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Autore: xbellafra    31/10/2013    0 recensioni
«Non credevo che usassi metodi così subdoli.»
«Non sai un sacco di cose di me, Malik.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Show it, don't tell it.

«Volete stare zitti?!» sobbalzai dalla sedia e guardai dove puntava lo sguardo della professoressa. Tommy e Antony, i soliti. Ripresi a disegnare qualcosa di astratto non avendo niente in mente. Daniel riprese a trattare la lezione di Filosofia, questa volta non sarebbe arrivato a fine mese. Alzai nuovamente la testa e osservai il resto della classe: nessuno prestava attenzione alla lezione ed il motivo era chiaro. Quell'ora durò un' eternità ma al suono della campanella scattammo tutti in piedi e ci avviammo verso l'uscita. Il weekend era alle porte.

Entrai in casa alle due in punto e dalla cucina sentii arrivare un buon odore, segno che mamma stava cucinando. «Ciao mà!» «Buongiorno honey, com'è andata oggi a scuola?» «Come al solito, ah si, sono stata interrogata in spagnolo...» «e allora?» «sette.» dissi per poi lanciarmi a peso morto sul divano. Poco dopo rientrò mio fratello ed incominciammo a pranzare.
«Mà, oggi posso andare in centro?» «Porti con te Holly?» «Mamma!» esclamai. «Holly è abbastanza grande da poter uscire con i suoi amici. Allora, posso?» ci furono pochi attimi di silenzio e poi la mamma s'impose con tono poco autoritario «E vabbene, però a mezzanotte a casa, tutti e due!» «Grazie mamma!» disse baciandole una guancia e sparendo al piano di sopra. «Tony, la tavola!» «Lascia stare, faccio io.»

Verso le cinque mi vibrò il cellulare e lo schermo s'illuminò: era Kathrine. «Pronto?» «Help me! E' successa una catastrofe!» «ehy, calma. Cos'è successo?» «una catastrofe!» «questo l'ho capito, ma cosa di preciso?» «Non ho un vestito per stasera!» «Ma se hai una cabina armadio piena di vestiti divisi per colore!» «Che centra!» mi scappò una risata, era sempre la stessa dai primi anni che la conobbi a scuola. «Allora mi aiuti, ti prego...» «Bhe, non so s-» «eddaii!» «eh vabbene, tra mezz'ora sono lì.» «Grazie, grazie,grazie!» Chiusi la chiamata e ripresi a studiare Chimica.

Come promesso arrivai alle cinque e mezzo davanti alla casa dorata della Rossa che mi aprì con la stessa agitazione con cui mi aveva chiamata «Muoviti!» disse trascinandomi su per le scale e nella sua stanza in eterno disordine. Entrò nella sua cabina armadio e ne uscì poco dopo con una decina di vestiti, tutti diversi tra loro. «E meno male che non avevi niente da mettere!» «Tu non capisci, stasera ci sarà Harry!» «Afferrato! Allora ci vuole qualcosa di speciale» affermai maliziosa. La ricerca fu ardua e durò ben oltre un'ora; infine ci avviammo a casa mia. Quando fui pronta scendemmo giù dove c'era Tony che guardava la TV
«Dov'è mamma?» «E' uscita per fare la spesa e poi passava dalla nonna. Tu,invece, dove sei stata?» «Adesso fai il fratello geloso?» Si girò per controbattere ma si fermò appena vide sbucare dietro di me Kat. Per le nove riuscì a scroccare un passaggio a mio fratello. «Ti voglio bene fratellino.» e gli diedi un sonoro bacio sulla guancia. «Si si, adesso vai.» Scendemmo dall'auto e arrivammo in poco tempo al punto d'incontro, nonchè una vecchia panchina posizionata fuori la stazione della metro. «Buonasera ragazze! Oddio, siete stupende!» urlò Jane che ci abbracciò. «anche tu non sei da meno, Jane.» «Già, avete visto Harry?» «Qualcuno ha pronunciato il mio nome?» la sua voce squillante vibrò nell'aria e sono certa che in quel momento Kathrine perse un battito. Ci girammo all'unisono ed incontrammo Harry e la sua comitiva; Kat inziò a torturarsi le mani ed io gli diedi una gomitata nelle costole «oh, ciao ragazzi» «Buonasera donzelle, come va?» Harry si avvicinò a Kat e la prese sottobraccio; mi sforzai a trattenere un' espressione normale ma la faccia della Rossa era davvero da oscar. «B-bene, a te?»
«Alla perfezione.» «Che ne dite di fare un giro, già mi sto annoiando!» esordì Louis «Okkey, allora, piccola dove vuoi andare?» Kathrine sembrava in coma. «Oh, basta che camminiamo, porca pu-» «Louis, ci sono le ragazze!» escalmò Zayn, che avevo notato solo in quel momento. «Scusate!»

