Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: ary_gg    01/11/2013    1 recensioni
Storia che cercherò di rendere il più corale possibile con una trama sovrannaturale in sottofondo.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi. Due sorelle Selene e Diana.
Le due arrivano in città all'inizio dell'anno scolastico, non sono però delle studentesse. La storia si svolge come nel telefilm, dopo quattro mesi dalla fine della seconda stagione. Ci saranno nuovi problemi oltre agli alfa e i problemi saranno causati proprio dalle due ragazze, che nascondono una natura sovrannaturale, oltre che un piano segreto. Probabili spoiler se non seguite la programmazione americana. Dateci un'occhiata se vi va -Ari
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Derek Hale, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

 

You Are My Wonderwall

 

 

CAPITOLO SETTIMO

“Fai sul serio?”
Selene sbatté prepotentemente i suoi enormi libri scolastici dei corsi avanzati sui tavolini in legno nel cortile della scuola. Aveva un’espressione tra l’arrabbiata e il preoccupata e non sapeva quali dei due sentimenti palesare per primi. Dal canto suo, l’altrettanto giovane Derek Hale la guardava perplesso seduto comodamente sulla panca, mentre sorseggiava qualcosa dalla cannuccia nel grande bicchiere di carta.
“Cosa ho fatto stavolta?”
Disse scocciato più del solito di essere costantemente bloccato in quella stupidissima scuola. Selene tirò fuori dallo zaino un foglio con sopra una lista. In cima c’era il nome del ragazzo.
“Sei stato assegnato ad un tutor per recuperare chimica!”
“Cosa?”


Il ragazzo strappo il foglio dalle mani della ragazza e lo osservò.
“Mia madre mi ucciderà.”
“No io ti ucciderò. Sai che se volessi potrei diplomarmi l’anno prossimo con un anno di anticipo e filare dritta, dritta al college? Sai cosa? Ho rifiutato perché vorrei diplomarmi con te, ma se continui così la vedo davvero dura.”
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo abbandonando il foglio sul tavolo e riprendendo il bicchiere.
“Non fare così!”
Selene si sedette di fronte a lui sospirando.
“Ascolta. Ti darò una mano io ok? Ma Derek, per favore, devi davvero impegnarti un po’. Sei semplicemente annoiato e lo capisco, ma sai meglio di me che devi solo studiare un po’ per riuscirci. Non sei stupido, lo so io, lo sai tu. E giuro che se non impari la tavola periodica entro la settimana prossima ti prendo a calci nel sedere!”
“Le tue costanti lezioni di arti marziali non ti serviranno, lo sai”
“Non mettermi alla prova”


La ragazza si alzò nuovamente, purtroppo sentì la testa girare per un secondo e appoggiò la mano sul tavolo. Derek a sua volta le afferrò il braccio.
“Stai bene?”
Selene annuì.
“Si. Sono solo un po’ stanca. Sarah..”
“Lo so..Laura me l’ha detto”
Derek anticipò Selene sul tempo. Sapeva quanto odiasse parlare di sua sorella e della sua condizione, così le evitò la sofferenza.
“Devo andare”
La ragazza accennò un saluto con la mano e si allontanò a passo spedito nella scuola.

 


“Ehi, Allison!”
Scott intravide la ragazza camminare da sola nei corridoi e approfittò per fermarla. La ragazza non appena si sentì chiamare si voltò.
“Ciao..”
“Stai bene?”
Allison alzò le spalle non capendo molto da dove provenisse quella domanda.
“Perché me lo chiedi?”
“E’ che..so che non volevi essere coinvolta e alla fine..”
“Mi ci sono coinvolta da sola. E comunque vi ho solo aiutato a cercare qualche informazione”
Disse la ragazza per sminuire la questione. Scott annuì.
“Certo. Hai detto qualcosa a tuo padre?”
“No. Non c’è bisogno che lo sappia.”
Allison riprese a camminare verso l’aula in cui si sarebbe tenuta la lezione di letteratura.
“Mi dispiace che..mi dispiace essere in questa situazione.”
Allison si fermò nuovamente.
“Che intendi?”
“C’è freddezza tra noi e odio questa cosa”
La ragazza sospirò.
“Lo so Scott. Ma le cose sono un po’ complicate e lo sai. Dobbiamo andare a lezione.”
Detto ciò Allison si voltò e si diresse nuovamente verso l’aula, ma questa volta da sola.

