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Autore: Asu chan    31/10/2013    3 recensioni
Halloween e Shikamaru sono due cose che apparentemente non possono andare d'accordo. Travestimenti, feste senza regole, "dolcetto o scherzetto" non sono proprio nel suo stile.
Se poi aggiungiamo Sabaku no Temari, il poveretto passa dalla padella alla brace...
[Scritta per l'iniziativa "Wouldn't you like to read something strange?" indetta dal forum The Black Parade! Per un Halloween nnnnero
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Choji Akimichi, Hinata Hyuuga, Ino Yamanaka, Kankuro, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Shikamaru Nara aveva poche certezze nella sua vita, ma una di queste era che tutte le donne erano un’enorme seccatura, con poche eccezioni. Ed era sicuro che la sua fidanzata Temari non fosse una di queste ultime. Anzi lei era la più grande delle scocciature, generata unicamente per rendere la sua vita un inferno.
Era la sera del 31 Ottobre: Halloween, una delle festività peggiori di tutto l’anno. Non solo avrebbe dovuto rinunciare a una tranquilla serata a casa propria, ma si sarebbe dovuto sorbire una nottata di “dolcetto o scherzetto?” e, probabilmente, alcool.
Quella sera, infatti, la sua dolce metà aveva costretto il giovane ad accettare di uscire con lei e tutta la combriccola di Konoha e dintorni per un’allegra uscita in compagnia, tutti agghindati come bambinetti di dieci anni. Con tutta probabilità sarebbero finiti a casa di qualcuno a bere e a celebrare la notte in cui tutto sembrava concesso, specialmente calarsi in un personaggio tetro e spaventoso per ottenere qualche misero dolcetto.
« E dai Tem, devo proprio venirci anche io a quella festa? Te la spasserai anche senza di me » si lamentò, cercando di persuadere la ragazza che per tutta risposta lo fissò torva dopo aver spostato lo sguardo dallo specchio in cui si stava scrutando per truccarsi. Attorno agli occhi aveva disegnato una pesante striscia nera che faceva risaltare ancora di più i suoi occhi verdissimi. Indossava una camicia bianca che le arrivava fino a metà coscia.
« Perché quel divano ormai ha la tua forma » replicò secca. Non si fece sfuggire l’occasione di aggiungere: « e poi sei il solo che potrebbe essere così magnificamente orrendo anche senza travestimento. »
« Proprio come tu sei la sola che non ha bisogno di sforzarsi per entrare nella parte della strega » borbottò Shikamaru. La reazione di Temari fu così fulminea che non poté evitare la spazzola che gli volò con precisione estrema in fronte, colpendolo con uno schiocco sonoro per poi cadere a terra rumorosamente.
« Scusa, tesoro, ma sono occupata e tu parli così piano. Dicevi? »
Il ragazzo si chinò a raccogliere l’oggetto lanciato mentre si massaggiava il punto raggiunto con le sopracciglia aggrottate.
« Stronza. »
Stavolta fu più pronto: riuscì a schivare una bomboletta di tinta temporanea nera per capelli che volò a terra qualche passo dietro di lui e atterrò con un fracasso infernale. Shikamaru stava per voltarsi vittorioso pregustando già l’espressione acida per la sconfitta della sua donna, ma la sua gioia ebbe vita breve. Temari aveva approfittato della sua momentanea distrazione per lanciarglisi addosso facendolo rovinare a terra. Lo bloccò (quell’arpia aveva la forza di un uomo) e fu lei a fissarlo con soddisfazione.
« Sai benissimo che verrai a quella festa » scandì con sicurezza.
« Perché dovrei? »
« Perché te l’ho chiesto io » replicò la bionda candidamente.
« Mi sembra un uso un po’ improprio del verbo “chiedere”, non pensi? »
La giovane fece un piccolo ghigno.
« Benissimo. Nara Shikamaru, verrai alla festa stasera? » domandò, ma il suo uomo non si scompose, poiché si aspettava la continuazione: « Ovviamente sai cosa comporterebbe un tuo rifiuto. »
Il moro roteò gli occhi e sbuffò. Temari continuava a fissarlo con l’espressione maligna dipinta sul viso.
