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Autore: Fiamma Erin Gaunt    02/11/2013    0 recensioni
Raccolta scritta per la challenge: “Ten phrases, ten prompts, ten images, ten songs” con la modalità di partecipazione “All one”. La raccolta avrà come protagonisti vari personaggi, che sono poi i miei preferiti:
1. I bambini che giocano con il fuoco si bruciano le dita. Laris (OC)/Alphard;
2. Sii sincera, mi hai vista fare cose peggiori. Tom/Laris (OC);
3. Se torni senza un dono per la tua amata saranno guai. Evan/Dorcas, Wilkes;
4. Noi due siamo più simili di quanto non pensi. Regulus, Sirius;
5. Solo attimi rubati che fuggono in fretta. Rabastan/Mary;
6. Non si riduce sempre tutto all’amore per una donna? Wilkes/Eris (OC);
7. A provocare un sorriso è quasi sempre un altro sorriso. Lily/James, Harry;
8. Le lacrime di un uomo esistono per essere asciugate dalle labbra di una donna. Sirius/Katherine (OC);
9. Se la luna ti ama, cosa ti importa se le stelle ti eclissano? Remus/Narcissa;
10. Le stelle sono buchi scavati nel cielo da un picchio per incantare gli innamorati. Lily Luna/Scorpius.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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1.# Laris/Alphard

 

Laris stava in piedi fuori dall’infermeria, passeggiando avanti e indietro, in attesa che l’infermiera si decidesse a darle qualche notizia. Alphard era lì dentro da quando lei stessa ce lo aveva portato, un’ora prima. Walburga le era accanto, gli occhi scuri colmi di preoccupazione per la sorte di suo fratello.

- Mi spieghi come diavolo è potuto accadere? –

Era un’ora che cercava di tirarle fuori la verità, e non la biasimava per questo, ma lei non poteva proprio parlare. Aveva giurato di non raccontare mai cosa accadeva durante i loro incontri, tutti loro l’avevano giurato.

- Sai che non posso dirtelo, Alby. –

- Al diavolo le vostre regole, voglio sapere cosa è successo a mio fratello. – esclamò la Black, perdendo definitivamente la pazienza.

Non l’aveva mai vista così arrabbiata, doveva ammettere che era piuttosto impressionante. Di sicuro, se non avesse avuto come modelli di comparazione la sua furia e quella di Riddle, l’avrebbe persino giudicata spaventosa.

La comparsa dell’infermiera interruppe la loro discussione.

- Il signor Black si rimetterà nel giro di una settimana, intanto potete entrare a vederlo. –

La prima a varcare la soglia fu Walburga, che si precipitò immediatamente accanto al letto del fratello. Alphard aveva entrambe le braccia fasciate dalla punta delle dita ai gomiti, la faccia un po’ sporca di fuligine e la sua carnagione sembrava ancora più chiara di quanto non fosse di solito.

- Cosa è successo? –

Stavolta Walburga provò a far parlare lui.

- Colpa mia, ho perso il controllo, la prossima volta non capiterà. –

Bugiardo. Se c’era qualcuno che aveva perso il controllo di sicuro quello non era lui. Laris sentì una stretta al cuore quando lo vide accarezzare delicatamente la sorella e sussultare per il dolore. Si era ustionato tre quarti delle braccia per proteggere lei. Era colpa sua se era rimasto ferito e se, a buon bisogno, avrebbe avuto le braccia sfigurate per sempre.

- Alby, mi lasceresti da solo con Laris? – le chiese gentilmente, mentre osservava la Grindelwald con una strana espressione negli occhi grigio perla.

La sorella annuì, capendo che avevano bisogno di privacy per parlare di ciò che era accaduto. Strinse rabbiosamente la mascella, non capiva proprio perché dovessero vivere con tutti quei segreti.

- D’accordo, sono qui fuori. –

Non appena Walburga li ebbe lasciati soli, Alphard tornò a fissarla.

- Non provarci nemmeno. – l’ammonì.

Laris lo fissò perplessa, non capiva a cosa si stesse riferendo.

- Non capisco. – ammise.

- Non provare a darti la colpa per quello che è successo. Sono stato io a immergere le braccia nell’Ardemonio, nessuno mi ha costretto a farlo, perciò non guardarmi in quel modo. – chiarì.

Cosa, si stava davvero prendendo la responsabilità di quello che era successo?

- Tu mi hai salvata, Alphard. Se non fosse stato per me, ora saresti perfettamente sano. –

Alphard scosse la testa, - Non è vero. Fisicamente  sarei a posto, ma avrei il cuore a pezzi. Ricordati questo, Laris, posso vivere tranquillamente con le braccia che sembrano cera fusa se mi viene concesso di tenerti stretta a me. –

- Riesci a fare il sentimentale anche sul lettino di un’infermeria. –

Le rivolse un sorriso sghembo, - Lo dici come se fosse una brutta cosa. –

Scosse la testa, divertita, e si chinò a baciarlo delicatamente.

- Promettimi una cosa. – le sussurrò a fior di labbra.

- Tutto ciò che vuoi. –

- La prossima volta niente fuoco. I bambini che giocano con il fuoco si bruciano le dita. –

Le mostrò le braccia fasciate con un’aria di falsa afflizione che la fece scoppiare a ridere.

- D’accordo, magari la prossima volta giochiamo con il ghiaccio. – scherzò.

 

 

[598 parole]

 

  
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