 


Selene mise a soqquadro l’ennesima stanza. Questa volta toccò alla biblioteca che avevano a casa. Ovviamente, come già immaginava, non c’era nemmeno l’ombra del libro che cercava. Aveva fatto molte ricerche sulla luna rossa, ma nessuna aveva portato a qualcosa di concreto. Aveva passato tutto il giorno su internet, aveva consultato i siti più strani, aveva cercato in tutti i libri che aveva trovato in casa, ma nulla. Solo brevi accenni. Ormai era sera ed era decisamente stanca di continuare a cercare. Il suo sguardo vagò fuori dalla finestra del salotto verso la luna ormai quasi piena. Ma non era solo quello. Aveva un colore molto più forte del solito, tendeva davvero al rosso. Attualmente era tra un giallo e un arancione. Questo significava che in un paio di mesi, la luna che la sorella attendeva sarebbe arrivata. La ragazza si strinse nelle spalle passando velocemente le mani sulle sue braccia nude nella vana speranza di scaldarsi. Aveva addosso la sua camicia da notte decisamente troppo sottile e ridotta per poterle dare calore, in più aveva i piedi scalzi. Selene salì al piano superiore ed entrò nella sua camera. Non appena però il suo sguardo catturò la presenza di qualcuno che non doveva essere lì sussultò.
“Oddio Derek, che ci fai qui? Mi hai spaventata a morte!”
Disse la ragazza posando una mano all’altezza del cuore che aveva preso a battere troppo forte a causa dello spavento. Derek osservava attentamente la camera della ragazza riconoscendola a malapena.
“Dire che è più spoglia di dieci anni fa sarebbe un eufemismo.”
Disse il ragazzo concedendo un’occhiata rapida a Selene per poi tornare a concentrarsi su altro.
“E anche tu”
Aggiunse poi osservando la gatta di casa sostare sulla porta della camera. Selene diede rapidamente un’occhiata al suo abbigliamento arrossendo leggermente. Prese la vestaglia abbinata al resto abbandonata sulla sedia e la indossò, poi si avvicinò al ragazzo dandogli un colpo.
“Non spaventare Luna”
Gli occhi di Derek diventarono rossi per qualche secondo e Luna miagolò incattivita prima di scappare al piano di sotto.
“Non gli sono mai stato simpatico fin dal primo incontro”
Disse lui sedendosi sulla panca sotto la finestra.
“Cos’è, hai preso la pillola del buon umore o forse un po’ di quel Derek che conoscevo c’è ancora?”
“Chi lo sa”
Disse Derek sarcastico allargando le mani in gesto di dubbio. Selene sospirò e si sedette accanto a lui. Il ragazzo passò una mano sul rivestimento in legno accanto a dove era seduto. Trovò il familiare asse un po’ più sporgente e lo tirò via di poco. L’ombra di un sorriso malinconico si fece spazio sul suo viso.
“Come stai?”
Disse la ragazza lanciandogli un’occhiata. Derek tornò serio rimettendo a posto l’asse.
“Non sono qui per parlare di questo”
I due si guardarono per qualche secondo, poi Selene alzò gli occhi al cielo.
“Cosa vuoi sapere esattamente?”
“Cos’è una Guardiana”
“Il nostro compito è quello di mantenere l’equilibrio naturale delle cose. Non solo tra mondo sovrannaturale e non. Ma anche fra il sovrannaturale stesso. Questo è il compito più difficile.”
Derek corrucciò la fronte
“Che intendi?”
“Hai idea di quante creature esistano al mondo? Probabilmente no. Nemmeno io ne avevo idea anni fa, eppure è così. Hai idea di quanti fanatici come Deucalion ci siano per ogni creatura? Ognuno vuole potere, nessuno deve ottenerlo davvero”
“Quindi cosa fate? Venite a punire chiunque ci provi?”
“Non decidiamo noi. Noi abbiamo solo il compito di eseguire gli ordini del Consiglio”
“Il Co..cosa?”
Selene sospirò.
“Non dovresti sapere tutte queste cose”
“Consolati con il fatto che non riesco a capire ancora nulla”
“E’ cominciato dopo il mio quindicesimo compleanno..”
Derek corrucciò la fronte pensieroso.
“E’ per questo che tua madre aveva tutta quella fretta di andarsene? Prima che compissi quindici anni? Mancava qualche settimana appena..”
“Ora ho un motivo in più per detestare il mio compleanno”
Disse lei sarcastica.
“Sai tutti quei giramenti di testa, il non riuscire più in ginnastica..tutte le volte che cadevo dalla trave, il mio attrezzo, non era mia incapacità, non era dovuto alla crescita e alla probabilità che la ginnastica non fosse per me, era a causa di tutto ciò. Solo e soltanto perché secoli fa chissà chi ha deciso che le nostre capacità si sarebbero sviluppate solo e soltanto dopo aver compiuto quindici anni.”
“Non avevi mai avuto..non avevi mai notato niente di strano prima?”
“Perché tu si Derek? Ci vedevamo tutti i giorni ad ogni ora umanamente possibile, hai mai notato qualche cambiamento?”
“A parte il nostro rapporto? No nessuno”
Selene corrucciò la fronte guardandolo un po’ arrabbiata.
“Cosa vorresti dire scusa? E guardami, odio quando non mi guardi mentre ti parlo!”
“Non sfogarti con me! Non sono io che ti ho portato a New York senza spiegazioni. Io sono quello che è rimasto qui. E quello a cui, per la cronaca, hanno cancellato i ricordi”
Derek si alzò nervosamente. Era più irascibile del solito e non riusciva a spiegarselo.
“Mi dispiace tanto se ho dovuto affrontare un milioni di problemi lontano da casa mia, dai miei amici, da te. E dopo poche settimane dalla morte di Sarah. Credi sia stata una passeggiata? Non tutti nascono sapendo già quello che sono e saranno per il resto della propria vita come te!”


