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Autore: Scattered Dream    31/10/2013    5 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa fa l'Akatsuki ad Halloween?
Tra piani segreti, tentati omicidi, crisi isteriche e gatti (?), i nostri eroi -madove- festeggeranno questo evento nel vero stile....Akatsukiano (?).
***
[Tratto dalla storia]
"Spaventato dai suoi stessi compagni, Pain richiuse di scatto la porta. Quella sera, decise, sarebbe andato a dormire a casa di sua nonna."
***
Che dire? Spero vi piaccia!
Buon Halloween a tutti ;)
Soul Fire
Genere: Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Akatsuki
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Halloween in casa Akatsuki
 
Era la mattina del trentuno di Ottobre, e tutti erano in gran fermento per l’imminente notte di Halloween: c’era chi doveva ancora completare il costume, chi andava a comprare caramelle, chi finiva di mettere gli addobbi, e chi più ne ha più ne metta. In particolar modo, quelli che erano più eccitati di tutti, erano gli abitanti di una villa ai margini del villaggio. I proprietari di questa grande villa non c’erano quasi mai durante il resto dell’anno, poiché il lavoro li costringeva altrove, ma state certi che, in occasione della notte più paurosa di tutte, tornavano ad animare le stanza vuote, trasformando quella vecchia e malandata abitazione in una vera e propria casa dell’orrore, con zucche, pipistrelli, sangue ed altre decorazioni stravaganti a decorarla.
-Tobi! Torna subito indietro maledetto!- un feroce urlo provenne dall’antica casa. Un ragazzo biondo, con in mano una strana sostanza bianca simile al pongo, stava correndo dietro ad un altro ragazzo, che aveva il viso coperto da una maschera arancione. Penserete voi, che questo strambo ragazzo mascherato avesse già indossato il costume di Halloween, e invece no! La maschera arancione la portava sempre, e nessuno sapeva perché, anche se erano in molti a sostenere che Tobi fosse completamente idiota.
-Tobi is a good boy, Dediara-senpai!- gridò in risposta il pericolo arancione, correndo tra i corridoi della villa, in cerca di un rifugio. Non riusciva proprio a capire perché il suo senpai lo volesse far esplodere, infondo aveva solo distrutto il suo costume di Halloween, lo stesso che stava preparando da settimane, proprio il fantastico costume che gli era costato tempo e fatica.
-Ti farò esplodere, per poi dare i tuoi resti a Hidan!- Deidara gli lanciò contro dei piccoli ragni bianchi fatti di argilla, che esplosero all’istante. Una nuvola di fumo si levò, e il biondino fu quasi sul punto di credere che, finalmente, dopo anni e anni di tentativi, era riuscito ad eliminare quel fastidioso essere. E, invece, quando il fumo scomparve, Tobi era scomparso con lui. Imprecò a denti stretti, per poi girarsi e tornare in camera sua, ripromettendosi che, prima o poi, avrebbe trovato il modo di cancellarlo dalla faccia della terra.
 
 
-Che ti succede? Sei troppo silenzioso- Hidan si avvicinò sospetto al suo compagno di squadra, intendo a scribacchiare qualcosa su un foglio, talmente assorto dai suoi pensieri che non si era nemmeno accorto della sua presenza. Ed Hidan, fidatevi, era uno che sapeva farsi notare.
-Cazzo, Kakuzu, mi vuoi rispondere?-  la finezza del religioso era ormai nota in tutta l’Organizzazione, e nessuno si meravigliava più se, una volta o due al minuto, si sentivano imprecazioni, minacce e cose simili. Il gigante dagli occhi verdi si girò a guardarlo con una strana espressione nello sguardo.
-Ho trovato un modo per fare soldi!- annunciò orgoglioso, mostrando il foglio al compagno che, dal canto suo, sbuffò scocciato, dando uno sguardo al pezzo di carta che gli aveva dato quel vecchio tirchio. Una volta finito di leggere, inarcò un sopracciglio, confermando la sua idea che Kakuzu avesse bisogno di uno psicologo, o di un esorcista, o di entrambe le cose.
-Vuoi creare un commercio illegale di caramelle?- chiese, pregando Jashin di salvare la povera anima corrotta di quel becchino che, come se fosse la cosa più normale del mondo, annuì, mettendosi a preparare gli ultimi dettagli necessari a far si che il suo geniale piano funzionasse.
-I bambini vogliono le caramelle, e io gliele darò! Non sto qui a perdere tempo a spiegarti tutti i passaggi, tanto non capiresti! In testa hai solo quel dio da quattro soldi- e, prima che la falce di Hidan raggiungesse la sua schiena, si chiuse la porta alle spalle, ignorando tutte le maledizioni che il compagno gli stava lanciando. Una di queste dovette raggiungerlo, però, perché scivolò su un gradino, facendosi due rampe di scale rotolando e urlando a più non posso, perdendo mazzette di soldi dalle tasche della divisa, dai pantaloni, dalle scarpe, e, sorprendentemente, qualche mazzetta uscì anche dalle mutande.
 

