Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: mangakagirl    01/11/2013    7 recensioni
"-Sei il nuovo Silver Bullet: sei l’unico in grado di sconfiggere questa Organizzazione che si paragona ad un vampiro per dire che è immortale. E cosa uccide un vampiro, Kudo? L’argento-“
Dopo che l'Organizzazione tende una trappola al detective liceale, il segreto di Shinichi e di Shiho viene scoperto. Il pericolo è più vicino che mai e l'FBI propone di aprire il Programma Protezione Testimoni per salvaguardare la vita delle persone con cui sono venuti a contatto. Ed è proprio per questo motivo che Ran si ritrova a Komatsu, lontana da Shinichi, con una nuova identità dopo essere venuta a conoscenza della verità da parte di Jodie. 
Mentre Anokata osserva ogni mossa del detective con maestria, Shinichi lotta con il pericolo che lo circonda e con i suoi sentimenti in attesa di sparare il suo Proiettile d'Argento e di sgominare l'Organizzazione che gli ha rovinato la vita. Ma qualcosa andrà completamente storta...
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Gin, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Vermouth | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Silver Bullet as a Prisoner
Capitolo 3

Shinichi sfilò il suo libro preferito dalla libreria immensa di casa Kudo, poi prese un foglietto e si mise a scrivere una serie di numeri sfogliando le pagine del volume con attenzione.
3-35. 3-79. 3-125 …    
Era un lavoro lungo e meticoloso, ma doveva farlo.
Doveva per lei…
***
Ritornò poco più di un’ora e mezza dopo a casa del dottore, da Haibara, e la trovò in compagnia del professore che nel frattempo era tornato dal suo convegno di tre giorni con gli scienziati della città e che aveva portato con sé un vassoio pieno calamari arrostiti.
-Ai-kun?!- aveva esclamato quando la ragazza gli aveva aperto la porta con fare sbrigativo. -Ma cosa…?!-
La ragazza aveva riassunto gli avvenimenti e le novità degli ultimi giorni, lasciandolo a dir poco sconvolto… Specie alla notizia che sarebbe entrato nel Programma Protezione Testimoni dell’FBI.
-Shinichi, non ci penso nemmeno!- esclamò quando andò ad aprirgli la porta, senza nemmeno salutarlo -Puoi star certo che non vi abbandonerò, io!-
-Professore, stia calmo- disse il ragazzo confuso, allungando le braccia davanti al petto -Di cosa sta parlando?-
-Del Programma Protezione Testimoni! Di cos’altro!?-
-Ok ok- collegò il liceale annuendo mentre si sfilava la giacca e la appendeva all’appendiabiti dell’ingresso rivelando la sua figura snella e scolpita. Si avvicinò ad Haibara seduta sul divano e le rivolse un’occhiata interrogativa, aspettandosi che anche lei dicesse qualcosa, ma quella si limitò a sfogliare la sua rivista di moda con disinvoltura.
-Doc- allora cominciò Shinichi esasperato dal solito comportamento menefreghista di lei -Lei deve accettare il programma: fine-
-No!-
-Professore- alzò gli occhi al cielo -La faccenda è troppa pericolosa, mi dia retta!-
Ma quello scosse il capo con il broncio, gli occhi chiusi e le braccia incrociate come se fosse un bambino.
-NO!- ribatté come un marmocchio capriccioso battendo anche un piede per terra deciso -E ora chiudiamo questo discorso!- affermò sparendo in cucina senza nemmeno guardarlo negli occhi.
Il liceale perse la pazienza, stremato dagli avvenimenti di quella giornata che sembrava non voler finire più, e si lasciò cadere sul divano stringendo tra le mani il libro che si era portato dietro, poi sospirò e lo passò alla ragazza accanto a lui, che lo prese interrogativa fissandolo.
-Sì?-
-Voglio che lo abbia Jodie per darlo a Ran domattina… Potresti…?-
Shiho lo fissò qualche secondo seria e indecifrabile, poi alzò le spalle annuendo.
-Le dirò di passare da qui prima che vada all’Agenzia-
-Grazie-
Quella stette zitta, stringendosi nelle spalle con fare assorto mentre il dottore apparecchiava nella cucina.
