Il
mattino seguente
Caroline si vestì normalmente, prese la borsa Gucci che le
piaceva tanto,caricò
una piccola valigia in macchina nel caso decidesse di soffermarsi
qualche
giorno in più in quella città che
aveva
sognato infinite volte e partì alla volta di New Orleans
senza sapere cosa
avrebbe fatto e detto una volta arrivata.
Il
viaggio fu lungo e
durante il tragitto la bionda vampira aveva pensato moltissime volte di
cambiare rotta e tornarsene al college o magari avrebbe potuto passare
l’estate
da sua madre, sapeva quanto lo sceriffo ci tenesse alla fine
però era arrivata;
il cartello che le dava il benvenuto venne presto lasciato alle sue
spalle
mentre si dirigeva verso l’indirizzo che le era stato dato
solo la sera prima.
Non appena raggiunse la strada indicata non ebbe bisogno neanche di
guardare il
numero civico per riconoscere quale era poteva essere
l’abitazione della
famiglia Originale, sapeva che ora abitavano tutti insieme e insieme a
loro
viveva anche il più piccolo dei Salvatore, quanto gli
mancava Stefan, dopo la
sua trasformazione l’aveva aiutata moltissimo ed era
diventato il suo migliore
amico si sentivano ancora di tanto in tanto e lei era stata veramente
felice di
sapere che finalmente si era lasciato alle spalle la sua storia con
Elena anche
se ora si frequentava con Rebekah ma Caroline non se la sentiva proprio
di
criticare la sua scelta infondo erano già stati insieme
negli ormai famosi anni
’20. La Forbes si fermò un momento davanti alla
villa, non c’era che dire era
veramente magnifica e sembrava essere anche molto antica a giudicare
dall’architettura in quel momento il panico la travolse, non
poteva di certo
andare lì e bussare alla porta dicendo
“Sorpresaaa!!!”
Scosse
la testa e rimise
in moto l’auto, era stata una pessima idea non doveva essere
lì, spinse
sull’acceleratore e si allontanò velocemente da
quella strada, guidò fino alla
parte opposta della città fece un bel respiro e scese
dall’auto ormai era lì e
non poteva aver fatto tutti quei chilometri a vuoto decise dunque di
fare un
giro veloce per negozi, magari comprare qualche souvenir per le sue
amiche
infondo quante probabilità potevano essersi di incontrare
qualcuno che
conosceva in una città piena di gente!?
Ritrovando
il sorriso a
quell’idea iniziò a vagare per le strade
fermandosi di tanto in tanto a
guardare le vetrine dei negozi o a osservare le persone dipingere ai
lati della
strada, in quel momento si ricordò del disegno che Klaus gli
aveva donato e un
sorriso malinconico comparve sul suo volto al ricordo di quella serata,
stava
per proseguire la sua gita quando una voce che conosceva bene la
raggiunse
“Caroline?
Sei proprio
tu!”
La
bionda si voltò con
sguardo allarmato, quanto poteva essere sfortunata da 1 a 10? Come
minimo 12! A
pochi metri da lei uno sbalordito Stefan la guardava come se avesse
visto un
fantasma, in mano diverse buste contenente probabilmente degli acquisti
appena
fatti, non ebbero neanche il tempo di scambiarsi una parola che
un’altra sua
conoscenza comparve dietro l’amico
“Eccomi,
c’era una fila
interminabile per comprare il latte a Henrick, meno male che ho
convinto una
signora a farmi passare o non sarei uscita neanche per domani dalla
farmacia”
Caroline
sbarrò gli
occhi esterrefatta, dinanzi a lei a pochi passi dal minore dei
Salvatore una
Rebekah perfetta e bellissima come al solito teneva in braccio un
bambino che
poteva avere circa 5 o 6 mesi, non sapeva se essere più
stupita del fatto che
in mezzo a tanta gente fosse riuscita a incontrarli o del fatto che la
vampira
originale teneva in braccio quel bambino come se fosse la cosa
più preziosa che
possedesse al mondo. Solo dopo aver visto il fidanzato con lo sguardo
fisso
dinanzi a se l’originale si accorse della presenza della
vampira e Caroline
poteva giurare di aver visto un alone di preoccupazione attraversarle
gli
occhi.
“Caroline?
Che ci fai
qui?”
La
Forbes deglutì
faticosamente per poi parlare con tono titubante
“Facevo
una passeggiata,
volevo visitare la città.. ma sto per ripartire”
Stefan
che ormai
conosceva la ragazza benissimo capì che quella era solo una
mezza verità e la
invitò a unirsi a loro
“Perché
non ti unisci a
noi! Stavamo giusto per tornare a casa non posso credere che tu stessi
ripartendo senza essere passata a salutarci, vieni beviamo qualcosa
insieme
abbiamo un sacco di cose da raccontarci”
Nel
sentire quelle
parole Caroline fu attraversata da una sensazione di sconforto, come se
dì lì a
poco qualcosa l’avrebbe ferita ma non poteva rifiutare un
invito del genere,
non da Stefan, inoltre ormai l’avevano vista quindi Klaus
sarebbe venuto
comunque a sapere della sua visita
“Si,
ma mi fermo solo
per qualche minuto non voglio ripartire troppo tardi devo incontrarmi
con…Bonnie”
Dopo
un attimo di
esitazione i tre decisero di avviarsi, Rebekah andò in
macchina con Caroline
portando con se il bambino visto che quest’ultima secondo
l’originale non
sapeva dove fosse la loro abitazione mentre Stefan avrebbe riportato a
casa i
pacchetti con la sua auto. Una volta saliti in macchina Caroline
potè osservare
il bambino più da vicino, era proprio bellissimo con quei
capelli ricci biondi
e quelle fossette sulle guance quando sorrideva, somigliava
terribilmente a
qualcuno di sua conoscenza ma era impossibile la sua mente gli stava
giocando
brutti scherzi.