“Almeno hai avuto dieci anni per riprenderti, io ci devo fare i conti adesso. Mi ritrovo investito da una marea di ricordi e di..”
Selene si alzò avvicinandosi a lui.
“Cosa Derek? Sentimenti? Puoi dirlo, sai? Non ti ucciderà. Se proprio vuoi arrivare alla radice del problema dovremmo parlare del tuo cambiamento dopo la morte di Paige”


“Tu non puoi capire”
“Non ci hai nemmeno provato Derek, non me lo hai mai voluto far capire!”
Disse la ragazza esasperata. Derek si avvicinò pericolosamente a lei facendola indietreggiare fino ad incontrare il muro.
“Perché stiamo discutendo di tutto ciò?!”
Disse lui tirando un pugno al muro intrappolando anche la ragazza sconvolta. Poi notò i suoi occhi rossi.
“Derek, c’è qualcosa che non va..”
Derek cercò di respirare profondamente e chiuse gli occhi.
“Lo so..è la luna. Fra un paio di giorni ci sarà la luna piena.”
“Non è solo questo, vero? Derek”
La ragazza posò una mano sul viso di lui che la guardò.
“E’ la luna. Posso sentirlo. La sento ogni secondo, da sempre, ma..questa volta..è da un po’ che è diverso”
“Dalla scorsa luna piena?”
Derek la fissò curioso.
“Sai qualcosa che non so?”
“Non hai notato che la luna ha un colore diverso?”
Derek fece qualche passo indietro e guardò fuori dalla finestra. La luna non era perfettamente piena, ma aveva un colore tendente all’arancione. Derek sembrò quasi ipnotizzato da quella sfera ancora non perfetta sospesa nel bel mezzo del cielo.
“Derek”
Selene lo richiamò. Poi provò a catturare la sua attenzione. Lo prese per un braccio e lo fece risedere.
“Volevi sapere come funziona giusto?”
“Cosa stai facendo?”
“Ti sto distraendo dalla luna.”
Derek corrucciò la fronte sorpreso e la incitò.
“Continua”
“Abbiamo diverse..capacità, chiamiamole così. Attingiamo da ogni creatura esistente. Abbiamo le abilità necessarie per difenderci dai predatori come i licantropi, abbiamo la capacità di dominare la natura come le streghe e siamo allenate fisicamente come i cacciatori, solo che abbiamo più forza.”
“Hai detto che dovete mantenere l’equilibrio. Ma se voi avete tutto questo potere..anche voi..”
“No. So cosa stai per dire non è così. Abbiamo più debolezze di quante tu possa immaginare. Ognuna delle creature esistenti sulla terra è in grado di ucciderci. Questo fa in modo che anche noi possiamo sottostare all’equilibrio che la natura ha creato. Potresti uccidermi con molta facilità Derek, credimi. Sono fragile come un essere umano. In più il morso di un Alfa ci uccide senza se e senza ma.”
“Non funziona esattamente così..”
“Funziona così per noi
Derek rifletté silenziosamente su quanto Selene gli aveva detto.
“Cosa c’entra la luna in tutto ciò..hai citato la luna l’altro giorno al loft”
