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Autore: Pachiderma Anarchico    01/11/2013    1 recensioni
--STORIA DA RIPRENDERE A BREVE--
2 anni sono passati dall'ultimo campionato mondiale e dalla sconfitta della BEGA.
2 anni dove la calma e la quiete hanno aleggiato sul mondo del Beyblade.
Ma qualcosa sta per cambiare.
Un viaggio inaspettato.
Una sfida ancora più grande.
Demoni che non possono essere cancellati, cicatrici che non possono essere dimenticate e uno sparo di luce nell'oscurità più nera.
Cosa sei disposto a sacrificare per salvare ciò che ami?
Cosa sei disposto a perdere per vincere?
Ci sono davvero attimi, in cui il corso degli eventi dipende solo da una tua scelta?
Forse perchè quando hai il sole dentro, non importa se fuori piove?
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kei Hiwatari, Takao Kinomiya, Un po' tutti, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Avevamo cercato Raul per tutto il giorno. Gemma aveva giurato a Julia di non averlo visto e insieme controllarono nella piscina, nel campo da tennis, nel giardino, nelle stanze e in qualunque altra parte accessibile della struttura e dintorni.

Quando mi unì anche io alla ricerca e bussammo alla porta della stanza della stanza di Kappa e Daichi ci aprì Salima senza spalancate la porta per farci vedere la stanza. Solo dopo qualche minuti apparve anche il Professore con un'aria trafelata.

Raul non era nemmeno li, anche se il loro comportamento era alquanto strano.

Ma non potevo pensarci in quel momento, il fratello di una mia cara amica era praticamente svanito nel nulla. A cena non si vide ed era l'unico a non essere presente, tutti gli altri chiacchieravano e mangiavano tranquillamente.

Io e Mai cercavano di rassicurarla, ma anche noi ci chiedevano dove diavolo fosse finito. Alla fine fummo costrette a accettare il fatto che lo avevamo cercato da tutte le parti e non lo avevo trovato e rassicurarci del fatto che stesse bene.

In realtà avevo una strana sensazione e dormì poco e niente. Ogni volta che tentavo di addormentarmi l'immagine di Raul nelle forme più raccapriccianti mi costringevano ad alzarmi e a fare avanti e indietro dalla stanza al bagno, giusto per fare qualcosa che mi impedisse di pensare troppo.

Aida, con cui condividevo la stanza, non dormiva neanche bene, e nonostante si ostinasse a fingere disinteresse sapevo che anche lei ci pensava.

Era strano.

Sembrava quasi che fili invisibili ci stessero legando l'uno con l'altro in quella struttura, come se tutti fossimo interessati alle sorti degli altri, a ció che succedeva a persone che fino a qualche anno fa erano perfette sconosciute.

Condividevamo momenti, emozioni, risate e inquietudini, difficoltá, eppure nessuno era solo, nessuno si sentiva davvero solo.

Perchè nessuno di noi era solo. Le squadre ben definite e in competizione l'una con l'altra iniziavo a dissolversi, il concetto di squadra era più esteso, più grande, racchiudeva tutti e nessuno.

E adesso guardando Aida sdraiata sul letto accanto al mio con la sua pelle chiara e i lunghi capelli biondo platino, mi resi conto che, nonostante anche lei venisse dal monastero e nonostante Vorkov avesse cercato di trasformare e indurire il suo cuore, il fatto che non dormisse perchè era in pensiero per un ragazzo che conosceva solo grazie alla sua partecipazione a un campionato mondiale dimostrava che c'erano alcune fiamme che non potevano essere spente.

Fiamme..Fiamma..Fuoco.

Non aveva mai visto il fuoco di Kai come lo aveva visto il giorno precedente.

Non erano le solite fiamme di Kai, per quanto fossero splendenti e distruttive normalmente, quella volta erano state devastanti, e il ghiaccio di Yuri non era stato da meno.

Assoluto e letale, faceva paura.

Sbattè un piede a terra.

Era stanca, in ansia e il Professor K non voleva neanche dirle se aveva scoperto qualcosa in più a riguardo o il motivo per il quale ultimamente andava sempre di fretta e scompariva per molte ore alla giornata.

-Basta!- gridó Hilary tutto a un tratto, svegliando la notte.

Si mise le mani sui fianchi e alzó il mento.

-Ma cosa urli..- mormoró Aida con la voce attutita dal cuscino su cui era stravaccata.

Ma Hilary era..Beh, era Hilary, e non importava se erano le due di notte, se probabilmente tutti dormivano o se Aida l'avrebbe pestata a sangue se l'avesse disturbata un'altra volta. Voleva andare dal Professore e voleva andarci adesso e niente l'avrebbe potuta fermare.