« Continua a sembrarmi più una costrizione che una richiesta, ma tant’è… Ci vengo. »
« Bravo bambino » sogghignò la ragazza alzandosi in piedi. Invece di raccogliere ciò che aveva lanciato al fidanzato si limitò a tornare in bagno per proseguire la sessione di trucco.
Il giovane Nara sospirò senza tirarsi su dal pavimento.
« Voi donne siete strumenti del demonio. Siete subdole » commentò amareggiato. La sua compagna riusciva sempre ad averla vinta su di lui.
« Dobbiamo ingegnarci per sopravvivere agli uomini » lo corresse la bionda senza guardarlo mentre si passava il mascara sulle ciglia. « Siete voi idioti a pensare solo con il vostro amico dei piani bassi. »
Shikamaru grugnì, ma per una volta non poté replicare.
 
 
 
 
Di lì a poche ore Shikamaru dovette ammettere che la serata non stava andando poi tanto male, ubriachi a parte. Del gruppo di amici era l’unico a non essersi travestito: Ino era una sposa cadavere, accompagnata dal vampiro Sai (il suo incarnato lo favoriva nel ruolo); Choji, fedele al suo amore per il cibo ma comunque in tema, si era vestito da macellaio coperto di sangue; Kiba era un lupo mannaro; Gaara, uno dei fratelli di Temari, era stato obbligato a indossare un costume da mummia con la scusa « tanto di espressione siete lì » e Kankuro, l’altro fratello, si era truccato così bene da sembrare fatto di legno come la marionetta che stava interpretando. Hinata era stata evidentemente spinta da Naruto a indossare un costume da gatta nera e il biondo la stuzzicava maliziosamente approfittando del suo casuale travestimento da volpe; Sasuke era stato forzato, fra l’ilarità generale, in un abito da Drag Queen e Sakura si era vestita da infermierina fornita di una siringa di dimensioni esagerate (e tutti ebbero il dubbio che il costume indossato dalla rosa fosse molto più che un semplice travestimento di Halloween e che l’avesse già sfruttato più di una volta per la gioia del giovane Uchiha, in occasioni non del tutto chiare). Temari infine era una strega con tanto di cappello a punta, capelli neri, vestito scuro stracciato e stivali con le borchie. Gli unici a mancare erano Neji e Tenten, rimasti a casa, Lee, bloccato da un esame di arti marziali, e Shino.
Dopo circa un’ora per le strade della città dove i ragazzi ebbero occasione di vedere i diversi tipi di costumi altrui girovagando allegramente nell’aria fredda della sera, decisero all’unanimità di proseguire le celebrazioni nella grande casa di Ino, che d’altro canto era la festaiola del gruppo.
Giunti nella sua (poco) umile dimora si dedicarono a far baldoria a ritmo di musica metal, rock e punk. Inutile dire che ben presto iniziarono a circolare fiumi di alcolici di ogni tipo: gli unici a rimanere perfettamente sobri furono Hinata, Gaara e Shikamaru stesso. Kankuro, Sasuke e Sai erano brilli, ma ancora abbastanza padroni di sé per rendersi conto di quello che facevano e di quello che accadeva attorno a loro. Tutti gli altri erano completamente ebbri, chi più chi meno, Temari compresa. In effetti era stata lei, dopo qualche bicchiere, a convincere suo fratello a bere, mentre Sai era stato quasi costretto da Ino che si stava comportando in modo sempre più civettuolo. Le spalline di pizzo del suo abito da sposa sgualcito cadevano continuamente (probabilmente in modo strategico) e la scollatura si allargava ogni volta che si piegava per riempirsi il bicchiere davanti al suo ragazzo. Inutile dire che a tutti, compresi i più ubriachi, non sfuggì la direzione degli sguardi di quest’ultimo: l’alcol gli aveva tolto i freni che s’imponeva di solito.
Naruto agì per primo e gli si avvicinò rifilandogli una gomitata cospiratrice nelle costole.