“Come molte altre creature, diventiamo più forti con la luna piena. Nonostante il nostro potere discenda direttamente dalla natura. La luna però è nostra ancella in quanto ci rafforza.”
“Perché mi stai raccontando tutto?”
“Perché mi fido di te, Derek”
Disse con ovvietà la ragazza. Poi sospirò.
“Saranno passati anche dieci anni, ma se dovessi affidare la mia vita a qualcuno l’affiderei a te. E credimi ti ho detto più di quanto dovresti sapere.”
“Allora non ti dispiacerà dirmi nemmeno perché fino ad ora nessuno sembrava sapere nulla della vostra esistenza.”
Selene si alzò e si avvicinò alla libreria della sua stanza. Prese un grosso e vecchio libro e tornò a sedersi accanto a Derek.
“Qui c’è tutta la storia. Come puoi notare dal volume è davvero molto antica. Ma ricordando i tuoi precedenti scolastici credo ti farò un riassunto”
L’ombra di un sorriso apparve inaspettatamente sul viso di Derek.
“Credo resteresti davvero sorpresa di come siano cambiate le cose successivamente, ma accetto la proposta di un riassunto per comodità”
Selene sorrise e scosse la testa.

“Iniziamo col dire che dal medioevo le Guardiane si sono estinte. Si, molto tempo fa. E per estinte intendo che la nostra natura è rimasta latente. Nonostante ciò ogni donna appartenente a tale destino veniva informata di ciò di cui eravamo state private, la storia veniva comunque portata avanti in attesa di un ritorno manifesto della nostra natura. Ovviamente come puoi notare ciò è accaduto. E’ ricominciato con mia nonna, poi con mia madre e con me.”
“Per quale motivo la vostra natura era latente? Se nasci come creatura sovrannaturale dovresti semplicemente esserlo.”
Selene scosse la testa.
“Perché dovevamo proteggerci. Mia nonna non è stata l’unica ad essere tornata una vera e propria Guardiana. Tutta la sua generazione lo è stata. Da lì è ripartito tutto.”
“Perché?”
“Perché finalmente eravamo in numero sufficiente per svolgere da sole il nostro compito. Senza più bisogno che le streghe venissero viste come equilibratrici, esseri umani che facevano i cacciatori, e così via.”
“Temo di non capire..”
“In nostra assenza il nostro compito è stato suddiviso e affidato ad alcune tra le altre creature.”
“Hai detto che dovevate proteggervi..da cosa?”
“Da chi, sarebbe più corretto..Da voi”
Derek corrucciò la fronte perplesso e sorpreso.
“Licantropi?”
“Siamo state sterminate dai licantropi. Per questo le ultime Guardiane rimaste hanno reso latente la nostra natura e dispensato i nostri compiti ed alcune delle nostre capacità ad altri esseri sovrannaturali, in modo che l’equilibrio potesse essere mantenuto, in attesa che fossimo nuovamente in numero sufficiente per potercene occupare da sole”
“Perché proprio noi? Cos’è successo?”
Selene guardò Derek indecisa se continuare a raccontargli la storia o meno. Poi sospirò.
“Amore e potere non sono mai stati né saranno mai alleati”