Un forte odore di biscotti appena sfornati arrivò dalla cucina, invogliando molti membri ad avvicinarsi. Zetsu fu il primo ad arrivare, poiché non ci vedeva più dalla fame (Quello che non ci vede sono io! Nd Itachi). Sul largo tavolo in legno, c’erano due teglie di biscotti, tutti di diverse forme.
-Ma quanti bei biscottini! Non dovrebbero lasciarli incustoditi, qualcuno potrebbe mangiarli! Meglio metterli al sicuro!- disse Zetsu bianco e, con sguardo particolarmente feroce, si mangiò i biscotti, teglia compresa. Stava per fare la stessa cosa con la seconda, ma venne bloccato da Konan.
-Zetsu, quei biscotti sono per tutti!- la ragazza dai capelli blu gli strappò dalle mani la seconda teglia, dandogli un pugno in testa.
-Avevo fame- rispose tagliente Zetsu nero. In quel momento, Itachi, con un grembiule da cuoco a fiorellini legato alla vita, entrò nella cucina, sbiancando nel vedere che metà dei biscotti che aveva preparato con tanto amore (Ma che caz—nd Itachi) erano scomparsi. Sasori, arrivato anche lui in quel momento, fece appena in tempo a sorreggerlo, evitando che si spappolasse sul pavimento.  Già aveva i suoi problemi, ci mancava solo che sbattesse anche la testa e poi era la fine. In quel momento, Kakuzu, continuando a rotolare per le scale, si scontrò con Kisame, ed entrambi andarono a finire contro la marionetta che Sasori stava lucidando pochi minuti prima. Il rosso li guardò shockato, per poi svenire a sua volta. Konan fece giusto in tempo a prenderlo, e allo stesso tempo cercava di impedire a Zetsu di provare a mangiare i dolcetti. Tobi, sbucato da chissà dove, corse ad abbracciare la pianta carnivora, che si sbilanciò e cadde sopra alla ragazza dai capelli blu. Deidara, impegnato a riparare il suo costume, era sceso per prendere la colla, e quando vide il ragazzo con la maschera iniziò a far esplodere i suoi animaletti, in preda ad un attacco d’ira. Sfortunatamente, colpì anche Samehada, la spada di Kisame, che volò via, atterrando sulla testa del Leader. Si, proprio lui, il più misterioso, il più forte, il più depresso: il capo dell’Akatsuki! L’associazione più temuta dai bambini   del mondo ninja.
-Branco di falliti, cosa state combinando?! Andate tutti nelle vostre stanze! Potrete uscire solo questa sera- ordinò, per poi lanciare Samehada sulla testa di Kisame. Il silenzio calò nella villa, ma  tutti erano consapevoli che, quello, era solo l’inizio.
 