-Ragazzi, è pronto- urlò qualche secondo dopo affacciandosi oltre lo stipite della porta -Venite, ho comprato gli spiedini di calamari strada facendo-
Shiho chiuse la sua rivista, poi si alzò impassibile per andare a tavola, ma una mano ferma la afferrò per il polso, fermandola.
-Sto… Sto facendo la cosa migliore, non è vero?- domandò Shinichi a capo chino mentre lei lo ascoltava in silenzio senza guardarlo per quelle che sembrarono ore al ragazzo.
-Sì- affermò poi, ottenendo nuovamente la libertà del polso.
***
-Jodie-sensei?- Ran rimase interdetta mentre la donna, con un sorriso un po’ teso, faceva capolino alla porta del suo appartamento.
-Ran, non sono più la tua professoressa-
-Umm…- lei si imbarazzo e chinò un po’ il capo -Mi scusi, è che l’abitudine…-
-Non preoccuparti, cara- la tranquillizzò la donna -Emmm… Posso entrare, tuo padre c’è?-
-Sì…- Ran la guardò sorpresa -Ma… cosa succede?-
Jodie tacque mentre dalle scale salivano anche Eri, Black e Akai, che fecero sbarrare gli occhi alla ragazza.
-Jodie-san, cosa…?-
-Ran- l’avvocato, dalle scale, chiamò la figlia sorpresa guardandola in cerca di risposte, ma ottenne solo uno sguardo sconvolto.
-Mamma?!-
-Ran, cosa succede? Perché questi agenti mi hanno detto di venire qui in Agenzia?- domandò agitata fissandosi attorno.
-Stia tranquilla signora Mouri- disse Black sorridendole -Ora vedrà che capirà tutto-
In pochi minuti il salotto di casa Mouri si trovò pieno di gente e la 17enne trattenne il fiato agitata. Il primo pensiero andò a Shinichi, anche se non sapeva spiegarsi il perché…
Servì il tè con le gambe molli mentre il padre scrutava le facce dei tre agenti con stizza, assottigliando gli occhi.
-Posso sapere cosa succede qui?!- domandò incrociando le braccia al petto mentre la moglie gli rivolgeva un’occhiata tesa, alla sua sinistra.
-Mouri-san, so che è confuso, ma lasci che le venga illustrata la situazione- cominciò Black posando la sua tazza di tè dopo averne preso un sorso per educazione. -Noi siamo agenti dell’FBI e siamo qui in Giappone perché stiamo dando la caccia a delle persone. Queste persone sono i membri di una losca Organizzazione criminale, che ha ucciso moltissima gente da quando è attiva, senza tuttavia lasciarsi tracce alle spalle.- spiegò in modo elementare come se parlasse con un bambino.
-Vuole una mano a trovarla?- domandò Kogoro interrogativo, dato che ancora non capiva cosa volessero da lui e dalla sua famiglia.
-Oh, no Mouri-san, vogliamo fare in modo che lei e la sua famiglia non veniate trovati- lo corresse pacato James, creando scompiglio a tutti e tre i Mouri. Ran si inginocchiò in fretta davanti al tavolino basso e si sporse verso l’agente che le sembrava di avere già visto qualche volta, tempo prima.
-Cosa significa?!- domandò incredula, ricevendo un’occhiata intenerita da Jodie.
-Ran… Tu sei molto intima con Shinichi Kudo, non è vero?- domandò provocando lo stupore dell’interpellata.
-Sì-sì… Shinichi, certo. Ma questo cosa c’entra? Non sarà in pericolo anche lui!?-
-Ran, calmati… In effetti Shinichi c’entra…-
-Jodie-san- Ran si agitò impallidendo -La prego, non si faccia tirare fuori le parole di bocca!-
-Hai ragione- la donna annuì passandosi una mano sugli occhi dopo essersi tolta gli occhiali dalla grossa montatura sottile -Shinichi è sparito da un po’ di tempo, non è vero?- cominciò piano mentre la ragazza annuì pallida -Ecco… Sai perché?-
-Lui dice di avere un caso difficile da risolvere- rispose incerta Ran cercando conferma nel suo sguardo.