« Perché stare a guardare » tentò di sussurrare, ma lo stato di ebbrezza lo portò a biascicare a mezza voce. « quando puoi andare con lei in un posticino appartato. »
« Naruto-kun! » squittì Hinata alle spalle del biondo tirandolo per un braccio. « Hai bevuto troppo, non parlare! »
Il giovane si voltò verso di lei con un sorriso enorme.
« Non ti preoccupare, Hinata, so quello che faccio. Io ti guardo così solo quando siamo da soli » rassicurò il giovane facendo arrossire la ragazza fino alla punta delle orecchie. Era imbarazzata, ma era riuscita a distrarre il suo uomo quel tanto che bastava per trascinarlo lontano dai guai. Ino intanto si era avvicinata a Sai e stava tentando di mettere in pratica il suggerimento del giovane Uzumaki.
Shikamaru, che aveva osservato la scena, si massaggiò le tempie e scosse la testa sconsolato.
« Quel tipo è davvero un ebete, ma ha ragione » esclamò una voce al suo fianco deformata dall’ubriachezza. « Perché tu non cogli mai quel genere di consigli, Crybaby? »
Il ragazzo si voltò con aria contrariata incontrando un paio di occhi verdi e lucidi che lo fissavano con scherno.
« Mi sembrava che proprio una certa Seccatura mi avesse mosso una critica dicendo che gli uomini pensano solo con “l’amico dei piani bassi”. »
« Quanto sei permaloso… guarda che ogni tanto a una donna piace essere desiderata. Ma tu a volte sei troppo pigro perfino per quello. »
Temari allungò la mano e gli diede uno spintone facendolo finire addosso a Kiba che si girò a guardarlo con le sopracciglia corrugate. Si osservarono per qualche istante in silenzio.
« Mi hai spinto » constatò poi il giovane Inuzuka fissandolo truce. Anche lui aveva gli occhi luccicanti.
Shikamaru sorrise e indicò dietro di lui.
« No, lei ti ha spinto. »
Lo sguardo dell’altro si fece perplesso e poi irritato.
« Mi stai prendendo per il culo? »
L’accusato si girò verso il punto che stava additando scoprendolo vuoto.
« Aspetta, dov’è finita la mia ragazza? »
Ignorò gli improperi di Kiba che cercava inutilmente di attirare la sua attenzione e si guardò attorno alla ricerca di un cappello a punta.
Affondato su un divano c’era Choji, affiancato da almeno tre marmitte intere di quelli che dovevano essere stati salatini; Gaara era in piedi accanto al tavolo del buffet e si scorgeva, tra le bende, la sua solita espressione apatica; Kankuro si stava servendo con ciò che rimaneva da mangiare; infine vicino allo stereo c’erano Sasuke, Sakura, Naruto e Hinata, il primo dei quattro con il chiaro atteggiamento di chi prova un forte istinto omicida verso il terzo che aveva cambiato obiettivo e lo stava importunando impedendogli di trovare un po’ di intimità con la propria ragazza (confermando tra l’altro i sospetti concernenti il costume della rosa). E di Temari nessuna traccia. Il suo fidanzato decise quindi di rivolgersi ai suoi fratelli, più precisamente a Gaara, visto che era quello sobrio dei due. Una volta raggiuntolo aprì la bocca per fare la domanda ma fu immediatamente interrotto dalla voce impassibile del ragazzo.
« Ho visto Temari salire le scale. Presumo sia andata in bagno a rinfrescarsi, dal momento che non sembrava molto in sé. »
Forse perché è ubriaca marcia.
« … grazie. »
L’interlocutore del giovane Nara gli riservò un lieve cenno del capo prima di voltarsi verso Kankuro che sembrava nel pieno di una crisi esistenziale su cosa fosse meglio tra il salato delle pizzette e il dolce dei pasticcini e aveva cominciato ad assillare il fratello su quale fosse la scelta giusta.
Mentre saliva i gradini per accedere al piano superiore della villa, Shikamaru si fermò un poco per osservare le foto appese alla parete alla sua destra. Nelle cornici riconobbe Ino da piccola con i suoi genitori e, in qualche immagine, persino con una Sakura sorridente. Più si avvicinava alla fine della scala più le immagini aumentavano: gli scatti però cedettero lentamente il passo a dei quadri di varie dimensioni che rappresentavano soggetti astratti.