Notte di Halloween
 
Il Leader si guardò in giro, rassegnato. Kakuzu aveva avviato il suo commercio illegale di caramelle, guadagnando un bel gruzzoletto di soldi. Una bambina andò via saltellando allegramente, con in mano due sacchetti pieni di dolci. Ora che le guardava meglio, però, il ragazzo dai capelli arancioni si accorse che quelle caramelle erano davvero strane.
-Kakuzu, cosa sono esattamente quelle caramelle?- domandò perplesso. Il gigante gli rivolse uno sguardo imbarazzato, poi, allontanandosi dalla lunga fila che si era formata davanti al suo carretto, gli confessò tutto.
-Vede, in realtà sono semplici palline di argilla avvolte nelle carte delle caramelle! Comprare quelle vere sarebbe costato troppo!- e, una volta detto questo, tornò ai suoi affari, lasciando Paincon una strana sensazione. Non è che Kakuzu aveva preso l’argilla di Deidara? No, non poteva essere, si rifiutava di crederlo….Un’esplosione interruppe i suoi pensieri. Si voltò, vedendo i sacchetti di caramelle esplodere uno dopo l’altro. Le ultime parole famose. Sconsolato, andò a farsi un giro per strada, avvolto nel suo costume da vampiro. Infondo, però, i suoi ragazzi erano stati bravi almeno a mascherarsi. Deidara aveva riparato il suo costume da mummia, Sasori si era travestito da fantasma, Konan stava veramente bene con quel costume da strega, Tobi, per una volta nella vita, aveva fatto qualcosa di giusto, travestendosi da lupo mannaro. Kisame e Zetsu non si erano travestiti, perché, a detta loro, non ne avevano bisogno. Come dargli  torto, dopotutto? Kakuzu si era travestito da pirata, mentre Hidan si era semplicemente trasformato. Itachi aveva il suo stesso costume da vampiro, ma il più figo rimaneva comunque lui (modesto, eh? Nd Tutti).
 

Nel grande salone, addobbato ad opera d'arte, c’era una gran confusione. Tobi faceva i capricci perché voleva andare a fare dolcetto e scherzetto come gli altri bambini, mentre Itachi pregava ogni divinità conosciuta che Sasuke non venisse a chiedere caramelle proprio in quella casa. Conoscendolo, invece di dire “dolcetto o scherzetto” come ogni bravo, bello, e santo bambino normale, avrebbe gridato a squarciagola “Itachi, io ti ucciderò”. No, non voleva che succedesse. No, no, no. Ne valeva della sua sanità mentale.
In quel momento, qualcuno suonò il campanello, e Sasori mandò una delle sue marionette ad aprire. Invece di un gruppo di bambini, l’Akatsuki si ritrovò davanti Orochimaru vestito da gattina, che guardava tutti loro come un maniaco guarda la sua prossima vittima. E, forse, il suo desiderio era proprio quello di stuprarseli tutti. Itachi si nascose dietro al divano, tirando fuori la testa ogni tanto per vedere se quella serpe fosse ancora lì o meno.
-E che cazzo! Adesso non dormirò più per settimane! Toglietemi questo schifo da davanti!-  Hidan si coprì gli occhi con una mano, mentre con l’altra puntava la falce contro Orochimaru, pregando il suo adorato Jashin di fulminare quell’orrore. Nel frattempo, Sasori si era nascosto dentro Hiruko, tentando di non attirare l’attenzione.
-Guardate chi ho portato- da dietro Orochimaru spuntò Sasuke, anche lui vestito da gatto, che li guardò tutti con aria di superiorità. Questo fu troppo per Itachi, che si prese le ginocchia tra le braccia, iniziando a sussurrare qualcosa come “Se non lo vedo non è vero”, dondolandosi come un pazzo.
-Dove ssssono Itachi e Sassori? Vorrei sssalutarli!- disse ridacchiando il Sannin, per poi vedersi sbattere la porta in faccia da un Deidara altamente incavolato.
-Quesssti giovani non hanno più rissspetto- borbottò la serpe, per poi andare a molestare qualcun altro.
 