-Beh, diciamo che non è esattamente così- continuò l’agente scuotendo il capo, quando Kogoro la interruppe.
-Non sarà un membro di questa losca “Organizzazione”?!- piantò i pugni sul tavolo -Io lo disintegro quel moccioso stakanovista…!-
-Mouri-san, mantenga la calma- mormorò Akai che fino a quel momento non aveva proferito parola. Ran lo fissò allibita: ora che ci faceva caso, quello era Subaru Okiya senza occhiali! L’uomo che viveva da Shinichi…
-Lei…!-
-Ran- Jodie riattirò la sua attenzione -Shinichi non è un membro di quell’organizzazione, ma è comunque legato ad essa-
-Che intende?- domandò lei spaventata, portando una mano alla bocca e lasciando perdere la faccenda di Okiya: magari ci avrebbe pensato dopo…
-Un anno fa o poco più, voi siete andati a Tropical Land, vero? Ecco, lui in quell’occasione si è allontanato da te, giusto?-
-S-sì, beh… e da quel giorno…-
-Quando si è allontanato, si è nascosto in un vicolo perché aveva seguito un uomo, un uomo vestito di nero- il tono si fece più serio -Quello era Vodka, un membro dell’Organizzazione di cui parliamo-
Il silenzio calò nella stanza per alcuni secondi, poi Ran lo ruppe con il tono deciso.
-Jodie-san, le spiace andare avanti di grazia?!-
-Vodka aveva un complice: Gin. Dato che Shinichi aveva assistito allo scambio illecito di alcuni soldi sporchi, Gin che lo ha notato e lo ha aggredito. Per liberarsi di lui gli ha somministrato una droga di nome APTX4869, in grado di uccidere senza lasciare tracce nel corpo- la liceale rimase pietrificata, mentre un brivido freddo cominciò a percorrerle la schiena.
Quella spiegazione, quel discorso… Stava scoprendo la verità, quella stessa che Shinichi le stava tenendo nascosta da più di un anno.
Ma perché?
Perché lui non era lì?
Perché non era lui a rivelargliela?
-Dov’è adesso Shinichi?- avrebbe voluto chiedere, ma sul punto di farlo Jodie la interruppe continuando il suo discorso.
-Ma quella droga non ha ucciso Shinichi- la fissò negli occhi per alcuni secondi, abbassando il tono e regolando il timbro -Lo ha fatto tornare un bambino, Ran-
Silenzio.
La ragazza strinse forte i pugni e si morse le labbra mentre le lacrime premevano per uscire agli angoli dei suoi occhi azzurro-lilla.
Eccola lì, la verità.
Ora tutto tornava, ora tutto aveva una conferma e una spiegazione. Quello di cui era sempre stata convinta, quei dubbi sulla sua identità…
Perché lei non aveva bisogno di sapere il nome del bambino: lei aveva già capito.
Ran sapeva che quel bambino altri non era che…
Kogoro batté le palpebre incredulo e confuso, intervenendo poi dopo quasi un minuto di silenzio dato che nessuno parlava.
-Bambino? Come sarebbe? Che bambino?!- domandò guardando a destra e a sinistra tutti i presenti, quando Ran, a capo chino, rispose prima di tutti.
-Conan Edogawa, papà- mormorò delusa e rabbiosa allo stesso tempo -Conan Edogawa- alzò la testa verso Jodie -Non è vero?!- quasi urlò mentre le lacrime scendevano repentine rigandole il volto. L’agente poté solo annuire, quando lei rise amaramente, passandosi una mano tra i capelli nervosa.
-Lo sapevo… Lo sapevo…- sussurrò -Quel misero bugiardo… quel bastardo…-
-Ran, ma che dici?!- esclamò Kogoro sconvolto da quella rivelazione, ma la moglie annuì abbassando il capo, sconvolgendolo ancor più. -Eri?! Tu sapevi…?!-
-Sospettavo- rispose la donna fissandolo -Dopo tutto… L’ho visto nascere, no? C’è troppa somiglianza tra loro, non poteva essere una coincidenza. E poi, la sua intelligenza…-
-Beh, sapete chi è: passiamo al dunque- tagliò corto Akai accendendosi una sigaretta sotto lo sguardo sdegnato di Black.