Inghilterra 1213

“Portate Isabelle e le bambine via da qui! ORA!”
“Mia signora..”
“Voi dovete seguire semplicemente i miei ordini. Il futuro deve essere salvaguardato. Il passato è passato. Io sono il passato e loro sono il futuro. Vi è chiaro adesso? Proteggete Isabelle e le bambine.”
“E le altre fanciulle?”
La donna si fece seria e triste allo stesso tempo.
“Per loro ormai è troppo tardi.”
Un altro ringhio seguito da un urlo arrivarono fino alla sala maggiore del grande castello che ospitava le Guardiane.
“Andate.”
La donna incitò la guardia che si precipitò verso le stanze di Isabelle. Lei e le sue sorelle minori dormivano in una delle zone più nascoste del castello. La guardia attraversò vari passaggi e corridoi che in pochi conoscevano. Nel momento in cui si trovò di fronte alla camera della ragazza trovò anche qualcun altro ad aspettarlo. La guardia non poté nulla contro di lui. Sapeva a cosa sarebbe andato in contro, sperava però di poter arrivare in tempo, di poter arrivare prima di lui, ma così non fu. Si augurò che la giovane Isabelle capisse cosa stava succedendo in modo da poter scappare e salvarsi.
La ragazza lontana dal frastuono e dagli avvenimenti del castello dormiva placidamente tra le candide lenzuola del suo letto a baldacchino. Fu svegliata dai segni di lotta fuori dalla sua porta. Capì in breve di essere in pericolo. Si precipitò verso la porta, cercò di aprirla senza successo. Erano soliti chiuderla dall’esterno. L’aveva dimenticato. Dei colpi alla porta la fecero allontanare dalla stessa, spaventata spostò il grande quadro accanto all’armadio e si addentrò nei corridoi bui del passaggio. Sapeva di dover arrivare dalle sue piccole sorelle prima di loro. Raccolse la lunga gonna della sua veste da notte bianca per facilitare la corsa disperata a piedi scalzi per quei corridoi. I lunghi boccoli biondi si muovevano ritmicamente insieme al suo corpo. Ogni tanto si voltava indietro sperando di sfuggire alla sua stessa morte. Nel momento in cui finalmente arrivò di fronte alle stanze delle sue sorelle cercò le chiavi sotto il mattone davanti alla porta. Qualcuno però la afferrò per le braccia. La ragazza si spaventò, poi quando si voltò riconobbe quel viso familiare che tanto amava.
“William! Oh cielo siete qui”
Isabelle senza nemmeno pensarci due volte lo abbracciò vedendo in lui quasi una speranza di salvezza. William dal canto suo, prima socchiuse un po’ gli occhi e ricambiò l’abbraccio, poi però si fece serio e freddo, sciolse l’abbraccio e la guardò fisso.
“Mi dispiace, Isabelle”
La ragazza corrucciò la fronte perplessa. Non riusciva ancora a capire cosa stesse succedendo. Quando poi gli occhi di lui diventarono rossi, lei sgranò i suoi e si allontanò facendo qualche passo indietro.
“Quando siete diventato un Alfa?”
Disse un po’ spaventata e un po’ confusa. Stava iniziando a mettere insieme i pezzi, ma non voleva ancora crederci.
“Non molto tempo fa..”
Disse lui facendo qualche passo avanti verso la ragazza. Isabelle scosse la testa.
“Non è vero. Ditemi che non è come credo.”
“Cosa?”
Disse lui avvicinandosi ancora, mentre lei fece nuovamente qualche passo indietro
