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Autore: lapervincachescoppietta    01/11/2013    3 recensioni
E se Clary fosse rimasta a casa quando Jocelyn è stata rapita?
E se non avesse incontrato Jace?
La storia parla dell'eventualità che Jocelyn avesse messo in punizione Clary quando viene presa e di conseguenza anche Clary viene presa da Valentine.
Attenzione Spoiler Città di vetro quindi chi non vuole sapere non legga.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Clarissa, Jocelyn Fray, Jonathan, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern, Un po' tutti, Valentine Morgenstern
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qua, ci ho messo un sacco di tempo per scrivere questo capitolo per quanto non sembri e spero che sia venuto abbastanza bene, vi lascio alla lettura. 
Piccolo avvertimento, ho completamente eliminato Hodge, non so il perchè, ma l'ho fatto. 

Sofis_


-Si, ma in cucina dovrebbe esserci uno stufato pronto. – Disse Isabelle; Clary spostò lo sguardo su Jace e vide il suo viso assumere un colorito verdognolo.
- Lo hai cucinato tu? –
- Si, perché? –
-Clarissa, lo so che non mi conosci e che farai fatica a fidarti di me, ma se tu mangi quello stufato potresti addormentarti e non svegliarti più . –
-Non essere melodrammatico, non cucino così male. –
-Oh si invece, l’ultima volta che ho mangiato qualcosa di tuo ho vomitato. – La ragazza stava per ribattere, ma venne preceduta da Jace. – Comunque rimane il problema del cibo, quindi io ordino cinese. – Così dicendo il ragazzo se ne andò, lasciando Clary con la pessima - cuoca.
-Ehm, c’è un posto dove posso lavarmi? –
-Si, seguimi. – Isabelle la portò in una stanza rosa e nera con un letto a baldacchino. – Questa è camera mia. – Disse la ragazza, poi si rivolse verso l’armadio addossato ad un muro. – Vediamo se trovo qualcosa della tua taglia. -
-No, non ce ne bisogno, nella casa in cui eravamo c’erano molti vestiti, vedi sono dentro questa borsa. – Rivolse lo sguardo alla borsa che teneva ancora in mano e si avvicinò al letto; lì posò la borsa e la aprì. Dentro ci trovò vari vestiti eleganti, li tirò fuori tutti e scorse un paio di pantaloni stretti di un tessuto sintetico ed elastico, non erano jeans, ma almeno non erano una gonna; prese una canottiera rossa e una giacca di pelle. –Dove posso trovare un bagno? –
-Wow! In quella casa c’era proprio di tutto! Comunque il bagno è dietro quella porta. – La rossa si diresse verso la porta e la chiuse dietro alle sue spalle. Si fece una meritata doccia calda, nonostante in quella casa ci fosse il bagno si erano susseguiti così tanti eventi che si è dimenticata di fare la doccia.
Uscì dal bagno e ritrovò Isabelle mentre guardava i vestiti che erano nella sua borsa.
-Che lusso, sembrano abiti che si indossano ad Alicante. –
-Alicante? –
-La capitale di Idris, la patria e la casa dei cacciatori; ogni cacciatore a Idris si sente a casa. –
-Che bello, è come Hogwarts. –
-Che? –
-E’ una scuola di maghi e il protagonista dice che Hogwarts è casa o almeno qualcosa del genere. –
-Più o meno. -  Rovistava ancora in mezzo a quella miriade di abiti per niente nello stile di Clary, lei era sportiva jeans e t-shirt era il massimo, con comode snickers ; probabilmente quei vestiti erano per sua madre, lei era bellissima e alta, cosa che Clary non era.
Il bussare della porta la fece riscuotere da quei pensieri, sulla porta c’era Jace con dei sacchetti del ristorante cinese in mano.
-Fame? –