A quanto pare Ino non si vanta delle doti di pittore di Sai senza un motivo, constatò con un certo stupore il giovane che fino a quel momento aveva dubitato delle capacità del ragazzo dell’amica d’infanzia, più che altro perché gli riusciva difficile considerare un buon pittore una persona che ha difficoltà a lasciarsi andare con gli altri ed esprimere le proprie emozioni. Invece a quanto pare si era sbagliato. Forse tratteneva i suoi sentimenti per dare loro libero sfogo sulla tela.
Completò la scalinata che lo immise in un corridoio largo quanto bastava da somigliare a una stanza di un qualsiasi altro comune mortale. Evidentemente la famiglia Yamanaka non aveva di certo nessun tipo di problema economico.
Shikamaru proseguì stando rasente alla parete alla sua destra e non molti metri dopo raggiunse una porta chiusa con appeso un foglio all’altezza della sua faccia. Perplesso, consultò quel curioso cartello che recitava: non aprire scritto a caratteri cubitali e tremolanti, seguito da diverse minacce di morte molto fantasiose e concluso dalla firma di Ino. Il giovane Nara rabbrividì: sapeva quanto potesse essere mortale la sua amica di vecchia data se disturbata quando in compagnia del ragazzo che le interessava. Una volta Naruto aveva rischiato la vita per essersi trovato, suo malgrado, nel bel mezzo di un appuntamento tra lei e Sai. Avevano dovuto affidarsi a Choji per tenerla ferma e poco mancava che riuscisse a liberarsi e a mettere fine alla breve esistenza dal biondo - anche se poi era bastata una parola del suo fidanzato per calmarla quasi fosse stata un agnellino.
Cercando di non pensare a quali torture la giovane Yamanaka avrebbe riservato a chi avesse varcato quella soglia, il moro proseguì e in fondo al corridoio trovò un uscio aperto attraverso cui scorse delle pareti bianche quanto le piastrelle del pavimento. Si sporse per guardare all’interno della stanza e vide la sua donna col busto piegato, i capelli sciolti, il cappello a punta malamente buttato a terra e la testa sotto il getto della doccia.
« Ma che diavolo… Tem, cosa stai facendo? » esclamò il ragazzo entrando per affiancarla. La bionda spense l’acqua e rovesciò il capo all’indietro di colpo infradiciando specchio e lavandino alle sue spalle. La sua chioma gocciolava lasciando tracce della tinta spray, il pesante trucco era colato lungo le guance e gli occhi verdi erano ancora lucidi. Sorrise.
« Penso di essere brilla, così mi bagno per riprendermi un po’ » informò.
« Credo sia troppo tardi per quello » replicò Shikamaru con calma. Per tutta risposta Temari aggrottò le sopracciglia, lo raggiunse e si asciugò la faccia contro la sua spalla depositando un grosso alone di matita e mascara colato sulla camicia bianca del fidanzato.
Il giovane Nara sussultò e la allontanò prendendola per le spalle.
« Ma sei scema? Guarda che ti tocca lavarla poi. »
Temari sogghignò.
« Siamo nel ventunesimo secolo, carino, si dà il caso che l’onere di lavare sia affidato alla lavatrice. Il bimbo non sa queste cose elementari? » chiocciò stringendo fra le dita le guance del ragazzo e scrollando poi la mano.
Il suo uomo le afferrò il polso.
« Senti, sei sbronza marcia, quindi perché non smetti di rompere e ce ne torniamo a casa? »
« Ma se ti stai divertendo. Dovresti solo ringraziarmi. »
« Veramente lo facevo per te » proclamò. « Comunque non te lo stavo chiedendo. »
La giovane sbuffò e gli lanciò un’occhiataccia, ma non replicò. Forse l’ebbrezza l’aveva resa un po’ più docile, oppure l’acqua l’aveva resa più lucida e si era resa conto di essere davvero ubriaca.