“Che non mi avete usata solo per avere informazioni. Per potervi infiltrare nel palazzo senza difficoltà. Sapevate del sorbo, sapevate dello strozza lupo, sapevate delle guardie, sapevate del Consiglio che si sarebbe tenuto in questi giorni! Sapevate che eravamo quasi tutte qui..”
Il ragazzo si avvicinò ancora di più e l’afferrò con forza dalle braccia.
“Potete difendervi. Fatelo”
“No, non posso.”
Il ragazzo le ringhiò contro, ma lei non fece nulla. Non cercò di liberarsi, non cercò di difendersi. Semplicemente il suo cuore spezzato le procurava fin troppo dolore.
“Almeno non uccidete le mie sorelle. Sono poco più che bambine. Non sono nemmeno ancora delle Guardiane. Non sanno nulla. Se avete mai provato almeno qualcosa per me, risparmiatele, vi prego”
“Non riuscite a capire vero? Qui si tratta di potere.”
“No. E’ semplice umanità”
William allentò la presa sulla ragazza che ormai aveva gli occhi pieni di lacrime. Era confuso. Lo era ormai da un po’ di tempo, ma non aveva mai voluto ammetterlo. Lui si allontanò di qualche passo. Isabelle lo guardò sorpresa e anche lei fece qualche passo indietro sperando di averlo convinto.
“Perdoni i miei modi bruschi Milady, ma non abbiamo molto tempo”
Isabelle si voltò appena riconoscendo il giovane uomo con qui si era scontrata nel bosco. Lui la strinse in una morsa da dietro e passo il suo braccio intorno al collo della ragazza iniziando a stringere.
William restò lì immobile non potendo fare nulla. L’unica cosa che riusciva a vedere erano quegli occhi vivaci che aveva imparato a conoscere così bene spegnersi lentamente, mentre delle lacrime scendevano lungo le guance rosee che pian piano perdevano colore.
Prima che la ragazza potesse esalare l’ultimo respiro, il giovane che la stava uccidendo lentamente la morse per essere sicuro di non lasciarla in vita. Senza molto garbo lasciò la presa e il corpo della ragazza cadde per terra.
“C’è qualcun altro in queste stanze?”
“Ci penso io.”
Disse imperativo William bloccando la mano dell’altro che stava per posarsi sulla maniglia della porta. Lui annuì e si allontanò per tornare nella sala maggiore. William prese le chiavi delle stanze e aprì lentamente al porta.
“Chi è?”
Una voce spaventata e singhiozzante si fece sentire. Il ragazzo si aiutò con i suoi occhi per poter vedere al buio. Si avvicinò al comodino e accese una candela. La luce fioca mostro una ragazzina che teneva stretta una bambina completamente terrorizzata. La prima doveva avere si è no dodici anni, mentre l’altra sette o otto al massimo.
“Dovete scappare.”
“Cosa è successo?”
“Non c’è tempo!”
Disse bruscamente il ragazzo.
“Conosci i passaggi del castello?”
La ragazzina annuì.
“Sai chi cercare e come?”
La ragazzina annuì ancora.
“Appena il sole sorgerà uscite dal castello attraverso i passaggi. Chiaro?”
La ragazzina annuì ancora.
“E non guardarti mai indietro. Mai.”
Detto ciò il ragazzo uscì dalla camera e la chiuse a chiave dall’esterno. Si avvicinò al corpo di Isabelle e si chinò su di lei.
“Mi dispiace..”
Sussurrò appena, poi con le dita chiuse gli occhi della ragazza ancora aperti. Le accarezzò le guance che avevano perso il loro rossore e poi raggiunse gli altri

