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Autore: MiwakoTenchikoSeiHoshiro    02/11/2013    0 recensioni
Caroline capisce che l'unico ad averla mai amata davvero è Klaus e decide di raggiungerlo a New Orleans ma cosa succederà quando, una volta giunta, scoprirà che l'ibrido ha avuto un figlio da un'altra e che questa non è altri che Hayley?
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline\Klaus
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mattino seguente Caroline si vestì normalmente, prese la borsa Gucci che le piaceva tanto,caricò una piccola valigia in macchina nel caso decidesse di soffermarsi qualche giorno in più in quella città che  aveva sognato infinite volte e partì alla volta di New Orleans senza sapere cosa avrebbe fatto e detto una volta arrivata.

Il viaggio fu lungo e durante il tragitto la bionda vampira aveva pensato moltissime volte di cambiare rotta e tornarsene al college o magari avrebbe potuto passare l’estate da sua madre, sapeva quanto lo sceriffo ci tenesse alla fine però era arrivata; il cartello che le dava il benvenuto venne presto lasciato alle sue spalle mentre si dirigeva verso l’indirizzo che le era stato dato solo la sera prima. Non appena raggiunse la strada indicata non ebbe bisogno neanche di guardare il numero civico per riconoscere quale era poteva essere l’abitazione della famiglia Originale, sapeva che ora abitavano tutti insieme e insieme a loro viveva anche il più piccolo dei Salvatore, quanto gli mancava Stefan, dopo la sua trasformazione l’aveva aiutata moltissimo ed era diventato il suo migliore amico si sentivano ancora di tanto in tanto e lei era stata veramente felice di sapere che finalmente si era lasciato alle spalle la sua storia con Elena anche se ora si frequentava con Rebekah ma Caroline non se la sentiva proprio di criticare la sua scelta infondo erano già stati insieme negli ormai famosi anni ’20. La Forbes si fermò un momento davanti alla villa, non c’era che dire era veramente magnifica e sembrava essere anche molto antica a giudicare dall’architettura in quel momento il panico la travolse, non poteva di certo andare lì e bussare alla porta dicendo

“Sorpresaaa!!!”

Scosse la testa e rimise in moto l’auto, era stata una pessima idea non doveva essere lì, spinse sull’acceleratore e si allontanò velocemente da quella strada, guidò fino alla parte opposta della città fece un bel respiro e scese dall’auto ormai era lì e non poteva aver fatto tutti quei chilometri a vuoto decise dunque di fare un giro veloce per negozi, magari comprare qualche souvenir per le sue amiche infondo quante probabilità potevano essersi di incontrare qualcuno che conosceva in una città piena di gente!?

Ritrovando il sorriso a quell’idea iniziò a vagare per le strade fermandosi di tanto in tanto a guardare le vetrine dei negozi o a osservare le persone dipingere ai lati della strada, in quel momento si ricordò del disegno che Klaus gli aveva donato e un sorriso malinconico comparve sul suo volto al ricordo di quella serata, stava per proseguire la sua gita quando una voce che conosceva bene la raggiunse

“Caroline? Sei proprio tu!”

La bionda si voltò con sguardo allarmato, quanto poteva essere sfortunata da 1 a 10? Come minimo 12! A pochi metri da lei uno sbalordito Stefan la guardava come se avesse visto un fantasma, in mano diverse buste contenente probabilmente degli acquisti appena fatti, non ebbero neanche il tempo di scambiarsi una parola che un’altra sua conoscenza comparve dietro l’amico

“Eccomi, c’era una fila interminabile per comprare il latte a Henrick, meno male che ho convinto una signora a farmi passare o non sarei uscita neanche per domani dalla farmacia”

Caroline sbarrò gli occhi esterrefatta, dinanzi a lei a pochi passi dal minore dei Salvatore una Rebekah perfetta e bellissima come al solito teneva in braccio un bambino che poteva avere circa 5 o 6 mesi, non sapeva se essere più stupita del fatto che in mezzo a tanta gente fosse riuscita a incontrarli o del fatto che la vampira originale teneva in braccio quel bambino come se fosse la cosa più preziosa che possedesse al mondo. Solo dopo aver visto il fidanzato con lo sguardo fisso dinanzi a se l’originale si accorse della presenza della vampira e Caroline poteva giurare di aver visto un alone di preoccupazione attraversarle gli occhi.

“Caroline? Che ci fai qui?”

La Forbes deglutì faticosamente per poi parlare con tono titubante

“Facevo una passeggiata, volevo visitare la città.. ma sto per ripartire”

Stefan che ormai conosceva la ragazza benissimo capì che quella era solo una mezza verità e la invitò a unirsi a loro

“Perché non ti unisci a noi! Stavamo giusto per tornare a casa non posso credere che tu stessi ripartendo senza essere passata a salutarci, vieni beviamo qualcosa insieme abbiamo un sacco di cose da raccontarci”

Nel sentire quelle parole Caroline fu attraversata da una sensazione di sconforto, come se dì lì a poco qualcosa l’avrebbe ferita ma non poteva rifiutare un invito del genere, non da Stefan, inoltre ormai l’avevano vista quindi Klaus sarebbe venuto comunque a sapere della sua visita

“Si, ma mi fermo solo per qualche minuto non voglio ripartire troppo tardi devo incontrarmi con…Bonnie”

Dopo un attimo di esitazione i tre decisero di avviarsi, Rebekah andò in macchina con Caroline portando con se il bambino visto che quest’ultima secondo l’originale non sapeva dove fosse la loro abitazione mentre Stefan avrebbe riportato a casa i pacchetti con la sua auto. Una volta saliti in macchina Caroline potè osservare il bambino più da vicino, era proprio bellissimo con quei capelli ricci biondi e quelle fossette sulle guance quando sorrideva, somigliava terribilmente a qualcuno di sua conoscenza ma era impossibile la sua mente gli stava giocando brutti scherzi.