« Cerco di riparare al casino che hai combinato e poi ce ne andiamo, altrimenti Ino mi ammazza… » borbottò, più a se stesso che alla ragazza. Afferrò un asciugamano e asciugò alla bell’e meglio le tracce lasciate dalla bionda, sporcando l’oggetto di acqua e tinta. Non sapendo dove poi lasciarlo, lo appoggiò sul bordo della vasca da bagno.
« Ok, and- »
Non fece in tempo a terminare la frase che, voltandosi, si accorse che la sua ragazza non c’era più.
Merda! urlò una voce nella sua testa intanto che si guardava attorno in cerca della fidanzata. Riuscì a scorgerla in corridoio mentre assottigliava lo sguardo per leggere il cartello sulla porta della stanza di Ino.
« “Non aprire… Vi stacco l’arnese…” » recitava a mezza voce Temari con i capelli ancora fradici. Si voltò e lanciò un’occhiata al suo uomo che la fissava con sguardo supplice. Aggrottò le sopracciglia e indicò la camera con un pollice.
« Hai visto che diavolo ha scritto? Che succederà mai, dico io, se dovessi entrare… »
L’immagine di Ino che tentava di staccargli i gioielli di famiglia si stampò nel cervello di Shikamaru e cominciò a correre nel tentativo di fermare la sua sciagurata compagna, che però aveva già le dita strette attorno alla maniglia e la stava ormai abbassando.
« Temari! Non aprire… » tentò di urlare, ma ormai era tardi.
La ragazza spalancò in un colpo la porta sorprendendo Ino e Sai in atteggiamenti davvero troppo intimi. La padrona di casa cacciò un urlo acuto e cercò di coprirsi con le lenzuola del letto sfatto su cui si trovava con il fidanzato; questi mostrò un’espressione – una delle poche che Shikamaru gli avesse visto in faccia – di assoluta sorpresa e imbarazzo mentre si stringeva alla prima. Il volto della giovane Yamanaka mutò dallo spavento alla vergogna e infine allo stupore nel giro di pochi secondi e in quel preciso istante il moro desiderò ardentemente di non essere mai andato a quella festa.
Temari era rimasta a bocca aperta ma riuscì quasi subito a riprendersi e a formulare una frase, a parere del suo uomo scelta in modo davvero pessimo:
« Hai visto? Intendevo questo! Prendi appunti, Crybaby! »
Il compagno deglutì mentre si voltava verso una Ino paonazza. Ora era passata alla furia.
« Ino! Hai visto che non… »
« … Shikamaru… »
Il tono con cui scandì il suo nome risvegliò il suo istinto di autoconservazione, che spinse il giovane a prendere in braccio la sua ragazza e a fuggire di gran carriera giù dalle scale. Sapeva che Ino doveva cercare qualcosa da mettersi addosso prima di inseguirlo nel tentativo di evirarlo, il che gli garantiva un certo vantaggio, ma il fatto che fosse ubriaca aumentava le possibilità che le sue pulsioni omicide non potessero venire facilmente fermate. Sentì indistintamente le voci perplesse degli individui al piano terra mentre si precipitava fuori dalla villa.
« Vedi che se vuoi riesci persino a correre veloce? »
Era indubbiamente vero: le donne erano una seccatura e Sabaku no Temari era la più grande di tutte.





Angolo dell'Autrice
Badabum! Ecco qui la mia creazione per l'iniziativa di Halloween del bellissssssssimo forum delle nere moschelle <3 (il manifesto lo trovate cliccando sul banner in fondo! <3 Cosa aspettate?! CLICCATE è.é)
Metto le mani avanti e vi dico che, anche se in realtà ne ho riscritto il 50%, se trovate lo stile di questa fiction "strano", è perché l'ho scritta l'anno scorso 8D Ma non la pubblicai mai 8D Odiatemi <3
Boh, non so che dire... Sono in piena ansia da pre-partenza, andrò al beneamato Lucca Comics & Gamesss *_______* Quindi non scriverò un bel nulla nemmeno 'sto WE che sembrava adatto çAç
Adieu Q_Q



   
 
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