“Fantastico. Altri fanatici a caccia di potere nel medioevo.”
Selene sospirò tristemente.
“Ti prego, tutto ciò è molto triste.”
“Già..a quanto pare Romeo e Giulietta esistevano davvero”
“Non intendevo questo. Sai quante storie del genere esistono anche oggi? Tutto ciò mi ricorda semplicemente che anche chi ami di più può tradirti. Riponi la tua fiducia in qualcuno e poi vieni ripagato in questo modo..”
“Per questo io non mi fido di nessuno”
Disse Derek alzandosi.
“Selene, perché siete qui?”
“Non lo so..”
“Andiamo..lo sai. Non puoi semplicemente aver seguito tua sorella così, senza spiegazioni”
“La spiegazione che mi ha dato non è quella corretta. Sono sicura che lei abbia in mente altro, ma non ha nessuna intenzione di parlarmene.”
Disse con decisione la ragazza. Anche se in cuor suo lo sapeva, sospettava qualcosa. E anche Derek lo sapeva.
Tu cosa pensi?”
“Credo che sia qui per vendicarsi”
“Di cosa?”
Selene lo guardò eloquentemente.
“Di questo? Di quello che mi hai raccontato? Una storia di 800 anni fa?”


“Ci sono sempre stati dei gruppi ribelli intestini. Sono stati messi a tacere per molto tempo, ma credo che in fondo abbiano continuato la loro attività segretamente..”
“Perché proprio a Beacon Hills?”
“Perché qui c’è una concentrazione maggiore di energia sovrannaturale alla quale poter attingere..in più c’è il branco di Deucalion..problema di cui secondo me dovremmo occuparci davvero. Temo che il Consiglio non sappia nemmeno della loro esistenza..”
“Altrimenti sarebbero già intervenuti..”
Continuò Derek per lei.
“Esatto”
“Perché non li informi tu allora”
“Non è così semplice.”
“Cosa non è semplice? Hai detto che dovete mantenere l’equilibrio no? Faresti solo il tuo dovere”
“Non capisci. Se è davvero come penso e mia sorella è coinvolta in ciò che ti ho detto..anche noi abbiamo delle regole..e anche noi veniamo giudicate”
“Dal Consiglio?”
“Se mia sorella e le altre coinvolte in tutto ciò venissero scoperte verrebbero messe sotto processo. La pena non sarebbe così magnanima”
Derek corrucciò la fronte riflettendo sulle sue parole.
“Siete al di sopra di ogni morale. Non significa che qualsiasi mezzo per raggiungere l’obiettivo può essere messo in atto, tutt’altro. La vostra condotta deve essere superiore a quella di qualsiasi altro essere vivente”
“Non possiamo uccidere ad esempio, a meno che non si tratti della nostra stessa vita o per uno scopo superiore, ma poi dovremmo comunque sottoporci ad un processo. Non possiamo agire senza consultare il consiglio. Non possiamo prendere decisioni di nostra spontanea volontà quando si tratta di azioni di questo genere. Siamo delle semplici tramiti di una legge superiore, di un equilibrio superiore. Il nostro fallimento provoca un collasso in un sistema troppo grande.”
“Tutto questo è da pazzi, non so se ne sono consapevoli.”
Disse senza mezzi termini il ragazzo.
“Voi avete le vostre regole, noi le nostre”
“No. Voi pretendete di controllare ogni cosa”
“Quello che noi cerchiamo di evitare è una guerra Derek. Quella che ci è costata i nostri poteri per secoli. Ti sei mai chiesto perché esistono così tanti licantropi al mondo? Quanto sai della tua specie, Derek? Sapevi che prima del 1213 era vietato trasformare un essere umano in un licantropo? O nascevi sovrannaturale o umano. Ormai non c’è più controllo. Il sovrannaturale sta per diventare normalità e la normalità rarità. Questo è il risultato della nostra assenza per troppo tempo. Cosa credi che accadrà se Deucalion continuerà con la sua opera? Mettiamo il caso che trovi altre reclute, cosa credi che accadrà? Perché tu gli hai detto di no, ma appena troverà qualcun altro disposto a seguirlo o qualcuno che potrà essere interessante tanto quanto te, lo prenderà. Cosa pensi faranno le altre creature? Pensi davvero che staranno a guardare mentre lui diventa ogni giorno più forte?”
“E’ un po’ troppo..ampia come visione non credi?”
Selene scosse la testa.
“E’ questa l’unica visione che noi abbiamo. Ognuno di voi pensa in piccolo, pensa al proprio gruppo, al proprio branco nel tuo caso. Noi pensiamo a tutti.”


