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Autore: Kairi_30468    01/11/2013    0 recensioni
Un omaggio ad una persona che amo con tutto il mio cuore e che non c'è più, scritta con l'anima e senza pensarci troppo. E' terribilmente angst e... beh, non c'è granché da dire. Spero vi piaccia.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tears in the rain



 

 

Guardai in su verso al cielo coperto da nuvole grigie, sull’orlo delle lacrime come me. Camminavo insieme a lei mano nella mano, lentamente, in silenzio. C’era calma intorno a noi, soffiava una brezza leggera che mi avrebbe fatto rabbrividire se non avessi avuto la felpa a coprirmi. Era così strano, surreale, sembrava un luogo sospeso nel tempo. Ma gli anni passano, passano per tutti.
Svoltammo a sinistra e procedemmo dritto, e il cuore mi balzò in gola. Erano due anni che non andavo in quel posto, ma ricordavo ancora con precisione dove andare, sapevo che ci mancava poco. E infatti eccola lì. Il bianco del marmo a spiccare nel grigiore di un giorno che sembrava compatire le poche persone attorno a noi. Lei allungò una mano e accarezzò quella foto più e più volte, e un singhiozzo involontario e silenzioso la scosse per un momento, prima che “ Papà mio…” dicesse rivolta al volto solcato dalle rughe dell’uomo raffiguratovi.
Fu allora che non riuscii più a trattenermi, le lacrime cominciarono ad offuscare la mia vista e a scendere copiose sul mio viso. 
“ Se solo potesse vedervi… ” continuò mia madre con la voce incrinata. Mi strinsi al suo fianco e posai la testa all’altezza del suo cuore, sospirando. Non lo avevo mai conosciuto veramente, se n’era andato quando io ero molto piccola, ma non passava giorno in cui io non sentissi la sua mancanza. Mi capitava anche di sognarlo, ogni tanto. A volte si trattava solo episodi costruiti dalla mia mente sulla base di racconti e non ricordi veri e propri, altre volte invece sognavo che altri mi portavano i suoi saluti. Mi svegliavo sempre piangendo quando succedeva.

Spostai lo sguardo alla mia destra e notai due donne sulla quarantina che si avviavano verso l’uscita. Indossavano entrambe un vestito elegante e delle scarpe col tacco, avevano i capelli in ordine ed un trucco impeccabile. D’un tratto mi sentii inadeguata nei miei jeans, le mie scarpe da tennis e nella mia felpa larga, con una coda bassa le guance macchiate dal mascara, e pensai che magari avrei potuto vestirmi meglio, mettere una camicia o una gonna. Ma poi mi resi conto che, se veramente lui mi stava guardando da lassù, non gli sarebbe importato un bel niente di come mi fossi presentata, sarebbe stato contento e basta. Perché alle persone che ti amano piaci così come sei, e lui mi amava tanto, di questo ne ero certa.
Cambiai l’acqua ai fiori così che durassero più a lungo, poi mi soffermai ancora una volta a guardare il suo viso sereno ma segnato da una profonda sofferenza. Recitammo una preghiera per lui, sfiorammo ancora una volta la sua foto e prima di andarcene lei disse “ Proteggici sempre… ”
Tornammo sui nostri passi e uscendo notai altre persone che entravano. Non abbassai il mio visto per nascondere gli occhi rossi di pianto, perché non vi era alcuna vergogna nel piangere una persona amata. Solo chi non aveva il coraggio dei propri sentimenti non mostrava agli altri ciò che sentiva. Così camminai a testa alta, stringendo la mano di quella donna meravigliosa così importante per me, per la quale provavo un amore così grande che mi ammutoliva, perché qualunque parola non sarebbe stata abbastanza per esprimerlo.
Entrammo in macchina e ci guardammo, sorridendo di un sorriso bagnato. Le persone che amiamo non ci lasciano mai veramente aveva detto qualcuno una volta, e non potevo essere più d’accordo. Lui era con me, nel mio cuore, e ci sarebbe rimasto per sempre.
Il cielo divenne ancora più scuro e un tuono lo squarciò, prima che cominciasse a piovere.
E la pioggia erano lacrime, le mie, e il tuono un grido: Ti voglio bene nonno.





 
************


 
Beh, eccoci qui. Sul serio, non ho davvero niente da dire su questa storia, mi ha portato via tutte le parole e mi ha sfiancata. Spero che vi sia piaciuta, ma in caso contrario vi dico in tutta sincerità che non mi interessa più di tanto. Se ho scritto questa cosa è solo ed unicamente per me, e in ogni caso non credo che si possa criticare ciò che una persona sente, al massimo si potrebbe criticare il modo in cui è scritto.
Vabbè, detto questo vi saluto e vi do gli auguri per la festa di Ognissanti. 
Baci, 

Lilly




 
  
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