-Tobi is a good lupo mannaro!- esclamò felice Tobi, appena il suo senpai chiuse la porta in faccia al serpente, dimostrando ancora una volta di essere un completo idiota. Zetsu nero stava per mangiarselo, ma la parte bianca lo trattenne, dicendogli che non doveva essere troppo duro con quel povero ragazzo. Per tutto risposta, la parte nera lo mandò a quel paese, meditando vendetta.
-Kakuzu, Hidan, dove state andando?- il biondino rivolse ai due un sorriso malizioso, guardandoli mentre si bloccavano sul primo gradino della scala, la mano del religioso ancora posata sul sedere del tesoriere.
-Ecco, Kakuzu ha finito le caramelle da vendere, e quindi ne deve prendere altre, e io lo stavo solo aiutando- si giustificò il ragazzo dai capelli platinati, vagamente imbarazzato. Deidara li guardò ridacchiando, poi, come se nulla fosse successo, si girò dall’altra parte, cercando il suo Danna, mentre i due compagni di squadra sulle scale tiravano un sospiro di sollievo, continuando a salire.
-Deidara-senpai, posso andare a prendere le caramelle con Kakuzu-san e Hidan-san?- Tobi aveva la strabiliante capacità di fare domande sbagliate, nel momento sbagliato, alla persona sbagliata. Il biondino gli lanciò un’occhiataccia, mentre tentava di tirare fuori Sasori da Hiruko.
-No- Zets riuscì ad afferrare il ragazzo mascherato prima che riuscisse a raggiungere le scale. Konan, che nel frattempo si era seduta sul divano, trovò Itachi che continuava a dondolarsi impaurito. La ragazza gli si avvicinò per vedere come stava, e lui attivò lo sharingan.
-Se n’è andato, calmati- gli disse, cercando di tranquillizzarlo. Tutto inutile. Il moretto continuava a sussurrare cose incomprensibili, rimanendo accucciato come un cucciolo. La ragazza scosse la testa, costringendo Itachi ad alzarsi.
-Gatto! Gatto! Gatto!- il moro cominciò ad urlare disperato quella parola, indicando la porta con un’espressione da pazzo stampata sul viso. Intanto, Deidara era riuscito a far uscire il rosso, che però  stringeva un kunai avvelenato, pronto a lanciarlo al primo segnale di minaccia. Anche se, travestito da fantasma, non è che facesse poi tutta questa paura.
-Danna, attento!- lo avvertì il biodno. Troppo tardi, la punta avvelenata dell’arma aveva graffiato la mano di Kisame, che ora giaceva a terra in preda agli spasmi.
-Ops- il rosso guardò la sua vittima, poi, con un’alzata di spalle, andò a sedersi sul divano per guardare un film. Avrebbe voluto vedere Pinocchio, ma il Leader gli aveva vietato di guardarlo solo perché aveva costretto l’Akatsuki a vederlo una o due volte. Quindi, con fare annoiato, cominciò a premere i tasti del telecomando, in cerca di qualcosa di suo gradimento. Alla fine, trovò una trasmissione che parlava di alcune tra le piante più velenose esistenti, ma siccome le conosceva già tutte, finì per addormentarsi, mentre Deidara, vicino a lui, piazzava statuette esplosive con l’intento di far saltare tutti in aria. La sua crisi isterica, nata inizialmente come semplice incazzatura verso Tobi, era peggiorata, ma nessuno sembrava curarsene troppo.
Fu così che, quando il Leader entrò, trovò il caos più totale. Guardò perplesso Kisame che giaceva mezzo morto a terra, Zetsu che tratteneva il pericolo arancione, il quale si lamentava di volere anche lui le caramelle, mentre Itachi indicava nella sua direzione urlandogli contro " miaoooo. Gatto…….Miaaoo”. Spaventato dai suoi stessi compagni, Pain richiuse di scatto la porta. Quella sera, decise, sarebbe andato a dormire a casa di sua nonna.
 
 
Angolo Autrice

Buon Halloween a tutti!
Spero che la storia vi sia piaciuta ^^
Hidan: Sparisci, sto venerando Jashin!
Come non detto -.-
Bene, visto che qui qualcuno è troppo impegnato ad imbrattare il pavimento di ketchup, vi saluto!
A presto,
Soul Fire.
Ps= fatemi sapere cosa pensate della storia ;).
  
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