Si mise una vestaglia e andó a passo di marcia nell'ala maschile.

Appena entró nel corridoio del quinto piano si bloccó, una gamba a mezz'aria e la sorpresa nei suoi grandi occhi castani.

Takao con addosso solo dei pantaloncini parlava a bassa voce con Max, accanto alla porta della sua stanza e sembravano persi nella loro conversazione.

Per fortuna, perchè altrimenti avrebbero visto la bocca spalancata della ragazza che fissava DragonBleader con crescente desiderio.

Hilary si tiró uno schiaffo e si costrinse ad allontanarsi prima che potessero vederla, e a distogliere i suoi occhi sognanti dal corpo del ragazzo. Da quanto Takao aveva i muscoli? I sedici anni gli donavano evidentemente.

E Hilary si dimenticò del professore e di quello che doveva dirgli, qualunque cosa fosse. Se ne tornó zitta zitta nella sua camera e si sdraió fissando il soffitto.

Sentiva una strana sensazione nello stomaco, e aveva la netta impressione che non fosse solo per Raul.

 

*

 

-E adesso?-

-E adesso non mi parla- concluse Rei dopo una lunga conversazione intavolata con Max sull'invitare Mao o no al ballo.

Tutto per un invito che chiunque altro avrebbe chiesto in un batter d'occhio, neanche il tempo di farsela la domanda, ma per Rei che conosceva Lai meglio di chiunque altro e conosceva dove erano vissuti, non era così semplice. C'erano tradizioni dietro, mentalità e cultura millenaria.

E poi c'era il carattere di Lai, che complicava tutto molto di più di quanto già non fosse.

-Ma perchè ora Mao non ti parla?- chiese Daichi prendendo l'ennesima fetta di torta glassata. -È solo un ballo dove si..balla-.

Max e Rei si guardano e sorrisero con l'aria di chi la sapeva lunga. Hilary alzó il mento.

-Non lo parla perchè Rei è diviso tra il rispetto per Lai e il desiderio per lei, quindi non trova il coraggio per fare ne l'una ne l'altra cosa. In poche parole non trova le pa..-

-Okay okay Hilary, abbiamo capito..- la fermó il Professor K prima che potesse difendere Mao con toni meno delicati.

-Capire le ragazze è la cosa più difficile che un uomo possa tentare di fare- disse Takao in tono di rassegnazione ficcandosi in bocca un pezzo di ciambella.

-E capire te è ancora più difficile Takao- ribbattè Hilary in tono offeso.

Si alzó e con lo sguardo alto e fiero si diresse al tavolo delle sue amiche.

-Ma sbaglio o questo ballo sta facendo dare tutte di matto?-

-Non sbagli- Michelle si sedette al posto di Hilary sospirando.

-Che succede a te?- domandò Takao.

-Sembra che non è mai il momento giusto per chiederlo, ad esempio con Jiulia..-

-Vuoi invitare Julia? Mm ottima scelta- commentò Takao sorridendo.

Kai sorrise tra se e se, uno dei suoi sorrisi criptici e non vistosi che gli incurvavano le labbra rosa scuro in un'espressione enigmatica.

Gia, ottima scelta.

 

*
 

-Non hai la sensazione che il professor K ci nasconda qualcosa?- chiese non appena il Takao mise piede nella sua stanza. Lei era poggiata con una mano al muro, mentre con l'altra era intenta ad arcuarsi le ciglia con il mascara nero, e per quanto fosse concentrata nel non lasciare scampo neanche a una ciglia, sembrava avesse riflettuto su questo per un bel po'.

Takao si sedette sul letto osservandola con vago divertimento.

Sembrava che stesse facendo guerra alle sue ciglia, con una mano premuta sul muro e così vicina allo specchio come se volesse entrarci dentro.

-Takao!-

-Si si- rispose lui immediatamente, senza neanche ricordarsi a cosa stesse rispondendo.

Hilary si voltó verso di lui con le mani sui fianchi e un cipiglio severo, il sopracciglio sinistro arcuato come sempre quando era contrariata.

-Si si- ripetè Takao ricordandosi di cosa stesse parlano la ragazza che gli stava davanti e che adesso aveva uno sguardo assassino. -È possibile che ci stia nascondendo qualcosa..Si-.

Passarono alcuni minuto di puro silenzio, fino a quando Hilary non decide che ne aveva avuto abbastanza e gli tirò una sberla in testa.

