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Autore: The Sound Of Rain    01/11/2013    2 recensioni
Quella di Veira è una corsa contro il tempo, deve impedire un evento che va ben oltre le sue capacità e quelle di una normalissima persona, riuscirà nel suo intendo?
D'altronde la natura non ha padroni, ascolta solo se stessa e i suoi bisogni...
Dal capitolo:
«Perché quel compito impossibile era proprio toccato a lei? Perché non a Jeff, così spavaldo e narcisista, perché non a lui?»
«Il tempo scorreva inesorabile, la clessidra al suo polso segnava che mancava una manciata di secondi alla fine di quel delirio.
Solo allora Veira pensò di fermarsi.
Cosa sarebbe successo se avesse rinunciato?»
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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**Plin Plon!** Angolo consiglio **Plin-Plon!**
Consiglio l'ascolto di Stars Align di Lindsey Stirling in sottofondo.
Buona lettura!!
Stars Align
 
Era una corsa contro il tempo, e Veira lo sapeva.
Gli astri l’avrebbero sconfitta, eppure lei doveva tentare.
Veloce come una gazzella correva fra gli alti arbusti, spostando con le piccole e candide mani i rami d’edera che cercavano di rallentarla.
Il paesaggio intorno a lei era un susseguirsi di vecchi alberi e nude radure, illuminate solo dalle argentee carezze della luna.
Mancavano pochi minuti, doveva sbrigarsi.
Ma non poteva volare, diamine!
Perché quel compito impossibile era proprio toccato a lei? Perché non a Jeff, così spavaldo e narcisista, perché non a lui?
Avrebbe riso di gusto nel vederlo perdere, perché Jeff avrebbe sicuramente perso.
I ruscelli cristallini, che correvano lungo la strada che stava seguendo, erano così trasparenti che lui, come uno stupido, si sarebbe sicuramente fermato per ammirare il suo riflesso.
Avrebbe osservato la sua pelle color caffèlatte essere baciata dalla luce lunare, mentre i suoi occhi neri e profondi si sarebbero persi in uno specchio d’acqua più profondo di loro.
Sbrigati! Le ricordò una voce alquanto fastidiosa nella sua testa.
Sembrava quella di Madame Duchamp, la loro istruttrice di calcolo nonché esperta di astronomia.
Chissà se il suo parere sarebbe cambiato se solo lei fosse riuscita a fermare quell’assurdo allineamento.
Ovviamente ti adorerà, salverai l’intero Mondo!
Aggiunse una voce a lei, purtroppo, familiare.
Era smielata, nauseante e frivola come… Un momento, una voce poteva essere frivola?
Beh, era la voce di Tiffany Holmes, fastidiosa come il ticchettare di un orologio in un momento di ansia.
E forse era proprio quello che stava facendo ora quella vocetta stridula.
Tic-Tit-Tac-Taaat!
Canticchiava quella dannata voce, Veira per poco non inciampò in un tronco ricoperto di muschio, che si trovava adagiato fra l’erba, brillantemente nascosto dall’alta vegetazione.
Corri sciocca, corri! Non pensare a Jeff! A quell’idiota!
Finalmente era riuscita a riprendere il controllo dei suoi pensieri e, come se ciò le avesse dato energia, le sue falcate aumentarono di velocità e di distanza.
Salto con un elegante balzo da degno felino una serie di giganti massi, che risplendevano di una tenue luce azzurra.
Il tempo scorreva inesorabile, la clessidra al suo polso segnava che mancava una manciata di secondi alla fine di quel delirio.
Solo allora Veira pensò di fermarsi.
Cosa sarebbe successo se avesse rinunciato?
Oh nulla, moriremmo tutti tesoro, ma non preoccuparti…
Disse Madame Duchamp nella sua testa, e la ragazza se la immaginò tranquilla e spensierata, seduta sulla sua poltrona in velluto rosso, con tanto di tazzina di the, ad aspettare la fine.
Non è una prova, è la realtà!
Fortunatamente tornò nuovamente ad avere il controllo, non poteva mollare. Non doveva!
La tuta nera da allenamento era stata squarciata dai rovi in precedenza e, solo in quel preciso istante, Veira si accorse di un tremendo bruciore alla gamba destra e del freddo dell’aria che la circondava.
Alzò gli occhi grigi sulla volta del cielo, su cui le stelle avevano ormai iniziato a comparire.
Eknos e Ling stavano per congiungersi, non aveva più tempo.
Era stata sconfitta.
Eppure lei lo sapeva dall’inizio, non poteva lottare contro la natura, contro un qualcosa più grande di lei.
Si fermò, immobile, nel centro di quella grande radura.
La luna, come un grande occhio, era puntata su di lei, la osservava dalla sua altezza.
E lei si sentiva come nuda, sotto i raggi del bianco corpo celeste che le leggevano l’anima.
L’ultimo granello di sabbia cadde e all’intero Mondo parve di sentire il rumore del suo atterraggio.
Tutti attesero lunghi minuti, cercando con gli occhi un segno di vittoria.
La Salvatrice li aveva davvero salvati?
Tutti attesero lunghi minuti senza nemmeno respirare, cercando di percepire un rumore che confermasse il lento sgretolarsi del loro pianeta.
Ma non accadde nulla.
Eknos, Ling e Armònia si erano allineati, perché la profezia non si avverava?
Veira attesa immobile, trattenendo il respiro, ma fu costretta a prendere una grande boccata d’aria dopo pochi minuti: non era la prima della classe in apnea.
Eppure non successe ancora nulla.
Eknos continuò il suo cammino nel cielo e un sole color cipria apparve all’orizzonte.
Nulla successe, nulla si avverò; quella di Veira non era una corsa contro il tempo, dunque.



**Angolino Autrice**
Benvenuti signore e signori, ad un altro sclero della sottoscritta!
Non c’è molto da dire, infondo.
Volevo scrivere qualcosa (non sapevo ancora cosa) e credevo di non avere la giusta ispirazione, così ho messo un po’ di musica e la mia musa ispiratrice mi ha aiutato, dettando lettera per lettera.
Il titolo è lo stesso della composizione che ascoltavo scrivendo: Stars Align.
Ho detto composizione perché, già, non è una canzone; ma bensì un brano di una violinista (che personalmente adoro e ritengo la mia musa ispiratrice), Lindsey Stirling, che ha uno stile tutto suo.
*momento pubblicità* Il suo canale su Youtube è Lindseystomp ma, purtroppo, il brano che mi ha ispirato non ha ancora un video, lo trovate ugualmente però ;)
*fine momento pubblicità*
Detto ciò, grazie, grazi, grazie a chi recensiraaaaaà!

Lucilla




 
  
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