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Autore: ImAFeather    02/11/2013    7 recensioni
[...]E gli occhi parlano più di mille parole dette, sussurrate o urlate; più di mille gesti fatti, gettati o pensati; perché sono occhi, fanno parte dell’uomo, ma non sono controllati da questo… sono come i diamanti scalfiti, solo, da loro simili.
E Beth sapeva che con gli occhi non si può mentire, non si può ferire; ma sapeva, anche, che con gli occhi si può amare, si può morie.
Eppure, doveva ammetterlo, sapeva che ciò che fa innamorare il mondo sono le parole, dolci suoni che compongono eterne melodie.
E sapeva anche che... quelle parole... pronunciate dalle sue labbra... erano state il colpo mortale.
E allora Beth disse addio a quell'ultima scheggia di cuore che le era rimasta; perchè adesso lo sapeva che era completamente, e irrimediabilmente, suo.
| Alec è un musicista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
| Beth è un'artista. E potrebbe essere nient'altro. Ma non è così.
N.d.a. Non è la solita storia d'amore se d'amore vogliamo parlare!
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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»Chapter 9

 

Mad world - As Ink On Paper

 

 

All around me are familiar faces

Worn out places

Worn out faces

Bright and early for their daily races

Going nowhere

Going nowhere

Their tears are filling up their glasses

No expression

No expression

Hide my head I want to drown my sorrow

No tomorrow

No tomorrow

And I find it kind of funny

I find it kind of sad

The dreams in which I’m dying

Are the best I’ve ever had

I find it hard to tell you

I find it hard to take

When people run in circles

It’s a very very

Mad world

Mad world

Children waiting for the day they feel good

Happy birthday

Happy birthday

Made to feel the way that every child should

Sit down and listen

Sit down and listen

Went to school and I was very nervous

No one knew me

No one knew me

Hello teacher tell me what’s my lesson

Look right through me

Look right through me

E per quanto possa sembrare strano Alec si sentiva proprio così...
E per quanto possa sembrare buffo Alec si sentiva un pazzo perso in un mondo folle.
E nonostante tutte le cose starne e buffe a questo mondo lui si sentiva di più.
Si sentiva doppiamente pazzo e folle in un mondo dove quelli come lui erano troppo, persino per i canoni della follia.
E allora quel folle mondo di cui parlava la canzone di Gary Jules suonata con le corde della sua chitarra, gli sembrava imballata di parole vere, ma troppo piccole per un qualcosa troppo grande.
E, così, anche il concetto di piccolo e grande perdeva significato e importanza.


Alec Cooper si ritrovava in un letto non suo, con un cielo che non gli apparteneva, in una città che lo trattava da straniero.
Si sentiva un viaggiatore.
Un viaggiatore in un folle mondo.
La testa contro il vetro, una bottiglia di birra rovesciata sul pavimento, le dita indolenzite, la luce fuori la finestra fulminata, gusci di noci sparsi sul pavimento, una fiamma traballante.

Alec solo.

Come si era sempre sentito.
E, quando, neanche più una nota a tenergli compagnia, più solo che mai.
E neanche una luce.
In una serata senza stelle.

Il cielo nero.
Assenza di luce.

Mad world.
Folle mondo.

Un quaderno stropicciato con parole senza senso.
Una penna con troppo inchiostro.
Una mente vuota.

I passi nudi si alternavano sul pavimento.
Avanti, indietro.
Avanti, indietro.
In una continua danza.
In una continua lotta.
Perso nella confusione.
Prigioniero di una gabbia costruita con le sue mani.
Pentito.
Alec Cooper non si era mai sentito così stupido.
Così... così... non sapeva neanche lui come.

La testa sul cuscino.
La mente vuota, ma mai così piena.
I boxer sul pavimento.
Occhi chiusi.

6.30 a.m.

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Ink Droplets


Care lettrici,
eccoci qui con un nuovo capitolo.
Scusate la brevità, ma mi serviva questo piccolo pezzo di carta per scrivere di Alec.
E' un capitolo un po' vago, ma più avanti capirete il perché.
Non vi spiego nulla, fatelo voi. Scrivetemi di cosa vi ha trasmesso e cosa siete riuscite a captare da questo capitolo.
Questo pezzo di storia l'ho scritto sentendo la canzone Mad World di Gary Jules, una canzone stupenda, che cito, per l'appunto, nel brano e della quale riporto il testo.
Per chi non conosce l'inglese, vi consiglio di leggere la traduzione in modo da capire di più il capitolo e di leggerlo ascoltandola.
Questo è il tutto.
Recensite.

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