Erano fermi all’ennesimo semaforo, la sfortuna sembrava proprio non abbandonarla visto che aveva preso l’onda rossa in pieno, erano in attesa di poter ripartire quando Rebekah sgridò il bambino per averle tirato nuovamente i capelli

“Henrik non si fa! E non mettere il broncio sei tale e quale a tuo padre se non si fa come dice lui subito va sulla difensiva”

A quelle parole il respiro di Caroline si bloccò nel mentre l’ipotesi che aveva formulato poco prima il suo cervello prendeva nuovamente forma nella sua mente

“mh..chi è il padre Rebekah?”

Quelle parole erano state pronunciate con un tono talmente basso che una persona normale non avrebbe mai potuto sentirle ma quella seduta vicino a lei non solo era una vampira ma era anche una dei primi vampiri creati quindi non ebbe dubbi che l’avesse sentita, la bionda stette per un momento in silenzio come a voler soppesare le parole che stava per pronunciare

“sono successe tante cose da quando abbiamo lasciato Mystic Falls, qui a New Orleans si è combattuta una guerra tra creature sovrannaturali e noi abbiamo vinto, ma la cosa più importante di tutte per la mia famiglia è stata la nascita di questo bambino ed è complicato da spiegare e io non penso di…”

“Chi Rebekah?”

Questa volta la sua voce non era un sussurro suonava più come una richiesta disperata

“Nik è il padre”

In quel momento Caroline seppe che se fosse stata umana sarebbe svenuta, lei pensava che non fosse possibile per un vampiro procreare che fosse un originale o meno, poi però le venne in mente che Klaus non era un semplice vampiro, non era solo un originale lui era l’ibrido originale, probabilmente la sua metà lupo poteva procreare, si voltò a guardare meglio il bambino cercando nuovamente quei tratti che aveva scorto poco prima sperando che si stesse sbagliando che non fosse reale ma la somiglianza ora era più palese che mai, solo una cosa differivano dal padre, gli occhi, lei aveva già visto quegli occhi

“La madre?”

A quel punto Rebekah le indicò di  accostare, erano arrivate dinanzi alla possente villa che poche ore prima Caroline si era lasciata alle spalle

“Caroline è complicato, non è come potrebbe sembrare….cioè si è successo quel che è stato ma non devi pensare che..”

“è Hayley non è vero? Sono suoi quegli occhi”

Al cenno affermativo dell’originale Caroline si sentì come se il mondo le fosse crollato addosso, come se avesse appena ingerito un’intera bottiglia di acqua e verbena che le bruciava gli organi interni senza pietà, si sentiva male, le emozioni erano troppo forti non sapeva se poteva contenerle fu in quel momento che vide lo sportello aprirsi velocemente e due forti mani poggiarsi sulle sue spalle

“Caroline, Caroline guardami! Respira, fai dei bei respiri, controlla le tue emozioni puoi farcela”

Ancora una volta Stefan era corso in suo aiuto, la bionda fece come le era stato suggerito, nel frattempo Rebekah aveva lasciato l’auto per permettergli di stare soli,dopo svariati minuti riuscì a calmarsi a ritrovando un barlume di tranquillità e a scendere dall’auto guidata dall’amico che la portò dentro casa dove trovò un Elija che la guardava dispiaciuto, probabilmente non voleva che venisse a sapere della notizia così

“Miss Forbes è un onore averla qui con noi! Si accomodi la prego, gradisce qualcosa da bere?”

Caroline era ferma immobile, solo lo sguardo vagava per la casa, sul pavimento c’erano dei giocattoli segno inconfutabile della presenza di un bambino in casa, l’ambiente stesso sembrava molto più allegro e leggero rispetto a quello che regnava nella villa di Mystic Falls. Un sussurro leggero raggiunse le sue orecchie, Rebekah al piano di sopra stava parlando al telefono con qualcuno, sembrava agitata

“Si, ma vedi di tornare presto….non lo so…io non lo so..Stefan era con lei mentre io sono venuta a chiamarti…io…fai presto”

Solo in quel momento si rese conto che Lui non c’era, vide Elija che la guardava in attesa di una risposta mentre il bambino giocava nel Boxe dei giochi poco lontano da lui, Stefan le era ancora a fianco come se avesse paura che potesse sgretolarsi da un momento all’altro sotto il peso di quel turbinio di emozioni che si stava svegliando nuovamente in lei

“Ho…solo…”

La voce le tremava, sentiva la gola andarle a fuoco e gli occhi pizzicargli

“Ho solo bisogno di andare un momento in bagno”

Voleva allontanarsi da lì, voleva stare sola, voleva piangere, urlare, soffrire senza dover essere forte per gli altri e aveva detto la prima cosa che gli era venuta in mente, Elija chinò perplesso la testa in segno affermativo mentre Rebekah tornava al piano di sotto ancora scossa e la invitava a seguirla, la scortò fino ad una porta al piano di sopra e senza esitazione Caroline entrò nella stanza chiudendosi la porta a chiave dietro le spalle.

  
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