“Siete pazzi”
“Non mi aspetto che tu capisca. Ma anche gli uomini hanno bisogno di regole e di leggi. E’ per questo che esiste una costituzione, esistono i tribunali, esistono i giudici. Non è poi così diversa la questione. Il mondo sovrannaturale ha bisogno di ordine. Il caos porterebbe ad una guerra senza fine. I licantropi non sono gli unici ad essere sfuggiti al controllo. Solo lo hanno fatto più di una volta. Siete alquanto indisciplinati”
“Selene volete imporre qualcosa senza che nessuno ve ne abbia dato il diritto. E’..è tirannia”
“Derek nemmeno sapete che esistiamo. Noi lavoriamo dietro le quinte. Non ci intromettiamo nella vostra vita. Se volete uccidere, uccidete. Se volete trasformare qualcuno, lo fate. Qualcuno è mai intervenuto? No. Ma nel momento in cui qualcuno diventa una minaccia per un intero mondo o specie, allora è il caso di intervenire. Derek, se non lo facessimo noi lo farebbe la natura. Trova sempre il modo di ristabilire l’equilibrio e di solito non è mai piacevole..per nessuno.”
Derek scosse la testa ancora poco convinto. Non riusciva a vedere ciò che la ragazza diceva. Continuava a pensare semplicemente che si ergessero a giudici egocentrici e privi di umiltà.
“Se Deucalion ti lasciasse andare, ma tu fossi consapevole che recluterebbe altri dieci Alfa che diventerebbero esattamente come Kali, Ennis, i gemelli cosa faresti? Lo lasceresti andare? Come vivresti sapendo che altri dieci branchi e le loro famiglie e i rispettivi emissari sono destinati a morire?”
Derek non sapeva cosa rispondere era in lotta perfino con se stesso.
“Non..non sarebbe affar mio.”
“Davvero? Tutti quei licantropi uccisi, gente come te..come la tua famiglia.”
Derek sospirò nervosamente.
“Ok d’accordo preferirei ucciderlo io stesso piuttosto che sapere che altri debbano sottoporsi a tutto questo”
Noi non aspettiamo che qualcuno prenda coraggio e lo faccia..ammesso e concesso che ci riesca. Si scatenerebbe semplicemente una guerra e il mondo non può permetterselo. Ci sono già gli uomini che si imbattono in fin troppe guerre senza senso”
“Non credo davvero di riuscire a capire il vostro modo di vedere le cose.”
Disse sinceramente Derek avvicinandosi alla finestra.
“Devo andare”
“La prossima luna piena sarà anche peggio..”
Derek si voltò nuovamente verso di lei.
“Cosa sai di questo?”
“Ancora nulla.”
Selene sentì bussare alla porta alle sue spalle. Si voltò spaventata, nel momento in cui tornò a guardare Derek lui non c’era più. Solo il vento entrava dalla finestra aperta smuovendo la tenda bianca.

 


Il freddo era palpabile, c’era odore di bruciato, la testa le faceva male. Si sentiva completamente stordita. Si passò una mano sulla testa e sentì un bruciore. Si guardò la mano era sanguinante. Piano piano il suo campo visivo si estese sempre più, quasi come se prima non vedesse tutto ciò che aveva intorno. Desolazione. Si guardò intorno spaventata, respirava a fatica.

All’improvviso un fischio assordante la costrinse a chiudere gli occhi, quando li riaprì si ritrovò in camera sua seduta sul letto con il fiato corto. Un sogno? I sogni non esistono si disse.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: ary_gg