Dopo un'ora buona eravamo seduti attorno ad uno dei tavolini di Breek's e sorseggiavamo ognuno un drink diverso. Kat sembrava essersi calmata e i continui sguardi che si scambiavano Jane e Louis mi fecero sospettare qualcosa. «Allora, Holly, mi vuoi spiegare come hai fatto a superare l'esame di Psicologia?» sorrisi e misi giù il bicchiere che conteneva un liquido rosso. «Sai non è tanto difficile, l'unica cosa che devi fare è studiare» lui arricciò il naso «Non mi piace quella parola..» «Potresti sempre copiare» adesso fu lui a sorridere. «Non credevo che usassi metodi così subdoli» «Non sai un sacco di cose di me, Mailk.».

Cercai di trattenere un gemito ma i risultati furono scarsi. «Cos'altro dovrei sapere su Holly Austen? sentivo il suo respiro caldo sulla pelle e le sue labbra che torturavano sul mio collo. Azzardò un morso seguito da un altro gemito così per ripicca infilai le dita tra i suoi capelli e glieli tirai
«Così non si fa signorina, è maleducazione.» soffiò sul mio collo. Un brivido lungo la schiena mi scosse da quello stato di trans, dovevo reagire. «Zayn?» «Uhm» non ottenendo risposta mi guardò negli occhi con aria confusa. «Basta...» sussurrai. Lui mi guardò con aria ancora più confusa e prima che potesse ribattere lo fermai «Non deve uscire niente fuori, intendo di questa serata...» lui mi fissò con fare serio e poi chiese semplicemente «Perchè?» tirai un sospiro e risposi tutto di un fiato «Perchè ognuno ha le proprie vite, i propri sogni, questo è stato solo un in-» «Ti sei pentita?» a quelle parole mi si bloccò il respiro. Avevo la risposta pronta ma non potevo pronunciarla. «Ho capito, ti sei pentita.» «No!» lui mi guardò nuovamente confuso e pregai Dio purché non mi considerasse una pazza sclerotica. «Cioè,devo ammettere che mi è piaciuto ma è stata solo una serata, no?» la sua mascella si serrò all'istante e spostò lo sguardo altrove, interrompendo l'ultimo legame tra noi. «Hai ragione» si allontanò velocemente e un gelo improvviso mi avvolse e no, non era il vento. Cosa cavolo stavo facendo? «Zayn, aspetta!» lui continuò a camminare noncurante delle mie imprecazioni. «Ehi, sto parlando con te!» si fermò di botto e si girò verso di me, i suoi occhi non trasparivano nessuna emozione e questo mi procurò un altro brivido, forse di paura. «Cosa vuoi?» deglutii a vuoto, perchè lo avevo fermato? «Non volevo ferirti» «Non lo hai fatto» altra botta al petto.
«Ah si? Allora è stato un sollievo per te il fatto che sono stata io a fermarti» era un'affermazione e lui lo aveva o capito. Mi guardò intensamente e poi, in una frazione di secondo, trovai le sue labbra sulle mie e le sue braccia che mi cingevano saldamente i fianchi. Quando si staccò notai il suo respiro affannato farsi velocemente regolare
«Secondo te?».

  
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