-Si molta! – Le condusse in cucina e lì gustarono ottimo cibo cinese, una volta sazia Clary si rese conto che sua madre era ancora con Alec a parlare. Chissà di cosa stavano discutendo ancora?  Intanto il gruppetto discuteva tranquillamente, avevano spiegato a Clary le cose sugli Shadowhunters cha doveva sapere, non avevano fatto parola dell’esperienza che aveva avuto con Valentine e Jonathan, la ragazza pensò che fosse un gesto molto carino.
Alec entrò di scatto dentro la cucina affannato,  aveva una ferita alla testa che sanguinava.
-Alec, che è successo? – Saltò subito Jace, il ragazzo aveva spiegato  a Clary il legame parabatai  e le aveva detto che Alec era il suo.
-Jocelyn, è stata presa dagli spasmi, poi quando ho cercato di aiutarla ha preso un ferma carte e mi ha colpito in testa, non so il perché. –
-Adesso dov’è? – Chiese Isabelle allarmata.
-L’ho legata ad una sedia, ma non so quanto possa durare, è molto forte.  –
Senza dire altro corsero in biblioteca e trovarono Jocelyn che si dimenava, era legata caviglie e polsi ad una sedia, si riusciva ad intravedere la pelle lacerata intorno alle corde, che le era preso?
-Hai avvertito il Conclave? – Domandò Jace.
-Si, dovrebbero aprire un portale di qui a poco, l’ho fatto poco prima che succedesse. –
- Alec, ti serve un iratze. – Affermò decisa Isabelle.
- Va bene, ma in fretta. – Sbuffò lui. Intanto si erano  avvicinati alla sedia dove la donna si dimenava, non diceva niente, semplicemente cercava di lottare.
-Le hanno dato qualcosa mentre eravate prigioniere? – Chiese d’un tratto Jace.
-Si le hanno dato una pozione, hanno detto che doveva tirare fuori il “ lato oscuto “ di lei, a quanto pare non ha funzionato, ma ha avuto degli spasmi anche quella volta, sembra che quella cosa che le hanno dato abbia avuto un effetto ritardato. – Rispose Clary, non capiva sembrava tutto normale, anche se in quella faccenda non c’era niente di normale,  Poi d’un tratto sua madre si comporta così, sua madre l’aveva guardata più volte, ma non le aveva mai parlato, era brutto vedere sua madre così, i capelli rossi sporchi di sudore e gli occhi rabbiosi, non l’aveva mai vista così.
D’un tratto davanti a loro apparvero degli uomini, tutti vestiti di nero. C’era anche una donna , assomigliava incredibilmente ad Isabelle, tranne per gli occhi, che erano azzurri, come quelli di Alec, forse era la loro madre.
-Che succede Alec? – Disse la donna vedendo Jocelyn dimenarsi.
-Stavamo parlando,  poi a d’un tratto è stata presa dagli spasmi, quando sono finiti mi ha colpito alla testa.  –
La donna fece un gesto con il capo e alcuni di quegli uomini slegarono Jocelyn e la portarono davanti ad una sottospecie di porta acquosa e ci passarono attraverso.
-Dove l’avete portata? – Chiese Clary spaventata per la sorte della madre.
La donna non sembrava essersi accorta della presenza della ragazza e quando la vide si sorprese.
-Tu chi sei? –  Domandò  la donna sospettosa.
-La figlia della donna che avete appena portato via! – Ringhiò in risposta.
- Come ti chiami? –
-Clarissa … ehm … - Cominciò la ragazza, ma non sapeva più che cognome darsi, Fray o Morgenstern? Oppure il cognome della madre?
-Bé non sai il tuo cognome? –
-In effetti no, ho scoperto da poco di non essere quello che credevo di essere, non so come definirmi. -  Affermò sconsolata.
-Non dilunghiamoci, ci racconterai tutto ad Alicante. – Detto questo gli fece segno di entrare in quella specie di porta, si ritrovarono in una città, o almeno erano dentro un edificio, riusciva a vedere la città da una delle finestre.
-Clary, benvenuta ad Alicante. –

Allora come è venuto? Mi raccomando recensite!! 

Sofis_

 
  
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