Si svegliò di colpo, con la fronte sudata e il cuore che le batteva all'impazzata.
Erano tre giorni che faceva sempre lo stesso sogno e che si svegliava nel bel mezzo della notte; si affacciò alla finestra e, mentre osservava i tetti delle case di Londra, nella sua mente si susseguirono per l'ennesima volta le immagini di quel giorno.

(3 giorni prima)

-Tesoro dai vatti a preparare-
La balia spinse energicamente la ragazza verso la sua camera, erano in ritardo per la messa e lei era ancora in piagiama. Si chiuse in camera e dopo aver indossato la biancheria e la sotto-veste, aprì il suo armadio in legno di ciliegio per scegliere il vestito.
-Salve!-
Un giovane uomo vestito in modo strano uscì dal suo armadio e prima che lei potesse urlare, le coprì la bocca.
-Shh... Mi dispiace di averla presa così alla sprovvista, ma... In realtà non so neanche dove sono- disse l'uomo passandosi una mano tra i capelli castani e dallo strano taglio
-Lei è nel mio armadio e le consiglio di uscire immediatamente o chiamo le guardie!-
Stava fingendo e lui se ne era accorto: nei suoi occhi leggeva non solo paura e pudore, ma anche curiosità ed eccitazione. Mise le mani nelle tasche del suo lungo cappotto marrone e guardò fuori dalla finestra per vedere dove era capitato.
-Siamo a Londra?- disse aprendo la finestra
-Si e deve imeditamente uscire!-
L'uomo si spotò verso la libreria e dopo aver scrutato qualche foglio e qualche titolo i soui occhi castani si illiuminarono e si mise un paio di occhiali rettangolari.
-Oh mio dio, Oscar Wilde! Adoro questo libro, Il ritratto di Dorian Grey... Davvero stupendo-
Sfogliò qualche pagina e poi lo richiuse di botto e lo posò sulla scrivania, con molta non curanza. La ragazza si alterò, ma di nuovo l'uomo le posò un dito sulla bocca facendola zittire e riattaccò a parlare.
-Questo vuol dire che siamo vicini al 1900 e se sono qui significa che qualcosa non va... Ma certo! Qualcosa in questa casa mi ha tirato fuori dal TARDIS e mi ha portato qui, probabilmente sbagliando le coordinate...-
L'uomo prese dalla sua tasca uno strano strumento argentato e con la punta blu e puntandolo davanti a se cominciò a girare su se stesso al centro della stanza. La ragazza, stanca di non capire, gli strappò dalle mani quell'aggeggio e lo nascose dietro la sua schiena.
-Ora lei mi dice cosa ci fa qui, da quanto tempo è nella mia camera e soprattutto mi dice chi è!-
L'uomo, prima confuso, la guardò con uno sguardo talmente provocante e sensuale da poter trafiggere qualsiasi cosa e le si avvicinò lentamente. Mise una mano sulla guancia e l'altra sul fianco della ragazza, rimasta inerme per quell'insieme di sensazioni che la spaventavano a morte ma che allo stesso tempo la eccitavano. Avvicinò il suo viso al suo orecchio e sussurrò.
-Io sono il Dottore... E per te io rappresento tutti i peccati che non hai mai avuto il coraggio di commettere-
La baciò.
Lo baciò, con tutta la foga che aveva in corpo. Ma improvvisamente lui si fermò: aveva raggiunto il suo scopo.
-Dovrei farlo più spesso...-
Detto quello fuggì da quella stanza con in mano l'aggeggio argentato. Lei cercò di rincorrerlo, ma era torppo tardi, se ne era andato come era arrivato.

Quello era stato il suo primo bacio ed era stato bellissimo. Sospirò pensando che probabilmente non l'avrebbe mai più rivisto e aprì la finestra per assaporare l'aria fresca della campagna. E mentre guardava i primi raggi del sole ad Est, sussurrò al cielo.
-Dottore chi?-


N.A.
Questa è la mia prima One-Shot su Doctor who, quindi so che fa schifo... Comunque spero che vi sia piaciuto e ringrazio chiunque abbia letto :D <3