha passato più di un anno a cercare Glaceon. ...Ma non dirle che te l'ho detto. - aggiunse subito, lievemente imbarazzata.
- M-ma... gli altri ci hanno impiegato meno di mezz'ora! - esclamò, sentendosi preso in giro. Serenity smise di guardarlo, concentrando la sua attenzione al cielo.
- Questo è stato fatto appositamente per voi. Perché ancora non potevate avventurarvi per Xerion, ma avevate comunque bisogno dei Pokémon per adattarvi più in fretta. - la ragazza fece un sospiro.
- Quindi... vuoi dire che voi avete dovuto cercare... - lei annuì leggermente, sorridendo.
- Già. In fondo, se esiste una tua nemesi niente deve essere forzato. - quel discorso ebbe il potere di far quietare l'umore di Gary. Significava che, in fondo, stava andando ancora tutto bene.
- Che ne dici, torniamo a Verdeprato? Scommetto che Diana ha cucinato qualcosa di dolce... - mugugnò Serenity, sentendo un lieve senso di autocompiacimento. Stava cominciando a capire meglio Gary - e ciò era un gran risultato, visto che Daniel invece non l'aveva mai capito.
Gary annuì, scivolando giù dal masso e aiutando Serenity a fare lo stesso.
- Bene bene, chi abbiamo qui? - i due ragazzi si irrigidirono, avvertendo una presenza che prima non c'era. Dalla boscaglia uscì un uomo piuttosto giovane, vestito di un completo nero con una grossa "R" stampata sul petto. Uno Gengar camminava accanto a lui.
Gary rimase a fissarlo, non capendo chi fosse, ma percepì chiaramente una tensione di pericolo. Serenity tese una mano, come per frapporsi tra di lui e l'uomo misterioso, e anche Skiploom scese di quota con aria seria.
- La piccola figlia del capo... e il nipote di un noto professore. Due prede piuttosto appetitose. - commentò, facendo andare davanti a se Gengar. Serenity sussultò, sapendo bene che Skiploom non avrebbe mai riportato una vittoria contro un Gengar. Lo svantaggio del tipo era schiacciante.
- Gengar, attacca! - il Pokémon spettro rise - o almeno era ciò che sembrò a Gary - caricando una sfera scura tra le zampe.
Poi, all'improvviso ci fu un boato. Si sollevò un gran polverone, costringendo i presenti a chiudere gli occhi per qualche istante. Quando li riaprirono, c'era un Umbreon chinato su Gengar. Sembrava averlo morso, cogliendolo di sorpresa e facendo in modo che l'attacco caricato dal Pokémon nemico implodesse danneggiandolo.
E in quel momento se ne stava fiero in mezzo al campo della battaglia mai iniziata, in attesa.


Il Giardino Esausto:

Né!
Ed eccomi a postare, più o meno puntuale come al solito. *^*
Sono sincera, scrivere questo capitolo per me è stato un grandissimo piacere. Mi sono divertita - anche se il capitolo non è che presenti scene esilaranti.
Il rapporto tra Shinichi e Daniel è controverso, me ne rendo conto. Non prendetela male con Lucinda e Touko, in realtà stanno cominciando ad andare d'accordo. Ma non vogliono ancora dimostrarlo.
I ragazzi, comunque, sono determinati a non essere scacciati. Ormai si stanno "attaccando" a Xerion. E poi ci sono Gary e Serenity, il loro rapporto insolito e l'apparizione dei cattivi in via diretta. Oh beh, diciamo che non vi annoierete.
E questo punto io lo calcolo come un 2/3 della storia, ormai dovremmo entrare nel vivo. ^^ Spero.
Perciò, il timore ora passa nuovamente a Lecchan. ^^ Perciò, fatti onore, donna.
...Mi sembrava dovessi dire altro, ma temo di essermene dimenticata. °^° Che memoria RAM.
Grazie a tutti coloro che seguono questa storia.

Quindi see ya soon,

La vostra Milady
  
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