-Akai!- mormorò stizzito, ma Kogoro annuì.
-Lo lasci fare- aggiunse accendendosi anche lui a sua volta, sempre più confuso e nervoso, una sigaretta.
-Sì, Ran: Conan Edogawa- intervenne nuovamente Jodie -È riuscito a mantenere nascosta la sua identità per molto tempo. Doveva farlo per non mettere in pericolo le persone che lo circondavano: se l’Organizzazione avesse saputo che era ancora vivo l’avrebbe cercato per farlo fuori una volta per tutte, no?- nessuna risposta -Per questo non ha detto nulla a nessuno, nemmeno a te. Se l’Organizzazione…-
-Se fossi dovuta morire per mano di questa Organizzazione, sarei stata uccisa comunque! Che avessi saputo o no!- urlò Ran, battendo i pugni sul tavolo, facendo tintinnare rumorosamente le tazze di tè -Invece lui mi ha tenuto tutto nascosto! Sempre! Lo vedeva… Vedeva come soffrivo per la sua mancanza, ma non gli è mai fregato nulla!-
-Ran, ti prego, calmati…-
-Calmarmi?!- sbarrò gli occhi furiosa -Cosa farebbe lei al mio posto?! Sarebbe calma e tranquilla se sapesse che la persona che da sempre credeva lontana, invece le è stata accanto finora?!-
-Io ti capisco Tesoro, più di quanto tu possa immaginare, ma…-
-Perché siete qui!? Cos’altro non sappiamo?!- tagliò corto la 17enne, attirando l’attenzione di Akai su di sé, che la scrutò inspirando una profonda boccata di fumo -Cosa è successo ora per farci sapere la verità?-.
-Lo hanno scoperto e voi ora siete tutti in pericolo- spiegò lui mirando subito al dunque come sempre era solito fare. Ran sbarrò gli occhi smettendo di piangere e rimanendo pietrificata ad osservare le sue iridi verde smeraldo.
Scoperto. Pericolo.
Cosa significava tutto quello? Era forse un incubo?
-L’Organizzazione non sta cercando solo lui, ma anche quell’altra bambina, che ora non lo è più… Sto parlando di Haibara Ai-
Altra verità. Ran si asciugò in fretta le lacrime fissando il tavolo con determinazione.
Ogni suo dubbio stava trovando conferma…
-Un momento! Che c’entra quella bambina adesso?!- esclamò Kogoro fumando nervoso la sua sigaretta fino al filtro, spegnendola poi nel posacenere al centro del tavolo con forza. La spiegazione fu rapida ma concisa: l’identità di Haibara Ai fu svelata a tutti, finchè finalmente non arrivò il vero motivo per cui l’FBI si trovava lì.
-Ma allora quell’articolo dell’altro giorno sul Tokyo Shinbun…- Kogoro sbarrò gli occhi mentre Ran lo fulminava.
-Cosa?- domandò sconvolta mentre il padre si mordeva la lingua: aveva deciso di tenerglielo nascosto, ma si era tradito con le sue stesse mani.
-L’altro giorno ho letto…- ammise colpevole l’uomo -…Che c’era stato un attentato in un hotel e che sembrava che Shinichi Kudo fosse il salvatore…-
Ran rimase senza fiato a fissarlo incredula: era finito sui giornali, lui non le aveva detto nulla, lei era sempre stata all’oscuro di tutto…
-Siamo qui perché vogliamo proteggervi: l’Organizzazione probabilmente attaccherà anche tutte le persone che sono state a contatto con Shinichi Kudo e Haibara Ai. E voi siete tra quelle- affermò Black tirando fuori dalla sua valigetta nera un plico di fogli, che posò sul tavolo aperti a ventaglio. Ognuno era una scheda con la foto di un membro della famiglia Mouri, solo che i dati personali non corrispondevano.
