Calipso non lo guardò mentre se ne andava. Azzardò a girarsi solo parecchi minuti dopo la sua dipartita, sperando di non riuscire a scorgere la zattera flebilmente illuminata dalla luce della luna.
Non capiva.
L’ultima volta, con l’altro ragazzo, era stato facile. Doloroso, ma facile. Non era riuscita a scollare gli occhi dalla sua figura esile e dai suoi capelli scompigliati dal vento finché persino la sua ombra non era scomparsa all’orizzonte. Scomparsa per sempre.
Ma questa volta… lui era diverso. Era andato tutto in modo diverso.
Perché? Perché la sua maledizione doveva essere così terribile? Perché, dopo tutti quegli anni? Si era rassegnata al fatto che non avrebbe mai lasciato Ogigia, ma a quanto pareva non bastava. Calipso, la ragazza immortale più sfigata del mondo. La ragazza immortale che non veniva mai ricambiata… almeno fino ad ora.
Desiderava un cambiamento, ma non in quel senso. Non voleva rendere la sua permanenza sull’isola ancora più terribile!
Perché quello stupido ragazzo era capitato proprio lì? Sarebbe stato meglio se fosse annegato. Invece l’aveva lasciata lì da sola, con una stupida promessa…
La promessa. Era sicura che alla fine, nonostante i suoi sforzi, lui l’avesse pronunciata. Rischiando la vita.
Il cuore della dea si riempì suo malgrado di speranza.

Ti aspetto, Leo Valdez.