- Ziva David sicura che nel caffè non ci fosse qualche stupefacente? O al Mossad vi insegnano questo per sedurre gli uomini?-
- Così mi ferisci, agente DiNozzo! Pensavo avresti gradito un’offerta del genere dato che non mi stacchi gli occhi di dosso da quando mi hai vista… -
- Oh oh. Lo stesso si può dire di te! Mi stai provocando dal momento in cui hai messo piede all’Ncis.-
- Ah ah ah. Che illusi voi uomini. Quindi con questa risposta posso ritenermi congedata? Domani avremmo da fare, e a meno che tu non abbia idee, preferisco andare a dormire.-
- Mossad, io di idee ne ho tante, tutto il tempo, ma non credo sia né opportuno né intelligente. Quindi buonanotte, ma saliamo insieme! Ti ricordo che ti sto pedinando.-
Durante tutto il tragitto non si erano detti niente, né tanto meno guardati, quel tocco era stato troppo per loro, che fino a poco prima scherzano su tocchi più “intimi”.
Arrivati davanti le loro stanze si dissero “Notte” senza guardarsi e si chiusero le porte dietro di loro. Come poteva uno/a sconosciuto/a conosciuto/a poche ore prima avergli scombussolato tutto lo stomaco? Lei era un agente del Mossad, che ne aveva viste e vissute di cotte e di crude, e lo stesso lui, che aveva vissute esperienze dolorose.
- Ora dobbiamo andare che è tardi, se no Gibbs ci uccide se non arriviamo puntuali- disse McGee alzandosi dal tavolo del ristorante italiano per andare a pagare
- Ah esattamente. Ma Tim… dove stai andando?-
- Secondo te? A pagare! –
- NOOOO! Tim.Tim.Tim. No lascia faccio io! Gi che mi stai accompagnando stasera è un favore, ma non posso pure permetterti di offrirmi la cena.-
- Abby… da quando ti fai questi problemi con me?-
- Da quando invece di andare dal cinese o a prendere l’hot dog veniamo in un ristorante italiano ultra chic!!!- rispose Abby
- Ma non ti è piaciuto? – chiese dispiaciuto McGee
- Oh Timothy ma certo! Solo che è diverso dal solito… non veniamo in posti così noi…-
- Ce lo meritiamo dopo quello che stiamo passando. Su andiamo!
- Eccoci a destinazione, signorina!- scherzando
- Grazie monsieur ! –
Fecero per salutarsi come al solito con due baci sulle guance quando Abby, invece posò le sue labbra su quelle di Tim. Fu lento, semplice e a stampo. Era un vero e proprio grazie silenzioso.
Tim rimase senza parole ma capì la sua Abby e le sorrise! Sapeva che fra di loro non sarebbe cambiato niente, né ci sarebbe stato imbarazzo il giorno dopo.
Gibbs dopo aver congedato tutta la sua squadra si sedette alla sua scrivania e pensava a come trovare Haswari, quando gli arrivò una chiamata inaspettata.
- Pronto?-
- Jethro, sono Tobias. Devo parlarti! Ci vediamo al solito bar, diciamo tra mezz’ora?-
- Va bene Tobias.
- Tobias, ciao. Dimmi tutto.-
- Jethro ho pessime notizie. Anche noi stiamo lavorando al caso della tua agente morta, perché ci ha chiamato l’ambasciatore americano in Israele. –
- Sul mio caso? Della mia agente? – iniziò a farneticare Gibbs molto seccato
- Si Jethro. Da domani ti affianco nel caso ! Me l’ha comunicato il mio Direttore prima che ti chiamassi, e mi ha detto che si è messo d’accordo col tuo Direttore. Anzi parlando del tuo Direttore….ho saputo la novità! Complimenti. Come ti senti a stare sotto la Shepard?-
- Tobias preferisco non risponderti per educazione. .- se si lasciò andare con una fragorosa risata. – hai altre novità per me sul caso? O ci siamo visti perché ti manco?-
- Jethro se volevo vederti perché mi mancavi ti invitavo a casa mia! No ho saputo un’altra cosa. Come ben saprai Haswari è un’agente ribellato che però il Mossad ha cercato di riprendersi. Ma dalle notizie che escono indiscrete si dice che stia facendo il doppio gioco. Anzi a quanto so è diventato pure un elemento importante all’interno di Hamas.
- Questo è molto peggio di quello che mi aspettavo. Domani con noi ci sarà anche un’agente del Mossad mandata per recuperare Haswari. Il Mossad sta cercando in tutti i modi di contenere il danno.