-Noi vi stiamo proponendo di accettare il Programma Protezione Testimoni- continuò Jodie mentre Ran fremeva di rabbia, seduta al suo posto, senza dire più nulla -Cambiereste nome, professione, città e in questo modo sareste sotto la nostra attiva tutela. I rischi che l’Organizzazione vi trovi sono davvero limitati se accetterete e…-
-Cambiare identità?!- esclamò Eri sobbalzando -Ma… E il nostro lavoro?-
-Avvocato- Akai attirò la sua attenzione -è meglio morire e aver mantenuto il proprio lavoro, o vivere cambiando professione?-
Domanda ovvia.
Eri abbassò il capo annuendo, ma Kogoro invece lo scosse con forza.
-Mi state dicendo che per colpa di quei tipi che hanno rimpicciolito un moccioso io dovrei cambiare tutta la mia vita?!-
-È invitabile Mouri-san- affermò Jodie -Quelle persone potrebbero già sapere che voi siete legati a Shinichi Kudo e avervi preso di mira. Lei e la sua famiglia morirete quasi certamente se non accettate- fu chiara e diretta, senza mezzi termini. L’uomo si stette zitto, fissando i fogli sul tavolo mentre il silenzio calava tra i presenti, poi prese il suo documento e lo lesse con una nota di malinconia negli occhi.
-Lei diverrebbe Hiroshi Noriyuki, professione: titolare di un bar, età 43, città: Komatsu, Prefettura di Ishikawa- affermò Black indicandogli i dati sul foglio -La signora diverrebbe Minako Noriyuki, professione: assistente in uno studio legale, età 43, città: Komatsu, Prefettura di Ishikawa- si voltò verso Ran e poi sospirò -La ragazza diverrebbe Nene Noriyuki, 17 anni, studentessa al Liceo Tsumetai Fuyu-
Ran osservò il suo documento da lontano, ma non immaginò nemmeno per un secondo come sarebbe stata la sua nuova vita. Programma Protezione Testimoni? No, non per lei.
-Caro…- mormorò Eri posando una mano sul braccio del marito, che la fissò incerto -Noi... cosa…?-
-Dobbiamo accettare- rispose lui rivolgendo uno sguardo agli agenti presenti, specie a Black, che era quello che gli spirava più fiducia -Non è vero?-
-Sarebbe la scelta più saggia- affermò l’uomo annuendo, mentre congiungeva le mani davanti al viso -Per lei e la sua famiglia. Inoltre nel programma entreranno anche altre persone…-
-Chi?-
-Il dottor Hiroshi Agasa, Hattori Heiji, i Kudo, Sonoko Suzuki… Coloro che sono entrati a stretto contatto con Kudo-
-E hanno tutti accettato?- domandò incredula Eri, ma l’uomo sorrise colpevole.
-Non siamo ancora stati da loro: voi siete i primi-
-Ma… se accettassimo… Quando…?-
-Oggi pomeriggio: a Komatsu avete già una casa ammobiliata e pronta che vi aspetta. Il suo bar è già pronto Mouri-san, come il suo studio legale. Per la ragazza basta solo una telefonata e sarà ufficialmente iscritta allo Tsumetai Fuyu-
I due coniugi Mouri si guardarono tesi, poi spostarono lo sguardo su Ran, che alzò per la prima volta gli occhi nei loro. Fu un momento di silenzio, quando poi Kogoro parlò.
-Ran, noi dobbiamo accettare…-
-Voi- affermò la ragazza interrompendolo -Avete detto bene: io non verrò, però-
Jodie sbarrò gli occhi insieme ai Mouri, e subito Kogoro si scaldò.
-Che discorsi sono questi?! Con “noi” si intende anche te…!-
-Io non accetto il programma- affermò seria lei senza abbassare lo sguardo -Non voglio una nuova vita: non si arriva da nessuna parte scappando, non è così che si risolvono i problemi. Io devo parlare con Shinichi. Voglio la verità da lui-
-Ran, adesso basta- affermò Eri sdegnata.
-No!- si scaldò la ragazza, voltandosi poi verso Jodie -Dov’è lui!? Perché non è venuto qui a dire di persona come stavano le cose?! Ha paura, forse? È così codardo?!-
-Ran, lui non poteva venire…- affermò Jodie dispiaciuta, ma lei non si arrese.