Erano
fermi all’ennesimo
semaforo, la sfortuna sembrava proprio non abbandonarla visto che aveva
preso
l’onda rossa in pieno, erano in attesa di poter ripartire
quando Rebekah sgridò
il bambino per averle tirato nuovamente i capelli
“Henrik
non si fa! E non
mettere il broncio sei tale e quale a tuo padre se non si fa come dice
lui
subito va sulla difensiva”
A
quelle parole il
respiro di Caroline si bloccò nel mentre l’ipotesi
che aveva formulato poco
prima il suo cervello prendeva nuovamente forma nella sua mente
“mh..chi
è il padre
Rebekah?”
Quelle
parole erano
state pronunciate con un tono talmente basso che una persona normale
non
avrebbe mai potuto sentirle ma quella seduta vicino a lei non solo era
una
vampira ma era anche una dei primi vampiri creati quindi non ebbe dubbi
che
l’avesse sentita, la bionda stette per un momento in silenzio
come a voler
soppesare le parole che stava per pronunciare
“sono
successe tante
cose da quando abbiamo lasciato Mystic Falls, qui a New Orleans si
è combattuta
una guerra tra creature sovrannaturali e noi abbiamo vinto, ma la cosa
più
importante di tutte per la mia famiglia è stata la nascita
di questo bambino ed
è complicato da spiegare e io non penso
di…”
“Chi
Rebekah?”
Questa
volta la sua voce
non era un sussurro suonava più come una richiesta disperata
“Nik
è il padre”
In
quel momento Caroline
seppe che se fosse stata umana sarebbe svenuta, lei pensava che non
fosse
possibile per un vampiro procreare che fosse un originale o meno, poi
però le
venne in mente che Klaus non era un semplice vampiro, non era solo un
originale
lui era l’ibrido originale, probabilmente la sua
metà lupo poteva procreare, si
voltò a guardare meglio il bambino cercando nuovamente quei
tratti che aveva scorto
poco prima sperando che si stesse sbagliando che non fosse reale ma la
somiglianza ora era più palese che mai, solo una cosa
differivano dal padre,
gli occhi, lei aveva già visto quegli occhi
“La
madre?”
A
quel punto Rebekah le
indicò di accostare,
erano arrivate
dinanzi alla possente villa che poche ore prima Caroline si era
lasciata alle
spalle
“Caroline
è complicato,
non è come potrebbe sembrare….cioè si
è successo quel che è stato ma non devi
pensare che..”
“è
Hayley non è vero?
Sono suoi quegli occhi”
Al
cenno affermativo
dell’originale Caroline si sentì come se il mondo
le fosse crollato addosso,
come se avesse appena ingerito un’intera bottiglia di acqua e
verbena che le
bruciava gli organi interni senza pietà, si sentiva male, le
emozioni erano
troppo forti non sapeva se poteva contenerle fu in quel momento che
vide lo
sportello aprirsi velocemente e due forti mani poggiarsi sulle sue
spalle
“Caroline,
Caroline
guardami! Respira, fai dei bei respiri, controlla le tue emozioni puoi
farcela”
Ancora
una volta Stefan
era corso in suo aiuto, la bionda fece come le era stato suggerito, nel
frattempo Rebekah aveva lasciato l’auto per permettergli di
stare soli,dopo
svariati minuti riuscì a calmarsi a ritrovando un barlume di
tranquillità e a
scendere dall’auto guidata dall’amico che la
portò dentro casa dove trovò un Elija
che la guardava dispiaciuto, probabilmente non voleva che venisse a
sapere
della notizia così
“Miss
Forbes è un onore
averla qui con noi! Si accomodi la prego, gradisce qualcosa da
bere?”
Caroline
era ferma
immobile, solo lo sguardo vagava per la casa, sul pavimento
c’erano dei
giocattoli segno inconfutabile della presenza di un bambino in casa,
l’ambiente
stesso sembrava molto più allegro e leggero rispetto a
quello che regnava nella
villa di Mystic Falls. Un sussurro leggero raggiunse le sue orecchie,
Rebekah
al piano di sopra stava parlando al telefono con qualcuno, sembrava
agitata
“Si,
ma vedi di tornare
presto….non lo so…io non lo so..Stefan era con
lei mentre io sono venuta a
chiamarti…io…fai presto”
Solo
in quel momento si
rese conto che Lui non c’era, vide Elija che la guardava in
attesa di una
risposta mentre il bambino giocava nel Boxe dei giochi poco lontano da
lui,
Stefan le era ancora a fianco come se avesse paura che potesse
sgretolarsi da
un momento all’altro sotto il peso di quel turbinio di
emozioni che si stava
svegliando nuovamente in lei
“Ho…solo…”
La
voce le tremava,
sentiva la gola andarle a fuoco e gli occhi pizzicargli
“Ho
solo bisogno di
andare un momento in bagno”
Voleva allontanarsi da
lì, voleva stare sola, voleva piangere, urlare, soffrire
senza dover essere
forte per gli altri e aveva detto la prima cosa che gli era venuta in
mente,
Elija chinò perplesso la testa in segno affermativo mentre
Rebekah tornava al
piano di sotto ancora scossa e la invitava a seguirla, la
scortò fino ad una
porta al piano di sopra e senza esitazione Caroline entrò
nella stanza
chiudendosi la porta a chiave dietro le spalle.