La mattina dopo all’NCIS si ritrovarono tutti attorno alla scrivania di Gibbs. Tony, McGee, Abby, il Dott. Mallard, Tobias Fornell e Ziva David.
- Allora finite le presentazioni, Agente David, vuole metterci al corrente di tutto quello che sa sulla missione di Haswari ?- disse Gibbs freddo
- Purtroppo non sappiamo molto. Sarete sicuramente a conoscenza del fatto che mesi fa ha deciso di uscire dal Mossad e lavorare da solo, come un vero e proprio mercenario. Ma non abbiamo idea per chi stia lavorando. – concluse Ziva, non comunicando tutte le informazioni che aveva.
- Signorina David! Io so anche altro. Mi sembra strano che lei che è il suo diretto superiore non sia a conoscenza del fatto che è diventato una cellula molto importante di Hamas. – commentò senza peli sulla lingua Fornell.
- Non ne abbiamo la certezza! Senza prove possiamo dire tutto quello che vogliamo. – lo schernì Ziva.
In quel momento uscì dal suo ufficio Jenny, che guardando tutta la squadra, disse a Ziva :
- Agente David, il Direttore del Mossad è appena atterrato e sta venendo qua. Vuole andargli incontro o preferisce aspettare?- le chiese Jenny in imbarazzo davanti a tutti, evitando dettagli che potessero imbarazzare lei. Purtroppo non aveva il tempo di chiamarla e parlarne nel suo ufficio, era stata una notizia che l’aveva colpa alla sprovvista e dalla faccia di Ziva dedusse che neanche lei ne era a conoscenza.
- Direttore preferisco aspettare qua. Ma avrei bisogno di una stanza vuota dove potergli parlare dopo.- chiese Ziva tutto d’un fiato, nonostante sentisse gli sguardi in disaccordo della squadra dietro di lei.
- Certamente Ziva! Appena arriva ti informo.- e Jenny si congedò guardando prima lei, poi Gibbs fisso lasciandogli intendere che era una questione davvero delicata.
Dopo soli 15 minuti, il Direttore del Mossad arrivò all’NCIS e tutta la squadra si riunì nell’ufficio della Shepard.
- Prego Direttore si accomodi.- disse gentilmente Jenny, indicando una sedia di fronte alla sua scrivania.
- Shalom, nuovo Direttore. Colgo l’occasione per farle gli auguri per la nuova carica. Sono certo che avremo tempo più tardi per parlare dei nostri rapporti fra agenzie. – commentò molto felice il Direttore del Mossad.
- Saranno parenti – bisbigliò Fornell a Gibbs
- Agenti questo è il Direttore del Mossad, Eli David, padre dell’agente Ziva David.- disse molto tesa Jenny.
Tutti restarono a bocca aperta, e Ziva si sentì per la prima volta da quando era arrivata lì davvero a disagio, anche perché suo padre le si avvicinò e le disse : - Non mi saluti, figlia mia?- e le diede un bacio sulla fronte.
- Buongiorno Direttore- furono le uniche parole che uscirono dalla bocca di Ziva.
- Direttore, questo è l’agente speciale Leroy Jethro Gibbs; questo l’agente DiNozzo, l’agente McGee, la nostra informatica Abby, il Dottor Mallard e l’agente dell’FBI Tobias Fornell. –
- E’ un vero piacere, anche se avrei gradito queste presentazioni per altri motivi.-
- Piacere – rispose per tutti Tony. Anche perché Gibbs squadrava dalla testa ai piedi Eli David reggendo lo sguardo che anche Eli gli rimandava.
- Sono partito il prima possibile perché un mio agente dormiente qui a Washington è riuscito a localizzare Haswari.
- Bene allora possiamo andare a prendere Haswari ? Il suo agente ha le coordinate?- non perse tempo Gibbs.
- Non corra agente Gibbs! Ho detto che l’abbiamo localizzato non che lo lasceremo in pasto ai leoni.- rispose non perdendo il suo sorriso Eli David
- Non vorrà mica insegnarmi come fare il mio lavoro, agente DiNozzo?- disse Eli, che già ricordava i cognomi, dato che aveva studiato a fondo l’NCIS.
Tony uscì e trovò Ziva sulla ringhiera fuori dall’ufficio. Le si mise accanto e la guardò.
- E’ sempre così simpatico tuo padre con te? – chiese scherzando Tony, ma dallo sguardo di Ziva capì che non aveva alcuna voglia di scherzare. Ma questo non lo fermò e continuò: - Quindi paparino è il Direttore del Mossad…mmm…ma tu sei una brava agente oppure raccomandata? – volendo stuzzicarla un po’.
- Sono la migliore.- rispose Ziva senza pensarci due volte.