Mentre Takao si massaggiava energicamente la nuca tra i capelli blu notte, la ragazza si mise un bracciale di qualche pietra grigia perlata.

-Scopri cosa non vuole dirci- e lo congedò con queste parole schiette e questo tono freddo, chiudendo con un tonfo la porta della sua stanza e avanzando verso il corridoio, con la gonna a balze color pesca che gli fasciava le cosce e senza degnarlo più di uno sguardo prima di scomparire oltre l'angolo del corridoio.

Takao si guardò confusamente intorno, con un cipiglio perplesso sul giovane viso. Perchè le ragazze da un po' di giorni a questa parte cambiavano umore con la velocità di un lampo e sembravano tutte prese da cose di cui sembravano essere a conoscenza solo loro?

“Non che gli altri giorni fossero tanto comprensibili”, osservò una vocina da qualche parte nella mente di Takao, “ma adesso erano proprio fuori.”

Continuava a pensare da solo mentre prendeva il cellulare e scriveva un messaggio da inviare a due persone.

Se Hilary aveva ragione e il Professor K stava davvero tenendo nascosto qualcosa, c'erano solo due persone in grado di farlo parlare.


A: Kai, Yuri
Vediamoci all'inizio del corridoio delle aule tra 5 minuti e assicuratevi di essere soli


*
 

“Il corridoio dove si affacciavano tutte le aule era stata una buona scelta”, pensò il DragonBlader scendendo in fretta le scale ma cercando di apparire comunque naturale, “a quest'ora del pomeriggio quasi mai nessuno si trovava da quelle parti”.

Ed era davvero così, se non fosse stato che un ragazzo dai capelli scarlatti e i magnetici occhi azzurri era poggiato al muro con un'espressione seccata sul viso.

Neanche il tempo di avvicinarsi che una seconda figura, più irrequieta e con l'espressione di chi non ha alcuna intenzione di perdere tempo.

-Spero che sia una cosa seria- sibilò Kai a denti stretti. -Ho fatto una scommessa con Michelle, lo avrei sconfitto a colpi di beyblade in venti secondi e ci stavo riuscendo brillantemente prima che il cellulare vibrasse nei miei pantaloni in maniera molto snervante- annunciò tutto d'un fiato assottigliando il tono di voce mano a mano che le parole gli scorrevano veloci sulle labbra.

-Michelle? Distruggilo- rinfrancò Yuri come se niente fosse, in un modo che sapeva tanto di necessità.

-E' una cosa seria- ribbattè Takao. -Il Professore nasconde qualcosa, voglio sapere cosa-.

-E noi ti serviamo perchè..- continuò Yuri senza porre direttamente la domanda ma con una chiara voglia di conoscere la risposta.

-Perchè tu, sai incutere timore con un solo sguardo più di chiunque altro e tu -disse rivolgendosi a Kai- sai maneggiare cinque tipi di pistole-.

Il viso del moscovita assunse un'espressione lecita, riconoscendo che erano buone argomentazioni e abbandonando il desiderio di controbattere.

-Sei, per l'esattezza- precisò Kai.

 

*

 

-Non vi nascondo niente..- aveva detto il Professor K per l'ennesima volta nel laboratorio bianco a quell'ora deserto.

Il suo tono però scendeva di un ottava ogni volta che gli riproponevano la stessa domanda e lui rispondeva con la stessa risposta.

-Sai che posso trasformare WolBorg in un'arma che farebbe rimpiangere il proiettile di una pistola- disse Yuri scandendo ogni sillaba alla perfezione ma senza rallentare la pronuncia neanche di un secondo.

Takao si rese conto solo in quel momento che l'accento russo, molto pesante nella parlata di Serjei e sempre presente in quella di Boris, nella voce di Yuri era solo un soffio leggero, lieve e appena udibile, cosa che rendeva il suo tono ancora più minaccioso.

-Io non vi nascondo niente- ripete K cercando di ignorare l'indiretta e ben formulata minaccia di Yuri e sembrare più deciso, ma quando Kai si avvicinò con uno scatto le sue barriere crollarono.

Il Professor K prese un profondo respiro, prese una sedia e si poggió a uno degli immacolati tavoli del laboratorio.

-Questo posto sarà spopolato per un'altra mezz'ora buona- disse più a se stesso che agli altri, guardando l'orologio sul muro, poi si voltó verso i tre ragazzi.

Li osservó attentamente.

Quanti ostacoli avevano superato insieme?

Quanti nemici avevano sconfitto anche l'uno contro l'altro?