-Perché?!-
-Perché…-
-Perché dirti la verità da parte sua sarebbe stato come un invito a nozze a prendere parte in questa missione- tagliò corto Akai, alzandosi poi in piedi e stirando le braccia in alto -Sa bene che sei una bambina super emotiva e testarda, e per questo non ha voluto farsi vedere: per non aggravare ancor più la situazione-
La karateka si morse un labbro con forza, squadrando in malo modo l’uomo per averle dato della bambina: lei era un’adulta. Di lì a pochi mesi avrebbe compiuto 18 anni come Shinichi una decina di giorni prima.
-Ran è minorenne- affermò Kogoro in fretta con una nota di speranza nella voce -Qui in Giappone vige che si diventi maggiorenni a 20 anni: questo significa che possiamo scegliere noi per lei?-
Jodie guardò la ragazza con sguardo dispiaciuto mentre lei ricambiava furiosa, poi annuì abbassando il capo e facendola sbuffare esasperata e nervosa.
-Allora è deciso: Ran, anzi Nene, verrai con noi- affermò pungente il padre mentre lei gli rivolgeva uno sguardo d’odio.
Non poteva farlo… Non poteva davvero…
-Mamma- la ragazza le rivolse un’occhiata supplichevole, ma quella abbassò il capo per non incrociare il suo sguardo e la ragazza capì: non voleva dare voce in campo.
-Bene- mormorò a denti stretti sdegnata -Avete vinto voi. Grazie per aver appena deciso di rovinarmi la vita-
Jodie, Black e Akai si diressero alla porta, spiegando che il pomeriggio un’auto sarebbe andata a prenderli e li avrebbe guidati fino a Komatsu, dovevano solo preparare i bagagli. La donna rivolse ancora un’occhiata a Ran, poi estrasse dalla sua borsa un libro e si avvicinò alla ragazza porgendoglielo. Quella la fulminò sdegnata, poi lanciò un’occhiata al volume leggendone il titolo “Il segno dei quattro”.
-Cos’è?- domandò con distacco, guardando poi Jodie.
-Me lo ha dato Shinichi per te-
-Non lo voglio-
-Ran- la donna le fece una carezza -Sembrava importante quando me lo ha dato. Prendilo- la ragazza tacque, prendendo poi riluttante il volume tra le mani e non aprendolo nemmeno. -Sai, Tesoro…- mormorò Jodie a voce più bassa -Io spero davvero che non accada… Ma potrebbe perdere la vita in questo scontro, per cui on avercela così con lui: ti sta proteggendo-
-Mi ha mentito- mormorò a denti stretti lei, fissandola negli occhi -Gli ho dato tutta la fiducia di questo mondo, Jodie-san, gli ho sempre creduto- i suoi occhi divennero lucidi, ma lei ricacciò abilmente le lacrime all’indietro -Sempre. E ora non se la caverà con un libro-
L’agente sospirò, poi abbassò lo sguardo a terra e si voltò verso la porta per uscire, posando una mano sulla maniglia.
-A presto, Ran-


Mangakagirl's Corner:
Oh! Minna Konnichiwaaaaaaaaaa :DDD
Tadaima ^^
Salve a tutti :D Come va? Eccomi tornata con il nuovo capitolo. Che ne pensate?
Il nostro Shinichi regala il suo libro preferito a Ran... Ma che cosa avrà combinato con quello? ^^
La ragazza ha scoperto la verità ed è furiosa!!! O_O Giustamente a mio parere e non vorrebbe nemmeno accettare il Programma Protezione Testimoni, eppure i suoi genitori possono costringerla. In Giappone (pura verità) si diventa maggiorenni a 20 anni, per cui lei può essere obbligata ad accettare.
La nostra karateka diventerà Nene Noriyuki ^^
Devo ammettere che per il nome Nene ero indecisa... Ma poi mi sono convinta :)
Che ne pensate? :D
Vi sta piacendo?
Fatemi sapere >w< Grazie a chi mi sta seguendo, recensendo e aggiungendo agli autori preferiti *-* <3
Al prossimo capitolo!
Mangakagirl!

 
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: mangakagirl