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Autore: Misplaced    02/11/2013    3 recensioni
Sono stufa di dover fingere.
Sono stanca di dover indossare una maschera ogni mattina appena sveglia.
Sono stanca di dover recitare una parte per non far insospettire gli altri.
Sono stanca di essere me.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Ciao
- Come va?
- Bene. Te?
- ...
Va male.
É da 16 anni che va male, ma fa niente. Non importa a nessuno.
Nessuno si accorge di niente. 
Forse ho trovato qualcosa in cui riesco bene: fingere.
Fingere che vada tutto bene, fingere che la mia vita vada bene, fingere un sorriso ogni mattina per accontentare gli altri.
A te non sarà mai capitato, immagino, di sentirti come se non valessi nulla, come se a nessuno importasse di te. Tu sei perfetta. 
Io no. 
Io sono immatura.
Io sono brutta.
Io sono imperfetta. 
Io sono un errore.
E ne ho la prova ogni giorno. Ogni giorno la gente mi sbatte in faccia il loro successo, la loro vittoria, incurante se questo mi fa soffrire.
Ho provato a parlarne ma nessuno sembra capire. 
Sarà colpa degli ormoni, è solo un brutto periodo passerà, sei troppo stressata...
Si hanno ragione. É un brutto periodo, che sta durando un po troppo. 
Anche io sono troppo. Ma mai abbastanza.
Sono troppo strana, troppo poco intelligente, troppo poco talentuosa, troppo poco bella. Troppo speranzosa.
Ogni giorno continuo a sperare che passerà. 
Che qualcuno si accorga che sto male e che la mia sia tutta finzione.
Che questo, è un incubo. Un brutto sogno dal quale mi sveglierò e magari ci riderò sopra con le mie amiche o con il mio ragazzo.
Già sarebbe bello piacere a qualcuno ogni tanto.
Essere il centro del mondo di una persona, avere il potere di distruggergli la vita spezzandogli il cuore se volessi.
E invece no. 
Non potrò mai essere baciata come se fosse l'ultima volta, non potrò mai correre mano nella mano con qualcuno sotto la pioggia per cercare riparo, non riceverò dediche o cuori sulla bacheca di facebook, non sarò la ragione del sorriso di nessuno, non avrò mai un appuntamento.
Perché io sono un dannatissimo errore.
E a nessuno piacciono gli sbagli.
Nemmeno a me.
Non mi piacciono le mie gambe così grandi, la mia pancia così flaccida, il mio naso definito "importante" e, insomma, magari lo fosse, magari una parte di me fosse rilevante. 
E invece no. 
Resto nell'anonimato.
Capelli castani dalla forma scialba, occhi marroni la cui vitalità è sparita per sempre.
Ma io mi illudo. 
Mi illudo ogni volta.
Mi illudo quando conosco gente nuova perché penso che loro saranno diversi.
Mi illudo perché ci credo alle persone che mi dicono " io ci sarò, qualunque cosa accada".
Mi illudo dandomi una falsa speranza quando tutti mi dicono che sono bella e speciale, quando invece è una bugia. 
Mi illudo pensando che un giorno troverò qualcuno che mi capisca davvero e che mi accetti per quello che sono. 
Mi illudo che avrò la forza di rialzarmi ogni volta che cado.
Ma io non ce l'ho questa forza.
Eppure ogni volta sono in piedi, pronta per ricevere un altro colpo e ricadere a terra.
Mi piacerebbe trovare un modo per sfogarmi ma ormai né la musica né i libri hanno più effetto su di me. 
Gli autolesionisti, beh loro sì che hanno trovato il modo per sfogarsi. 
Dolore corporeo invece di quello mentale. 
Magari potessi scacciare l'oppressione che sento, invece non ho il coraggio.
Non ho il coraggio di prendere una fottuta lametta e scacciare via il mio dolore.
Non ho il coraggio di ficcarmi due dita in gola per raggiungere la linea perfetta, né di mettermi a dieta.
Non ho il coraggio di staccarmi emotivamente dalle persone che mi hanno illuso che fossi importante per loro e poi se ne sono andati. Mi hanno abbandonato come un cane in autostrada. E fa male, tanto.
Soprattutto perché so di non riuscire a staccarmi da loro, aspetto un loro messaggio, anche se so che non arriverà mai. 
E allora, beh, per avere un momento di sollievo scrivo per prima con la scusa più banale. E loro visualizzano.
Mi fanno soffrire, sì, perché sanno che ho visto che loro hanno ricevuto il mio messaggio; ma per loro non conto niente e attendo, invano, una risposta che tanto so, non arriverà mai.
Non ho il coraggio di dare una svolta alla mia vita.
E per questo, mi ritrovo la sera, sul mio letto a piangere in silenzio.
Senza provare emozioni. Perché non sono triste, non sono arrabbiata, sono semplicemente stanca.
Sono stanca di tutto questo.
Sono stanca di dover continuare a fingere che vada tutto bene quando in realtà va tutto male.
Sono stanca di essere come sono. 
Sono stufa marcia delle mie insicurezze mascherate da spavalderia e sarcasmo.
Sono stanca di dovere recitare una parte.
Sono stanca di essere patetica.
Perché, alla fine, non sono altro. Sono patetica.
E più mi ripeto questa parola meno ha un senso logico eppure sento che mi appartiene.
Ma tu, non sai cosa si prova, puoi provare a capire come fanno tutti e dire che resterai quando so che non lo farai.
Non lo fa mai nessuno.
Tu hai una vita che invidio.
Hai un corpo fantastico, un viso angelico, sei brillante e piccata, hai un sacco di ragazzi che ti vanno dietro eppure tu sei ancora lì. Ad aspettare il principe azzurro, quello che ti ruberà il cuore invece che il primo bacio. 
Io ora non credo nei Ti Amo. Non ci credo più all'amore da fiaba.
Tuttavia spero ancora che da qualche parte, ci sia qualcuno destinato a me. Ma è una speranza vana, ma io sono così... normale che non prendo una decisione. Non sto da nessuna parte. Rimango nel mezzo.
Sono come il grigio, che non è né nero né bianco. É un colore che non sa di nulla. Proprio come me.
Io sono grigia. 
Io sono come nebbia. 
Sono presente eppure non ci sono. 
Sono la via di mezzo fra la pioggia e le nuvole. 
Sono anonima.
Sono una macchina difettosa che punta alla perfezione.
Sono grigia, patetica, anonima, un errore, una codarda, un'illusa, imperfetta. 
Io sono spezzata.

- Bene. Qualche novità?
  
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