Si erano fatti la guerra, si erano alleati, erano diventati amici, anche se due di loro non l'avrebbero mai ammesso apertamente neanche sotto tortura.

Sembrava ieri che il Professor K avvertiva Takao che disputare un altro incontro con un membro degli Shell Killers avrebbe danneggiato irrimediabilmente Dragoon; sembrava ieri che Kai si era dichiarato avversario di Takao e aveva ammesso di voler impossessarsi di ogni Bit Power esistente, soprattutto del Drago Azzurro, ma poi qualcosa, nel modo di combattere di Takao, lo aveva colpito.

Yuri..come dimenticarsi quando e come si erano incontrati. Ancora al servizio di Vorkov, ancora a patire le pene dell'inferno per lui, nella Mosca di tre anni fa, quando il potente russo usava il talento nel beyblade dei suoi soldati per tentare di dominare il mondo. Ed erano le tre persone più diverse che conosceva, le tre persone che avevano meno cose in comune che lui avesse mai incontrato, eppure spesso si erano ritrovati nella stessa situazione, a combattere un nemico comune, a superare ostacoli sempre più grandi, ma mai più forti di loro, a battersi per forse l'unica cosa che li accomunava: la passione per il beyblade.

Una passione che li aveva salvati e maledetti per sempre.

Takao lo doveva ad Hitoshi, era stato infatti il suo fratello maggiore ad avergli fatto conoscere ed amare il beyblade sin da bambino, non molto diverso da Kai in fondo, se non per il motivo che spinse Hito Hiwatari, il nonno del blader, a farlo attaccare a questo sport, e cioè quello di usarlo come un mezzo per conquistare i forti e sottomettere i deboli.

E poi c'era Yuri, addestrato per diventare una vera e propria arma, e tutti sapevamo che Vorkov era riuscito perfettamente in questo. Peccato che ad un certo punto l'arma si sia rivoltata contro di lui.

E noi non potevamo esserne più lieti.

Questi tre ragazzi, questi tre blader, questi tre campioni, questi tre combattenti, erano pronti a conoscere la verità?

-Salima è venuta qui, ai Caraibi, con un compito preciso. Trovare i tre possessori dei Tre Grandi Poteri Leggendari-.

-I Tre Grandi.. Cosa?- Takao aggrottó le sopracciglia in una smorfia confusa.

-Si..- Yuri si avvicinó con gli occhi azzurri velati da un'apparente ricordo che affiorava in superficie dopo una coltre di anni. -Vorkov un giorno aveva detto qualcosa del genere..Ma credeva fossero solo una leggenda-.

-Non sono una leggenda. Sono leggenda. Si dice che chi possiede in se uno di questi tre poteri, puó controllare totalmente un Elemento, e chontrollare un Elemento significa che..-

-Ne saresti il padrone-.

Kai lo guardava con una vivace scintilla negli occhi.

-Salima ha scoperto ció insieme a Kein e la sua squadra crede che voi tre..poteste essere..-

Takao adesso aveva assunto l'espressione di chi aveva sempre saputo di essere il migliore.

La sua grande "umiltà" si rivelava sempre nei momenti più cruciali.

-Hehehe..-

Ridacchiava tra se girando per il laboratorio come qualcuno che aveva perso l'orientamento.

-Puó darsi che non siamo noi-.

La voce fredda e razionale di Yuri lo fece bloccare, quasi congelare mentre stava facendo un altro passo.

-Si, esiste questa possibilità, ma quello che hai fatto nella sfida contro Kai e quello che Kai ha fatto nella sfida contro di te non sono cose da tutti, cose tanto..comuni. Avete sicuramente un grande potere tra le mani, il punto è capire quanto grande.-

-E..come lo capiamo?-

-A questa domanda posso rispondere io Takao- una voce femminile si levó chiara dietro di loro e apparve Emily con il suo solito sorriso dolce sulle labbra sottili e i ricci capelli a caschetto selvaggi sulle spalle.

Porse al blader un pezzo di carta.

Kai spió da sopra la spalla di Takao di cosa si trattasse.

-È un indirizzo, l'indirizzo di una biblioteca privata. Qui potreste trovare qualcosa di interessante a riguardo. Salima mi ha aiutata nella ricerca, ed ecco qui.-

-Perfetto!- Takao agitó il foglietto in aria. -Andiamoci subito allora.-

Emily scambió un'occhiata con il professor K, prima di voltarsi verso i tre blader.

-C'è solo un problema- La ragazza prese un respiro e li guardò.

-Questa è la biblioteca privata di Vladimir Vorkov.-

  
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